STORIA POSTALE


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La Valigia Diplomatica

Marino Bignami in risposta a Francesco

Francesco ha chiesto chiarimenti su questa busta:

e rispondo subito che è un vero peccato che il mittente non abbia seguito la procedura standard di invio, perché il pezzo sarebbe stato interessantissimo. Secondo me si tratta di posta diplomatica che ha viaggiato con la “VALIGIA DIPLOMATICA”.

Inserisco l’immagine di un pezzo spedito a norma (affrancato a Roma ), diretta a nominativo privato. Di seguito riporto un riassunto della normativa. Probabilmente la lettera proposta, arrivata a Roma, è stata affrancata, ma inviata nuovamente con valigia direttamente all’interessato per via aerea come da richiesta.

 

LA VALIGIA DIPLOMATICA

Le ambasciate e i consolati sono rappresentanze di una nazione all'estero, per convenzione internazionale erano (e sono) considerate territorio nazionale, le corrispondenze inviate dai canali diplomatici all'estero erano inserite nelle cosiddette "valigie" e godevano di particolari privilegi.

Oltre ai documenti strettamente di servizio o ai dossier politici riservati, venivano trasportate anche lettere degli enti e dei cittadini italiani che chiedevano tramite l'ambasciata o i consolati, incombenze burocratiche in patria o all'estero, oppure che dalla patria chiedevano particolari operazioni o notizie, legate ai connazionali colà residenti e naturalmente ne godevano anche le lettere private dei componenti le rappresentanze all'estero e dei famigliari.

Le corrispondenze singole ufficiali, affidate al servizio della valigia diplomatica, non dovevano essere affrancate ma venivano marcate sul frontespizio con bolli di protocollo del Ministero degli Esteri o particolari diciture e bolli amministrativi delle ambasciate che le distinguevano così le une dalle altre, ma partivano senza affrancatura. Se erano corrispondenze private dei funzionari o famigliari non erano protocollate.

La corrispondenza giunta a Roma al Ministero, subiva un diverso destino secondo il proprio stato: se inviate a persone private dovevano essere affrancate (lo faceva il Ministero), oppure gravate di tassa a carico se indirizzate ad aziende o ditte oppure in franchigia se destinate alle istituzioni, agli uffici degli enti pubblici (solo se indirizzate impersonalmente).

Attualmente la normativa non concede più l'invio in franchigia quando è immessa nel ciclo postale civile e quindi tutte le corrispondenze sono affrancate se proseguono con il canale postale civile.

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