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Lago di Garda trentino: il bollo RIVA VAPORE

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Lago di Garda trentino: il bollo "IMP=REG=VAPORI"

di Lorenzo Carra FRPSL, AIFSP (dal N.U. 2013 del C.C.N.F. Roveretano)

Queste mie note seguono la prima parte apparsa lo scorso anno e incentrata in particolare sull’uso del bollo “RIVA VAPORE”. In quell’occasione introduttiva ho fornito anche qualche informazione generale di carattere geografico e storico che ritengo qui inutile ripetere e per le quali vi rimando a quella prima puntata.

Venendo subito al bollo “Imp= Reg= Vapori”, si può notare che fu il primo bollo postale a entrare in uso per le lettere trasportate sul lago di Garda e che la sua introduzione avvenne perché nel 1849, finita la seconda fase della Prima Guerra d’Indipendenza Italiana, l’Imperial Regia Marina Austriaca aveva assunto la gestione dell’intero servizio di navigazione sul lago di Garda ed aveva per questo mandato, come già fatto per il lago Maggiore, suoi marinai e ufficiali (in gran parte veneti e dalmati) sul Benaco. La dicitura Imperial Regi è chiarificatrice, anche se, fino ad ora, ma spero che dopo le infruttuose ricerche a Milano e a Verona, Venezia – se praticabile- possa infine darci buone notizie, non si è riusciti a sapere chi, perché, come abbia ordinato questo timbro e da chi sia stato creato. Da notare anche che questo bollo precedette di poco l’entrata in uso dei francobolli, che apparvero in Austria, nel Lombardo Veneto ed in tutto l’Impero Austriaco il 1° giugno 1850. Naturale quindi, come gli altri preesistenti, che questo timbro, come il successivo RIVA VAPORE, siano poi stati poi usati anche per annullare i francobolli.

La prima data nota del bollo Imp= Reg= Vapori è quella del 15 aprile 1850 (fig. 1) segnalata da Valerio Sometti impressa con inchiostro oleoso, quasi rossastro, sulla carta leggera e trasparente di una circolare a stampa, datata a mano all’interno “Riva li 15 febbrajo 1850” transitata per Desenzano il 15 ed arrivata a Villafranca il 16 aprile. Tassata 3 carantani, la tariffa austriaca prevista per gli invii entro la distanza di 75 km, è un avviso della Società Benacense inviato ad un azionista, che ci conferma anche che la società ha “ceduti...i due Battelli a Vapore…all’I.R. Militare”.

fig. 1

Fig. 2 –L’elegante bollo della Società Benacense per l’esercizio della Navigazione a Vapore sul Lago di Garda cche mostra la sigla S.B. sulla ruota del battello.

Del 10 ottobre 1850, segnalato da Ercolano Gandini, è un secondo uso di questo bollo su una lettera spedita in franchigia “Dal Comando sul Battello a Vapore F.G.”.

fig. 3

Alessandro Arseni segnala e mostra (fig. 3) una lettera, sempre dello stesso mittente di quella di Gandini, in data 29 novembre 1850. Anche questa lettera è stata spedita usufruendo della franchigia ed anche questa ha carattere militare. Questa lettera ha la scritta “Da Bordo sull’I.R. Batt.° a Vapore F.G. I°” ed è diretta a Verona. Porta anche l’evidenza “Contiene £ 6. Eff.e”, cioè sei lire austriache e dal testo interno veniamo a sapere che queste sono una ricompensa “In nome del Sig. Tenente, che apparteneva il Mantello, ….A tall’uopo si unisce qui in seno £ 6 eff. Le quali si prega di voler consegnare per mancia al Veturale che da Verona lo tradusse a Peschiera….”. Ambedue le lettere evidenziano chiaramente che sono state scritte proprio a bordo del battello e che questo è il Francesco Giuseppe I, il battello in ferro, prima chiamato Benaco, uno dei due che l’Imperial Regia Marina Austriaca aveva acquistato dalla Società Benacense (l’altro battello, l’Arciduca Ranieri II, fu demolito).

figg. 4 e 5

Oltre a queste prime lettere, molto interessante è un’altra lettera (foto 4 e 5) scritta “ex off.o” “Da Bordo F.Gius.e li 14 Luglio 1851” da C….? primo tenente” “Alla Lod. Deputazione di Desenzano” dove pervenne il 15 luglio e fu tassata 6 kreuzer (secondo le tariffe dal 1° giugno 1850: 3 per la 1° distanza più 3 di zutaxe) in quanto mancante della prescritta dicitura esterna per godere della franchigia. Vi trascrivo, dato l’interesse, il testo interno:

“I.R. Flottiglia
L’I.R. Piroscafo Benaco non potendo per cagione di rottura fare il viaggio di Desenzano almeno per qualche tempo, non avrà luogo alcuna corsa per quel porto fino a nuovo avviso. Facciano noto questo alla Lodevole Deputazione Comunale affine che prendi quelle misure che crederà più opportuno in questa circostanza.”


Ora non sappiamo se questa rottura abbia completamente bloccato il piroscafo Benaco (è chiamato ancora così, non Francesco Giuseppe I) o se questa impedisca solo la “corsa per quel porto”. Può anche darsi che si parli specificatamente delle corse per Desenzano soltanto perché la lettera è indirizzata a Desenzano.
E questo non è un fatto indifferente in quanto a quel tempo il Francesco Giuseppe I (ex Benaco) era l’unico battello in servizio sul lago di Garda e rimase tale fino a quando l’8 luglio 1852 entrò in servizio il nuovo vapore Hess costruito nei cantieri trentini di Riva del Garda.
Ora, essendo ormai assodato che il bollo veniva usato a bordo in navigazione, essendo fino alla metà del 1852 in servizio un unico battello, è pacifico che il bollo Imp= Reg= Vapori iniziò ad essere usato sul Francesco Giuseppe I (ex Benaco). Diversi autori evidenziano essere due i timbri basandone la differenza secondo o no la presenza delle due barrette. Io andrei più cauto, non solo perché non ho potuto esaminare un gran numero di esemplari, ma perché le due barrette, in periodi diversi, sono più o meno evidenti e ciò ritengo sia dovuto più al tipo di carta sul quale è applicato il francobollo che determina una minor o maggior nitidezza dell’impronta che lo annulla. Consideriamo poi che il bollo veniva posto a bordo; d’accordo il lago di Garda non ha le onde di un mare, ma le burrasche – lo conosco bene!- sono piuttosto frequenti ed improvvise e la situazione non è certo paragonabile a quella di un normale ufficio postale a terra. C’è anche chi (Vincenzo Portulano, appassionato collezionista e studioso della materia) avanza l’ipotesi che un secondo bollo (quello senza le barrette) sarebbe stato introdotto quando nel 1852 entrò in servizio il nuovo vapore Hess. Questo ad avvalorare l’opinione che il timbro venisse adoperato a bordo se non da un addetto postale vero e proprio, dal capitano del battello o da personale delegato ed appositamente istruito.

Fig. 6. 30 agosto 1851. Lettera da Maderno (paese contiguo a Toscolano) diretta a Bruk an der Mur (nella Stiria, Austria Centrale) affrancata per la massima distanza con un francobollo da 9 kreuzer. E’ l’unica lettera nota con questo valore ed è anche la prima data riscontrata dell’uso del bollo Imp. Reg. Vapori come annullatore. (ex collezione Sottoriva).
Fig. 7. 5 maggio 1853. Lettera da Limone sul Garda diretta a Marone (sul lago d’Iseo), con affrancatura “patriottica” austriaca di un 10 ed un 5 cent. di Lombardo Veneto per ottenere la tariffa di 15 centesimi per la prima distanza austriaca di 75 km (che veniva misurata in linea). La lettera viaggiò, probabilmente, con il vapore fino a Desenzano, poi, via Brescia, arrivò a destinazione percorrendo effettivamente molti più km. (The Postal Gazette n. 1/2009, pag. 36)
Fig. 8. …1856. Lettera delle “Vetrerie Giuseppe Venini e C – I.R. Fabbr.(rica) Nazionale Priv.(ilegiata) in Tione” di Trento, nelle Valli Giudicarie, diretta a Monthey, una città svizzera nel Cantone Vallese, affrancata con un 6 ed un 3 kreuzer austriaci (corrispondenti a 45 centesimi del Lombardo Veneto) per la massima distanza interna austriaca. La lettera, scese le montagne, fu imbarcata a Riva e da qui percorse tutto il lago di Garda fino a Desenzano, poi in ferrovia a Milano e “Via degli Stati Sardi” arrivò a destinazione. Non bastando i francobolli applicati, fu indicato “Bollo Insufficiente” e tassata “2/6” kreuzer: 2 kr per le competenze sarde e 6 kr per quelle svizzere, poi convertiti all’arrivo in “40” rappen svizzeri. Questo in applicazione della convenzione del 26 aprile 1852 tra l’impero Austriaco e la Svizzera.
(S.Wyler Collection, Edition d’Or, Corinphila, Zurigo, 2006)
Fig. 9. …1856?. Lettera con bollo “Imp.Reg. Vapori” diretta “alla Volta Mantovana” affrancata soltanto con un 2 kreuzer ( la tariffa ridotta prevista per le lettere all’interno del distretto postale). L’affrancatura era insufficiente e fu indicato “1/3” kreuzer di tassa (1 di tariffa mancante e 3 di zutaxe). Nella lombarda Volta furono poi incassati i corrispondenti 20 centesimi austriaci.
(lotto 86, Asta Viennafil, settembre 2008).
Fig. 10. 3 febbraio 1857. Lettera da Riva del Garda per Bardolino (sulla sponda veronese del basso lago) affrancata con una marca da bollo calcografica da 15 centesimi. Con l’uso tollerato della marca fu considerato assolto il porto per la prima distanza.
(ex coll. Cappelaro, Asta Bolaffi, novembre 2007).

Questa prima serie di lettere a dimostrazione che sul lago di Garda furono usati sia i francobolli in kreuzer, in corso nel Trentino, che quelli in centesimi del Lombardo Veneto. Fu tollerato anche l’uso delle marche da bollo, nel caso della foto 10 perfino di una del Lombardo Veneto da località dove erano in corso quelle in kreuzer. Tutte queste carte valori erano austriache ed anche in seguito, pure dopo il 1859, che vide la sponda bresciana diventare prima sarda poi italiana, si continuarono a vedere annullati da questo bollo solo francobolli austriaci.
Le lettere tassate (vedi in particolare le foto 4 e 9) risultano essere rare e, assieme alla considerazione che la stragrande maggioranza delle lettere sono affrancate esattamente per le diverse distanze previste dalle complicate leggi postali austriache, porta a pensare che, oltre alla conoscenza e correttezza dei mittenti, vi fosse a bordo chi controllava, faceva rispettare (nei limiti del possibile – non avendo mai avuto notizia che vi potessero essere in dotazione francobolli a bordo) e forse addirittura provvedeva a segnalare la tassa da riscuotere a destinazione.
Certo che anche in questa seconda puntata sono molte le domande che mi pongo e si vanno ad aggiungere a quelle precedenti rimaste purtroppo in gran parte senza risposta. Confido sempre che gli studi e le ricerche in corso possano portare a risolvere i miei dubbi e, anche se portassero a conclusioni diverse da quelle da me ipotizzate, sarebbero ugualmente accolte e gradite.
Ma ora qualche altra bella lettera affrancata con i valori della seconda (testine) e della terza (ovalini) emissione austriaca. Della quarta (aquilette strette), classificata dal Sassone, non ho trovato immagini. L’uso sulla quinta (aquilette larghe) non si conosce e ciò lascia supporre che l’uso di questi (se fossero due) timbri Imp. Reg. Vapori possa essere terminato alla fine del 1863. Fabio Sottoriva segnala come ultima data il 12 ottobre 1863.

Fig. 11. 14 febbraio 1859. Lettera da Riva del Garda per Desenzano con un’altra affrancatura “patriottica” austriaca formata da un 3 ed un 2 kreuzer per ottenere la tariffa di 5 kr (i “vecchi” 15 centesimi) per la prima distanza austriaca.
(lotto 87, Asta Viennafil, settembre 2008).

Fig. 12. 13 dicembre 1861. Lettera bollata Imp. Reg. Vapori con un 10 kreuzer ed un 5 soldi, in affrancatura mista, a formare la tariffa di 15 kreuzer (o soldi) per la terza distanza austriaca. La lettera fu poi consegnata all’ufficio postale di Peschiera per essere inviata a Trieste.
(Sassone, annullamenti, ed. 2006, pag. 68).
Fig. 13. 12 marzo 1862. Lettera accompagnatoria “con N.4 Donzene cappelli di storo” (nel Trentino) bollata Imp. Reg. Vapori ed affrancata con un 2 ed un 3 kreuzer a formare la tariffa di 5 kreuzer (o soldi) per la prima distanza austriaca. La lettera fu poi consegnata all’ufficio postale di Peschiera per essere inviata a un “Negoziante a Caprino provincia Veronese”.
(lotto 88, Asta Viennafil, settembre 2008).
Fig. 14. 21 maggio 1862. Lettera da Malcesine bollata Imp. Reg. Vapori affrancata con tre esemplari da 5 kreuzer a formare la tariffa di 15 kreuzer (o soldi) per la terza distanza austriaca. La lettera fu poi consegnata all’ufficio postale di Peschiera per essere inviata a Trieste.
(lotto 357, Asta Viennafil, novembre 2007).


Bibliografia essenziale

- Arseni Alessandro, principalmente in The Postal Gazette, n. 1 e 2, 2009;
- Gandini Ercolano, I servizi postali sui grandi laghi italiani, Ausilio editore, 1976;
- Portulano Vincenzo, collezione Lago di Garda;
- Sassone Specializzato, Gli annullamenti, varie edizioni, Roma.
- Sometti Valerio, 150anni di servizio postale sul Lago di Garda 1800- 1950, in noi con la lente, Mantova, 1999
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