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OLTRE LA FILATELIA




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MAMERTO PREGNACA
LIBRETTO DI MEMORIE DEI VIAGGI
FATTI SOTTO L’AUSTRIA ED IL PIEMONTE
NEGLI ANNI 1859 E 1860
24-25 Di.bre – Monte Tuccio:
La detta vigilia la osservai, dopo la sera andai avamposto
il quale egli passai anche il giorno del Santo Natale
che mi sono cibato di due cospettoni* e bere dell’acqua!!!

* con il termine cospettoni, nel Mantovano, sono indicate le aringhe affumicate

Sergio Leali

Si trascrivono passi del Diario di mio bisnonno Mamerto Pregnaca, originario di Castelnuovo Asolano, nato nel 1838 e morto nel 1918. Di professione faceva il sarto.

Dal 1859 e al 1866 egli prese parte a tre guerre sotto tre eserciti diversi: nel 1859 combatté nel Reggimento austriaco Haugwitz, nel 1860/1861 con la Brigata Bergamo dell’esercito sardo e nel 1866, con la stessa brigata, in quello del regno italiano contro l’Austria. Fu congedato il 24 ottobre 1866.

Partecipò all’impresa della conquista di Ancona. Fu presente al fatto d’armi avvenuto a Monte Tuccio, sotto Gaeta, il 12 settembre 1860. In quell’occasione al 26° reggimento di fanteria, al quale egli apparteneva, fu conferita la medaglia d’argento al valor militare.

L’interesse del diario va attribuito alle indicazioni dettagliate dei molteplici luoghi italiani e stranieri da lui toccati durante i vari trasferimenti e alla descrizione delle varie battaglie e scontri ai quali prese parte
Numerose sono anche le piacevoli, a volte spassose e ironiche descrizioni della vita militare e di come le popolazioni accolsero i soldati liberatori. .

Ho trascritto fedelmente il diario, conservando pure i numerosi errori grammaticali e di scrittura; correggendoli, mi sarebbe sembrato di intaccare la spontaneità del racconto.

Viaggi fatti sotto l’Austria nell’anno 1859

16 Marzo arrivato a Mantova
18... arrivato a Verona
19... arrivato a Brescia
25... partito da Brescia
2 Aprile arrivato a Znaim

Osservazioni

Passando per Casaloldo, Piubega, Gazzoldo, Rodigo, Rivalta, Le Grazie, Gli Angeli, Montanara, Curtatone.
Passando per Roverbella, Villafranca.
Passando per Peschiera, Desenzano, Lonato Rezzato.
Ed arrivato 2 Aprile a Znaim.
Passando di nuovo per Rezzato, Lonato, Desenzano, Peschiera Verona, Vicenza, Padova, Venezia, Trieste, Lubiana, Graz, e Vienna dopo non ritrovai che Znaim.

28 detto partito da Znaim. [città dell’attuale Repubblica Ceca]

30 arrivato a Ullmiz.
Bella Fortezza.

17 Giugno partj da Ullmiz.
Il quale in Quartiere ora un forte.

18 arrivaj a Josefstat.
Dopo poche ore di ferrata gli sono arrivate.

21 7bre partito da Josefstat.
Piccola Fortezza con molte carceri.

22 “arrivato a Vienna.
Bellissima Città e vasta.

24 “andaj a Vipacco.
Vipaccio bruta stazione essendo montagna.

25 “andaj a Temisca.
E stata assai faticosa.

26 “andai a Gorizia.
E una bella città stazione bruttà.

27 “andaj a Gradisca.
E un bel paese.

28 “andaj a Palmanuova.
Bellissima Fortezza ma piccola.

29 “andaj a Castiglione.
Bel Paese e sono stato fermo un giorno.

30 9bre andai a Casarsa.
Bella stazione.

3 10bre andaj a Mantova.
Il quale stetti fermo tre giorni.

6 “andaj a Castellucchio.
Fui rilasciato e diserto il Tenente Calmagna.

7 andaj a Castelnuovo.
Il quale li arrivaj con grande allegrezza essendo arrivato alla mia casa.

8 Dicembre arrivato a Brescia.
Passando per Casalmoro, Accuafredda, Carpendolo, Montechiaro, Castenedolo, alla fine arrivai a Brescia e fummo accolti con grandi onori e musica che piovava dirottamente.

10 dicembre arrivato a Castelnuovo.
Il quale passai per la strada suddetta, e sono rimasto a casa sino il 22 Gennajo.


Viaggi fatti sotto il Piemonte nel 1860

23 Gennajo arrivato a Castiglione.
Con grand dolore partito di casa alle 7 ore antemerediane, ed andai al Castellaro per unirmi hai miei compagni, ma invece quando io arrivai essi erano partiti, andai fino ha Casalmoro in compagnia di mio fratello Giovanni, e Morbini Pietro, dopo colà ci siamo salutati, ed essi hanno preso la strada.

23 Gennajo arrivato a Castiglione.
Per venirsene 8 alla sua casa, ed io presuitai il mio viaggio da solo, e passai per Accuafredda, Carpendolo, e alla fine arrivai al sopradetto Castiglione, appena colà arrivato, ritrovai subito tutti i miei amici, e dopo siamo andati a consegnarci all’Ufficio del Comando Militare, poi unitisi tutti ai soi Frattelli siamo andati ad una casina chiamata S. Maria quindi ritornati in paese ci siamo salutati coi nostri Frattelli, dopo siamo stati fermi tutto il giorno.

24 detto arrivato a Milano.
Il quale feci un viaggio assai cattivo passando per Lonato, Brescia, Chiari, Bergamo alla fine arrivai a Milano appena smontati dalla ferrata pareva che il Cielo fosse stato in colera con noi poveri Militari, che ha incominciato a minaciar neve per tutta la notte e noi siamo stati due ore sempre sotto la neve, ci siamo uniti io e Rubes e siamo andati a dormire tutti due in compagnia.

25 detto arrivato ad Allessandria.
Passando per Novara, Valenza ed arivai al detto luogo alle 8 pomeridiane.

26 detto arrivato a Valenza.
Ritrocedendo un po’ di strada quindi sono stato fermo fino al 29 Febbrajo pero e un bel paese e gente famigliari.

1 Marzo andai ad Allessandria.
Poi tornai a Valenza istesso giorno, e stetti fermo fino al 31 detto.

1 Aprile arrivato a Reggio.
Passando per Allessandria, Montebello, Casteggio, Vogra, Stradella, Sant. Giovanni, Piacenza, Pontinora, ed arrivai a Reggio alle 17 pomerediane il quale siamo andati in quartiere, e stetti fermo fino al giorno undici.

12 detto arrivato a Modena.
Passando per Rubiera il quale gli arrivai alle 4 pomirediane, e fummo accolti con grandi onori, pero feci una cattiva stazione.

19 detto arrivato a Imola.
Passando per Bologna, Sant. Nicolò, Castel San Pietro, dopo tante ore di aqua che siamo stati sotto alla fine siamo arivati ad Imola, la quale siamo arivati di notte che sara stato le 8. Di sera ed anche in questo si hanno acolti con grande illuminazione ed eviva.

20 detto arrivato a Forlì.
Pasando poi Castel Bolognese, Faenza il quale siam stati ben accolti, che pasando per le contrade ci mandavano fiori da tutte le parti, ed anche dei Sonetti e gridavano evviva la Brigata Bergamo, e specialmente il 26 Reggimento Fanteria.
Arrivando poi a Forli la Musica della guardia Nazionale ci è venuta incontro vestita in gran tenuta di grand Parata, e suonava a gran forza dopo fatto gli onori alla Bandiera siamo andati nel Quartiere che sara stato le 4 pomeridiane, non vi dico poi dei fiori che anche in questo ci mandavano e vi dico solo che siamo sempre stati tranquilli che i cittadini ci volevano ogni bene e il nome del Quartiere era Fartagna.

24 Giugno arrivato a Predappio.
Era una festa di sera verso le 10 il quale tutta la truppa al riposo ecco che all’improvviso viene un’ufficiale per la stanza dove riposare la prima Compagnia ed hanno preso il primo pelotone e siamo partiti subito con un’Ufficile dei Caribinieri e andiamo in cerca de Masnadieri fino al sopra detto luogo, e ritrovando nulla siamo ritornati ancora la notte seguente alle 2 dopo la mezza notte passando per Castrocaro e Laterra del Sole e questa e stata un stazione bruttissima.

20 Agosto arrivato a Meldole.
Passando per Sant. Martino, e Meldole bel Paese e buono Vino, ed a buon mercato.

21 detto arrivato a Civitella.
Siamo partiti da Meldole e andando fino a Civitella non abbiamo trovato nessun Paese ed anche in questo vi era del buon Vino e parimenti a buon mercato in questo poi stessi fermo il 22.

30 detto arrivato a Cesena.
Passando per Forlì Popoli Cesena bella Città, e gente piuttosto cattiva.

1 7bre arrivato a Sant Giovanni Mare.no [Maregnano].
Passando per la Città di Rimini che a vederla quando sono passato era di notte, mi pareva assai bella che vicino al Mare, poi passato per Aricioni, Cattolica in questa stazione molti soldati morirono lungo la via, tanti per il caldo, tanti per la sete ed anche per la stanchezza, del 26 Reggimento, ve né resto 8 di morti in detto Paese vi dimoro per 11 giorni tutta la 7 Divisione.

12 detto arrivato a Fano.
In questa Stazione abbiamo camminato 24 ore consecutive, quindi ci siamo. Acampato di notte che sara stato le 3 dopo la mezza notte, quindi colla mattina quando poi che era pronta la zuppa, invece di mangiarla si siamo messi in marcia andare a battere la detta Fortezza, e dopo non abbiamo più mangiato fino alla sera del 13 e non avendo altro a mangiare, io e tre compagni abbiamo preso una gallina. Anche stanchi del viaggio l’abbiamo fatta cucinare, ed e stato il cibo di quella giornata e tutti fermi il giorno 13.

14 detto arrivato a Senegaglia.
Questa stazione e stata assai bella, e quando siamo entrati nella detta Città non si conosceva più se i Palazzi fossero di Pietra ho di Bandiere che in tutte le finestre vi si trovava?
Bandiere, dunque vi potete immaginare che allegrezza entrando in detta Città la gente a chi regalava delle sigari a chi dell’altra robba sicche fummo così ben accolti. Appena accampati benche stanchi della marcia, ecco all’improviso battuta la Generale e tutta la truppa in rango per seguire i Papalini sopra il monte che stava sulla nostra destra il quale subito ci siamo mettuti in marcia sopra la detta montagna il quale dopo pocho cammino i Lancieri di Milano hanno fatto una carrica il quale e restato ferito il Maggiore e 8 ho 9 Soldati ed i Papalini ne restarono 430 prigionieri, quindi siamo intimassi alle 9 pomeridiane arrivati al campo ci hanno fatto la zuppa e della fame che avevamo quella zuppa mi pareva un balsamo.

15 detto arrivato a Iessi.
E una bella Citta che si trova sulla destra della strada sopra una alta montagna, il quale i civili di detta città stavano tutti fuori per farsi onore alla nostra truppa i Signori poi ci hanno regalato 25 Zigari per ciascun Soldato ed i Signori Ufficiali, e tutti gli Ufficiali Subalterni 100 altre poi che i Colonnelli ed i Generali hanno avuto un grand alloggio.

16 detto arrivato a Castelfidardo.
Passando per Santa Maria Nuova, Chiaravalle Osimo, il quale in detta Stazione molti Soldati morirono lungo la via a cagione che la marcia era forzata per impedire al Generale Lamerezie il passo per Ancona, come anche siamo arrivati appena un quarto d’ora prima di lui ad occupare la posizione di Osimo, il quale il detto Generale era appena fuggito, e dopo 24 ore di cammino abbiamo riposato solo che quattro ore, e dopo siamo andati a battere la città di Loreto.

17 detto arrivato a Crocette.

18 detto arrivato a Crocette.
Dove si diede battaglia intitolata questa di Castelfidardo, la detta fui presente e durò sei ore con un fuoco accanito e i papalini furono sbaragliati, rimanendone prigionieri 400 e rimase morto il Generale Podoman, ed avevano incominciato il fuoco vicino alla casina nominata il Lurego, il quale come si costuma a mettere la paglia di fuori tanti feriti rimasero abbruciati perché i Pappalini con una granata hanno incendiato la detta paglia.

20 detto arrivato a Umana.
Passando per Camburano, Cirolo, colà abbiamo scaricato i cannoni E munizioni che noi Militari abbiamo lavorato due giorni, dopo la detta munizione l’hanno addoperato per battere la Fortezza di Umana di più ancora non avendo altro da mangiare hanno dovuto fare così andare dal Sindaco e farsi dare del vino, del Formaggio, della Farina, e della legna quindi abbiamo fatto la polenta il quale e stato un carnevale.

24 detto arrivato a Monte Pedocchio.
Passando di nuovo per Cirolo, Camerano, Camburano, gli Angeli, alla fine arrivai al detto Luogo, ed anche in questa stazione siamo stati senza mangiare quasi 24 ore, perche i conciari avevano cambiato luogo ed erano andati al detto Monte.

28 7bre arrivato a Monte Pedocchio.
Essendo davamposti nei posti più avanzati anche in questo giorno abbiamo veduto che la fregata nominata Sant Michele ha portata la vittoria, il quale anche lui ha datto l’assalto al forte della Lanterna, quindi dopo pocho tempo si ha veduto un grand fumo, quindi la Lanterna scoppiò, dopo il Vascello si ritirò e siamo stati tranquilli per tutto il giorno.

29 detto a Monte Pedocchio.
Il quale essendo di porta alla batteria, tutto all’improvviso viene l’ordine di andare tutte le 4 Divisioni distese in colonna di divisione, cioè due compagnie per due compagnie, che nel medesimo tempo vi era il parlamento, che se per buona parte non si vedevano, se la prendeva d’assalto, quindi essendo in quel pericolo, io e Concher lui aveva un polastro nel Gamellino e labbiamo mangiato in compagnia, ed in questo tempo si sono resi, e siamo ritornati tutti al posto di prima.

30 detto arrivato ad Ancona.
Il quale siamo entrati con grand allegrezza, che i cittadini di detta città ci aspettavano colle braccia apperte, e che nel primo giorno che siamo entrati vi era vino nelle contrade e nell’osterie, cantine. Zigari, Sigarette, Pane, Tabbacco, Liquori d’ogni qualità, caffè e tanta altra robba che non sono ne anche nominarla il che in detta giornata sono entrato in Ancona alla mattina, e sono venuto fuori colla sera che camminava con quattro gambe, il resto però lo feci il giorno seguente che mi era restato, due bottiglie di vino, una di Rum tre di Rosoglio, senza poi le Zigari, ed il Tabacco, che mi era restato, il che sono restato ubriaco per ben cinque giorni.

5 8 detto arrivato ad Ancona.
Regalato venti milla franchi ed anche passando tutti Soldati ed Ufficiali hanno comperato la medaglia ed il foglio il quale anch’io ho comperato questo foglio e la medaglia ed una [?].

6 - 7.
Passando per Porto Pio, il quale e stata una stazione assai brutta che alla sera verso le dieci ha incominciato a venire un vento ed acqua che alla fine le nostre tende che l’hanno strappate tutte, e siamo stati costretti ad andar a ricoverarci sotto le casini, e nel Paese, alla mattina poi alle 8 pochi soldati sul campo si trovava ecco all’improvviso l’ordine dell’immediata partenza in questa confusione poi chi ha perduto il fucili chi la tenda chi il Zaino insomma non posso raccontare la perdita che e stato in quel giorno, poi addietro la strada e venuto fuori il quale ci ha assegnati del tutto.

12 detto Porto d’Astore.
Passando per Grottamare di sotto e Sant Benedetto ed anche qui fummo così ben accolti sin che suonava a grand forza essendo il confine di Roma con Napoli.

REGNO DI NAPOLI

13 Ottobre arrivato a Monte Pagano.
Regno di Napoli. Passando il fiume Fronda che e il fiume che divide i due Regni, i Cittadini di Pagano formarono su quel ponte una porta trionfante, magnifica la loro musica mentre passavamo, ed anche avevamo sentito dei piccoli fanciulli come si dice da noi di Cavalleria nominata Piemonte Reale con tutti il suo cavallo lancia a sciabola, e tanti altri onori.

14 detto arrivato a Pescara.
Passando per borgo Silvo. Pescara e una piccola Fortezza la quale fu presa dalla Guardia Nazionale dei Paesi dei dintorni ed anche.

14 Ottobre arrivato a Pescara.
Questa città mi e piaciuta molto essendovi all’intorno un bel Fiume chiamato il Lugo inferiore in detta poi si fermò l’amico Concheri, e non l’ho più veduto fino.

15 detto arrivato a Chieti.
In tutta questa stazione non ritrovai altro che il detto Chieti, il che la sua posizione e sopra un’alta montagna bellissima Città, che essendo abbasso della montagna si dice che e un piccolo Paese, essendovi poi sopra e passandovi in mezzo pure lunga un miglio circa.

17 ottobre arrivato a Castelnuovo.
Passando per Guardarello, Rosina, Ponzone e Polonbore, il detto Castelnuovo si entrava in una bellissima pianura il Paese fara tre milla abitanti ed e bello come Asola.

18 detto arrivato a Palemo.
Passando per Casoli, Lama, Feranda, Porta Marina in detta stazione, si passò per la montagna di Palemo, che e la più alta di tutti i monti Appennini, bellissima veduta all’improvviso per esservi due belle gallerie, di più per eservi la strada piana sul fianco sinistro che da Lama conduce a Palemo, la detta strada poi e riparata a sinistra da un muro della lunghezza di otto miglia.

20 detto arrivato a Città Castello.
Passando per Roccarasso e Rocca in tutti questi paesi non si poteva resistere passando della puzza che mi pareva che vi fosse pieno di cadavere che fossero si trenta ho quaranta giorni che fossero morti e non stati sepolti.

21 detto arrivato a Isernia.
Passando per Forli dove sul monte Camerino abbiamo incontrato per la prima volta i Reggi e li abbiamo respinti facendone settecento prigionieri fra i quali due Tenenti Colonnelli un Maggiore 56 Ufficiali ed anche sopra il detto monte il granatiere Giolini fece fucilare una spia in presenza dell’intero Corpo d’armata, i Reggi poi nella ritirata passarono per Isernia dove pa[?] e abbrucciarono Parte della Città ciò che di male non fecero i Reggi lo fecero i paesani Napoletani.

23 detto arrivato a Carpineto.
Dove colà i paesani hanno uciso 50 Garibaldini dopo che li avevano fra le mani prigionieri i poveri infelici morirono martiri a chi li tagliavano le mani a chi i bracci chi li davano delle bajonetatte notando poi che li avevano cavati nudi. Un vecchio di 65 anni ha avuto il coraggio di ucciderne sette e di portarne la testa di uno di questi in Isernia sopra un palo, quindi appena cola fummo arrivati; il Sindaco del Paese si indicò chi erano tutti questi barbari e tosto li abbiamo assaliti alle loro case e ne abbiamo arrestati fra uomini e donne 150.

26 detto arrivato a Venafro.
Passando per Villa Corrente, Villa del Prete in detto luogo sono restato di guardia a 600 prigionieri Reggimento dove uno di questi per avere tentato fugire fu legato ad un albero come un Orso.

30 detto arrivato a Santa Maria.
Dove due Battaglioni Bersaglieri 7° 8° ed un Reggimeno di Cavalleria Vittorio andarono di riconoscenza del nemico e nel medesimo tempo ci attaccarono ma i nostri dovettero retrocedere con perdita di 120 uomini.

1 9bre arrivato a Santa Maria.
Feci il giorno dei Santi ben allegro.

2 detto arrivato a Santa Maria.
Questo giorno lo feci in compagnia di Taurini e Collenghi rammentando che alla nostra patria si stava così allegri e noi essere così in pericolo della nostra vita, si stava anche noi allegri ma sempre col cuore sospeso.

4 detto arrivato a Trajetto.
I Reggi attaccandoli sotto Mola di Gaetta si distinsero i Battaglioni Bersaglieri 16° e 17° e la Divisione dei Granatieri più ancora i nostri e quelli in Mure li battevano sul fianco sinistro. La maggior parte dei palagi di Mola furono rovinati dalle palle e granate dei nostri cannoni in Mure i Reggi si ritirarono con perdita di 400 soldati e due cannoni da biporto presero la strada di Gaetta e parte andarono verso Roma.

6 detto arrivato a Mola. - 7 detto arrivato a Mola. - 8 detto arrivato a Mola. - 9 detto arrivato a Mola.
Nei detti 4 giorni la Divisione dei Granatieri e i due sopradetti Battaglioni Bersa.ri li attaccarono nelle vicinanze di Terracina alla spesa [?] dove li fecero tutti prigionieri il numero circa di 15 milla.

12 detto arrivato a Monte Tuccio.
In detto giorno i Reggi tentarono di avanzarsi e tosto furono attacati. Il fuoco incominciò alle 6 di mattina e durò sino alle cinque di sera il fuoco era accanitissimo da ambi le parti ma i Reggi e suo malgrado dovettero lasciare le belle posizioni, cioe i sopra detti monti, rimanendone prigionieri millecinquecento, in confronto poi all’accanito fuoco che vi era, pochi morti vi rimasero da ambi le parti ma molti feriti fece i quali viddi il mio amico Adorni il che vedendolo entrare subito nella camera e lo salutai dimandandoli dove era ferito e lui mi rispose che era assassinato ed io li faceva corargio poi il Reggimento partì ed io restai indietro per trasportarlo sino dov’era i medici dopo in piano salutati e lui è andato a Napoli all’ospitale ed io restai al Reggimento in detta Battaglia il 26mo Reggimento si distinse.

13 detto arrivato a Monte Tuccio.
Nel frattempo di detta battaglia il tempo pioveva e terminata che fu quantunque piovesse ancora dovetti rimanere sulla posizione conquistata cioe sul monte Tuccio, in quella notte avremo tagliato duemila piante d’olivo per far del fuoco, insomma una notte da rammemorare in vita.

14 detto.
In questo giorno la nostra truppa dovette ritirarsi in pie del monte perche le bombe dei Reggi cola arrivavano ed [?] rimase ferito, un Foriere, ed un Soldato.

15 9bre fermo sul Monte Tuccio.
In questa giornata andai d’avamposto.

29 9bre fermo sul Monte Tuccio.
Essendo di sostegno Negli avamposti in questo giorno i Reggi tentarono nuovamente una sortita della fortezza.

2 Di.bre fermo sul Monte Tuccio.
I Cannoni che si trovarono sul monte Cristo hanno incominciato il fuoco.

9 Di.bre fermo sul Monte Tuccio.
fermo accampato. Vi fu la tregua.

10 Di.bre fermo sul Monte Tuccio.
fermo accampato. Vi fu la tregua. Nel giorno 10 verso le due pomeridiane un fulmine soffocò il Soldato Amadini Antonio e il medesimo fulmine ne ferì altri tre fra i quali un Tenente e questi si trovarono d’avamposto alla sponda del Mare, cioè d’avanti al monte Cristo.

11 Di.bre fermo sul Monte Tuccio.
fermo accampato. Io e Rubes Pietro siamo andati colà per vederlo, ma non abbiamo fatto a tempo mentre che noi andavamo al detto luogo, incontriamo i Soldati che l’aveano già seppellito, e che ritornavano alle loro terre.

13 Di.bre fermo sul Monte Tuccio.
Era la notte del 13 al 14 Dicembre alla mezza notte in punto i Reggi gridarono all’armi e incominciarono a far fuoco dubitando forse che mai ci adassimo l’assalto da quell’ora, essi continuarono il fuoco quasi due ore e noi mai gli rispondemmo, mai quando poi i nostri cannoni che erano piazzati sul monte Tuccio hanno incominciato a mandar granate sulla sua piazza d’armi tosto si ritirarono in città.

24-25 Di.bre fermo sul Monte Tuccio.
La detta vigilia la osservai, dopo la sera andai davamposto il quale egli passai anche il giorno del Santo Natale che mi sono cibato di due cospettoni e bere dell’aqua.

26 Di.bre fermo sul Monte Tuccio.
Questo giorno lo passai ben allegro ha Mola, e tornando sul campo ho incontrato tre feriti del Genio, il che mi hanno detto che uno e restato morto.

29 Di.bre fermo sul Monte Tuccio.
In questo giorno esendo la Sagra del mio Paese mi toccò di passarlo d’avamposto ed anche cioè posti più avanzati.

31 Di.bre fermo sul Monte Tuccio.
fermo accampato. L’ultimo dell’anno 1860.


Qui incomincia l’anno 1861 - Osservazioni

1 Gennaio fermo sul Monte Tuccio.
fermo accampato.

2 Gennaio fermo sul Monte Tuccio.
In questo giorno andai al disotto del Cimitero di Gaetta 800 ho 600 passi.

5 Gennaio fermo sul Monte Tuccio.
Il Principe di Caregnano venne ha visitare gli accampamenti di avamposto e tutti i travagli: Più fece fare una distribuzione straordinaria a tutti i soldati cioe vino e formaggi.

8 Gennaio fermo sul Monte Tuccio.
Alla mattina alle ore sei hanno incominciato il fuoco tutte le batterie piazzate e lo seguitarono sino alle sette della sera, in detta giornata morì un Colonnello di Artiglieria, troncata una gamba ha un Maggiore e varj soldati Cannonieri morti e molti feriti.

22 Gennaio fermo sul Monte Tuccio.
In questo giorno tutte le batterie piazzate hanno incominciato il fuoco alle ore nove antimeridiane. Di più i vascelli in mare hanno incominciato alle 12 della mattina e terminano alle pomeridiane tanto i vascelli come le batterie, la notte del 22 al 23 andai di corve ha portare le granate alle batterie onde, esser più pronti in caso che bisognasse di far fuoco.

28 Gennaio fermo sul Monte Tuccio.
In questo di andai al travaglio ha portare le bombe sopra il monte Cappucini, il che ne portai 13 di più ancora al punto, del mezzo giorno una granata del nemico, e andata sulla cima del mote sopra un pezzo, il che dopo ha incominciato ha [?] ed e venuta ha scoppiare frammezzo ha noi, e per voler del Cielo non ne restò nessun ferito ne morti.

29 Gennaio fermo sul Monte Tuccio.
In questo giorno andai al travaglio ad una batteria, nominata Dolfino il quale nel andar ha bere dell’aqua ho veduto un bale che entro nella trinciera rompendo un ramo di carruba, nel ritorno poi che feci ho udito un colpo della fortezza il quale mi fermai per vedere dove andava a terminare. Il colpo, il quale la viddi ed e venuta ha scopiare sopra la mia testa, alta, pero in pezzi di detta bomba mi sono andati alla distanza di 5 ho 6 passi, in quel punto poi non sapeva più se fosse in questo mondo ho nell’altro.

2 febbraio fermo sul Monte Tuccio.
In questo giorno andai d’avamposto ed andai entro nel Cimitero, il che lì sono stato tutta la notte, la mattina poi sono ritornato entro le linea, in dette 24 ore sono restato tranquillo sino alle 4 della sera dalle 4 alle 6 hanno incominciato ha far fuoco coi cannoni ed ha mandar bombe granate bale che pareva una tempesta, per voler del Cielo non e restato ne de morti ne de feriti.

3 febbraio fermo sul Monte Tuccio.
Andai al travaglio fermo accampato. La notte dal 3 al 4 andai al travaglio nella trincera al disotto del Cimitero.

5 febbraio fermo sul Monte Tuccio.
fermo accampato. Ed in detta giornata verso le 4 di sera una nostra bomba fece scoppiare una polveriera nemica che stava vicino alla porta dopo scoppiata, tutte le batterie nostre hanno incominciato a far fuoco il che terminava alle 6 della mattina se [?] Ma un fuoco che di notte esendo sul nostro accampamento si poteva col lampo dei canoni contare i denari.

6 febbraio fermo sul Monte Tuccio.
fermo accampato fu tregua.

7 febbraio fermo sul Monte Tuccio.
fermo accampato, ed in detta giornata esendo il giovedì presso la sera invece di andare al teatro ovvero alla Festa da ballo mi e tocato di andare al travaglio al disotto del Cimitero di Gaetta, ad una trincera che si ritrovava nella piazza d’armi del nemico distante 1000 passi circa della fortezza.

13 febbraio fermo sul Monte Tuccio.
In detta giornata verso le 4 d. sera la Fortezza di Gaetta si è resa.

15 febbraio fermo sul Monte Tuccio.
In detta giornata la Bandiera Itagliana sventolò per la prima volta sulla torre d’orlando.

18 febbraio fermo sul Monte Tuccio.
In questo giorno tutta la truppa si e riunita nella piazza d’armi ad ascoltare la Santa Messa in onore di que’ miseri che perirono durante l’assedio.

22 febbraio fermo sul Monte Tuccio.
fermo. In questo giorno andai di guardia alla Sussistenza Militare per 5 giorni.

19 marzo partenza dal Campo di Gaetta.
In questo giorno verso le 9 di mattina viene l’ordine che la prima Compagnia doveva partire ma non si sapeva dove si andava e alle 12 siamo andati al porto di Gaetta e siamo inbarcati subito e siamo partiti alle 3 pomeridiane nel Vascello Strumbolo, dopo 10 ore di marcia in mare siamo arrivati in quest’Isola, pero feci un viaggio assai cattivo essendo il mare in gran burrasca.

20 Marzo fermo nell’Isola di Ponza.
fermo in Quartiere.

24 Marzo fermo nell’Isola di Ponza.
fermo in Quartiere. Domenica delle Palme.

28 Marzo fermo nell’Isola di Ponza.
fermo in Quartiere. Giovedì Santo.

29 Marzo fermo nell’Isola di Ponza.
fermo in Quartiere. Venerdì Santo.

30 Marzo fermo nell’Isola di Ponza.
fermo in Quartiere. Sabato Santo.

31 Marzo fermo nell’Isola di Ponza.
fermo in Quartiere. Domenica di Pasqua.

1 Aprile fermo nell’Isola di Ponza.
fermo in Quartiere. Lunedì dell’Angelo.
fermo in Quartiere.

4 Aprile Partito dall’Isola di Ponza.

[essendo finite le pagine del libretto, Mamerto continuò il racconto su un foglio a righe]

Era il Mercoledì di sera alle 12 pomeridiane giusto il giorno della morte del nonno Antonio ecco all’improviso l’ordine dell’imediata partenza infatti un’ora dopo la mezzanotte siamo Imbarcati nel Vascello Volturno, il quale sbarcò il giorno 5 alle 4 Di sera a Livorno e stato fermo sino al 25 detto Livorno una bella città ed un bellissimo Porto di Mare poi vi era del buon Vino insomma tutta la robba a buon Mercato li 25 partito in strada Ferrata alla volta di Firenze la quale dopo poche ore di Ferrovia arrivò alla detta Firenze ed anche questa e una bellissima città ed anche la capitale della Toscana la detta poi e bagnata nel mezzo da un fiume vie un bellissimo Duomo insomma e una città degna di a vedere il 26 mattina partito a piedi alla volta di Pontassieve poi Rovezzano la detta stazione e tutta bella essendo strada piana e decimo solo 10 miglia. 27 Partito alla volta di Dicomone in detta stazione non ritrovai nessun altro Paese il detto Dicomone e un bel Paese e gente assai famigliari. 28 Partito alla volta di Rocca sul Cassiano passando per Sant Benedetto e Portico in detta stazione ho sceso e disceso la più alta montagna dei Appenini la detta montagna e bellissima ben coltivata che si come nella pianura la detta stazione [?] decimo 28 miglia 28 Partito per forli passando per Castrocaro e Lalezza del Sole ne’ due detti Paesi il fecero grandi onori chi vennero incontro la Guardia Nazionale con Musica e Banda io passato la terra del Sole la misi? Nazionale si fermo e abbiamo perquitato il viaggio sin a Forli entrando in Forli la Guardia Nazionale il venne solo incontra la Musica ed i Signori Ufficiali vestiti in tenuta di parata, e entrando ci fecero molti onori Dicendo che dopo 8 mesi di Campagna vedevano ancora una volta il Reggimento che era gia stato in guarnigione già 4 mesi e stetti fermo il giorno 30. 1 Maggio Partiti alla volta di Ravenna.

Libretto - copertina

Prima pagina del libretto

Pagina interna che racconta come gli anconetani accolsero i militari

Fotografia del 1860 nella quale sono ritratti alcuni fanti della Brigata Bergamo

Cartolina del 26° Rgt. della Brigata Bergamo con veduta di un combattimento del Reggimento presso Gaeta nel novembre 1860, alla quale prese parte anche "il Mamerto" e in quell'occasione alla sua Brigata fu conferita la medaglia d'argento.

Congedo



Lettera che Mamerto inviò ai genitori da Ancona il 6 ottobre 1860


Sergio Leali
10-03-2021

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