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Mod. 23-A, chi l'ha visto ?
a Gianni Vitale risponde Marino Bignami
vedi anche: ancora sul modello 23-A

Vorrei porre un nuovo quesito di storia postale e precisamente su un oggetto, reperito tempo fa, su cui non riesco a trovare valida spiegazione.

Si tratta di un Mod. 23-A (Ediz. 1940 XVIII) del Regno d’Italia affrancato con un valore da 20 centesimi della democratica annullato con guller rotondo Falconara Albanese (Cosenza) in data 19.10.1945.

Inferiormente a sinistra annullo d’arrivo a Praia A Mare (Cosenza) in data 22.10.1945.

Inferiormente a destra firma per ricezione del destinatario o chi per lui con sotto uno scritto a lapis blu mal decifrare “per ……” e visto dell’Ufficiale di posta.

Sono riuscito a risalire ad alcuni Mod. 23 e precisamente:

- Mod. 23 -B (Busta per ricevute di ritorno)

- Mod. 23 -E (ricevuta di ritorno per l'estero 1928)(data?)

- Mod. 23 -I (ricevuta di ritorno per interno in uso dal 1923)

- Mod. 23 -L (avviso di ricevimento notificazione atti giudiziari 1923),

ma nulla ho travato circa quanto sottopongo alla Sua ed eventuale attenzione di studiosi del settore: ossia sul Mod. 23-A.

Sicuramente la conoscenza del reale utilizzo del modello spiegherà la strana affrancatura da 20 centesimi che non copre la tariffa dell’Avviso di Ricevimento nel periodo di 2 lire. A meno di un tentativo di frode (20 centesimi al posto di 2 Lire), veramente poco probabile visto che sarebbe sfuggita sia all’Ufficio postale d’impostazione che di ricezione.

Allego scansione fronte e retro ove è scritto a penna: “Parte Falconara Albanese”.

Sempre lieto per la collaborazione, cordialmente saluto

Gianni Vitale.

Egregio sig. Vitale, confesso che non avevo mai notato ricevute di Mod. 23-A e tantomeno ne avevo letto sui testi postali.
Cercando nella mia collezione però ne ho ritrovati due identici alla sua utilizzati nel 1944 per la città di Milano.
In questa singolare edizione, il formulario stampato è assolutamente uguale ai soliti modelli di R.R. da staccare dai blocchetti in possesso degli addetti postali che erano in uso negli anni Trenta ed ormai in disuso (a volte con o senza l'anno di emissione e l'anno fascista), con la sola differenza che erano definiti a stampa "Ricevuta di Ritorno" e non "Avviso di Ricevimento" come nell'epoca successiva ed anche nell'edizione in oggetto (titolo derivato come da normativa U.P.U dal francese "Avis de reception").
Non li avevo mai notati perchè in entrambi gli esemplari in mio possesso, la scritta 23-A 1940 è coperta dai francobolli.
A riprova ne invio una copia a scanner e una fotografia in trasparenza dove (benchè l'immagine sia pessima) si intravede la medesima scritta 23-A 1940 e l'anno fascista sotto l'affrancatura.
Nonostante riporti la diversa sigla 23-A invece di 23-I come ho già accennato, il documento è identico a tutti gli altri modelli ed ha svolto la stessa funzione di "Avviso di Ricevimento".



Modulo uguale a quello dell'amico Vitale

Come possibile spiegazione del poco consueto titolo del Modulo, oltre all'improbabile errore tipografico, si potrebbe ragionevolmente supporre che il detto documento sia stato creato per le ricevute di ritorno aereo da utilizzare per il Sud America quando la L.A.T.I. ha iniziato la trasvolata atlantica il 24 dicembre 1939 (le date coinciderebbero ed io propenderei per questa spiegazione).
Questa supposizione ha come base una nota riportata sulla " Rassegna delle poste e telecomunicazioni " dell'ottobre 1940 , pagina 732, messa in rete dall'ISSP(http://www.issp.po.it/rassegna.htm ) che riproduco.





pessima trasparenza che però riporta quanto sostenuto

E' facile concludere che, viste le lamentele, le direzioni postali si siano premurate di preparare una ricevuta di peso inferiore specificandone l'uso come Mod 23-A (A ovviamente come Aerea), che allegata all'invio rimanesse sotto i cinque grammi di peso, che era il primo porto per il trasporto aereo.
Infatti facendo il controllo del peso di alcune buste aeree debitamente affrancate dell'epoca, contenenti anche lo scritto, ho rilevato pesi varianti da gr. 2,5 a 3,5. Le cartoline in cartoncino rosa Mod. 23-I di uso corrente all'epoca pesano gr. 3 (poco più poco meno), se allegata alla busta aerea, facilmente il tutto avrebbe superato il peso di 5 Gr., mentre con il nostro documento pesante un solo grammo rimaneva sotto tale limite.

Ovviamente la mancanza di carta verso la fine o poco dopo il conflitto ha fatto si che fosse poi utilizzato anche per la corrispondenza interna, quando per cause belliche il servizio aereo era solo un ricordo.
Rimane da dire a completamento delle mie ricerche, che il modello Mod. 23-A è anche elencato da Filanci e Angellieri sul catalogo "Unificato di Storia Postale 1996-97" a pag. 12 come Ricevuta di Ritorno di colore giallo da usare per l'estero senza altra spiegazione; presumo sia un modello antico che non ha niente da fare con questa edizione del 1940.
Per quanto riguarda l'affrancatura potrebbe essere, come accenna lei, uno scambio fra valori della Democratica che avevano più o meno lo stesso colore marrone, oppure una furbata di chi ha inviato le lettere del comune (spesso mandate in posta per l'affrancatura) per lucrare la differenza in un periodo di tempi calamitosi e grami sperando nell'omertà degli altri colleghi.

Spero di esserle stato utile, con viva simpatia la saluto.

M.Bignami

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