S. P. del Regno delle due Sicilie

 

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I cammini di Noto

di Giuseppe MARCHESE (N.U. Noto 1988)

L'inizio del XVIII secolo vede anche in Sicilia un notevole incremento dei traffici mercantili e alla pratica sempre più diffusa delle esportazioni e importazioni di prodotti di largo consumo.

A causa di questo fenomeno elemento fondamentale diviene la posta, unico mezzo per reperire notizie utili dai vari mercati e dai vari corrispondenti.

Le richieste della nascente borghesia trovano riscontro in una rete di collegamenti postali che hanno come epicentro Palermo, nonché in una corsa "secondaria" che collega Messina, e quindi Napoli con il versante orientale dell'isola.

La città di Noto per la sua posizione geografica viene perciò a trovarsi alla estremità di queste due corse, la Palermo Noto e la Messina Noto, con possibilità di tenere relazioni postali sia con Napoli che con Palermo.

La vicinanza dei caricatoi baronali permette altresì di avere la possibilità di inoltrare anche lettere per via di mare con i velieri di commercio.

Quando all'inizio del XVIII secolo prende piede in Sicilia la navigazione di cabotaggio, col conseguente inoltro via mare delle lettere, Noto si trova esclusa da questo circuito, ma nello stesso tempo il completamento della carrozzabile tra Catania e Siracusa compensa le difficoltà dei traffici marittimi.

La trattazione del presente articolo si riferisce sommariamente alle due grandi vie di comunicazione postali anzidette.

 

LA CORSA PALERMO-NOTO

La denominazione della Corsa ha avuto un'evoluzione nel tempo, che corrisponde a un effettivo cambiamento dell'itinerario postale.

Nel 1735 la corsa viene denominata "Da Palermo pel Noto, e pel contado di Modica". Nel 1784 la corsa ha la denominazione di "viaggio del Corriero di Noto", cambiata poi nel 1790 in "Cammino di Noto".

Dal 1813 la corsa assume la denominazione di "corsa da Palermo a Noto".

Nel 1814 il piano del cav. Giovanni D'Aceto, non approvato, porta la dizione "Corsa di Noto".

Il decreto del 1819 relativo al servizio delle Poste ne' domini oltre il Faro indica così la corsa: "Orario da osservarsi dal Corriere di Noto".

Nell'agosto 1838 vi è la ristrutturazione della corsa. La prima parte del percorso viene effettuata con vettura corriera fino a S. Caterina. Da quella località la corsa per Noto, divenuta secondaria, prende il nome di "Corsa d'incontro a cavallo da S. Caterina a Noto", nome che poi resterà fino al 1860.

1 - L'itinerario

Il cammino o corsa di Noto attraversa tutta la Sicilia con un percorso che si snoda attraverso il nisseno, l'ennese e il ragusano ed è una delle più lunghe dell'isola.

Il viaggio verso Noto nel 1735 tocca le seguenti località:

MISILMERI, OGLIASTRO, E VILLAFRATI, ROCCA-PALUMBA, VALLELUNGA, CALTANISSETTA, PIETRAPERZIA, PIAZZA, CALTAGIRONE, GRAN MICHELE, VIZZINI, BUCCHERI, BUSCEMI, PALAZZOLO, NOTO.

Nel 1784 l'itinerario è il seguente:

(le località sede di fermata sono scritte in caratteri maiuscoli mentre le altre località citate sono servite dai Postiglioni di posta interna).

1 MISILMERI.

2 OGLIASTRO. Marineo.

3 VILLAFRATE. Baucina, Ventimiglia seu Calamigna, Ciminna, Mezzojuso, Godrano, Diana di Cefalà.

4 ROCCA PALOMBA. Alcara, Reccarcioffolo, Alia, Vicari.

5 VALLE LONGA. Mussumeli.

6 CALTANISSETTA. S. Cataldo, Serra di Falco, S. Catarina, Sommatino.

7 PIETRAPERZIA.

8 GRAN MICHELE.

9 VIZZINI. Licodia, Monterosso, Chiaramonte, Giarratano, S. Croce, Comiso, Vittoria, Biscari, Ragusa, Modica, Scicli, Pozzallo, Spaccaforno.

10 BUCCHERI. Ferla, Cassaro.

11 BUSCEMI.

12 PALAZZOLO.

13 NOTO. Avola, Vindicari, caricat., Capopassero castello o Pachino, Rosolini.

Rispetto all'itinerario precedente vi sono lievi modifiche: il Postiglione non passa più per Piazza e Caltagirone, ma và a Pietraperzia.

Vizzini, che prima smistava la posta con un Postiglione che si dirigeva per Modica, Ragusa, Comiso, Vittoria, Biscari, Chiaramonte, Spaccaforno, Giarratana, Monterosso, S. Croce, Avola, Scicli, ora è luogo d'incontro di 5 Postiglioni che portano le lettere a un gruppo di paesi accelerando così la loro consegna.

L'itinerario del 1790 resta immutato fino alla riforma del sistema postale del 1819, che entra in vigore nell'aprile 1820.

Il nuovo itinerario ha una breve variante nella parte iniziale dove da Pietraperzia passa per Barrafranca, S. Michele, Caltagirone e Vizzini. A Vizzini vi è il solito trasbordo della corrispondenza per il "contado" (Modica, Ragusa e Scicli). Per il resto la corsa è uguale.

Nell'agosto 1838 viene introdotto in Sicilia il sistema del trasporto della corrispondenza con vettura corriera.

La corsa con vettura corriera da Palermo a Catania trasporta la corrispondenza della corsa di Noto fino a S. Caterina. Da questo punto in poi la corsa prosegue a cavallo col seguente itinerario: S. Caterina, Caltanissetta, Pietraperzia, Barrafranca, Caltagirone, Vizzini, Buccheri, Palazzolo, Noto.

Vi sono due punti di raccolta della posta traversa: uno a Barrafranca per Mazzarino; l'altra a Vizzini che porta la posta a Ragusa, Modica, Scicli.

Nel Giugno 1839 vi è la definitiva sistemazione della corsa.

Il percorso si snoda uguale fino a Barrafranca, quindi passa per Piazza e quindi Caltagirone, etc fino a Noto.

I cammini di corsa interna, o traversa si fanno articolati. Un Postiglione parte da Caltanissetta per S. Cataldo, Serradifalco, Montedoro, Bonpensieri, Campofranco, Sutera, Mussomeli ed Acquaviva.

A Barrafranca il Postiglione continua a collegare Mazzarino e Terranova, dal quale due altri Postigioni collegano a loro volta S. Maria di Niscemi l'uno e Butera e Riesi l'altro.

A Piazza due altri Postiglioni collegano uno Valguarnera Caropipi ed Aidone e l'altro Castrogiovanni, Calascibetta e Villarosa.

Nella città di Caltagirone si dipartono 4 Postiglioni per: 1- Palagonia sino a Lentini per comunicare col capovalle Catania; 2 - S. Michele; 3 - S. Cono e Mirabella Imbaccari; 4 - Gran Michele.

In Palagonia altri 4 Postiglioni si dirigono per Militello Val Noto; Mineo; Ramacca; Raddusa.

Il centro di Vizzini non ha perso la sua importanza e continua a collegare mediante 4 Postiglioni: Licodia; Monterosso; Giarratana e Chiaramonte; Ragusa, Modica e Scicli. A Modica altri 4 Postiglioni collegano: Noto; Spaccaforno e Pozzallo; Comiso; Vittoria e Biscari, mentre a Scicli un pedone collega questo centro a S. Croce.

In quel di Palazzolo 2 altri Postiglioni collegano: Buscemi; Cassaro e Ferla.

Infine nella città di Noto tre Postiglioni collegano: Pachino e Portopalo; Rosolini; Avola.

Il percorso non verrà più modificato.

2 - Periodicità e orari

In origine la partenza del Corriere ordinario da Palermo per Noto avveniva il Martedì la notte, l'arrivo a Noto la Domenica prima di mezzodì.

La corsa completa veniva quindi espletata in 4 giorni e mezzo.

Nel luglio 1801 la Giunta delle Poste esprime parere negativo all'aggiunta di un'altra corsa sullo stesso percorso perché "si dovrebbero aumentare in tutte le officine del Corso gli ufficiali o aumentare il soldo a quelli che già vi stanno. Inoltre non accadrebbe nessuna crescita nel numero delle lettere spedite o ricevute".

L' 11 gennaio 1804 accogliendo le reiterate istanze di raddoppiare la corsa settimanale viene approntato un nuovo orario, che entra in vigore il 4 giugno 1804. La periodicità diviene finalmente bisettimanale. Le partenze avvengono da Palermo il Lunedì e il Giovedì, alle ore 4 d'Italia per il fuori regno e alle ore 5 per i corrieri del regno.

Come è noto questa innovazione non poté essere mantenuta per la rinuncia dell'affittatore delle corse che aveva subito una rilevante perdita e pertanto nel 1805 si ritorna alla periodicità settimanale, con partenza la notte del Lunedì da Palermo.

Dal 3 maggio 1813 gli orari di partenza vengono cambiati.

Le partenze avvengono all'una pomeridiana di Spagna sempre nei giorni di Lunedì e Giovedì.

Dall'Aprile 1820 le partenze da Palermo avvengono il Martedi e il Giovedi di ogni settimana e da Noto il Martedì e il Sabato. I tempi di percorrenza della corsa sono ora di circa tre giorni e mezzo (si parte all'una pomeridiana e si arriva alle 4 antimeridiane). Il Corriere dopo una sosta di 30 ore ripartiva poi per il percorso inverso.

Questi orari restano in vigore fino al 20 Agosto 1838. Da questa data come detto la corsa si divide in due percorsi una principale e l'altra d'incontro da S. Caterina a Noto.

Mentre gli orari del primo percorso sono quelli della vettura Corriera per Catania, quelli da S. Caterina sono stati fissati il Mercoledì alle ore 12 e il Venerdì alle ore 15. Da Noto le partenze iniziano il Sabato e il Martedì alle ore 12.

Con l'introduzione della vettura corriera, il 1 Giugno 1839, il tempo di percorrenza della Palermo-Noto nella parte terminale, di circa 100 miglia è di 30 ore ufficialmente e di 34-35 ore normalmente quando non vi siano gravi intoppi nella marcia o il tempo non sia troppo inclemente.

Gravi intoppi che a quanto pare non mancano se si esaminano le relazioni dei vari ufficiali postali che vanno dalla solita rapina a mano armata con frequenti "disparamenti" se il vetturale tenta di fuggire, all'ufficiale postale che non si fa trovare al passaggio della vettura, specie nottetempo, e al tempo inclemente che impone il rallentamento della corsa per la piena dei fiumi o delle interruzioni stradali.

Consapevole di questi continui ritardi l'amministrazione postale dal 1.1.1843 allunga il tempo di percorrenza a 36 ore, mentre le corse settimanali diventano tre, con partenza da S. Caterina il Mercoledì, Venerdì e Domenica e da Noto la Domenica, Martedì e Giovedì.

 

3 - Le strade

Verso la fine del 1700 tra Palermo e Noto praticamente non esisteva alcun collegamento degno di questo nome.

Il tragitto del Corriere si svolgeva su un itinerario da tempo battuto e che era solo un sentiero adatto ai muli.

Nella divisione in tratti delle strade consolari, approvato nel 1778 dal Parlamento siciliano era previsto che la strada da Palermo a Castrogiovanni fosse comune al tracciato che si dirigeva verso Catania e Messina, mentre da Castrogiovanni in poi prendesse la direttrice di Piazza, Caltagirone, Vizzini, Buccheri, Palazzolo e infine Noto, con altre cinque braccia (o diramazioni) per Licata, Terranova, Modica, Siracusa e Agosta.

Ma la politica dei baroni siciliani e la pressione delle città più ricche fece sì che si privilegiassero i collegamenti con i grandi centri di Catania, Messina e Trapani e la strada consolare di Piazza, Caltagirone e Noto restò incompleta fino alla fine del regno dei Borboni.

 

LA CORSA MESSINA-NOTO

La città di Noto ha avuto un collegamento stabile anche con l'altra principale diramazione delle poste siciliane: la città di Messina.

Infatti per la propria posizione geografica sarebbe stato incongruo dipendere da Palermo per i collegamenti col continente e con Napoli poiché il giro avrebbe fatto perdere ancora altro tempo senza nessuna vera necessità, in quanto anche se si perdevano i collegamenti via mare che Palermo aveva con Napoli, è altresì noto che tali collegamenti fino al 1830 erano discontinui ed insicuri, per cui i cittadini di Noto si accontentavano di trasmettere la loro posta per via di terra tramite Messina.

Nel 1735 era quindi in vigore una corsa che da Messina passava per Catania, Siracusa e Noto.

Nel 1787 questa corsa viene modificata, terminando a Siracusa, o Siragusa come allora si chiamava. Da qui attraverso un Postiglione a cavallo le lettere venivano inoltrate a Noto.

In seguito avvenne una ulteriore modifica. Da Messina le lettere per Noto venivano scambiate a Lentini, da qui proseguivano per Vizzini, e da quella località un Postiglione, o il Corriere che proveniva da Palermo, li trasportava a Noto.

Nel 1813 la corsa da Messina a Siracusa è unita a un Postiglione che collega la Val Demone colle Valli di Noto e di Mazzara, ma è un esperimento che dura poco in quanto è lento e dispendioso.

La riforma del 1819 abolisce la corsa da Messina a Siracusa e i collegamenti di Noto avvengono tramite la città di Catania che poi inoltra a Messina assieme alle proprie lettere.

Questa prassi viene usata fino al 1838 quando viene istituita una corsa, la quarta corsa d'incontro, tra Catania e Noto che sfrutta le corse con vetture corriere che vengono da Messina e da Palermo.

Questa corsa si dirama, a cavallo, da Catania per Siracusa e Noto allo scopo di inoltrare la corrispondenza, come per il passato, da e per Napoli ed estero.

Il Corriere a cavallo riceve a Catania la corrispondenza che proviene da Messina e lascia a Lentini quella per Barrafranca, Mazzarino, Pietraperzia e Caltanissetta, oltre a quella per Vizzini, Contado, Buccheri e Palazzolo. Inoltre lascia in quella località la corrispondenza per Agrigento e Licata. Dopo tale importante incrocio si dirige prima a Siracusa e poi a Noto.

Dall'1.6.1839 la corsa viene denominata "terzo punto d'incontro Catania Noto", mantenendo le caratteristiche dette prima.

Periodicità e orari

In origine la partenza del Corriere ordinario da Messina per Noto avveniva il Martedì la notte. Non conosco il giorno di arrivo e partenza da Noto, ma il Corriere, dopo la necessaria pausa, doveva essere di ritorno a Messina "la Domenica mattina della seguente settimana", con un intervallo di 12 giorni tra andata e ritorno.

Nei successivi anni le variazioni della corsa fanno ritenere che è possibile che i tempi di collegamento si siano allungati, o quanto meno mantenuti su una percorrenza di giorni 5/6 sia all'andata che al ritorno.

Con l'introduzione della vettura corriera, il 20 Agosto 1838 i viaggi diventano bisettimanali con partenza da Catania il Martedì e il Venerdì alle ore 12 e da Noto il Giovedì e Domenica alle ore 16.

1 Giugno 1839, i viaggi diventano trisettimanali e le partenze da Catania avvengono il Venerdì, Lunedì e Sabato, rispettivamente alle ore 4, 10 e 12 i primi due viaggi con le lettere provenienti da Messina e l'ultimo viaggio con le lettere provenienti da Palermo.

Il tempo di percorrenza della Catania-Noto è di circa 44 ore.

Dal Giugno 1840 il collegamento viene effettuato mediante vetture corriere e la durata del percorso scende a 30 ore.

Le date di partenza non subiscono variazione. Dal 1 gennaio 1843 le partenze da Catania avvengono il Giovedì, Domenica e Lunedì, alle ore 10, e da Noto il Sabato e Martedì alle ore 12 e il Mercoledi alle ore 6.

Alla fine della sia pur sommaria descrizione, che non si dilunga molto nella capillarità delle corse d'incontro e dei cammini traversi, si può affermare che pur inquadrata nel contesto generale di percorsi con periodicità non all'altezza dei tempi (settimanali e bisettimanali) e di difficoltà di comunicazione a causa delle carenze stradali, dovute a una insufficiente politica postale e stradale dei borboni, si può affermare, si diceva, che la città di Noto ebbe dei buoni collegamenti che non penalizzarono molto il suo nascente ceto commerciale.


La corsa Palermo - Noto


 

La corsa Messina - Noto

 

 
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