LA POSTA DEI PRIGIONIERI DI GUERRA
Gli internati militari in Spagna
di Giuseppe MARCHESE

 

L'8 settembre 43 la flotta italiana, in esecuzione delle clausole armistiziali, si dirige verso porti controllati dagli Alleati.

Il grosso si rifugia nel porto di Malta e poi ad Alessandria d'Egitto.

Diversa la sorte di un gruppo di navi che si erano attardate a raccogliere i superstiti della nave "Roma".

Persi i contatti col grosso della flotta e non avendo notizie sulla destinazione finale, questo gruppo si dirige verso le Baleari. Alle ore 8 del 10 settembre 1943 giunsero a Port Mahon le navi "Mitragliere", "Regolo", "Fuciliere", "Carabiniere", e il gruppo "Pegaso" formato dalle navi "Pegaso", "Imperiale", "Orsa". Quest'ultima dette fondo il 10 settembre 1943 a Maiorca. Le altre due navi per evitare l'internamento sbarcarono i feriti e si autoaffondarono in mare aperto.

Sulle vicende di queste navi è apparso un mio articolo nel Notiziario ASIF n. 171 del Giugno 1978 cui rimando per chi volesse approfondire.

Qui ci occupiamo di un altro aspetto della corrispondenza proveniente da militari italiani internati in porti spagnoli.

La pochissima corrispondenza che si conosce proviene quasi tutta da militari dell'incrociatore "Regolo". Recentemente sono venuto in possesso di una corrispondenza proveniente o diretta a un marinaio della Nave "Orsa". Queste missive permettono di documentare la difficoltà dei collegamenti postali tra la Spagna e l'Italia meridionale fino all'agosto 1944 e infine l'apertura di un canale per lo scambio della corrispondenza tra i due paesi.
La prima lettera (figura 1) porta l'annullo di Palma de Mallorca 6.12.43 e le dizioni "via Gibilterra" e "posta per internati di guerra". A conferma che anche per questa via non era ammessa, in un primo tempo, alcuna comunicazione postale, vengono apposti sulla missiva dalla Amministrazione postale spagnola i lineari "devuelta al remittente" e, al retro, "sin comunicacion postal". Tuttavia la lettera viene in seguito inoltrata, si presume sempre per questa via, per come attestano i segni di censura inglese (fascetta) e americana (A.C.S.) di duplice foggia. La lettera arriva infine a Sapri il 20.5.44.

La seconda lettera (figura 2) parte da Sapri il 12.7.44 diretta a un militare imbarcato sulla R. Torpediniera "Orsa" "Navitalia Madrid" ed è affrancata con un francobollo da c.75 (porto lettera per l'estero). Porta le dizioni "via Gibilterra" e "posta per internati di guerra", benché questa annotazione sia superflua dato che la lettera era affrancata. Vi si scorgono le fascette di censura inglese e spagnola, il bollo "A.C.S." alleato e il bollo di transito di Madrid dell'1 ottobre 44.

La terza lettera (figura 3) proviene dal capo segnalatore Esposito Antonio della R. N. "Orsa" "Palma Mallorca Baleares" ed è datata Agosto 44. Nel testo il mittente dice: "... ho cominciato a ricevere tue notizie". Al retro vi è il bollo "A.C.S." ma non quello di arrivo.

Infine la quarta lettera (figura 4), datata 24.12.44 e proveniente dal medesimo mittente che ora scrive "R. Nave Orsa Marinapost Taranto". Il luogo da dove scrive è Port Mahon, nell'isola di Minorca, sempre nelle Baleari, e infatti il mittente scrive: "... giorni fa ci fecero fare un piccolo cambiamento di destinazione".

Vi sono sul fronte tre bolli di censura: una della nave, la seconda inglese e la terza alleata (sempre il famoso A.C.S.); al retro il bollo di arrivo a Sapri del 25.2.45.

Un passo della lettera è particolarmente intenso: «...a tutt'oggi nessun rigo da casa mi informa dei miei interessi e dei miei fratelli e immagini con che animo posso vivere... ho l'impressione che al ritorno in patria sia preferibile e logico farmi ricoverare in casa di cura anziché portarti all'altare, a quell'altare che sta sulla coscienza di qualcuno».

È l'ultima missiva. Nel gennaio 1945 la Spagna acconsente al trasferimento ad Algeri delle navi internate. Lo stesso mese le navi rientrano in Italia.

L'esame di queste quattro missive ci testimonia la estrema precarietà dei collegamenti postali tra la Spagna e l'Italia meridionale che avvengono attraverso Gibilterra.

La prima lettera impiega 5 mesi e 17 giorni per arrivare a destinazione; la seconda due mesi e 19 giorni fino a Madrid; la quarta due mesi esatti.

Vi sono altre due considerazioni da farsi.

Fino all'agosto 1944 le missive erano strettamente controllate dalla censura spagnola, mentre dopo quella data non vi è più nessuna traccia; addirittura nell'ultima lettera del 24.12.44 il bollo di censura della nave "Orsa" permette di constatare una maggiore autonomia a bordo che potrebbe essere il riflesso di un migliore atteggiamento della Spagna di Franco verso l'Italia e gli Alleati.

Infatti la restituzione delle navi all'Italia nel gennaio 1945 deve essere stato concordato a livello diplomatico tra la Spagna e gli Alleati e non è cosa di poco conto tenendo presente i legami che vi erano stati tra la Spagna di Franco e l'Italia di Mussolini.