Storia Postale dello
Stato Pontificio

Stato Pontificio: non solo bolli...
di Francesco Maria AMATO

Bibliografia

 

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Corrispondenza dallo Stato Pontificio diretta all'Oltreappennino modenese durante il periodo di Governo Provvisorio del Ducato di Modena
Luca Dermidoff

Sottopongo alla vostra attenzione 3 lettere del 1859, esempi di corrispondenza dallo Stato Pontificio diretta all’Oltreappennino Modenese durante il periodo di Governo Provvisorio del Ducato di Modena.
Corrispondenza diretta quasi esclusivamente ai Conti Binelli di Carrara, importante famiglia di industriali del marmo, ed alquanto rara e pregiata.

Dal punto di vista tariffario era in vigore la Convenzione di Lega Austro-Italica, a cui aderivano lo Stato Pontificio ed il Ducato di Modena.
Ma gli avvenimenti storici del biennio 1859-1861 relativi alla seconda guerra di indipendenza sino alla costituzione del Regno d’Italia, apporteranno significative modifiche politiche e postali a tutti gli Antichi Stati.

Per quanto riguarda il Ducato di Modena gli avvenimenti militari, cominciati il 28 aprile 1859 con l’occupazione dell’Oltrappennino modenese (zona identificata come al di qua della dorsale appenninica e corrispondenti ai territori del Ducato di Massa e Principato di Carrara divenuto nel 1829 provincia del Ducato di Modena) da parte di truppe sarde portarono il 15 giugno (data d’inizio del Governo Provvisorio di Modena) e fino al 15 ottobre all’utilizzo di francobolli e tariffe sarde per la posta interne ed esterna al territorio.
L’annessione definitiva al Regno di Sardegna avverrà poi il 15 marzo 1860.

In questa sede, vista la complessa ed articolata storia politico-postale del Ducato di Modena (in questo periodo divisa tra Cisappennino ed Oltreappennino), scriverò relativamente al periodo tariffario dal 15 giugno al 15 ottobre 1859 nell’Oltreappennino modenese.

Le due lettere che presento entrambe partono da Roma e sono dirette a Carrara, nell’Oltreappenino modenese, e sono affrancate con un francobollo da 8 baj necessario per il primo porto (sino a 17,5 grammi) e per la terza distanza (oltre 150 km) come previsto dalla Convenzione della Lega Austro-Italica.
Ma nel periodo in questione nell’Oltreappennino modenese c’erano i Sardi e le relative tariffe, e visto i pessimi rapporti politici e l’assenza di rapporti postali tra le parti, ritennero l’affrancatura da 8 baj non accettata e quindi sottoposta alla conversione 1 baj=5 centesimi, per un totale di 40 centesimi di Lira Sarda, come si può vedere nella lettera del 25 giugno 1859 ed il “4” scritto a penna sul fronte (fig. 1 e 2).

Alla seconda lettera del 3 ottobre 1859, fu diversamente fatta pagare la sopratassa “Zutaxe” di 15 centesimi di Lira Sarda (come lettera non affrancata), che aggiungendosi ai 40 centesimi di conversione degli 8 baj pontifici non accettati, portò ad un totale di tassa di 55 centesimi, come scritto a penna “5 e 1/2” sul fronte (fig.3).

Insomma, visto il convulso periodo storico-postale, un po’ di confusione ci poteva stare….

Infine allego una terza la lettera, sempre dello stesso archivio postale, precedente a questo periodo e che correttamente accetta l’affrancatura degli 8 baj pontifici in rispetto della tariffa in convenzione (fig.4).

(fig.1)

(fig.2)

(fig.3)

(fig.4)

La prima lettera proviene dall’amico Mario Buzi, corredata dal certificato peritale di Massimo Manzoni, mentre la seconda e la terza provengono invece da un unico lotto di una recente asta Vaccari.

Bibliografia:

Catalogo Vaccari 2011-2012

Luca Dermidoff
22-10-2022