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la "mia Storia Postale"
di Marino Bignami


Per chi si interessa di francobolli, di filatelia o di servizio postale, la raccolta di oggetti cartacei inerenti il servizio è definita collezione di storia postale, altri la definiscono storia della posta, per altri ancora è la storia vista attraverso il servizio postale. Le sfaccettature sono molteplici ma se non sottilizziamo sulle definizioni, per molti di noi, penso per la maggior parte, la raccolta di oggetti postali è solo un passatempo che ci permette di assaporare da vicino e oserei dire toccare con mano frammenti di storia di decine o centinaia di anni fa. Il coinvolgimento personale in questo fantastico hobby è però molto diverso, varia secondo le disponibilità personali sia economiche che di tempo, esso può impegnare economicamente alcuni ai massimi livelli, altri con approccio moderato, ma sicuramente sempre al massimo livello emotivo, per la ricerca di nuovi oggetti e per lo studio delle normative postali.
Noi collezionisti minori, cacciatori di oggetti non particolarmente rari, spesso ci accontentiamo di penetrare e captare il fascino che emanano gli scritti postali del passato, di possedere degli oggetti che sono frammenti di vita tramandatici dal servizio postale, il quale, inutile sottolinearlo, per lungo tempo è stato il solo possibile mezzo di comunicazione e perciò della massima importanza sociale.
Per altri, più determinati e volonterosi, la raccolta di questi oggetti è impegno lungo e laborioso. I loro reperti raccolti e completati con altri documenti dopo lunghe ricerche sul mercato filatelico postale sono arricchiti da approfonditi studi e ricerche d'archivio; questi collezionisti ricercatori spesso riescono a ricostruire una documentazione di valore storico vista attraverso il servizio postale e a volte anche storico postale "tout court". Sono studiosi che meritano il massimo dei riconoscimenti perchè sono quelli che valorizzano (anche economicamente) i reperti e li portano all'attenzione dei collezionisti.

Qualcuno però è più pragmatico ed in questo settore la pensa diversamente e fa delle nette distinzioni. Infatti per alcuni, (penso siano una minoranza, anche per disponibilità economiche) tengono in gran conto solo gli oggetti che rientrano nel mercato antiquario, che siano stati acquisiti alle aste, che siano stati descritti, catalogati, firmati e controfirmati dai periti, insomma prendono in considerazione ed ambiscono possedere solo reperti rari che abbiano anche un alto valore monetario perchè ornati da affrancature inconsuete e rare o addirittura dei pezzi unici. Solamente in questi casi classificano la collezione come storia postale importante, altolocata, meritevole di andare alle mostre ed ai concorsi, e magari avere riconoscimenti nazionali e internazionali; altrimenti, se si tratta di oggetti minori con affrancature di grande diffusione e di scarso valore economico, magari trovati frugando nei mercatini e perciò di qualità filatelica non eccelsa, la raccolta è da loro poco considerata e chi la pratica è guardato dall'alto in basso con sufficienza.
Qualcuno ha definito spregiativamente i cultori di tale forma di collezionismo minore "raccoglioni" e qui le differenze vanno spiegate.
Il valore collezionistico del materiale postale è determinato dalla valenza storica e postale dell'oggetto e non solo dagli eventuali rarissimi perfettissimi francobolli! Tutti vorrebbero avere nella propria collezione qualche rara affrancatura, multicolore o inconsueta, da inserire in un ben documentato discorso di storia postale; ma la stessa funzione la potrà fare anche un oggetto analogo con affrancatura comune, farà la sua bella figura e servirà ugualmente a documentare quel determinato servizio postale, inoltre renderà la nostra passione collezionistica leggera e spensierata perchè poco costosa.
Può sembrare paradossale ma ho un conoscente danaroso che si dichiara collezionista di storia postale solo perchè colleziona buste esclusivamente di gran valore con rarissime affrancature, e senza che abbiano alcun nesso postale fra loro. Le buste (raccoglie solo quelle) messe nei classificatori riportano in un angolo del foglio, le date con l'incremento di valore avuto nel tempo e ...naturalmente le custodisce in cassaforte.
Quando guardi quelle rarità filateliche hai sempre sottocchio la quotazione e il fatto mi dà un grande fastidio e mi chiedo se non è invidia la mia, ma non è così, perchè è vero che lui ha una straordinaria raccolta di costosissime buste con rare affrancature, ma con la storia postale ha poco a che vedere: le sole rarità filateliche infatti sono necessariamente episodiche e qualche volta fine a se stesse e non puoi fare storia postale di sole rarità d'affrancatura. In cambio ha i mugugni della moglie per le sue eccessive spese "postali" alla quale risponde di aver fatto un buon investimento. Oltre a perizie e controperizie, la sua meticolosità nella qualità è direttamente proporzionale al costo sostenuto, infatti le buste devono essere freschissime senza pieghe ed è anche attentissimo che i francobolli delle sue buste siano perfetti nei dentelli, che siano centratissimi nella stampa, non deturpati da un bollo pesante e per i suoi dettami il bollo deve essere interamente impresso, della serie: questo è un pezzo unico, così perfetto c'è l'ho solo io. Ma il lato postale delle buste spesso lo ignora (o forse non gli interessa). Ma questa è storia postale? Direi che è collezionismo filatelico su busta.

Io ho una visione diversa: raccolgo tutto ciò che è appartenuto alla posta, emesso dalla posta e passato per posta, quindi non solo oggetti di corrispondenza. Vado alle mostre, nei mercatini e compro tutto ciò che attira la mia attenzione e mi colpisce, possono essere oggetti di tutti i tipi: carte, giornali, buste, moduli postali, cartoline, francobolli, ricevute, telegrammi nuovi e usati ecc. ecc..
La ricerca è spesso faticosa perché devi trovare un ago nel pagliaio, scegliere un oggetto fra mille, però quando rientro a casa con il mio modesto bottino mi sono divertito. E i costi? spesso molto contenuti, qualche volta irrisori, raramente ho speso una cifra superiore ad una cena al ristorante per un pezzo da infilare nell'album, ciò che mi interessa particolarmente è il documento diverso dal solito che non ho ancora messo in collezione, ambisco avere una casistica più completa possibile, per documentare soprattutto il servizio postale italiano dal 1861 al 1961.
Dalla storia postale a volte passo anche alla storia e all'evoluzione sociale del nostro paese, vista attraverso gli oggetti postali e alla grafica che li contraddistingue. Della corrispondenza leggo anche gli scritti, assaporando lo stile dei testi del passato e appropriandomi anche di frammenti di "storia minore" lasciataci dagli utenti postali del tempo che fu. Quando acquisisco un nuovo pezzo con calma cerco di capire e classificare i due aspetti sia storici che postali dell'oggetto sconosciuto che ho acquisito; per fare questo ho dovuto documentarmi sui regolamenti postali, sull'evoluzione del servizio postale e naturalmente anche dell'evoluzione storica del nostro paese e ciò mi ha arricchito culturalmente. In definitiva, l'oggetto che ha attirato o attira la mia attenzione, potrebbe anche essere un pezzo di basso o infimo valore filatelico perchè non affrancato, essere un modulo postale nuovo oppure usato con un bollo a data male impresso su un francobollo incompleto o abraso. Anche se in modeste o cattive condizioni non è detto che l'oggetto o il modulo non abbia anch'esso un posto nel grande mosaico della storia postale e magari completare una lacuna nella infinita casistica postale. Inoltre se sarò fortunato, dopo averlo studiato saprei cosa cercare e ne potrei trovare in futuro un sostituto di migliore qualità, senza grande rammarico per la spesa effettuata la prima volta.


Marino Bignami

 

 

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