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  Esposta a Pistoia una carrozza ferroviaria “streamliner” dotata di ufficio postale ambulante
Luigi Pulcini

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In occasione della recente edizione del “Porte Aperte” al “DORS” (Deposito Officina Rotabili Storici) di Pistoia, organizzata da “Fondazione FS” e dalla “Associazione Toscana Treni Storici Italvapore” tra il 6 e il 7 maggio”, è stato possibile avvicinare e visitare la carrozza mista bagagliaio/postale realizzata nel 1939 dalla “Piaggio” nello stabilimento di Sestri Ponente e immatricolata dalle FS come “DUiz 93.000” (l’alfanumerico e così decodificabile: D = bagagliaio, U = ufficio postale, i = intercomunicante, z = montata su carrelli, 93 = modello, 000 = progressivo produzione).

Si tratta di un rotabile a cassa autoportante, realizzato in acciaio inox dalla azienda genovese grazie ad una tecnica di saldatura elettrica sviluppata negli Stati Uniti nel corso della prima metà degli Anni Trenta, dalla Budd Company di Philadephia (PA) e applicata per la realizzazione dello “Zephir”, il convoglio passeggeri a “composizione bloccata” della “Chicago, Burlington & Quincy Railroad”, progettato dal fratello minore dell’attore James Dean, l’ingegnere aeronautico Edward J. Dean.

La “Piaggio” acquisisce i brevetti Budd allo scopo di produrre anche in Italia rotabili realizzati in acciaio inox, un materiale che consente di realizzare carrozze e motrici più leggeri e sicuri e con costi di realizzazione e manutenzione relativamente contenuti, sia per il fatto che la scocca, realizzata in pannelli in acciaio inox corrugato, consente di contenere il peso trainato rispetto alle carrozze con strutture portanti a traliccio e sia perché i pannelli corrugati non necessitano di essere verniciati e sono facilmente lavabili.

Le prime commesse non tardano ad arrivare: nel 1937 due convogli a tre casse sono consegnati alla “Ferrovie Nord Milano” e due gruppi di dieci automotrici ciascuno entrano a fare parte della flotta circolante sulla rete, a scartamento ridotto, della “Ferrovie Calabro Lucane”. L’anno successivo la Piaggio riceve di un ordinativo da parte della “Ferrovia Casalecchio Vignola” per la realizzazione di cinque convogli passeggeri composti da elettromotrice e rimorchiata pilota .
E’ del 1939 la realizzazione di due convogli sperimentali per le Ferrovie dello Stato. destinati ai servizi rapidi e composti da quattro carrozze ciascuno: bagagliaio/posta DUiz 93 (000 e 001), carrozza passeggeri di prima classe Aiz 13 (000 e 001) e due carrozze di seconda classe Biz 23 (000 – 001 - 002 – 003).

I convogli richiamano lo stile “streamline” che furoreggia negli Stati Uniti grazie a designer come Raymond Loevy e Henry Dreyfuss e che deve moltissimo anche al Futurismo, un movimento sviluppatosi in Italia e che ha segnato profondamente anche il disegno industriale in tutto il mondo.

I due treni vengono impiegati prima sulle linee elettrificate Roma–Reggio Calabria e Roma-Milano e poi sulla Torino-Milano-Venezia al traino di locomotive a vapore per evitare di aggiungere un ulteriore carro per la produzione del vapore destinato ad alimentare l’impianto di riscaldamento dell’intero convoglio.

Tra le due guerre il treno è il mezzo di trasporto privilegiato per il trasporto di corrispondenza e pacchi. Tra le Regie Poste e le FS si sottoscrivono convenzioni per introdurre sulle rete ferroviaria materiale rotabile specificatamente progettato per svolgere, durante il viaggio, le operazioni di smistamento, timbratura e il confezionamento dei dispacci da consegnare al personale postale in servizio nelle stazioni attraversate dal convoglio, personale che a sua volta affida ai colleghi dell’ufficio postale ambulante dispacci diretti alle località collegate dalla linea.

La carrozza è dotata di due cassette esterne installate lungo le fiancate per consentire agli utenti l’inoltro delle corrispondenza direttamente in stazione. Ai vecchi vagoni bui, polverosi e poco arieggiati posti in coda ai convogli e isolati dalle carrozze passeggeri, si applica una concezione progetttuale tesa a integrare personale postale e quello ferroviario. All’interno della carrozza l’ufficio postale ambulante occupa una sezione che, per ovvi motivi di sicurezza, è ben definita e circoscritta ma che può essere messa in ogni momento in diretta relazione con il bagagliaio e la sezione riservata al capotreno e al personale viaggiante FS. Questo anche al fine di gestire al meglio, alle fermate, il carico e scarico della corrispondenza affidata alle Regie Poste e dei colli affidati alle FS. All’interno dell’ufficio mobile le postazioni di lavoro destinate al personale postale sono tre: due dotate di piano di appoggio e casellari per lo smistamento della corrispondenza e una per il responsabile del servizio. Gli apparati di riscaldamento sono collocati al di sotto dei piani di appoggio delle postazioni, all’altezza dei piedi. Le superfici vetrate sono tali da garantire luce e ventilazione all’ambiente di lavoro dotato anche di un servizio igienico esclusivo.

Gli eventi bellici determineranno danni gravissimi ai due convogli sperimentali con il risultato che gli stessi verranno smembrati. Nel dopoguerra le poche carrozze superstiti poco alla volta saranno demolite. L’unica che sopravviverà all’abbandono e vandalismo sarà proprio la DUz 93.000 (la “i” scompare nella nuove codifiche dei rotabili FS. Sarà ancora utilizzato nel Nord Italia per poi approdare in Toscana sulla linea Firenze S.M.N. – Siena – Chiusi/Chianciano - Roma Termini dove svolge servizio postale al traino di “accellerati” e di “diretti” tra le due città toscane e la capitale, sino agli Anni Ottanta del secolo scorso.

La carrozza restaurata dalla “Fondazione FS” è oggi la testimonianza viva e presente di quello che era un moderno spazio di lavoro mobile destinato al servizio postale.
Nelle giornate di apertura del “DORS” pistoiese sono state moltissime le persone che sono salite sulla carrozza sulla quale è stato possibile acquistare francobolli e documenti filatelici con le impronte di due annulli speciali predisposti per l’occasione.

Doveroso segnalare che una automotrice ferroviaria a scartamento ridotto, realizzata in pannelli di acciaio inox corrugato per le “Ferrovie Calabro Lucane”, è esposta all’ingresso del “Museo Piaggio” di Pontedera.

Luigi Pulcini
18/05/2023

Bibliografia e sitografia:

Pasquale Carbonara, Architettura pratica, Volume IV° Tomo 3° Sez. 12. a cura di Saul Greco, Edifici postali e per le comunicazioni, 1970, Torino, UTET

https://www.ilpostalista.it/ambulantipapanti.htm

Il Postalista: Ambulanti postali

https://www.aspot.it/indice/04_26.pdf

https://www.gm-storiapostale.it/faq/temi/bolli-ed-annulli/uffici-postali-ambulanti/

http://www.clamfer.it/02_Ferrovie/Ambulanti%20Postali/Ambulanti.htm

https://scalaenne.wordpress.com/2014/09/20/gli-streamliners-italiani-parte-1-fs/