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Formule in filatelia?... Ce n'è una vincente!

di Fabio VACCAREZZA

Prima di leggere questo editoriale siete pregati di leggere quello di Giovanna M., e quello del 26 di agosto del signor Giorgio Landmans.
Il motivo di questa richiesta vi sarà chiaro al termine di una breve introduzione, che ci riporta indietro nel tempo.

Il ragazzo biondo di 15 anni salì le scale dell'interno 22 in Corso Vittorio Emanuele II a Milano. Era in compagnia di Bruno, suo compagno di classe. Entrambi frequentavano la 2nda E al liceo scientifico Leonardo da Vinci. Entrambi avevano pochi soldi in tasca ma nel cuore, già da diversi anni, la passione per i francobolli.
Un po' timoroso il biondino si accostò al lungo bancone di legno dietro il quale diverse commesse, tutte vestite in modo identico, erano indaffarate a servire i clienti. Una signorina molto gentile chiese in che cosa li potesse aiutare. Un po' imbarazzato il ragazzo domandò di poter comprare alcuni francobolli delle colonie italiane precisamente le emissioni per il Dodecanneso. Poi arrossì quando dovette specificare che di ogni serie avrebbe comprato solo un valore: quello che costava di meno. Avuta risposta positiva il ragazzo indicò sulle pagine del catalogo i francobolli di Piscopi, Nisiro, Patmo, Stampalia, Coos e le altre isole dai nomi inconsueti. Intanto il signore di fianco a lui aveva ritirato due buste con le ultime due annate delle emissioni italiane e alcuni fogli dei francobolli tridimensionali emessi nel 1956 in commemorazione dell'ingresso dell'Italia nell’ONU. Ultimati i suoi acquisti il ragazzo e l'amico si avviarono verso l'uscita non prima però di aver sbirciato nell'ufficio accanto, dove sulla grossa porta socchiusa campeggiava la scritta PRIVATO.
Di certo il signore all'interno era il famoso Giorgio Landmans titolare dell'importante studio filatelico della città lombarda.
Da quel giorno del 1958 sono passati ben 55 anni. Giorgio Landmans è ora un distinto signore che ha superato da un po’ gli ottant’anni ma che ama ancora i francobolli. Dentelli che l'aiutano a superare i momenti di stress della vita moderna e a isolarsi dal mondo con il piacere di ricercare, ancora oggi, qualche rara varietà fra le migliaia di francobolli comuni.
Del signore che comprava fogli interi non se ne sa più niente. Forse non colleziona più francobolli, che accumulava a solo scopo speculativo.

E il ragazzo biondo? Beh lui lo ritroviamo a Portonovo, sulla Riviera del Conero, a conclusione del Congresso FilateliCa 2013 che da giornalista filatelico, ha organizzato insieme ad alcuni grandi amici. Certo, ora è cambiato... Il ciuffo ribelle non esiste più da tempo sostituito da capelli bianchi... molto pochi in verità. Resta intatta la sua passione per i francobolli, ed ancora adesso cerca e compra 1 francobollo per ogni Entità diversa che, per qualunque motivo, ha emesso o stampato francobolli adesivi per il servizio postale ufficiale o privato. Sono per una strana collezione denominata ASFE (A Stamp From Everywhere) che da oltre 60 anni gli dà grandi soddisfazioni.
Bene, a questo punto vi chiederete cosa c'entrano i due Editoriali citati all'inizio con quello dell’ex biondino collezionista sui generis.

I due editoriali illustrano due modi diversi di intendere l’approccio alla filatelia, o meglio al collezionismo filatelico. Il primo è quello di Giorgio Landmans che tratta del collezionismo classico, quello della raccolta di francobolli, del loro esame, della loro cernita alla ricerca della varietà e quindi della soddisfazione e del piacere che si prova nel riempire gli album e nel possedere pezzi di pregio trovati magari dopo una lunga ricerca. Raccolta solitaria la sua.
Il secondo, quello di Giovanna, è un collezionismo di contagio, direi casuale, legato al divertimento che la socializzazione con collezionisti inveterati genera.
Il congresso di FilateliCa ha avuto un grande successo fra i partecipanti collezionisti, ma anche presso i loro consorti che spesso a casa brontolavano per la perdita di tempo e di soldi dei loro mariti o delle loro mogli. E ciò è molto bello.
Poi c’è il terzo approccio alla filatelia, quello più esteso, più consapevole... E’ il modo di collezionare non solo del sottoscritto ma di moltissimi collezionisti che magari in modo inconscio, applicano la formula del collezionismo ragionato o collezionismo intelligente:

COLLEZIONISMO FILATELICO = RICERCA = CULTURA = DIVERTIMENTO = SOCIALIZZAZIONE = GRATIFICAZIONE

A Portonovo c'erano TUTTI questi elementi fusi insieme. Negli altri modi di collezionare ne sono presenti solo alcuni.
Qualcuno scuoterà il capo... La cosa non è molto chiara.
Vi porto un piccolo esempio, vero, come vero è l'incipit di questo mio scritto. Se parlo di ricerca e di cultura io la intendo a 360 gradi. Il francobollo come documento, come testimone di eventi, come simbolo di tradizioni, di storia della comunicazione e di storia di popoli ha spesso dietro di sè anche delle storie più semplici che si possono investigare e approfondire e che possono risultare accattivanti e piacevolissime sia da scoprire che da raccontare e che danno delle soddisfazioni enormi. Una di queste è la storia del capitano Dod Orsborne, avventuriero, gentiluomo, agente segreto, paracadutista che nel 1937 dirottò un peschereccio inglese per raggiungere, dopo varie tappe in Africa, la British Guiana dove fu imprigionato. La sua storia è raccontata in alcuni libri ed è intrecciata con quello del peschereccio Girl Pat che e' anche il nome di una rara etichetta applicata sulla posta trasportata dal peschereccio al rientro in patria. Etichetta molto rara su buste viaggiate.
Da quel semplice pezzo di carta si risale al personaggio che morirà intorno al 1957 forse in un alberghetto di Parigi. La storia appare negli Atti di Filatelica a pagina 222 nella relazione di Rosalba Pigini "L'avventuroso viaggio del capitano Dod sulla Girl Pat". Ebbene, proprio per dimostrare che le ricerche non finiscono mai e che si possono avere delle gratificazioni insperate ecco l'email ricevuta durante il congresso:

: xxxxx@aol.com
Data: 27 settembre 2013 19:10:25 CEST
A: fabiov@xxxxx.it
Oggetto: Girl Pat

Hello Fabio, I am Dana the Granddaughter of Dod Orsborne. I live in America. I am not sure what information you are looking for. My Grandfathers name was George Black Orsborne. He went by the name of Dod. I have many pictures that I could share with you. I know he died after taking a ship across to France, I think the year was 1957, but I can give you any info you need. My mother is alive and live in Miami...

A voi giudicare se la formula sopra scritta -con tutti i suoi elementi- è vincente o meno.


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