Storia Postale






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Il Museo Filatelico e Numismatico del Vaticano  
La Visita Guidata
L'accesso principale al museo (percorso consigliato) è dal Museo Pio Cristiano con un percorso seppur in lieve discesa ma su un unico livello è idoneo anche per visitatori disabili (foto n°1). Ingresso invece da una scala per chi proviene dalle Poste Vaticane (foto n°5 e n°6). o dal Museo Etnologico (foto n°13).


Proveniendo dal Museo Pio Cristiano si accede quindi ad un lungo corridoio che ospita diverse vetrine dedicate prevalentemente alla numismatica commemorativa, suddivise per tematica piuttosto che per anno cronologico (foto n°1 e n°2). Corridoio che sbuca direttamente nella sala espositiva da cui si può avere una visione d'insieme.

Per un periodo limitato di tempo la prima vetrina sulla sinistra contiene una selezione di cimeli e di rarità di francobolli del Pontificio fra cui il foglio di 100 francobolli del 1858 da 20 bajocchi non emesso (foto n°6). Si può presumere che questa sia l'unica e vera vetrina museale perché, ci tiene a precisare Francini, sono nuovi i criteri espositivi del museo. Frutto anche o soprattutto di una esigenza di spazio limitato che ha imposto un grosso lavoro di cernita ma soprattutto di sintesi. Quindi non elencazione cronologica ma privilegiando il fattore storico-documentale rispetto all'aspetto didascalico. Contestualizzare l'emissione al periodo storico che ha generato il francobollo, al periodo del pontificato di riferimento per arrivare all'evolversi delle diverse tecniche di stampa dei francobolli (foto n°16).

Quindi proprio di fronte ai francobolli pontifici troviamo dei pannelli con gli interi postali vaticani emessi dal 1929 ad oggi (foto n°9 e n°19) e subito dopo le emissioni di Benedetto XVI contenuti in quattro pannelli (foto n°7) con sulla sinistra la teca che contiene il folder speciale firmato dal papa per i suoi 80 anni (foto n°8). Alle spalle di questi il corpus più nutrito: le emissioni di Giovanni Paolo II contenute in 27 pannelli, uno per ogni anno di pontificato (foto n°3). Proseguendo verso destra osserviamo le monete divisionali del periodo dal 1929 al 2001 e ingrandimenti delle prime pagine dell'Osservatore Romano con le notizie che hanno sconvolto il mondo negli anni passati (foto n°14 e n°15). Superata la scala che proviene dal Museo Etnologico troviamo i francobolli del pontificato di Pio XI (tre pannelli) con in risalto i fogli da 100 francobolli della serie provvisoria e i fogli di prova della sovrastampa (foto n°10), poi una selezione di francobolli in ordine di Pio XII (sei pannelli), Giovanni XXIII (quattro pannelli) e Paolo VI (solo 8 pannelli) (foto n°11). A far da sfondo ai francobolli, ingrandimenti di fotografie d'epoca. Intorno bozzetti, oggetti postali inediti e mai esposti. Durante la presentazione è stato esplicitato il ringraziamento ad un collezionista privato (il notaio Fulcheris di Biella) che ha donato parte della propria raccolta con documenti e annulli mancanti addirittura allo stesso Museo Postale e agli Archivi Vaticani.

Chi pensa al Museo Filatelico Vaticano come ad una raccolta sistematica di cimeli e rarità potrebbe restare deluso. Si tratta invece di un tentativo riuscito di far emergere il francobollo come segno del tempo e della storia, testimone fedele dell'opera dell'uomo e delle istituzioni, documento delicato e prezioso degli avvenimenti.