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Bollettino pacchi a cartellino o targhetta
di Marino Bignami

prima parte

 Mi sembra utile attirare l'attenzione dei lettori del "il postalista" su un particolare modulo per la spedizione dei pacchi postali usato in Repubblica per circa venticinque anni. Penso sia un modulo trascurato anche dai testi che trattano specificatamente dei pacchi postali, trovo che le notizie riportate nelle pubblicazioni siano scarse e inoltre ho notato mancanze ed inesattezze.
Tale modulo ha il nome ufficiale di " bollettino di spedizione", ma in ambito collezionistico per distinguerlo dagli altri moduli del servizio pacchi (usati in tempi diversi) è definito in vari modi, targhetta, etichetta, cartellino.
Io propenderei per quest'ultima definizione essendo un cartoncino che veniva fissato ad un pacco con una cordicella, era di dimensione ridotta rispetto ai precedenti e fu destinato per il solo servizio interno; per l'estero rimasero in uso i vecchi modelli. L'introduzione di tale "cartellino di spedizione" venne affiancato anche da norme che modificarono il sistema di accettazione e di invio dei pacchi per l'interno da parte delle Poste Italiane.

Prima dell'entrata in uso del nuovo bollettino (che riporta le officine di stampa: I.P.S. di Roma o di Foggia, ma non riporta nessun numero di modulo) , il documento di spedizione era di dimensione molto più grande ed era una carta valore con impresso il valore monetario necessario alle spedizioni più frequenti, il modulo era quindi soggetto a leggi e decreti governativi per le sua emissione e l' integrazione eventuale era realizzata con francobolli per pacchi . Il vecchio modulo era compilato dal mittente con gli estremi della spedizione, controllato e completato dagli agenti dell'ufficio postale mittente e poi inviato, separato dal pacco, a cura del servizio postale all'ufficio postale di destinazione.

Questo nuovo tipo di modulo-cartellino non aveva impresso nessuna impronta di valore per la spedizione, ma riportava a stampa il prezzo di vendita come oggetto cartaceo. Nei circa venticinque anni di uso il suo prezzo aumentò di costo passando da 10 a ben 200 lire. In caso di utilizzo dei cartellini con un valore ormai superato, era stabilito che l'integrazione del solo valore cartaceo del bollettino fosse integrato sul fronte con francobolli doppi integri per pacchi che dovevano essere annullati dall'ufficio postale mittente con bollo a data ( la procedura era stabilita perchè gli introiti venissero incamerati dal servizio pacchi). Non avendo un valore agli effetti della spedizione, ma solo un costo di stampa (piuttosto oneroso) chi faceva molte spedizioni aveva interesse a stamparseli personalizzando con il proprio nome mittente e altre indicazioni inerenti; le Poste esigevano solo che fossero simili agli originali con la scritta "POSTE ITALIANE" ma senza stemma della Repubblica.


 



Fronte e retro del cartellino per pacchi al prezzo di 30 Lire (costo dall'1.1.76 al 1.11.76) per la spedizione di "Pacco ordinario con assegno".
Notare al retro lo spazio per il bollo dell'ufficio di destinazione con la data di consegna e lo spazio per la firma e la data da apporre di pugno dal destinatario.

 


Quando vi fu la necessità di integrarne il valore, ma contemporaneamente scarseggiavano i francobolli doppi destinati ad andare fuori corso, venne concesso l'uso dei francobolli normali usati per la corrispondenza. Erano naturalmente anch'essi da applicare sul fronte per non confonderli con l'affrancatura di spedizione applicata al retro del bollettino. Oltre ai dati della spedizione, sul retro il mittente doveva dichiarare, come di consueto, il peso e la natura del contenuto e cosa fare del pacco se la consegna non fosse stata possibile o fosse rifiutato dal destinatario (bisogna ricordare che tutti gli oggetti postali potevano e possono essere rifiutati dal destinatario). E' degno di nota anche che nel periodo d'uso del modulo in oggetto, il D.P.R. 6.10.1978 n° 627 obbligò le ditte mittenti a introdurre nel pacco il relativo documento fiscale (bolla di accompagnamento o fattura e segnalare sul bollettino di spedizione il numero di codice fiscale).



Fronte e retro del cartellino prezzo di 50 Lire (costo dall' 1.1.76 all'31.12.1980) integrato all'ufficio di partenza a Lire 100 con francobolli per pacchi intieri, per cambio di tariffa dal 1° gennaio 1981 . L'affrancatura di spedizione applicata al retro mostra la parte sinistra del francobollo, la parte destra è rimasta sulla ricevuta.
 

Il bollettino-cartellino entrò in servizio dal 1 Agosto 1957, seguendo le norme U.P.U. (in altre nazioni bollettini simili erano già in uso per l'interno ed anche per l'estero): era realizzato in cartoncino e misurava cm. 20 X 9,5 , era munito di uno o due occhielli rinforzati con cartone o metallo nei quali era predisposta la cordicella per la legatura ai pacchi. All'epoca gli involucri dei pacchi dovevano obbligatoriamente essere presentati legati con corda e sigillo con indirizzo del destinatario e del mittente sull'involucro e nell'interno del pacco. Forse non è inutile ricordare che tutti i pacchi indistintamente erano praticamente delle raccomandate da firmare per ricevuta al ritiro; tale funzione era effettuata utilizzando il suddetto cartellino che era staccato dal pacco e su cui il destinatario segnava di suo pugno la data di ritiro e la firma e lo consegnava all'addetto postale che la conservava in archivio (come fosse una R.R.) .


Retro della ricevuta nuova, con le regole da seguire per una corretta spedizione

fine prima parte

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