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Non ti scordar di me n.2
tempera all’uovo, tavola di legno preparato con gesso dell'artista: Yingjing Sang

a cura di Djana ISUFAJ

L’ITALIA DELLE CARTOLINE 1848-1919
di Mario Donadei
Edizioni l’arciere, Cuneo 1977
pag. 125 con illustrazioni a colori e in bianco e nero

Introduzione a cura di Gino Giordanengo
I poeti, anche quelli veri che volevano procombere, ma amavano i gelati alla crema oltre la patria, quasi sempre morivano nel loro letto fra ceri, acquasantiere e ripudi dei detti famosi che li confinavano nella scomoda anticamere infernale della massoneria. I poeti, fosse pur stato il grandissimo Giacomo Leopardi o Giosuè Carducci più permeabile alla retorica o l’immaginifico D’Annunzio coniava al tempo stesso lo slogan per “La Rinascente” e gli accessi motti guerrieri per i suoi legionari, avevano quasi tutti curato la pagina pubblicitaria della storia, rompendo le scatole ai dotti, obbligati a credere che due sole cose belle avesse il mondo: l’amore e la morte. I poveri, unici fruitori e vittime di quel lancio pubblicitario che durò secoli affumicati di polvere da sparo, non avevano letto i versi famosi, ma soltanto quelli popolari che s’allineavano zoppicando sotto i cannoni e le bandiere nell’ridata santa ingenuità delle cartoline illustrate. Noi le abbiamo allineate qui senza il solito vezzo dissacratore della nuova retorica, appagata del suo gratuito coraggio di rovesciare un mondo, dopo essersi assicurata che fosse ben morto. Noi non osiamo ridire di questi messaggi minori, ma appena sorriderne, perché quasi sempre più veri di quelli aulici assurti al funerale di prima classe dei libri, cari ai quattro intellettuali che li tesaurizzano nello scrigno tarlato della cultura. Gli autori di questi quadri, molto più naif di quelli che falsificano il sentimento dell’infanzia ad opera di scaltrissimi suoi imitatori, sono, pur lavorando inconsciamente su commissione dei padroni, l’unico spiraglio per intravedere la storia con le sue verità e le sue bugie regolamentari, in quella fucina che bene o male forgiò per oltre un secolo l’oleografia della patria, per i poveri, destinatari di tutte le cartoline, da quelle “precetto” a quelle illustrate, che in qualche modo cercavano di giustificarla.

Indice degli argomenti
Introduzione; alla guerra con allegria; la difesa delle bandiere; il marinaro biondo; Italia in cartolina; Torino – Roma via Firenze; dalle Alpi alle Ambe; per dinde e per donde; gli itali amleti; il giro di valzer; i soldatini di Cadorna; le radiose giornate; la guerra senz’allegria; speranze e presagi; nota dell’editore.

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