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Consulenze peritali

 

risponde Giacomo F. Bottacchi

 
 
Assicurata espresso da Milano

volevo chiedere un parere su questa busta acquistata ad un'asta estera guardando il catalogo unificato dovrebbe essere una grande rarità il problema è che dal catalogo all'apprezzamento filatelico spesso ne passa ed in questo caso ne passa molto,visto che le proposte d'immissione in asta sono state per molti intorno a  1000,00 € di partenza, possibile che l'unificato si discosti di così molto dal prezzo di mercato? saluti,
marco

 
   
   
 
 
 
A volte il comperare alle aste si rivela un ottimo affare (come sembrerebbe nel caso specifico), altre volte questi tipi di vendite riservano cattive sorprese (quando e specialmente SE uno se ne accorge, e cio' non è sempre facile). Ad ogni buon conto se si vuol sapere se si è operato un buon acquisto è utile (almeno per pezzi di una certa valenza economica) procurarsi un certificato. Le "trouvaille" sono comunque sempre possibili anche perchè poi non è detto che gli interessati ad un certo oggetto abbiano ricevuto o abbiano vagliato il catalogo di vendita che lo propone con la dovuta attenzione. Ecco spiegato una delle ragioni che talvolta portano ad acquisti a prezzi decisamente inferiori a quelli del catalogo, che comunque va preso come indicazione in linea di massima ed il cui prezzo è strettamente correlato alla qualità.

Giacomo

 
 
 
L'esame di perito filatelico


Ti prego inoltre di farmi sapere se il famoso esame a cui io dovrei essere soggetto per l'iscrizione alla Camera di Commercio od al Tribunale, verterà su francobolli di tutto il mondo o io posso chiedere e scegliere un periodo o una nazione in particolare.
Giorgio (...)

 
 
 
 
l'esame di perito filatelico è al 90% prettamente tecnico, vale a dire che lo stesso interessa le tecniche di stampa, di gommatura, di dentellatura così come le riparazioni e le tecniche di rigommatura e ridentellatura in genere. E' chiaro che il fatto di dichiararsi specialista di un certo settore (almeno agli occhi di chi conosce la vastità dello scibile filatelico) può essere di ausilio in quanto garanzia di oggettiva serietà da parte del candidato.

Giacomo
 
 

 
Come diventare perito filatelico?

Le chiedo inoltre se lei sia a conoscenza della prassi da seguire per potersi fregiare del titolo di " Perito filatelico" e potere quindi cominciare ad effettuare perizie di autenticita' e certificazioni sui francobolli in questione.
Giorgio (...)

 
 
 
 
La professione di perito filatelico è soggetta all'iscrizione al relativo albo peritale della Camera di Commercio o del Tribunale della provincia di residenza del candidato; per provare ad ottenerne l'iscrizione occorre far domanda presso la segreteria o la cancelleria delle competenti sedi dopo di chè si dovrà sostenere un esame tecnico effettuato da un perito filatelico già iscritto all'albo medesimo.                   
E fin qui, più o meno, tutto facile.   Altro discorso riguarda invece la competenza tecnica che si ottiene viceversa solo con un'effettiva esperienza di anni ed anni passati "sul campo"; anche la credibilità, specie in termini di etica e serietà professionale, ha un peso specifico tutt'altro che indifferente e, tuttavia, anche questo può non bastare se si vuole affronatare a tempo pieno questo tipo di professione. E' infatti il mercato (e non solo quello nazionale) che sancisce l'effettivo valore di un certificato peritale e lo sta a dimostrare il fatto che - contrariamente ai molti iscritti agli albi dei periti filatelici - solo poco più di una manciata siano i professionisti i cui certificati di perizia sono tenuti realmente in conto anche in campo internazionale.

Giacomo
 
 

 
Perizie e certificati peritali: "a mio parere"

Giacomo ha voluto dire la sua sulla domanda posta da Lorenzo G. all'Avv. Alessandro Papanti. Il suo contributo sulla delicata questione è estremamente gradito e può meglio orientare nella richiesta di perizie.

 
 
 
 
Ritengo che il vincolo dell'attuale forma dei Certificati sia relativo, ciò in quanto la "perizia" intesa nella forma attualmente rilasciata si riferisce semplicemente a un parere professionale che il Professionista stesso rilascia - sulla base delle proprie conoscenze specifiche e dopo le opportune verifiche tecniche - proprio in veste di parere e non di perizia vera e propria. Infatti nel mio tariffario professionale è indicata anche la perizia "asseverata", cioè ufficiale, vale a dire depositabile presso la cancelleria del Tribunale al quale sono iscritto in veste di perito estimatore. In questo tipo di prestazione la dicitura "a mio parere" non compare in quanto la perizia tecnica dovrà essere eventualmente registrata agli atti. E' logico però che tale prestazione non si limita alle cinquantamila lire che i collezionisti d'oggi si limitano a pagare, oltretutto molto spesso lamentandosi anche quando il "parere" evita loro acquisti che si rivelerebbero volgari "bidoni" al momento del loro eventuale realizzo.
Dato che l'attuale forma di perizia è l'espressione di un parere non vincolante da parte dell'esperto è quindi fondamentale e di buon senso per il collezionista affidarsi ad un perito serio, cioè indipendente e riconosciuto come professionalmente integro sia sotto il profilo sia dell'etica che della morale.
Come ultima nota preciso anche che il costo di un certificato che oggi possa garantire il professionista ed il collezionista si aggirerebbe sul 3-4% del valore di catalogo oltre al minimo fisso, ciò per garantire una copertura assicurativa utile ad entrambi (come già avviene in Svizzera e Germania, ma credo che in Italia - paese di galantuomini - il costo sarebbe del 4%, sempre che le Compagnie accettino di assicurare il rischio); vi lascio immaginare quanti di quelli che si lamentano già ora delle 50.000 lirette del costo di un certificato sarebbero pronti ad un simile esborso...........
Per qualsiasi evenienza è comunque sempre utile mantenere un buon rapporto con il proprio fornitore o con il proprio perito di fiducia che - se Professionisti di effettiva serietà - possono talvolta rivelarsi anche ottimi consiglieri; è inoltre indispensabile tenere presente che quanto acquistato nelle aste pubbliche o per corrispondenza (che tra i pezzi a buon mercato nascondono le insidie di tutti quegli errori peritali che il commerciante non desidera "rifilare" alla propria clientela) senza un'opportuna supervisione può recare un serio danno economico a coloro che non siano sufficientemente esperti.
Molti cordiali saluti ed auguri di ottimo lavoro!

Giacomo
 
 
 
Improbabile valore di un c. 15 DLR

Un lettore de Il Postalista scrive a Bottacchi: "quando nel 1994 ho cominciato ad interessarmi di Storia Postale ho acquistato questa busta al prezzo di L. 70.000, in questi anni ho cercato di comprenderne il valore, ma ancora non sono riuscito a trovarlo nè nel francobollo, nè nell'annullo. La busta con bollo di Arezzo ha la data del 25.04.1864, è arrivata a Livorno il 26.4.1864, trasportata dall'Amb. Firenze Livorno n. 1. Successivamente all'acquisto ho conosciuto il carteggio della "Errico Conti e Figli", ma oltre al sapone vendevano anche la vasellina?"


 
   
 


... temo che la produzione della vasellina fosse l'attività prevalente della ditta; purtroppo anche gli annulli ambulanti apposti al verso delle lettere (se non in casi ove si documenti una prima o ultima data d'uso) hanno interesse (e valore venale) assai limitato. Normalmente la categoria commerciale dovrebbe riacquistare quanto venduto in proprio; per verificare la serietà di chi te l'ha venduta non hai altro da fare che riproporre l'acquisto all'inverso (al prezzo che offrirà lui, s'intende) e trarne le debite conclusioni.

Giacomo

 

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