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La emissione G.N.R. di Brescia

di Giuseppe MARCHESE (1943 Armistizio - 1993)


Prima di parlare di questa emissione, e di altro, passo in rassegna la presentazione della serie da parte dei maggiori cataloghi:

Questa soprastampa, effettuata in un primo tempo solo a Brescia, ad iniziativa della locale Guardia Nazionale Repubblicana, fu poi regolarmente autorizzata dall'Amministrazione delle Poste della Repubblica, che provvide a far eseguire, a Verona, una nuova e più forte tiratura di tutti i valori....

Sassone Catalogo completo dei francobolli d'Italia e paesi italiani, pag. 193 edizione 1993

Venne pertanto disposto (relazioni 3 e 5 gennaio 1944 n.57) anche per conferire solennità all'istituzione della Guardia Nazionale Repubblicana, di soprastampare tutti i valori reperibili a Brescia con la sigla "G.N.R.". Su ordine del Comando della Milizia Postelegrafonica di Brescia, il 17 Dicembre 1943, la direzione delle Poste della città consegnò i pochi valori giacenti nei vari uffici, reperiti da un ispettore all'uopo incaricato, nonché un'intera fornitura proveniente da Milano. Di tutti i valori raccolti venne iniziata la soprastampa....

Catalogo Enciclopedico Italiano 1993/94 pagina 331.

L'Emissione di questi francobolli sovrastampati avvenne in un primo tempo a cura della Guardia Nazionale Repubblicana di Brescia, che fece apporre la sovrastampa con caratteri mobili dalla Tipografia Bontacchio di Brescia. Con ordinanza del 9 Marzo 1944, n.27044, la Direzione Generale delle Poste e delle Telecomunicazioni con sede in Verona, anche per evitare speculazioni sull'emissione, dispose nuove tirature - eseguite a Verona - della serie sovrastampata "G.N.R.".

Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. I francobolli dello Stato Italiano a cura di Luigi Piloni Roma 1959 pag.309.

Per celebrarne la costituzione ed esaltarne le funzioni, il Comando G.N.R. diede ordine alla Milizia Postelegrafonica di prelevare, dalla Cassa Provinciale e dagli Uffici succursali di Brescia, tutti i francobolli giacenti e di farli soprastampare con le iniziali "G.N.R.".

Il 17 Dicembre nella tipografia Bontacchio di Brescia iniziarono le operazioni di soprastampa sotto il controllo della G.N.R......

Il Governo, costretto dagli eventi e non potendo sconfessare l'operato del Comando della Guardia Nazionale e della Polizia Postelegrafonica (fra i compiti della quale figurava proprio quello di vigilare sulle carte valori postali), legittimò l'emissione e l'Amministrazione postale ne confermò la validità, limitandola però al 15 Agosto 1944.

La Repubblica Sociale Italiana volume 1 a cura di Luigi Sirotti, pag. 161/162.

La emissione di Brescia è di origine militare e fu disposta dal Comando della Guardia Nazionale Repubblicana tramite il Comando della Milizia Postelegrafonica di Brescia il 17 Dicembre 1943.

Il Governo in un secondo tempo ne riconobbe la validità e dichiarò ufficialmente propria l'emissione di Brescia, che iniziata il 17 Dicembre 1943 fu sospesa il 23 Dicembre.

Le sovrastampe furono eseguite presso la tipografia Bontacchio di Brescia, sotto il controllo di un picchetto militare....

Ferruccio Lucini/Luigi Sirotti Emissione della Guardia Nazionale Repubblicana Sirotti editore Milano 1982, pag.17.

Insomma detto con parole diverse il succo è sempre lo stesso.

La Guardia Nazionale Repubblicana viene istituita l'8 dicembre 1943 e prima speme del Comando non è quello di costituire i quadri, trovare vettovaglie e sede adeguata, ma bensì quello di passare alla storia soprastampando alcuni francobolli del Regno con la sigla "G.N.R.".

Ciò avvenne a Brescia il fatidico 17 Dicembre 1943, cioè appena nove giorni dopo la costituzione del Corpo.

A voler essere pignoli si potrebbe affermare che questa strana emissione non abbia i crismi della legalità, che l'atto costitutivo è illegittimo ancorché sanato da un altro atto, anch'esso illegittimo perché la Direzione Generale delle Poste e delle Telecomunicazioni non aveva poteri giuridici in quanto il Governo legale stava al Sud. E ancora l'atto è illegittimo perché nessuna norma può avere effetto retroattivo. Quindi, al massimo, passi la tiratura di Verona ma cada sotto la mannaia della illegalità quella di Brescia.

A rafforzare questo paradosso accade che la famosa ordinanza del 9 marzo 1944 n.27044 della Direzione Generale delle Poste e Telecomunicazioni non si trova.

Infatti a una mia specifica richiesta del 2 Marzo 1993 il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni mi informa, per le vie brevi, che l'ordinanza in parola non è agli atti del Ministero.

Ritengo che per questa serie bisogna fare mente locale che l'emissione "G.N.R." è stata allestita, emessa e quasi esclusivamente adoperata a scopi filatelici e non postali veri e propri. Esistono tutti i "sintomi" di tale affermazione: bassa tiratura; accaparramento in poche mani dei valori chiave; distribuzione non effettuata attraverso gli sportelli postali.

Quindi si tratta di una emissione filatelica fatta con imperio a beneficio di un manipolo, è il caso di dirlo, di persone.

La bassa tiratura, i tempi alquanto difficili, e la distribuzione "mirata" hanno fatto la fortuna di questa emissione che, anche per i suoi richiami storici e politici viene alquanto collezionata dai normali filatelici.

E i collezionisti di storia postale?

Qui si assiste a un fenomeno strano. Non potendo o volendo mettere in discussione la legittimità di questa emissione, Brescia soprattutto, si pretendono solamente documenti postali che non abbiano sapore di uso filatelico.

E' una pretesa strana per una serie dalla genesi così evidente.

Fin quando questa affermazione riguarda i bassi valori, passi. Ma quando si vogliono tali caratteristiche nei valori alti o chiave qui casca l'asino. Di fronte alla evidente contraddizione dei termini si assiste a un gioco delle parti in cui in una contrattazione di lettere di pregio della GNR di Brescia sia il cedente che l'accettante prendono atto del tipo di materiale che stanno trattando e di tutto parlano fuorché della più o meno evidente "filatelicità" del documento trattato. Tempo addietro mi trovai per puro caso nello studio di un illustre mercante milanese e discutendo di una bella busta, sul tipo di quella effigiata alla figura 1, mi si informò che tutte quelle indirizzate a Bornato, in quel di Brescia, erano tutte filateliche, insomma fasulle, in quanto preparate da un collezionista.

lo ho un concetto abbastanza ampio di che cosa si intenda per "Storia Postale" e penso che la mania di ricercare documenti "autentici" mai passati per le mani di un filatelico sia eccessiva e incongrua. Questo modo restrittivo di intendere la Storia Postale è illogico, e ormai sorpassato.

Caso mai si deve mettere all'indice l'emissione e non gli effetti di quella emissione.

Ma naturalmente ciò non si può fare perché il primo effetto che produrrebbe sarebbe la separazione netta e definitiva tra filatelici tradizionali - che hanno ormai da decenni accettato questa emissione - e filatelici storico postali che la rifiuterebbero.

Noi in fondo siamo la seconda generazione di collezionisti storico postali e forse la prima che studia con metodicità le varie emissioni del nostro recente passato. Ma abbiano ancora delle turbe nell'approfondimento delle regole generali e nell'equilibrio tra il collezionare e nel ricercare.

La prossima generazione di filatelici-ricercatori deve darsi una nuova veste mentale e un nuovo concetto di collezionismo.

Farebbe bene a tutti rinnovare le regole e codificarne di nuove. La emissione G.N.R. di Brescia è stata presa a pretesto per questo discorso, ma quanto sopra vale per tutte le emissioni di guerra, di quelle emissioni cioè fatte non dal Governo centrale per usi postali ma da vari poteri locali, quasi sempre militari, che approfittando di situazioni contingenti hanno emesso francobolli per usi più filatelici che postali.

Vale la pena ricordare l'emissione di Lubiana con la sopra stampa "R.Commissariato civile territori sloveni occupati/ Lubiana" emessa quando già la Slovenia era diventata provincia italiana.

E ancora le soprastampe del maggio '41 su francobolli greci per Cefalonia e Itaca, Corfù e Zante con la ridicola affermazione che vennero soprastampati su richiesta delle autorità militari per gli usi delle truppe dislocate. Anche i bambini sanno che la posta militare portava al seguito i propri francobolli.

Oppure le emissioni soprastampate del Montenegro del 1942/43 fatte per pochi intimi, mentre le truppe italiane stazionanti nel territorio si approvvigionavano presso l'intendenza di comuni francobolli della imperiale.

Chilometri di serie a bassa tiratura, con codazzo di varietà per tutti i gusti in posti dove chi scriveva poi affrancava con i "normali" francobolli di uso corrente.

E poi le emissioni di Teramo, di Alessandria, della base atlantica di Bordeaux. Tutte emissioni sponsorizzate da chi, pur nello sfacelo dell'impietosa guerra, pensava a come sbarcare il lunario appena scoppiata la pace.

E infine le emissioni del C.L.N. apparse con lo stesso spirito della emissione G.N.R. con l'aggravante che queste emissioni hanno avuto imitatori illegittimi e approfittatori che hanno allargato il raggio collezionistico rimpinguando le loro casse e quelle di alcuni circoli filatelici.

Tutte queste emissioni adoperate su corrispondenza sono più o meno rare e attraggono i collezionisti per la loro provvisorietà e per gli eventi che rievocano.

Collezioniamoli pure, se si vuole, ma tenendo ben presente il motivo della loro nascita e la naturale conseguenza del loro uso.

 

 

 

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