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La logistica di poste italiane – verso una organizzazione centralizzata europea (parte terza)

di Nicola Luciano CIPRIANI, Giovanni LEONE e Claudio Ernesto MANZATI
(da www.peritofilatelicocipriani.it/)

Quando abbiamo iniziato gli articoli su questo argomento avevamo notizie di tipo bibliografico, vi abbiamo infatti detto in un precedente articolo che ci siamo avvalsi di informazioni tratte da tesi di laurea e dalla rete, specialmente dallo stesso sito di Poste Italiane. La messa a punto del sistema di lavorazione della corrispondenza ha avuto inizialmente una evoluzione abbastanza veloce con conseguenti variazioni anche a breve tempo di alcune parti dell’organizzazione; ora il sistema sembra abbastanza assestato a livello nazionale, invece, a livello europeo esso è ancora in evoluzione in quanto le “intenzioni” per il futuro vorrebbero un coordinamento unico centrale. Già adesso il processo postale tra i paesi europei viene gestito dal Logistic Control Room di Ginevra. La cabina di regia centralizzata è incaricata di monitorare 24 ore su 24 l’efficienza e la qualità dell’intero processo postale sul territorio europeo, dal punto di raccolta della corrispondenza nazionale fino a quello del destinatario. I Centri di Scambi Internazionali (CSI) sul territorio italiano sono, per la corrispondenza in uscita (inbound), Milano Peschiera Borromeo e Roma Fiumicino, mentre, per la corrispondenza in entrata (inbound) è solo Milano Peschiera Borromeo. La posta destinata all’estero viene trasportata in contenitori di colore blu, mentre la corrispondenza per l’Italia viaggia in contenitori gialli. Ad ogni modo, restando all’attuale stato dell’arte e per completare la descrizione della logistica di Poste Italiane, abbiamo ritenuto utile visitare un CMP al fine di verificare le notizie in nostro possesso. La visita è possibile su prenotazione e siamo riusciti ad avere l’opportunità con il CMP di Firenze. Lo stabilimento è ubicato nell’area industriale di Sesto Fiorentino e al nostro arrivo non abbiamo avuto assolutamente la sensazione di essere in un luogo deputato alla lavorazione della corrispondenza se non fosse per la presenza dell’insegna delle Poste, per la verità anche abbastanza piccolo in relazione alle dimensioni del complesso aziendale. L’edificio è tipicamente a carattere industriale ed al suo interno potrebbe essere svolta qualunque altra attività. È stato un po’ come scoprire un mondo nuovo e per certi versi affascinante. Certamente per chi ci lavora la sensazione non è certamente questa, ma di sicuro per appassionati di storia postale entrare in questi locali può sprigionare fantasie particolari. All’ingresso si viene registrati come visitatori e viene fornito un badge di riconoscimento. La prima e doverosa tappa è stata con il direttore, dott. Fabio Toniolo, responsabile dell’Area Logistica Territoriale (ALT) Centro 1, che ci ha accolto con molta cordialità ed anche curiosità; ha manifestato interesse cercando di capire le nostre ricerche e le loro finalità. Dopo un piacevolissimo colloquio durante il quale abbiamo fornito ampie spiegazioni sull’attività della nostra associazione e sull’attenzione che molti soci hanno per la storia postale passata e contemporanea, siamo stati presentati al Dott. Tiziano De Pasqual, responsabile del settore SIACS – nel quale si lavora in linee altamente automatizzate sia la posta prioritaria che massiva non voluminosa- che ci ha mostrato con ampie spiegazioni tutta la filiera della lavorazione della corrispondenza che, come vedremo più avanti, è suddivisa in due linee, una per la posta prioritaria ed una per quella massiva. Al termine di questo percorso, siamo stati presentati alla dott.a Susanna Bernini, responsabile dei settori “posta voluminosa” e “ posta registrata”. Anche la dott.sa Susanna Bernini, responsabile del settore della Posta Voluminosa e Posta Registrata, ci ha mostrato con dovizia di particolari i complessi macchinari che lavorano gli enormi quantitativi quotidiani. Tutti i settori sono organizzati con tre turni lavorativi a coprire le 24 ore. Le foto di questo articolo sono ufficiali e sono state cortesemente fornite dal Dott. Carlo Angelini della sede centrale di Roma in quanto non è consentito l’uso della macchina fotografica personale. Cogliamo l’occasione per porgere un sentito ringraziamento da parte del CIFO e di tutti i nostri associati ai dottori Toniolo, De Pasqual e Bernini del CMP di Sesto Fiorentino e Carlo Angelini e Marco Mastroianni della sede centrale di Roma.

Posta Prioritaria e Posta Massiva non voluminosa

la visita è iniziata dal SIACS (Sistema Integrato di Accumulo Codifica e Smistamento; CIFO, Il Francobollo Incatenato, n. 212, novembre 2011) (figura 1)


Figura 1 – Struttura di un Sistema Integrato di Accumulo
Codifica e Smistamento (SIACS)

dove abbiamo preso visione della linea di lavorazione della posta prioritaria e massiva per entrambe non voluminosa: la CFC (Culling, Facing, Cancelling = Selezione, Raddrizzamento, Timbratura) (figura 2).


Figura 2 – schema di una linea CFC

Al momento della visita questa linea era ferma in quanto questa categoria di corrispondenza arriva nel pomeriggio. Come, infatti, abbiamo descritto nel secondo articolo, la raccolta delle missive avviene tra le 12 e le 15 per essere al CMP dalle 16 in poi in dipendenza della lontananza dei punti di raccolta.


Figura 3 – cernita manuale delle dimensioni non idonee per la lavorazione
meccanizzata ed avvio alla linea CFC della posta prioritaria

La corrispondenza in arrivo viene incanalata su un nastro trasportatore (figura 3) per separare manualmente le missive aventi dimensioni non idonee per questa linea che lavora buste e cartoline con dimensione massima fino a 120 x 235 mm, spessore massimo di 5 mm; grammatura cartoline massimo 190 g/mq.



Figura 4 – impianto di raddrizzamento della corrispondenza: il cesto (sinistra)
ed il sistema a specchi del lettore ottico per il riconoscimento dell’affrancatura

Le missive fuori norma seguiranno invece il percorso della posta voluminosa. Il nastro avvia la corrispondenza ad una macchina raddrizzatrice (figura 4) che, come dice la parola, raddrizza le singole missive attraverso un sistema di lettura ottica del francobollo/label che funge da riferimento. Il sistema ha inserito un data base di tutte le emissioni in corso che riconosce in tempo reale. I sensori di rilevamento dell’affrancatura coordinati dal data base dovrebbero essere in grado di riconoscere l’affrancatura e valutarne l’esattezza dell’importo in relazione al peso. Questo sistema però non ha ancora raggiunto i requisiti ottimali; molti di noi che seguono la storia postale attuale sanno infatti che spesso ci capita tra le mani qualche missiva sotto affrancata o addirittura con francobolli falsificati. C’è però da riconoscere all’azienda che in molti casi l’attenzione del personale addetto riesce a sventare molte situazioni non pertinenti.


Figura 5 – impianto di lettura e memorizzazione dell’immagine

Dal “cesto” e dopo essere state raddrizzate, le missive passano, una dietro, l’altra ad altissima velocità, attraverso un sofisticato sistema di lettori ottici (figura 5) in grado di memorizzare le immagini delle buste e leggere istantaneamente gli indirizzi e di interpretare ogni tipo di scrittura. Le immagini delle missive con indirizzo non identificato vengono inviate per via telematica ai centri di lettura OCR dove sofisticati software di interpretazione dei dati, sono in grado di riconoscere in tempo reale gli errori presenti nella scrittura e di suggerirne la correzione. Ogni missiva che passa ad alta velocità attraverso questa parte della linea CFC viene codificata attraverso l’impressione di due codici a barre, uno nero posto a destra in basso ed uno rosa-arancio fluorescente a sinistra. Questi due codici sono ormai oggetti quotidiani a cui siamo un po’ tutti abituati, ma pochi ne conoscono il significato. Quello nero si legge da destra verso sinistra e rappresenta il CAP della località di destinazione a cui è aggiunto un numero di servizio, quello fluorescente, chiamato ID-TAG, invece è la carta d’identità di ciascuna missiva. I due codici hanno compiti differenti ma fondamentali nel flusso della corrispondenza sia nell’ambito del CMP di partenza che in quello di arrivo. Il codice fluo (come viene chiamato nel gergo della lavorazione) consente di identificare senza ambiguità una missiva lungo il percorso della logistica postale, la quale missiva è tracciabile fino alla consegna al destinatario. Mentre del codice a barre nero se ne conosce la decodifica, per quello fluo sappiamo solo che esso consente di conoscere la classe del prodotto, la data e la denominazione dell’impianto di lavorazione, ed identifica il CAP di destinazione e, dove previsto, il portalettere del destinatario.


Figura 6 – linea IMC

In parallelo alla linea CFC lavora la linea ICM (Immage Capturing Machine) (figura 6) nella quale viene smistata la posta già lavorata proveniente da un altro CMP oppure la Posta Massiva del proprio bacino di appartenenza (figura 7).



Figura 7 – un operatore alimenta la linea ICM con la posta già lavorata di provenienza
da un altro bacino e la Posta Massiva proveniente dal proprio bacino di appartenenza

L’ing. Di Pasqual ha brevemente illustrato come funziona il servizio della Posta Massiva facendo presente che il CMP di Sesto Fiorentino è anche un centro SAP LES, ciò significa che il cliente può scegliere di usufruire del monitoraggio della corrispondenza e, alla fine della consegna, riceve il file di reporting.
Al momento della nostra visita questa linea stava lavorando la posta massiva. L’orario della visita, ore 11,30, non era l’ideale in quanto in quel momento l’impianto lavorava al minimo della capacità produttiva essendo arrivata solo una consegna del proprio bacino di utenza.
Come molti sapranno, “Posta Massiva” è il servizio dedicato alla clientela commerciale che spedisce grandi quantitativi di corrispondenza. La tempistica nella consegna è di “J+3” (recapito entro tre giorni successivi a quello di postalizzazione), di conseguenza le tariffe applicate sono inferiori a quelle della Posta Prioritaria. Per accedere al servizio è necessario rispettare le condizioni tecniche imposte dalla Società postale che assicura la qualità del servizio. Gli invii devono rispettare tassativamente le dimensioni dei formati P (piccolo) e M (medio) e l’indirizzo sulla busta deve corrispondere alle loro specifiche di Poste Italiane. La corrispondenza lavorata sia su questa linea che su quella parallela CFC prosegue verso la linea di smistamento STAR per una suddivisione secondo il CMP di destinazione.


Figura 8 – schema della linea STAR

La linea STAR (Sistema di Trasporto, Accumulo e Routing) è parte integrante del SIACS (figura1) ed è la linea di stoccaggio momentaneo per l’accumulo della corrispondenza suddivisa per aree di destinazione (figura 8 e 9).


Figura 9 – linea STAR: particolare


Le corrispondenza provenienti dalle due linee sopra descritte (CFC e IMC) vengono immagazzinate per al massimo due ore all’interno delle caselle di stoccaggio della linea STAR; ogni volta che una casella di destinazione è stata completata, tutte le missive in essa contenute vengono avviate alle linee finali LSF. Contemporaneamente questa linea ha anche la funzione di regolare l’afflusso della corrispondenza alle linee finali LSF
Che divideranno le missive secondo il portalettere oppure secondo il CMP di destinazione. Su questa linea sosta anche la posta non riconosciuta dalle linee d’ingresso, in attesa di codifica. La movimentazione di tutte le missive avviene tramite il codice a barre fluorescente arancione applicato sulle buste e sulle cartoline.


Figura 10 – particolare del settore di incasellamento SFF

La linea LSF è la parte finale della lavorazione della corrispondenza; questa linea è suddivisa in due settori: Smistamento Finale Fine (SFF) che incasella la missive secondo la località di destinazione (figura 10) e Scasellamento e Impacchettamento Mazzetti (SIM) (figura 11). Per queste operazioni il sistema si avvale del codice fluo (ID-TAG) con cui viene riconosciuta ogni singola missiva.


Figura 11 – linea di impacchettamento secondo i portalettere

Dalle caselle per destinazione omogenea il contenuto di ogni casella passa al secondo settore Scasellamento e Impacchettamento Mazzetti (SIM); qui, sempre in automatico, vengono allestiti i singoli mazzetti suddivisi per zona di consegna. In altre parole la macchina prepara e chiude in un involucro di cellofan la corrispondenza destinata ad ogni portalettere. Alla fine di questa prima parte della visita al CMP fiorentino, il Dott. Di Pasqual ha passato le consegne alla Dott.sa Bernini che ci ha cortesemente guidati alla vista del settore Posta Voluminosa e Posta Registrata.


Posta Registrata e Posta Voluminosa

Questi due settori sono trattati insieme, ma essi, all’interno del CMP, sono fisicamente separati ed indipendenti. Per quanto riguarda il settore della Posta Registrata (raccomandate, assicurate, contrassegno ecc.) la visita si è realizzata dall’esterno in quanto la zona operativa è accessibile solo dagli addetti. Tutte le registrate arrivano in contenitori destinati e vengono lavorate manualmente; esse vengono suddivise per CMP di destinazione e continuano il loro viaggio separatamente dalle altre corrispondenze. La movimentazione delle registrate può essere seguito attraverso il proprio computer grazie alla registrazione che viene fatta ad ogni passaggio che la posta registrata subisce. All’interno del settore c’è un controllo molto attento ed efficace sui singoli operatori.


Figura 12 – linea di smistamento della posta voluminosa

La Posta Voluminosa invece è visitabile e i macchinari per la lavorazione degli invii (CFSM-V: Compact Flats Sorting Machine) non sono molto differenti da quelli visti poco prima e che compongono il SIACS. Essi hanno necessariamente l’aspetto differente dovendo lavorare plichi con dimensioni variabili, superiori a 120 x 235 mm che corrispondono grosso modo ad un mezzo foglio A4. Questa dimensione è quella che nei tariffari di Poste Italiane è definita “formato medio”. A differenza del piccolo formato, la lavorazione delle voluminose è parzialmente manuale, manca infatti il settore del raddrizzamento; questa operazione è fatta manualmente a causa delle grandi variazioni di dimensione delle missive, si va infatti da quel “formato medio” che corrisponde a poco più di un mezzo foglio, fino quasi ad un A3 (il doppio di un A4); nel gergo dell’azienda la busta voluminosa viene chiamata flat. Alcuni operatori predispongono le buste in appositi scaffali mobili orientate tutte con l’indirizzo dalla stessa parte e, sempre manualmente, le buste vengono trasferite ad una macchina con gli alloggiamenti più capienti, ma molto simile alla linea ICM del SIACS. Le missive vengono anche qui memorizzate e codificate attraverso il sistema OCR e la videocodifica (VDC) e passano poi alla linea finale di smistamento (figura 12) che le incasella in appositi contenitori (figura 13) disposti lateralmente alla macchina. Ogni contenitore contiene missive destinate ad un’unica località, che può essere un ufficio di recapito del proprio bacino o di un altro CMP.


Figura 13– particolare della linea di smistamento

Le capacità di produzione di questa smistatrice è di circa 26.000 pezzi l’ora (tecnologia del 2012). La smistatrice CFSM è usualmente interfacciata con il Tracking & Tracing (Inseguimento & Tracciatura), che è una procedura elettronica del percorso del plico fino al destinatario. La tracciabilità del percorso avviene tramite il codice ID. Il servizio Tracking & Tracing (T&T) ha elevato il livello qualitativo dei servizi postali di maggior valore aggiunto quali raccomandate, assicurate, pacchi di valore e urgenti. Questo sistema è basato su un centro di gestione e su una serie di centri periferici ad esso collegati tramite la rete di telecomunicazioni. Le fasi di lavorazione avvengono in tre tempi: a) l’identificazione dell’invio tramite un codice a barre applicato al momento dell’accettazione; b) la registrazione del passaggio dell’invio presso i punti nodali della rete postale mediante la lettura del codice (Tracing); c) la raccolta e l’elaborazione dei dati relativi alla storia dell’invio (Tracking).
Alla fine della visita abbiamo approfittato a fare alcune domande alla Dott.sa Bernini in merito ad argomenti più specifici quali l’uso di francobolli falsificati, missive sotto affrancate, posta non consegnata ed inviata al macero ecc. In particolare per quest’ultimo quesito è stato specificato che Poste Italiane ha una procedura ben definita per gli invii da portare al macero. Le spedizioni senza esito (rifiutate sia dal destinatario che dal mittente, o che sia impossibile recapitare per indirizzo insufficiente, errato, destinatario sconosciuto o trasferito, ecc..), sono inviate al macero decorso il termine di 30 giorni di giacenza presso il Gateway di competenza.
La visita ha avuto una durata di 3 ore circa, complessivamente un po’ stancante, ma decisamente molto utile non solo per la verifica delle informazioni in nostro possesso, ma anche per aver avuto l’opportunità di visionare il complesso sistema di macchinari che, pur sapendo di grandi dimensioni, si sono rivelati al di sopra della nostra immaginazione. Siamo sinceramente grati ai nostri interlocutori del CMP di Sesto Fiorentino per questa meravigliosa esperienza.


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