falsi in filatelia

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falsi in filatelia

San Remo: 8 gennaio 1852... e la storia continua

risponde Lorenzo OLIVERI

Egr. Direttore Monticini,
leggo sempre molto volentieri la sua rivista, anche se trascura abbastanza la filatelia classica e mi permetto di segnalarLe un fatto che mi ha lasciato perplesso.
Recentemente è stata venduta su un'asta on-line (e-Bay) una lettera del Regno di Sardegna (immagine allegata) che sul Postalista del 28 settembre 2015 (Ndr: DOPPI CERCHI PERICOLOSI di Lorenzo OLIVERI) veniva presentata come falsa. Poichè la busta è stata posta in vendita con tanto di dettagliato certificato fotografico peritale ed ha avuto ben 37 offerte, non pensa che il giudizio espresso allora dal Signor Oliveri sia stato un po' avventato: infatti nel certificato il perito chiarisce bene l'incongruenza della data, cosa che probabilmente la fece bollare come falsa.
La ringrazio per l'attenzione.

lettera firmata

(Ndr.: nelle immagini sono stati resi irriconoscibili i riferimenti al perito ed al venditori)

risponde Lorenzo Oliveri

Rispondo alla domanda del signor "Innominato":

Seguo questa lettera da molti anni (infatti è da parecchio tempo che "circola" nelle aste on-line): inizialmente era offerta a diverse migliaia di euro poi, quando feci notare al venditore l'incongruenza della data, abbassò il prezzo di partenza a 1000 euro e infine la vendette a 90 sterline (la storia è già stata da me raccontata sulla rivista L'ANNULLO edita dall'A.N.C.A.I.). Il nuovo capitolo di questa storia è rappresentato dalla recente riapparizione in asta, questa volta corredata da certificato peritale, quello cui lei fa riferimento. Nell'articolo appena pubblicato su questa rivista, intitolato "1° aprile: Pesca miracolosa", accennavo ad alcune "vasche" per pesci grossi, ebbene questa lettera si trova nella mia vasca "coll'acqua alla gola", cioè quando il perito sta per affogare e tenta un'ultima "invenzione" per salvarsi: in questo caso l'errore del datario. Come potrà vedere dai pezzi di seguito illustrati (e ahimè tutti venduti su e-Bay), o nell'ufficio di San Remo dall'8 gennaio 1852 non cambiarono più la data del bollo (almeno fino al 1861, quando bollarono il 3 lire, che, tra l'altro, non mi risulta fosse mai stato distribuito a San Remo), oppure ritengo non "avventato" considerare la busta un falso. Avrei altri elementi a sostegno della mia tesi, ma li riservo per una prossima puntata, perché penso che la storia di questa busta non finisca qui...