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GNR: usi postali e caratteristiche delle soprastampe del II e III tipo (parte seconda)
di Nicola Luciano CIPRIANI
(da www.peritofilatelicocipriani.it/)

 

In questo articolo vi presento un altro strumento di analisi che voi tutti conoscete: il computer. Con le possibilità offerte da questa potente macchina, la linguetta di cartoncino con due mezzi francobolli incollati diventa, come detto, uno strumento decisamente arcaico. Naturalmente uno studio completo su tutte le soprastampe di Brescia non è facile, soprattutto per la difficoltà di reperire il numero necessario di fogli interi con le diverse composizioni (fino a 5 fogli per i valori più comuni). Le tavole di soprastampa erano state allestite con caratteri mobili e di queste tavole conosciamo bene solo le posizioni particolari e molto evidenti, vale a dire quelle che presentano qualche difetto o nella preparazione della tavola (maggiore o minore distanza tra le lettere ed i punti ecc.) o nelle caratteristiche di una lettera o di un punto (lettere e punti con qualche difetto macroscopico, punti spostati o aventi dimensioni differenti). Importantissimo al riguardo gli studi citati di Lucini e Sirotti (1982) e di Sirotti (2010) in cui sono elencate le posizioni caratteristiche e facilmente riconoscibili. Altra informazione di uso comune era che le soprastampe di Brescia avessero una grande costanza dei caratteri di stampa, sia per quanto riguarda la larghezza della soprastampa che per la forma dei caratteri. Purtroppo le nostre conoscenze ad oggi finiscono qui.

L’idea di scrivere questo articolo era nell’aria da molto tempo ed è rimasta parcheggiata per un po’. Alcuni di noi usano da tempo il computer con software di grafica per lo studio dei francobolli, ma pochi lo usano in modo specifico per lo studio dei fogli interi. Personalmente da tanti anni ho questo approccio, ma questo studio scientifico è andato avanti un po’ a rilento, soprattutto a singhiozzo, sia per la non sempre facile disponibilità del materiale, sia per la disponibilità personale di tempo. Mi sono finalmente deciso a questo passo in occasione di una situazione contingente. L’occasione l’ho avuta con l’analisi di una partita composta da numerosi francobolli sciolti ed alcuni su busta di Propaganda di Guerra aventi le caratteristiche della soprastampa di Brescia. Utilizzando un software per immagini ed un ingrandimento adeguato, ho preso come base di riferimento una posizione generica da un foglio sinistro, ho iniziato il confronto del primo francobollo che ha mostrato subito una piccola ma evidente non coincidenza della lunghezza delle due soprastampe. La cosa mi ha creato una certa perplessità ed ancor di più proseguendo nel confronto con altri francobolli le cui soprastampe continuavano a non coincidere con quella di riferimento; da questa tutti si discostavano di poco ed anche in modo differenziato. Finalmente è arrivata una posizione nota (la n. 7, tavola sinistra: lettera N incompleta in basso a destra) (figura 9);


Figura 9 – tavola sinistra, posizione 7

questo francobollo rivelava da solo la propria autenticità, purtroppo nemmeno la soprastampa di questo francobollo coincideva con quella presa a riferimento. A questo punto era necessario il confronto con l’immagine della stessa posizione 7 dal foglio e finalmente è saltata fuori la coincidenza. La domanda immediata è stata: “possibile che siano tutte differenti?” per rispondere a questa domanda era doveroso controllare e misurare la lunghezza di tutte le soprastampe del foglio, anzi dei due mezzi fogli, destro e sinistro. Con un po’ di pazienza, ma anche grande curiosità, ho fatto la verifica completa utilizzando Autocad, un software professionale per il disegno tecnico di precisione. Che dire? Una sola cosa: la lunghezza delle soprastampe non è assolutamente costante come creduto sino ad oggi. La mia ricerca, svolta su due tavole di sinistra ed una di destra, ha fornito i risultati riportati nella tabella che segue. Successivamente ho verificato altre 4 tavole sia destre che sinistre ottenendo risultati molto simili.


dati statistici relativi alle lunghezze di entrambi i tipi delle soprastampe delle due tavole

Per chi non ha dimestichezza con la statistica, preciso che il valore della deviazione standard (dev. st.), sommato e sottratto a quello della media, definisce un intervallo numerico di variabilità all’interno del quale sono compresi almeno il 66,6% delle misure effettuate. Se utilizziamo invece il valore doppio (2 volte la dev. st.) abbiamo un intervallo di variabilità più ampio all’interno del quale sono compresi praticamente tutte le misure (99,9%). Faccio un esempio con i numeri che vi ho presentato: prendiamo la prima colonna, soprastampa del II tipo tavola di sinistra. Le soprastampe hanno una lunghezza media di mm. 15,12; sommiamo e sottraiamo a questo valore quello della deviazione standard dell’ultima riga (2 x dev. st.: 0,28) ed otteniamo i valori 14,84 e 15,40. L’intervallo definito da questi due numeri comprende le lunghezze di tutte le soprastampe del II tipo per la tavola sinistra. Come potete vedere, anche se parliamo di centesimi di millimetro, si tratta di un intervallo ampio che dimostra la non costanza delle dimensioni delle soprastampe. Potete divertirvi a verificare il calcolo anche per gli altri valori della tabella. Un accenno particolare meritano i dati riportati nell’ultima colonna (Brescia III tipo, tavola destra); Il valore della deviazione standard è relativamente alto in quanto la distribuzione delle misure è molto irregolare, concentrata agli estremi dell’intervallo con, nel mezzo, misure rade. In questo caso la statistica è “condizionata” dalla tipologia della distribuzione dei dati ed il risultato del calcolo fornisce un intervallo più ampio di quello reale. Le misure riportate nelle prime tre colonne hanno invece una maggiore concentrazione al centro dell’intervallo con poche misure ai due estremi. In queste situazioni ottimali i risultati statistici rappresentano molto bene l’insieme delle misure. Sarebbe molto interessante verificare questo risultato su altri fogli simili, sono disponibile a fare delle scansioni se qualcuno ha uno o più fogli da sottopormi per la verifica, naturalmente con la massima correttezza e discrezione.

Oltre alle differenze di lunghezza delle sigle G.N.R., ho anche riscontrato molte differenze tra le lettere corrispondenti che contribuiscono alla plattatura di ciascuna singola soprastampa. Nella figura 10 sono riportati alcuni esempi di differenze diagnostiche. Ad esempio, nella posizione 23 (numero in alto a destra nelle immagini) si nota molto bene come il piede sinistro della R sia differente nelle due tavole, non solo, si nota anche una leggera usura della punta destra della R nella tavola sinistra, mentre, nella tavola destra la R ha il punto piccolo.


Figura 10 – esempi di differenze tra lettere corrispondenti nelle due tavole

Nella posizione 24 della tavola di sinistra, la R presenta una tacca lungo il bordo sinistro circa a metà altezza (carattere costante nei due fogli esaminati e in due francobolli plattati). Nella stessa posizione della tavola destra non solo manca la tacca, ma si riconosce molto bene la differente geometria della lettera, evidente nel piede sinistro e nell’arco tra le due gambe. Molte altre lettere, ma anche i punti sono differenti, per forma e dimensioni, nelle posizioni corrispondenti delle due tavole.

Qui è necessario spendere due parole sul livello dell’indagine, vale a dire sul grado di precisione delle nostre osservazioni. Per spiegarci con parole semplici, riprendiamo lo strumento arcaico di cui vi ho spiegato la costruzione. Quello strumento rappresentava il metro di misura per tutti, era quindi lo zero della nostra scala di valutazione. Con quello strumento le differenze microscopiche (centesimi di millimetro) sono invisibili. Se però portiamo le soprastampe ad ingrandimento adeguato ecco che riusciamo a rendere visibili nuovi particolari. È la stessa differenza che si può avere osservando il pianeta Giove con un cannocchiale oppure con un radiotelescopio. Dopo un paio di settimane di studio e verifiche sono arrivato a trovare la chiave di lettura e quasi tutta la partita di Propaganda di Guerra è stata plattata ad eccezione di pochi francobolli le cui soprastampe sono risultate false in base alla geometria delle lettere, pur avendo una lunghezza compatibile con quelle originali.
Nelle figure che seguono sono riportati alcuni esempi di plattatura di francobolli con soprastampa GNR del II tipo. In particolare nella figura 11 è riportata una lettera primo porto (£ 0,50) inviata per espresso (£ 1,25) il 22 dicembre 1943 ed in perfetta tariffa.


Figura 11 – lettera espresso del 22 dicembre 1943

L’affrancatura è stata assolta con un francobollo di Posta Ordinaria da £ 1, con soprastampa I tipo, e da tre francobolli di Propaganda di Guerra (vignetta Marina) da c. 25 con soprastampa del II tipo. Si tratta di una lettera inviata i primissimi giorni di emissione di questi francobolli la cui distribuzione iniziò il 20 dicembre.
Orbene la plattatura dei tre francobolli di PG ha rilevato la posizione 21 per il francobollo singolo (figura 12) e le posizioni 11 e 16 per la coppia verticale (figura 13).


Figura 12 – francobollo singolo della figura 11 corrispondente alla posizione nota 21 della tavola sinistra


Figura 13 – coppia di francobolli della figura 11 corrispondente alle posizioni 11 e 16 della tavola sinistra

La posizione 21 è di quelle note per avere la gamba sinistra della N difettosa, le altre due posizioni invece non hanno caratteri evidenti e sono state riconosciute sia per la lunghezza delle soprastampe (diverse tra loro, ma che hanno avuto una coincidenza perfetta con quelle del mio foglio di riferimento), sia per la conformazione dei caratteri.

Nella figura 14 è riportata un’altra lettera primo porto (£ 0,50) raccomandato (£ 1,25) inviata l’ultimo giorno dell’anno 1943 ed in perfetta tariffa.


Figura 14 – lettera espresso del 31 dicembre 1943

L’affrancatura è stata assolta con un valore da £ 1,00 ed uno da £ 0,50, entrambi di Posta Ordinaria con soprastampa I tipo, ed un valore di Propaganda di Guerra (vignetta milizia) da £ 0,25 con soprastampa del II tipo. La plattatura ha messo in evidenza che il francobollo da cent. 25 di Propaganda di Guerra corrisponde alla posizione 8 della tavola sinistra. Nella figura 15 si riporta il confronto con la posizione corrispondente nel mio foglio di riferimento.


Figura 15 – francobollo della figura 14 corrispondente alla posizione 8 della tavola sinistra

Il risultato ottenuto è decisamente una novità e a posteriori è facile dire che doveva necessariamente essere l’unico possibile proprio perché la soprastampa di Brescia è stata fatta con tavole a caratteri mobili; come era possibile in quelle condizioni allestire la composizione con tutte le posizioni identiche? Sembra l’uovo di Colombo! Nella realtà sono tutte diverse e le differenze, anche se minime, sono decisamente diagnostiche e questo vale sia per la soprastampa del II tipo che del III. Infine questo studio conferma quanto già noto circa la maggiore costanza delle caratteristiche della soprastampa del III tipo rispetto a quella del II. È veramente sensazionale verificare che, anche con una tale costanza dei caratteri, è possibile distinguere tutte le posizioni. Da oggi, quindi, è possibile plattare le soprastampe GNR del II e III tipo e la perizia, basata sulla plattatura, fornisce una certezza incontrovertibile.

Questo risultato potrebbe far sperare nella possibilità di plattare anche i francobolli che hanno la soprastampa del I tipo. In questo caso però le difficoltà sono sicuramente molto maggiori e probabilmente non potremo aspettarci di poter realizzare un plattaggio completo come per le soprastampe oggetto di questo studio. Anche se alcune composizioni sono derivate in modo organico e ordinato da altre (Sirotti, 2010), comunque è necessario disporre di diversi fogli interi i quali, di alcune composizioni, sono ormai inesistenti. Anche se per assurdo si avessero disponibili tutte le composizioni in fogli, lo studio della soprastampa di I tipo dovrebbe prendere in considerazione fino a 500 posizioni per uno stesso francobollo. Ho già tentato uno studio sulla composizione B1-B2 (Sirotti, 2010) ed ho notato anche in questo caso differenze nella lunghezza delle soprastampe. Sicuramente qualche plattaggio potrà essere realizzato, ma molte posizioni sono al momento tra loro indistinguibili. Proseguirò il mio studio e se riuscirò ad avere un qualche risultato sarò il primo a gioirne e quindi a comunicarlo.

Bibliografia consultata

Autori Vari (2010) – La Repubblica Sociale Italiana, I servizi di posta civile nel territorio metropolitano – AICPM. Ed. Sirotti
Bifani G. – www.giorgiobifani.net/rsi5a.htm
Catalogo Enciclopedico Italiano (2005)
Gazzi A. – prontuario delle tirature di Brescia e di Verona.
Lucini F. e Sirotti L. (1982) – G.N.R. Ed. Sirotti
Messina G.L. (reprint 1982) – I francobolli della Repubblica Sociale Italiana. Ed. Giorgio Migliavacca, Pavia.



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