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Gli INTERI POSTALI degli Ufficiali Giudiziari

 

INTERI POSTALI

Franco Giannini e Flavio Pini - (da U.F.I. L’Intero Postale n.113 / 2012)

Gli Interi Postali recanti al recto timbri di ufficiali giudiziari ed al verso timbri a tampone completati a mano ed intestati in genere a Preture ed a Tribunali, sono stati prima causa di una certa curiosità e poi l’occasione per approfondire l’utilizzo di cartoline e biglietti postali nel servizio di notificazione degli atti giudiziari.

Si tratta infatti di un uso assai particolare che, a partire dal 1923, è andato crescendo per importanza e diffusione grazie alle sue caratteristiche di indubbia praticità e relativa economicità. Limitato inizialmente alla notifica di atti fuori distretto, infatti, il Servizio fu successivamente esteso anche al distretto, dando origine ad usi postali molto particolari e con caratteristiche differenti, usi che hanno trovato negli Interi Postali un comodo ed apprezzato ausilio.

C’è da dire subito che il materiale reperibile testimonia come gli interi siano stati utilizzati per scopi diversi, legati alle differenti comunicazioni previste dalla procedura di notifica di un atto giudiziario e quindi impiegati con le tariffe proprie di quel particolare uso. Il risultato è che i documenti giunti fino a noi dimostrano l’esistenza di regolamenti e/o consuetudini postali che si traducono, nella pratica, in affrancature talvolta di non semplice comprensione e che richiedono un’analisi più approfondita per spiegarne l’ammontare.

Lo studio che abbiamo intrapreso è lungi dall’essere una esauriente trattazione del problema, perché è limitato agli usi che gli Interi Postali hanno trovato nell’ambito del Servizio di Notificazione degli Atti Giudiziari prima e del Servizio Atti Giudiziari successivamente. Ciononostante, riteniamo che quanto qui riportato possa risultare utile per gli specialisti di Storia Postale su Intero (e non solo), visto che l’analisi del materiale noto ha permesso di individuare tre diversi tipi di utilizzazione di Cartoline e Biglietti Postali nell’ambito del Servizio di Notificazione, tipi che rendono l’analisi degli usi sicuramente interessante.

Si riscontrano infatti:

  • Interi Postali e Biglietti Postali(dimezzati), utilizzati come ricevute di ritorno / avviso di ricevimento (cfr F. Giannini, F. Pini, Il Mod23-L ed i suoi pregiati sostituti d’emergenza: gli Interi Postali, L’Intero Postale n. 111).

  • Cartoline Postali spedite in tariffa raccomandata, come comunicazione all’interessato dell’avvenuta Notificazione di un Atto di sua spettanza a persona terza.

  • Cartoline Postali (con Ricevuta di Ritorno) spedite in tariffa raccomandata all’interessato con comunicazione dell’avvenuto deposito nella Casa Comunale del Comune di Atti di sua spettanza non potuti recapitare personalmente o lasciare a persone terze. In tal caso la Cartolina Postale, in analogia al plico contenente l’Atto Giudiziario, risulta affrancate per un importo complessivo comprendente anche l’affrancatura dell’avviso di ricevimento raccomandato (in pratica con un porto pari al doppio della cartolina raccomandata semplice, nel caso più comune).

Dei tre usi descritti, probabilmente solo il primo, l’utilizzo di un intero postale come ricevuta di ritorno cioè, non è molto difficile da spiegare. Si tratta infatti di una sua utilizzazione in particolari situazioni di emergenza ed in sostituzione del Modulo 23-L predisposto per l’uso specifico ma al momento non disponibile (cfr, F. Giannini, F. Pini, art. citato).

Diversa è invece la situazione per quanto riguarda gli altri due tipi di utilizzazione e le relative tariffe, situazione in genere un po’ più complessa, per spiegare la quale è necessario fare riferimento anche al testo dell’intero ed agli articoli del codice di procedura civile relativi al servizio delle notifiche.

  • Cartoline Postali in tariffa raccomandata: comunicazione al destinatario dell’avvenuta Notificazione di un Atto di sua spettanza a persona terza.


L'Ufficiale Giudiziario (o un suo Aiutante) esegue di regola la Notificazione di un Atto mediante consegna della copia nelle mani proprie del destinatario. Se ciò non avviene, per assenza o temporanea irreperibilità dello stesso, la notificazione deve essere fatta nel Comune di residenza del destinatario, ricercandolo nella casa di abitazione o dove ha l'ufficio o esercita l'industria o il commercio (art.139 c.p.c.). Se, a valle della ricerca il destinatario non viene ancora trovato, l'Ufficiale Giudiziario consegna copia dell'atto a una persona di famiglia o al portiere dello stabile dove è l'abitazione, e, quando anche il portiere manca, a un vicino di casa che accetti di riceverla. Il portiere o il vicino che ricevono l’Atto devono sottoscrivere una ricevuta, che attesti la modalità dell’avvenuta consegna e l'Ufficiale Giudiziario dà notizia al destinatario, a mezzo di avviso raccomandato, dell'avvenuta notificazione dell'Atto di sua pertinenza e del consegnatario provvisorio.

Naturalmente, poiché la procedura affida all’Ufficiale Giudiziario la piena responsabilità dell’operazione di Notifica, va da sé che l’Ufficiale tenda ad organizzarsi in modo autonomo, ottimizzando il suo lavoro, riducendo ad esempio al minimo, le parti ripetitive dello stesso.

Nascono così tutta una gamma di timbri (apposti al verso dell’Intero utilizzato in colore violaceo) diversi nella formulazione ma contenenti tutti i dati salienti dell’operazione di notifica e riempiti a mano nelle parti relative all’Atto specifico (quando non vengano scritti interamente a mano o a macchina).

Ma veniamo ad alcuni esemplari di Interi Postali, utilizzati nel modo sin qui descritto ed incominciamo con l’Intero Postale da 15 c. VINCEREMO di Fig. 1 utilizzato in raccomandazione nel distretto in affrancatura complessiva di 6lire (5.95 lire per la precisione) invece delle prescritte 7lire (2lire+5lire). Il motivo? Basta osservare la data in cui è stato scritto (il 1° Febbraio 1946), giorno dell’entrata in vigore delle nuove tariffe che portavano a 7 lire quello che fino al giorno prima costava 3lire (0.60lire+2.40lire). Molti utenti, tratti anche in inganno dai titoli sui giornali (cfr F. Giannini, Interi e Tariffe - Quando la tariffa inganna, L’Intero Postale n°76, Febbraio 2001) però erano convinti che le nuove tariffe, ancora una volta, fossero il doppio delle precedenti e quindi, nel caso in esame, 1.20lire + 4.80lire, per un totale di 6lire, per l’appunto. Piena “tariffa provvisoria” perciò e per giunta raccomandata!

Fig.1


Militello in Val di Catania 2.2.1946. L’Ufficiale Giudiziario scrive a macchina l’intero testo relativo all’Atto notificato e ne dà formale comunicazione all’interessato
.

In Fig. 2 viene riportato un Intero Postale da 3 lire bruno della Democratica usato nel Luglio del 1947 in affrancatura complessiva di 9 lire, corrispondente, ancora una volta, alla nuova tariffa (in vigore dal 25 marzo) prevista per la corrispondenza aperta raccomandata nel distretto (2lire+7lire), tariffa che verrà abolita dal successivo 1°Agosto.

Fig. 2

Napoli 2.7.1947. Testo, molto sintetico, predisposto con timbro di colore violaceo completato a mano con i dati personali, pensato per far risparmiare tempo all’Ufficiale Postale.

Due ulteriori esempi di avvisi, interessanti sia per l’affrancatura, sia per il diverso modo di predisporre al verso il testo dell’avviso, sono riprodotti in Fig. 3, un Intero Postale della Democratica da 15 lire con affrancatura aggiunta per ulteriori 30 lire necessarie per la raccomandazione di corrispondenza aperta ed in Fig. 4, un Intero Postale del Tipo Quadriga e Campidoglio da 20 lire con Risposta Pagata (parte Risposta) con affrancatura aggiunta di 35 lire, sempre per la stessa tariffa.

Fig.3

Roma 13.9.1950. Avviso già predisposto con il testo scritto a macchina e in seguito completato a mano con i dati personali.

Fig.4

Roma 26.5.1954 – In questo caso, il timbro violaceo è molto dettagliato ed appare predisposto già per comunicare l’avvenuta consegna al Portiere o vicino di casa, come recita l’intestazione. Nel caso in esame la cartolina informa il destinatario che un atto, a lui indirizzato, è stato notificato mediante consegna al portiere.

Un passo in avanti di qualche anno (dieci nel primo caso e più di venti nel secondo), ed utilizziamo due nuovi interi per documentare la longevità del Servizio che stiamo illustrando.

Ecco così l’esempio di Fig.5, un esemplare della Siracusana da 25 lire raccomandato con l’aggiunta di 60 lire, usato alla fine del 1964 ed annullato a Roma con il timbro postale che reca in evidenza la dizione Racc. Atti Giudiziari.

In Fig.6, poi, è mostrato un esemplare del 40 lire Siracusana, con cornice fluorescente, usato all’inizio del 1976 a Catania, con l’aggiunta di 310 lire per l’uso in raccomandazione (100lire+250lire) il cui verso porta, impresso a tampone, un testo articolato predisposto sia per il servizio in esame, sia per quello che vedremo più avanti. Un avviso pronto per ogni evenienza, insomma, da utilizzare in un modo o nell’altro cancellando e/o aggiungendo qualcosa.

Fig.5

Roma 28.11.1964 – La cartolina informa il destinatario che un atto, a lui indirizzato, è stato notificato mediante consegna al portiere. Il timbro impresso a tampone riduce notevolmente le operazioni di compilazione.

Fig.6

Catania 6.2.1976 – La cartolina informa il destinatario che un atto, a lui indirizzato, è stato notificato mediante consegna ad un familiare. Andata a buon fine la notifica, è stata cancellata la parte predisposta per il deposito presso la Casa Comunale previsto in caso di mancata consegna dell’Atto.

  • Cartoline Postali in tariffa raccomandata A.R. con l’aggiunta dell’affrancatura dell’Avviso di Ricevimento raccomandato.

Un altro possibile caso nella procedura di Notificazione di un Atto Giudiziario è quella contemplata dall’art.140 del Codice di Procedura Civile. In caso di irreperibilità del destinatario e di impossibilità di consegna dell’Atto a persona terza idonea (per mancanza o rifiuto della stessa), la procedura di notifica prevede che l’Ufficiale Giudiziario lasci un avviso in busta chiusa e sigillata presso l'abitazione(o domicilio elettivo) del destinatario e depositi Copia dell’Atto (anch’essa in busta chiusa e sigillata) presso la Casa Comunale del Comune di Residenza. Quanto avvenuto, deve essere sommariamente, ma con precisione, riportato su apposito avviso di notifica dell’avvenuto deposito, da inviare in raccomandazione con avviso di ricevimento, anch’esso raccomandato.

In questo caso la Notifica dell’Atto, depositato in copia presso la Casa Comunale per impossibilità di notifica nelle mani dell’interessato o di persona terza delegata, produce i suoi effetti dalla data dell'invio del ricordato Avviso Raccomandato con Ricevuta di Ritorno raccomandata, che acquista pertanto un particolare valore legale.

L’avviso poi, viene affrancato a cura dell’Ufficiale Giudiziario con la procedura solitamente seguita per l’invio per posta degli atti giudiziari, vale a dire apponendo tutta l’affrancatura, compresa quella per la ricevuta di ritorno raccomandata, sull’Avviso di Notifica dell’avvenuto deposito (cfr. V. Coscia Atti Giudiziari: Insolito Impiego di una Cartolina Postale, L’Intero Postale n°61/62 Dicembre1996-Gennaio1997). E’ evidente che, rispetto al caso precedente, ciò comporti l’esistenza di esemplari di Intero Postale ancora più interessanti proprio per la particolare affrancatura che presentano (Fig.7-9).

La Cartolina Postale in Fig.7, ad esempio, riporta il timbro in cartella “SERVIZIO NOTIFICAZIONE ATTI GIUDIZIARI” ma non è un atto giudiziario vero e proprio: piuttosto è un avviso di deposito di atto giudiziario, presso la Casa Comunale di Pescara, come riportato dal testo dattiloscritto al verso, formulato in ogni sua parte dall’Ufficiale Giudiziario in linea con la procedura prevista dal Codice di Procedura Civile.

In modo analogo, la Cartolina Postale in Fig.8, riporta chiaramente al verso l’avviso di deposito di un Atto presso la Sezione Municipale di Napoli.

Fig.7


Pescara 28.12.1954. A formare l’affrancatura di questa cartolina concorrono ben quattro tariffe diverse: 20 lire per la cartolina, 35 lire per il diritto di raccomandazione aperta, 20 lire per la ricevuta di ritorno e 35 lire per il diritto di raccomandazione della ricevuta di ritorno. Il testo dattiloscritto dà piena conferma delle motivazioni per una tale insolita affrancatura

Fig.8


Napoli 13.1.1954. Anche in questo caso, come nel precedente a formare l’affrancatura dell’Intero concorre per due volte quella della Corrispondenza aperta raccomandata (55lire) per un totale di 110 lire. Al retro, uno “scarno” testo impresso con il solito timbro violaceo è stato completato dando ragione dell’uso particolare dell’Intero.

Infine, la Cartolina Postale da 25 lire della Siracusana di Fig.9 presenta al verso un testo standard, impresso a tampone e del tutto simile a quello di Fig.5, ovvero già predisposto per gli avvisi previsti dall’art. 139 c.p.c. e già precedentemente e largamente illustrati. In questo caso, l’Ufficiale Giudiziario ha provveduto a correggere e completare il testo come previsto dall’art.140 del medesimo Codice: “mediante deposito di copia alla casa Comunale di Roma”, recita il documento, come evidenziato nel dettaglio.

Fig.9a

 



Fig.9


Roma 9.8.1965. A formare l’affrancatura di 240 lire concorrono, come per le precedenti Cartoline Postali, ben quattro tariffe diverse: 30 lire per la cartolina, 90 lire per il diritto di raccomandazione aperta, 30 lire per la ricevuta di ritorno e 90 lire per il diritto di raccomandazione della ricevuta di ritorno.

Nove esempi, dunque, per aggiungere un altro piccolo tassello al quadro degli usi peculiari e molteplici degli Interi Postali. C’è solo da aggiungere, a conclusione di quanto sin qui scritto, che gli Interi in tariffa notificazione di atti giudiziari, data la particolarità del servizio, non sono affatto comuni (e in alcuni casi anzi sono decisamente rari) visto che la loro collocazione naturale è stata e resta il fascicolo legale piuttosto che l’album del collezionista.

Franco Giannini e Flavio Pini

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