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san quirico d'orcia
Integrazione della scheda di San Quirico d'Orcia - VII parte (pag. 181)

La busta che presentiamo può sembrare solo un bell'oggetto di storia postale, e lo è in effetti, ma racchiude in sé anche altre cose piuttosto interessanti.

Prima di tutto è una tricolore e, anche se siamo ormai nel 1898 si tratta sempre di combinazioni apprezzabili, poi è un'assicurata per 300 lire di valore - che allora erano una bella sommetta - quantomeno inusuale per un piccolo paese. Tuttavia, non si può del tutto escludere che l'assicurata sia stata fatta da una persona di passaggio.

Anche dopo l'avvento della ferrovia, la Via Provinciale Firenze-Siena-Roma (già Strada Regia Postale Romana granducale) restava la principale comunicazione stradale fra Firenze e Roma; attraversava tutto l'abitato di San Quirico e su di essa dava l'ufficio postale. La lettera è indirizzata a un avvocato, ma per le sue dimensioni ci pare impossibile che abbia contenuto 34 grammi di documenti, pensiamo piuttosto a denaro o a un oggetto prezioso.

Come si vede dai bolli, purtroppo non molto nitidi, l'assicurata è del 2 Settembre 1898 ed è arrivata a Firenze lo stesso giorno. E' segnata l'ora di arrivo – 12 S – anche se è incredibile che a mezzanotte ci sia stato un impiegato a bollare la corrispondenza, sia pure assicurata, in arrivo.

E' stata rubricata col numero 1: impensabile che sia la prima lettera assicurata inviata da San Quirico, a distanza di così tanto tempo dall'inizio del servizio (è col Regno d'Italia che s'iniziano a fare assicurate vere e proprie così chiamate)... e allora? Difficile anche che sia la prima assicurata dell'anno, pur se l'ufficio di San Quirico non aveva più l'importanza che ebbe nel periodo granducale. L'ipotesi che ci pare più probabile è che abbiano iniziato un nuovo registro proprio con questa lettera: ma di quanti numeri era composto un registro?

Anche “troppe” assicurate apparirebbe strano... o forse il registro era comune sia per le assicurate che per le raccomandate. Un aiuto non ci viene nemmeno guardando il lineare ASSICURATO, che sembra sì piuttosto nuovo rispetto agli altri bolli, ma l'inchiostratura non perfetta di questi non ci permette di trarre conclusioni certe. Ci garberebbe conoscere il parere di chi ci legge.

Per quanto riguarda invece l'affrancatura questa è assolta con tre francobolli da 10 + 25 + 60 cent. (Sassone n° 60 + 62 + 47 o Vaccari n° 126 + 128 + 113) per un totale di 95 cent., pari al doppio porto (38 gr. perciò 40 cent.) oltre i diritti di raccomandazione (25 cent.) ed assicurazione (30 cent. per le 300 lire di valore dichiarato), quindi perfettamente in tariffa.

Ma di cose interessanti ce ne sono altre, come il bollo lineare su due righe SAN QUIRICO d'Orcia poco comune per questo impiego (dire raro non sarebbe eccessivo se non si trattate di un bollo accessorio) ed anche per la fattura, con lo spostamento del d'Orcia sulla riga sottostante e scritto in minuscolo, anziché in maiuscolo come il resto, quasi a evidenziare proprio quest'aggiunta nel nome avvenuta in epoca di Regno d'Italia. Al retro poi, in parte mancante ma abbastanza leggibile, c'è il sigillo in ceralacca nera SAN QUIRICO D'ORCIA – UFIZIO DELLA POSTA.

Sappiamo che il sigillo a fuoco, per la ceralacca, era in dotazione a tutti gli uffici, ma è difficile ritrovarli oggi integri o comunque leggibili, perché di solito si rompevano nell'aprire la busta o gli altri involucri cartacei, i quali oltretutto non venivano quasi mai conservati. Anche poco comune l'uso sulla corrispondenza del lineare col nome dell'ufficio: anche questo lo avevano tutti, ma l'adopravano per bollare registri, ricevute e altra documentazione d'ufficio, con l'eccezione delle ben conosciute bollature d'emergenza, quando veniva accoppiato al datario “a ditale” in caso di temporanea indisponibilità del normale Guller.

Siccome, a quanto ne sappiamo, non esiste questo tipo di bollatura d'emergenza per San Quirico, con questa segnalazione abbiamo descritto l'uso postale di tre nuovi bolli: i due lineari SAN QUIRICO d'Orcia e ASSICURATO, e il sigillo a fuoco. Oltre, si capisce, ad illustrare una bella busta non proprio comune.

P.S. Per la scheda di SAN QUIRICO (I Corrieri del Mangia, pag. 181), si vedano i precedenti "Aggiornamenti” nn. 57, 107, 108, 109, 120, 282, 283, 284, 285, 286 e 287.


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