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Appunti sulla storia postale di BAGNOREA
- dalle origini all’adesione al Regno d’Italia -
di Francesco Maria AMATO

Stando ad un’antica leggenda il toponimo Bagnorea, derivato da Bagnus Regis, è legato alla figura di Desiderio, re dei Longobardi. Si narra infatti che il sovrano, gravemente ammalato, abbia trovato giovamento e guarigione grazie alle proprietà terapeutiche delle acque termali che scaturivano nei pressi della località.

Anche se le più antiche tracce di una presenza umana sul territorio appartengono certamente ad epoche assai remote, dati certi, frutto di tangibili testimonianze fornite da ritrovamenti archeologici, ci portano direttamente al periodo etrusco, quando Bagnorea era sotto il diretto controllo della città di Volsinii, centro politico e religioso di primaria rilevanza.

Due esempi su tutti, la necropoli ritrovata nella rupe sottostante il belvedere di San Francesco Vecchio (nell’area di Civita) e la cosiddetta grotta di San Bonaventura, che si ipotizza fosse una tomba a camera etrusca trasformata nel medioevo in cappella per le orazioni (1).

Conquistata dai Romani nel 265 a.C., vide accrescere la propria importanza l’anno successivo, allorquando Volsinii, sottomessa dai romani fu spopolata dei suoi abitanti deportati verso Bolsena, rispetto a cui Bagnorea era posta a metà strada con il Tevere, allora navigabile, e la via Flaminia.

Crollato l’Impero Romano Bagnorea fu sottomessa all’egemonia dei Visigoti, dei Goti, dei Bizantini, dei Longobardi ed infine dei Franchi che nel 774, con Carlo Magno, la restituirono definitivamente al Pontefice.

Infeudata ai conti Monaldeschi della Cervara, il malgoverno da loro instaurato fu tale che intorno al 1160 una violenta rivolta popolare pose fine alla signoria con l’istaurarsi del Libero Comune.

Tornati all’attacco per ridurre nuovamente Bagnorea a feudo, i Monaldeschi nel 1318 diedero il via alla costruzione del Castello della Cervara che tuttavia venne distrutto dalla popolazione in rivolta verso il 1457.

Nell'ultimo decennio del XV secolo la Chiesa rafforzò il proprio controllo sulla città attraverso il governo dei cardinali praticamente esercitato da luogotenenti presenti in loco. Tutto ciò costituì nel tempo un pesante freno alle libertà comunali, che videro la loro fine nel 1592 in concomitanza dell’istituzione della Congregazione del Buon Governo, in grado di esercitare una stretta sorveglianza su ogni attività comunale.

Il 10 giugno 1695 un violento terremoto colpì il territorio. La potenza del sisma, con la formazione di uno spettacolare dirupo, fu tale che parte della città rimase separata dalle rimanenti contrade: quella di Mercato e quella di Rota, l’ultima della quale, accogliendo la massima parte degli abitanti, divenne concretamente la nuova Bagnorea.
La parte della città rimasta praticamente isolata per l’evento sismico costituisce l’attuale Civita di Bagnoregio.

Con l’avvento della Repubblica Romana del 1798, Bagnorea unitamente ai Cantoni di Acquapendente, Bracciano, Civitavecchia, Corneto, Montefiascone, Orte, Orvieto, Ronciglione, Toscanella, Valentano, Vetralla e Viterbo costituì il Dipartimento del Cimino.

Il suo circondario comprendeva i comuni di Castel Cellese, Graffignano, Rocca al Veccia, Sipicciano, Grotte Santo Stefano, Castel di Piero o San Michele, Lubriano, Castiglione, Civitella delia Teverina, Sermognano e Vallebona (2).

Dopo la fase transitoria repubblicana, seguita da un breve arco di tempo nel corso del quale il pontefice tornò a governare i territori dello Stato Pontificio, e dopo l’occupazione dei territori della Chiesa da parte delle truppe napoleoniche, con la riforma del 1816 Bagnorea, unitamente ai territori di Viterbo, Montefiascone, Orte, Toscanella, Valentano, Vetralla, Corneto e Acquapendente venne a costituire la Direzione di Viterbo.

Del suo circondario fecero parte i comuni di Castel Cellese, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d’Agliano, Graffignano, Lubriano, Roccalvecce, Sipicciano e San Michele.

La situazione rimase pressoché invariata fino al 1827, quando con la riforma sull’Amministrazione Pubblica voluta da Leone XII con Moto Proprio del 21 dicembre, il Governo di Bagnorea, unitamente al suo circondario costituito dagli stessi comuni del 1816 con l’aggiunta di Sermugnano e Ficulle (3), venne inglobato nel Distretto di Orvieto a costituire la Delegazione di Viterbo e Civitavecchia.

Al 1845 e al 1847 risalgono i bolli proposti alle figure 1-2 relativi al lineare in stampatello diritto in caratteri piccoli e al bollo di franchigia della Guardia Civica.

Fig. 1 - Lineare Bagnorea in caratteri piccoli (Gallenga, I Bolli del Lazio, pag. 59) Fig. 2 - Bollo della Guardia Civica di Bagnorea con insegne pontificie

 

Nel 1848 l’ufficio di Posta di Bagnorea adottò, in sostituzione del lineare in caratteri piccoli, un nuovo bollo lineare con il toponimo della città in caratteri più grandi (fig. 3).

Fig. 3 - Lineare Bagnorea in caratteri grandi

 

Con la proclamazione della Repubblica Romana del 1849, Bagnorea aderì senza indugi al nuovo Governo. In ottemperanza alle disposizioni sui bolli di franchigia postale, si provvide sia a realizzarne di nuovi che a modificare alcuni preesistenti (fig. 4 - 6).

Fig. 4 - Delegazione Apostolica di Viterbo / Gonfaloniere / di Bagnorea con soprascritta a mano R.R. Fig. 5 - Governo / Di Bagnorea / Republica / Romana Fig. 6 - Municipio di Bagnorea / Republica / Romana

 

Con la caduta della Repubblica, svanito il sogno d’indipendenza e restaurato il potere temporale del Papa sui territori della Chiesa, venne rimossa ogni traccia del decaduto governo e ripristinate le insegne pontificie; operazione questa che interessò anche i bolli di franchigia postale (fig. 7).

Fig. 7 - Governo di Bagnorea / Delegazione / di / Viterbo con insegne pontificie

 

In figura 8 viene proposto il bollo in uso dalla Gendarmeria Pontificia, istituzione che sostituì nell’ordine di tempo quella dei Veliti Pontifici che a loro volta presero il posto del Corpo dei Carabinieri Pontifici, sciolto il 17 settembre 1849 per volere di Pio IX avendo prestato giuramento di fedeltà al Governo Repubblicano (4).

Fig. 8 - Gendarmeria Pontificia / Legione di Roma / Brigata / Bagnorea

 

Al 1864 risale il bollo del Municipio di Bagnorea con al centro le insegne comunali proposto in figura 9. Con voto plebiscitario dell’ottobre 1870, la popolazione di Bagnorea espresse la propria volontà di aderire al Regno d’Italia, evento ufficializzato il successivo 15 gennaio 1871.

Fig. 9 - Governo Pontificio / Municipio di Bagnorea con insegne comunali

 

Il 26 luglio 1922 Bagnorea cambiò denominazione in Bagnoregio, e il 12 gennaio 1927 passò dalla provincia di Roma a quella di Viterbo.

 

Note:

1. è questo il luogo ove si narra che S. Francesco guarì con un miracolo il piccolo Giovanni Fidanza (S. Bonaventura);

2. Leggi relative alla Costituzione della Repubblica Romana, Roma, Lazzarini Stampatori Nazionali, anno IV Repubblicano (1798), pp. 4-5;

3. cfr. Gallenga M., I Bolli del Lazio, Edizioni Studi Filatelici, Roma 1976, p. 12;

4. cfr. I trentatré anni di vita del Corpo dei carabinieri pontifici 16 luglio 1816 – 17 settembre 1849 -note di storia postale - in www.ilpostalista.it del 5.3.2015