Storia postale parmense

Introduzione agli Uffici Postali
1861-1946


Gli Uffici Postali 1861-1946

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LA POSTA DI BERTORELLA -
Un ufficio minore della montagna parmense
di Enrico DALLARA

Nelle località montane, specie quelle degli Appennini, le stazioni di posta nelle piccole frazioni, sono spesso collegate ad attività commerciali preesistenti che, in situazioni di necessità, si rendevano disponibile a tenere aperto uno stabilimento postale.

Figura 1 Cartolina di Bertorella dei primi del ‘900


E’ il caso di Bertorella, piccola frazione del Comune di Albareto (PR), adagiata sulla sponda sinistra del fiume Taro, posta all’incrocio della strada che da Borgotaro porta sia verso Bedonia (Parma), sia verso Colle di Cento Croci (Liguria). [Figura 1 e Figura 2]

Qui, nella seconda metà del 1800, la Famiglia Bruschi ha da tempo aperto un negozio di alimentari ed una trattoria. Gli affari vanno bene, tra gli ospiti della “Locanda Bruschi” non vi sono i soli abitanti della frazione, le prelibatezze locali raccolgono anche clienti dai vari paesini circostanti. A quei tempi la popolazione della valle, anche se falciata da una forte emigrazione, contava una maggiore densità abitativa nelle frazioni che nei Comuni Capoluogo. Una estrema desolazione se si pensa che questi luoghi oggi sono solo abitati da pochi residenti.

La locanda si compone di un edificio a due piani, in cui nel piano terra è presente la trattoria e la bottega degli alimentari (o commestibili come si diceva un tempo), al primo piano una sala da ballo per feste, e all’ultimo piano col tempo sarà allestito anche un alloggio, che diverrà un Albergo per i villeggianti estivi.


Figura 2 Localizzazione della frazione di Bertorella, nella montagna parmense sulla strada che, proveniente da Parma, prosegue per Bedonia e si dirama verso il passo di Cento Croci in direzione Sestri Levante/Liguria. In verde la le strade postali corrispondenti.


Le “botteghe” come le locande non sono solo luogo di commercio, ma anche di ritrovo e di chiacchere nelle poche ore di pausa dal duro lavoro dei campi. Così dalle vicine frazioni di Campi, Pieve di Campi, ma anche da Compiano e Bedonia, a piedi, giungono a Bertorella diversi avventori o clienti.

La lettera, nel 1800 unico mezzo di comunicazione con il mondo esterno, è però essenziale sia per comunicare con le autorità locali, sia per scrivere a parenti e figli emigrati all’estero. L’Ufficio postale più vicino è quello di Borgotaro o di Bedonia ad una distanza media di 10 chilometri da Bertorella. Come poter pensare d’inverno di percorrere tutta questa strada a piedi o a dorso di muli, sotto la neve ed il ghiaccio. Inoltre la posizione di Bertorella è su una delle strade principali, potenzialmente la più trafficata e, percorsa da una corriera che collega Borgotaro a Bedonia e l’alta valle del Taro. E’ così che il Sig. Giovanni Bruschi, agli inizi del 1890, avendo a disposizione un piccolo locale di fianco alla trattoria, inoltra domanda per l’apertura di una Collettoria presso i locali di sua proprietà.

Figura 3 Estratto dal Bullettino PT n. XII del 1890 con l’indicazione della apertura di una collettoria a Bertorella


Le autorità postali di Parma, presa visione della documentazione ricevuta attestante il numero di popolazione da servire, le frazioni, le possibili corrispondenze sia in arrivo che in partenza, e, non di poco conto, il volume di affari, decidono il 26 Novembre 1890 di rilasciare l’autorizzazione a Bruschi e quindi di istituire la collettoria Postale di 1^ Classe di Bertorella.[Figura 3]

L’attività, i servizi offerti, i volumi e le corse relative sono indicate nello specifico modulo 37/a rilasciato dalla Direzione Provinciale di Parma, scritto a mano ed inviato al Sig. Giovanni Bruschi nel medesimo giorno.[Figura 4]

Figura 4 Frontespizio dell’orario di apertura della Collettoria di Bertorella


In esso si legge che l’Ufficio deve rimanere aperto al pubblico per 4 ore e trenta minuti ogni giorno della settimana dalle ore 2 pomeridiane fino alle 6 pomeridiane, chiudere per servire gli ospiti della trattoria e poi riaprire ancora dalle ore 8,30 alle ore 9 pomeridiane. L’attività “pel servizio del pubblico” comprende il ritiro e la distribuzione della corrispondenza ordinaria, il servizio di accettazione e distribuzione delle raccomandate ed il servizio vaglia risparmi ed assicurazioni, oltre alla vendita di carte valori postali. Oltre a questo, è richiesta una corrispettiva attività interna (gestione corrispondenze ordinarie, raccomandate e pacchi) che si deve svolgere giornalmente (domenica e festivi compresi) dalle 8,15 alle 8,30 di mattina.

La collettoria riceve la corrispondenza da una apposita vettura postale che, ogni giorno della settimana arriva da Borgotaro alle 8,30 di mattina, consegna la posta proveniente dal Capoluogo e ritira quella diretta in Liguria, e, forse dopo un buon caffè alla Locanda, riparte dopo 15 minuti in direzione Varese Ligure attraverso il Passo di Cento Croci. Alla sera, alle 17,30, la stessa vettura che ritorna verso Borgotaro consegna la corrispondenza “ligure” e ritira quella diretta a Borgotaro con pausa di 15 minuti prima della ripartenza.

Oltre all’attività d’ufficio, Bruschi stesso deve farsi carico della distribuzione della posta nelle località a lui assegnate, in mancanza di un vero e proprio postino deve essere il collettore a provvedere anche a questo (Figura 5)

Figura 5 Frontespizio del documento del 1890 con l'orario di uscita del portalettere corretto a mano in "collettoria"


Così, sempre il Sig. Giovanni Bruschi alle 8.30 inizia il proprio giro di consegna delle lettere sia a Bertorella sia nelle località limitrofe, giro che, mediamente lo impegna per circa 30 minuti.

Nel prospetto vi è l’orario per la gestione del “SERVIZIO DEI PACCHI” diviso tra un servizio interno obbligatorio ed un servizio al pubblico, che ricalca gli stessi orari indicati prima per la corrispondenza: dalle 2 alle 6 del pomeriggio per il servizio in Ufficio, consegna a domicilio dalle 9 del mattino preceduto da un servizio interno dalle 8,15 alle 8,30 del mattino (Figura 6).

Figura 6 Orario di distribuzione pacchi della Collettoria di Bertorella (1890)


La collettoria di Bertorella viene fornita, alla data di apertura, di un timbro di foggia tondo riquadrato preparato dalle mani di Josz, di cui si porta in figura 7 l’impronta come appare nell’archivio dello Josz stesso.

Figura 7 Annullo di Bertorella così come compare nell’archivio Josz


Visti gli orari di attività e le incombenze, dai documenti osservati è possibile concludere che il servizio postale e di gestione denaro diventa operativo quasi subito, incluso quello dei vaglia postali, confermato da una copia di Modello N.116 in cui, in data 13 Novembre 1892 il Sig. Bruschi, chiede informazioni e spiegazioni alla Direzione di Parma per un “vaglia distinto col n°38 per £47,00, a favore dell’agente postale per acquisto di carte valori” e “non essendo finora pervenuto nulla allo scrivente”. [Figura 8]. Sullo stesso foglio, il giorno successivo, il Direttore delle Poste di Parma risponde che la richiesta.. “non risulta pervenuta” e chiede chiarimento sule modalità di invio della richiesta con richiesta di duplicato della richiesta e scontrino del relativo vaglia, che il Sig, Bruschi provvederà ad inviare (si legge sempre nel testo) in data 17 Novembre 1892. A quest’ultimo chiarimento il Direttore delle Poste di Parma (in data 18 Novembre 1892) risponde che “in seguito alle informazioni da e ricevuta anche, nel frattempo, la prima richiesta accompagnata dal relativo vaglia di ritorno e sarà inviato il quantitativo o richiesto il prima possibile”.

Figura 8 Estratto dal Modello 116 per richiesta informazioni sulla corrispondenza inviata


In figura 9 uno dei primi documenti emessi dall’ufficio, anche se solo in frammento: la lettera di reclamo per mancata consegna (di raccomandata?) del 7 Giugno 1892 affrancata con un 10 Cent. di Umberto I, serie del 1896.

Figura 9 Grande frammento di ricevuta di raccomandata del 7 Giugno 1896 da Bertorella


Passano gli anni ed il Sig. Giovanni Bruschi ne sente il peso.

Con il Regolamento N. 374 del 14 Ottobre 1900, la Collettoria di prima classe di Bertorella si trasforma in Ufficio di III classe. Il collettore diviene un impiegato postale.

Figura 10 Cartolina di Bertorella con immagine della trattoria Bruschi e dell'ufficio postale. Davanti all’ufficio è parcheggiata la corriera postale Borgotaro-Bedonia, mentre il conduttore si intrattiene con i sig.ri Bruschi a lato del palazzo. (anno 1905 c.a.)


Abbiamo detto sopra che fino al 1905 l’ormai Ufficio di Bertorella continua ad utilizzare l’annullatore tondo riquadrato. In Figura 11 una cartolina postale dell’Agosto di quell’anno con la vecchia impronta.

Figura 11 Frontespizio di cartolina postale del 1° Agosto 1905 con ancora la vecchia impronta tondo riquadrata della località. (Coll. E.V.).


Solo più tardi verrà fornito un annullatore a cerchio semplice (Figura 12), la cui prima data mi risulta essere il 27 Aprile 1909, ma per la scarsità del materiale reperibile, sarei grato a qualsiasi lettore se riuscisse a fornirmi anche solo per immagine, una data anteriore.

Figura 12 Annullatore a cerchio semplice in utilizzo presso l’Ufficio di Bertorella dal 1909.

Passa ancora qualche anno e, sicuramente dopo il 1914 (il 28 Luglio 1914 sembra ancora in uso questo annullo a cerchio semplice), anche Bertorella sarà dotato del proprio annullo tipo “guller” che, all’inizio presenterà sulla lunetta inferiore il numero frazionario, caratteristico dell’Ufficio stesso (Figura 13).

Figura 13 Raccomandata da Bertorella a Londra del 18 Settembre 1923. Annullo tipo “Guller” con frazionario su coppia di francobolli da Lire una della serie floreale.


Cambio di annulli, e non solo. Aumentano anche le incombenze e le attività di Ufficio e il Sig. Giovanni Bruschi inizia a pensare come organizzarsi.

In data 13 Ottobre 1925 Giovanni Bruschi, classe 1849, ormai 76enne, ma perfettamente attivo, fa richiesta al “Ministero delle Poste e Telegrafi di Roma” di un postino a causa dell’elevato numero di utenze da servire e del carico di lavoro aumentato. In questa missiva, vi è una meravigliosa descrizione dell’attività che, come si può vedere, anche se legata ad un piccolo ufficio, include molte incombenze, considerato anche che nel contempo la famiglia Bruschi continua ed essere gestore della associata “locanda” :

da molto tempo il movimento della corrispondenza è più che decuplicato in seguito alla forte emigrazione, con notevole tendenza all’aumento. La Ricevitoria di Bertorella, disbriga il servizio postale delle parrocchie di Campi, Pieve di Campi e relative frazioni, con un complessivo di circa 2000 abitanti sparsi per una superficie di 35 chilometri quadrati con strade mulattiere e disagevoli. Il servizio si svolge con partenze dall’ufficio alle ore 6.30, 10.15, 12.30 e 17.45 e ritorno alle ore 9, 10 e 14 le cui spedizioni e arrivi dei dispacci con otto ordinari di transito degli uffici di Albareto e San Quirico, senza contare il lavoro che oggi viene attribuito agli uffici postali assorbe il tempo utile per la distribuzione”.

Figura 14 Lettera da Bertorella a Volpedo (Alessandria) del 14 Settembre 1924


Ma Giovanni Bruschi è uomo di gran tempra e, anche se in difficoltà, chiede, con l’aiuto del futuro postino, di aumentare il servizio offerto includendo nella sua “giurisdizione” anche “la parrocchia di Gotra” che comprende ulteriori 600 abitanti perché “viene molto scomoda all’Ufficio di Albareto”.

Dai documenti risulta che a Giovanni Bruschi dal 2 Marzo 1926 sarà affiancata una supplente, nella figura della Sig.ra R. Curà, nata a Londra nel 1899 e… sua nuora.

Ma le sorprese non finiscono qui, così che l’Amministrazione delle Poste e telegrafi, in data 10 Novembre 1925 definisce il passaggio di Amministrazione della Ricevitoria Postale di Bertorella dal Sig. Giovanni Bruschi al Sig. Oreste Bruschi, suo figlio, passaggio archiviato presso la Direzione Provinciale di Parma con protocollo 14773-37/6.

E quindi la Ricevitoria di Bertorella da questa data sarà gestita dal figlio e dalla nuora [Figura 15].

Figura 15 Frontespizio del processo verbale per il passaggio “di staffetta “ da Giovanni Bruschi a Oreste Bruschi per la gestione della ricevitoria di Bertorella.


Alla data dell’effettivo passaggio, risultano in cassa i seguenti valori postali e non:

6.99 £ ………………………………………….....……………….………….in monete di bronzo o nichelio
990 £………………………………………………………..in biglietti di Stato di Banca e buoni di Cassa
24,20 £……………………………………….............…………………………………………...in moduli vaglia
36 £………………………………………………………………….....……..…..in cartoline e biglietti postali
100,89 £ ……………………………………………………………………......……..in francobolli per pacchi
32,50 £ ……………………………………………………………………..…......………in cartoline per pacchi
39,50 £………………………………………………………………………..........…….…………….in segnatasse
191 £…………………………………………………………………......………..…….in segnatasse per vaglia
1346,79 £……………………………………………………………....………….……..in marche assicurative

Inoltre, per quanto riguarda i vaglia ed i conti correnti, risulta un movimento vaglia in distribuzione di 14.375 £, 9974 £ di vaglia di servizio, 1077 £ per vaglia internazionali ed un totale di 233 £ per i depositi dei conti correnti.

Al 12 Novembre 1925 l’attività dell’anno solare per la Ricevitoria della Bertorella riguarda l’emissione di 192 vaglia (spediti), 44 Vaglia di Servizio, 90 telegrammi, 29 vaglia internazionali, la ricezione di 267 (!) vaglia telegrafici internazionali e l’apertura di 39 nuovi conti correnti postali.

Sulla base dell’attività dell’Ufficio la Direzione delle Poste e dei Telegrafi chiederà al subentrante Oreste Bruschi una cauzione di 3420,99 lire a saldo del debito di vaglia e per i risparmi e di “assumere in proprio il carico risultante“ a tutt’oggi per tasse telegrafiche e telefoniche, per diritti postali, doganali e per quote di cambio sui pacchi e sulle scatolette.

In calce al documento si indica che dal momento dell’accettazione il titolare effettivo della ricevitoria diventa Oreste Bruschi e Giovanni Bruschi viene sollevato da qualsiasi responsabilità eventualmente pendente (Figura 16).

Figura 16 Estratto del processo verbale per il passaggio di consegne da Giovanni ad Oreste Bruschi (12 novembre 1925).


Passano alcuni anni ed un altro documento definisce l’attività di Oreste Bruschi. Dalle informazioni presenti sul “prospetto” cioè sul modulo 69 del 1924, emesso il 19 Febbraio 1928 (data del timbro postale), risulta in modo evidente l’incremento di lavoro per questo piccolo ufficio di provincia, che, come detto sopra i coniugi Bruschi, svolgeranno con il massimo zelo e dedizione.

Gli orari lavorativi, cioè l’orario minimo da garantire risulta il seguente:

- Servizio al pubblico:
o Dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19 di ogni giorno feriale
o Dalle 13.39 alle 14.40 di ogni giorno festivo

- Servizio interno:
o Dalle 6.15 alle 6.30 per preparare la posta in partenza verso Borgotaro o Varese Ligure
o Dalle 8.50 alle ore 9.00 per prendere la posta in arrivo dai dispacci giornalieri come sopra
o Dalle 12.40 alle 15 per ricevere i dispacci in arrivo (l’arrivo della corriera è prevista per le 14,50)

Il tutto per garantire un totale di 64 (sessantaquattro!!) ore settimanali, a cui si aggiungono anche le ore per gestire la locanda, che viene sempre gestita dai coniugi Bruschi.

E.. in quella data qual era il “movimento della Bertorella”? Sempre il documento del 1928 da una immagine completa e complessa del servizio offerto.

Qui sotto i numeri, riferiti al biennio 1922 - 1923:


Oltre alle operazioni sopra ve ne sono diverse altre per una media totale di 264.204. Operazioni che, anche se spalmate su un interno anno, danno un numero di tutto riguardo, considerato il territorio.

Gestire un’osteria ed una ricevitoria di tale portata, è abbastanza pesante anche per i coniugi Bruschi, che dal 21 Gennaio 1929, saranno affiancati anche dal figlio Mauro.

Figura 17 Fotografia della ricevitoria di Bertorella probabilmente dei primi anni ’30. La strada è più bassa rispetto alla fotografia precedente e sul pianerottolo è presente il sasso rotondo, ancora oggi caratteristica della “Locanda”


Figura 18 Lettera da Bertorella a Parma del 20 Luglio 1938. L’annullo tipo “Guller” qui utilizzato è diverso da quello usato inizialmente perché non riporta più il numero frazionario.


Passa il tempo e passano gli anni anche per Oreste Bruschi, che il 16 Gennaio 1947 decide di lasciare la gestione della ricevitoria a suo figlio Italo Bruschi. Per questo prepara un contratto di supplenza per la ricevitoria della Bertorella (a quel tempo di 2^ classe), fissando una retribuzione mensile di 250£ per 5 ore giornaliere (Figura 19).

Figura 19 Estratto del contratto di supplenza tra Oreste Bruschi ed Italo bruschi suo figlio per la gestione della ricevitoria della Bertorella.


Dal documento del 29 Agosto 1950, emesso per indicare il “giro dei Postini dall’ufficio di Bertorella, si scopre che dal 21 Gennaio 1929 oltre ad Italo, la Ricevitoria è anche gestita dal figlio Mauro. Il documento del 1950 è estremamente interessante per capire sia il giro, i chilometri percorsi e gli abitanti serviti nel percorso. La migliore descrizione è riportare nel documento tal quale (Figura 20).

Figura 20 Il percorso ed il servizio offerto dai postini di Bertorella 21-6-1948


Riassumendo, un totale di 1250 abitanti serviti con un percorso di 19 chilometri giornalieri… a piedi, perché le strade.. ahimè erano tutte bianche.

Ed infine in data 25 Ottobre 1951 ancora un passaggio in famiglia Bruschi, viene nominato il Sig. Mauro Bruschi a supplente dell’Ufficio postale di Bertorella (Figura 21).

Figura 21 Contratto di assunzione di Mauro Bruschi, figlio di Oreste e nipote di Giovanni, come supplente


Figura 22 Cartolina del 7 Marzo 1967 da Bertorella a Torino. Annullo tipo "Conalbi" con due stelle ai lati su 20£ della "Michelangiolesca".


Passano gli anni e la famiglia Bruschi abbandonerà la gestione alle Poste Italiane, questo non fa dimenticare alla famiglia di ricordare il momento in cui, grazie al loro avo, arrivò la posta in questa piccola frazione di circa 300 anime: così. Il Sig. Renzo Bruschi, assieme al padre, preparata tutta la documentazione, invierà il 21 Giugno 1990 la richiesta di un annullo speciale al Dott. Enrico Veschi, allora Direttore Generale delle Poste e Telecomunicazioni, che nel mese successivo risponderà di aver allestito il tutto, per commemorare il “Centenario dell’Ufficio Postale di Bertorella in data 9 Settembre 1990.

Attraverso speciali cartoline ed annulli, Italo Bruschi, pioniere delle poste in Alta Valtaro, sarà ricordato con tanto di annullo, non certo uguale a quello tondo riquadrato che lui utilizzò, ma con encomio ufficiale delle moderne Poste Italiane.

Oggi a Bertorella è rimasto l’Ufficio postale, ahimè aperto solo un giorno alla settimana, ma la locanda con alloggio è sempre aperta e fornisce, grazie agli attuali gestori ottimi piatti locali, con un servizio eccellente.

Un ringraziamento particolare al Sig. Renzo Bruschi per avermi fornito copie della documentazione originale su cui ho potuto sviluppare questo articolo.

Figura 23 Cartolina del 9 settembre 1990 per i centenario dell’Ufficio di Bertorella


Figura 24 Cartolina commemorativa del centenario della posta con foto della famiglia Bruschi nel retro della Collettoria


Figura 25 Cartolina postale commemorativa del centenario della posta di Bertorella con immagine dell’ufficio ufficio ed associata trattoria.


Enrico Dallara
15-08-2022

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