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Navi italiane a Fiume
1918 - 1921

Giuseppe Marchese

Alla fine del 1° conflitto mondiale i vincitori si trovarono nella situazione di dover definire l’assetto territoriale di una parte dell’area Balcanica contese da due Nazioni vincitrici: l’Italia e la Serbia.
Il nodo era rappresentato da quelle porzioni di territori rivendicati dai due Stati. Primo fra tutte la città di Fiume.
Il patto di Londra firmato prima dell’entrata in guerra assegnava all’Italia il territorio ex austriaco del Trentino e dell’Alto Adige, la Venezia Giulia, la Dalmazia e l’Istria.
Poiché la città di Fiume non era inclusa in quell’accordo, e la Serbia aveva dato vita al Regno dei Serbi – Croati – Sloveni, l’Italia si trovò isolata quando, sotto la pressione dell’opinione pubblica, decise di rivendicare anche la città di Fiume.
 


Cartolina Postale 8 Filler Austria affrancata c.10x2 Leoni con l’annullo tondo e lineare del Regio C.T.
F. Stocco datata Fiume 4.11.18, giorno dell’arrivo dell’unità a Fiume.

 

I principali avvenimenti militari che riguardano Fiume sono i seguenti.
Il giorno 17 Novembre 1918 entrano a Fiume le prime truppe italiane facenti parte dell’Occupazione interalleata.
La presenza del contingente italiano non era ben accetta alla Francia e il 19 novembre richiese che tale presidio fosse rappresentato dalle truppe franco-serbe dell’Armata d’Oriente, cosa che non venne accettata dall’Italia. Tale divergenza di vedute portò a un attrito tra Francia e Italia che ebbe ripercussioni a Versailles.
Il 18.1.1919 inizia a Versailles la Conferenza di Pace. La questione di Fiume viene messa sul tappeto senza poter giungere a conclusione.


Cartolina illustrata affrancata c.10 Leoni con l’annullo rettangolare “Verificato per censura dal Comando del R.C.T. Giuseppe Sirtori”. Data manoscritta 4.11.18, giorno di arrivo del Sirtori a Fiume.
 

A metà agosto 1919 riprendono le trattative alla Conferenza di Pace di Versailles. L’Italia presenta un piano che prevede la creazione di uno “Stato libero” composto da Fiume e i suoi sobborghi e l’isola di Veglia.
Il 12.9.1919 avviene il colpo di mano di D’Annunzio che entra a Fiume con circa 1.000 “legionari” deciso a ottenere l’annessione di Fiume all’Italia. Lo stesso giorno il Comando della 8^ Armata ordina il blocco di Fiume vietando l’accesso per via di mare e di terra a civili e militari.
L’8 novembre 1919 inizia il blocco di Fiume da parte dell’esercito e della marina.
Il 12.11.1920 viene firmato il trattato di Rapallo, tra Italia e Jugoslavia, col quale Fiume viene considerata “Stato libero e indipendente”.
Il 21 dicembre 1920, alle ore 18, inizia il blocco terrestre e marittimo al territorio dello Stato di Fiume e delle Isole di Arbe e Veglia.
Dopo alterne vicende e la partenza da Fiume di D’Annunzio e dei legionari, il 22 febbraio 1924 la città di viene annessa all’Italia.
La Marina
Il ruolo della marina nella soluzione della crisi a Fiume è di primo piano, sia per l’importanza dello scacchiere, sia per i gravi fatti che la coinvolsero; che dettero un colpo alla sua credibilità e alla disciplina delle navi coinvolte.
L’episodio più determinante fu l’adesione del Capitano di Corvetta Luigi Rizzo alla “causa fiumana”.
Il suo prestigio gli permette di fare opera di intensa propaganda, all’interno della marina militare e mercantile, di conoscere le mosse italiane e di permettere il rifornimento di Fiume anche durante il blocco totale della città da terra e da mare.
 


Busta raccomandata d’ufficio proveniente dal R. Esploratore Carlo Mirabello diretta al Ministro della Marina a Roma e trasmessa per via gerarchica tramite il Comando Superiore Navale di Fiume. Bollo civile di Abbazia del 15.3.21.

 

Nell’aprile e ottobre 1919 due torpediniere e un cacciatorpediniere passarono sotto ban-diera fiumana. Nel dicembre 1920 altre tre cacciatorpediniere li seguirono.
La cosa fu alquanto difficile da digerire per la Marina.

La marina fiumana

Fecero parte o aderirono all’impresa fiumana le seguenti navi:
Cacciatorpediniere Bertani. Il 7 ottobre 1919 il C.T. Bertani ormeggiato al molo sanità del Porto di Trieste viene “catturato” da alcuni ufficiali di marina salpando e dirigendosi verso Fiume.
 


Cartolina illustrata affrancata c.5 + c.10 Leoni con l’annullo della Posta Militare 171 16.4.19 + il bollo di censura del R. C.T. Pilade Bronzetti, nel periodo in cui era dislocato a Smirne. Il Bronzetti dall’8.12.20 al 15 Gennaio 21 parteggiò con i fiumani.
 

Torpediniera 66 P.N. Nell’ottobre 1919 in crociera di vigilanza diresse per Fiume schierandosi coi legionari.
L’11 ottobre 1919 il sommergibile F. 16 esce la Venezia con l’intento di raggiungere Fiume. Viene fermato prima di lasciare il porto. L’equipaggio venne arrestato e denunciato al Tribunale militare. Non vi furono condanne.
Torpediniera 68 P.N. Nell’aprile 1919 svolge attività nel Quarnaro. Nel dicembre 1919 entra a Fiume.
Cacciatorpediniere Nullo. L’8 dicembre 1920 raggiunge Fiume restandovi fino al gennaio 1921.
Cacciatorpediniere Bronzetti. Il C.T. Bronzetti il 7 dicembre 1920, mentre era in navigazione nelle acque del Carnaro, passa dalla parte dei fiumani, seguito l’8 dal C.T. Espero.
 


Cartolina illustrata nuova del 1920 raffigurante il C. T. Espero dopo il cannoneggiamento della Nave Andrea Doria.
 

Cacciatorpediniere Espero. Adibito a protezione del traffico tra Trieste e Sebenico. L’8 dicembre 1920 raggiunge Fiume schierandosi coi legionari.
Tutte queste navi (salvo il sommergibile F. 16) nel gennaio 1921 rientrano a Pola dove vengono disarmate e rinominate con altri nomi o altre sigle.
La Marina italiana a Fiume
Il giorno 3 novembre 1918 giungono a Fiume le prime unità: Sono la corazzata Vittorio Emanuele; i cacciatorpediniere Stocco e Orsini e la torpediniera Sirtori.
Il 15 novembre giungono l’incrociatore San Marco e il cacciatorpediniere Audace.
 


Cartolina illustrata Zara affrancata c.5 + 10 soprastampati con l’annullo della Regia Nave San Giorgio 31.3.19 (data errata) + bollo della Posta Militare N.83 del 13.3.19 proveniente da Fiume, come attesta la scritta “Fiume 12.3.19”.
Raro uso dei soprastampati a Fiume.
 

Il 7 dicembre avvengono incidenti sul Bertani che parte per Fiume. Da Trieste parte anche l’esploratore Riboty e da Pola l’esploratore Stocco, alla volta di Fiume.
Viene istituito il Comando Superiore Navale di Fiume a bordo della Emanuele Filiberto che rimane stazionaria a Fiume fino all’ottobre 1919.
 


Cartolina illustrata Fiume con l’annullo della Regia Nave Emanuele Filiberto 30.11.18,
spedita senza francobollo e tassata c.10.
 

Le altre navi effettuano crociere e pattugliamenti lungo la costa dalmata e gli altri porti adriatici.
Il 12 settembre 1919 giorno dell’entrata di Dannunzio a Fiume erano presenti in porto: la corazzata Dante Alighieri e i cacciatorpediniere Abba e Nullo. Il 14.9.1919 giunse il cacciatorpediniere Stocco.
 


Busta affrancata c.5 + c.10x2 Fiume Monumenti con l’annullo della R. Nave Emanuele Filiberto 19.3.19.
 

Quando il 26 dicembre 1920 la corazzata Andrea Doria, con le insegne del Comando delle Forze Navali dell’Adriatico, cannoneggia l’Espero e la sede del Comando di Fiume, nel porto non vi sono altre navi italiane.
Nella prima quindicina del gennaio 1921 si giunge a un accordo politico. D’annunzio lascerà Fiume. Viene costituito il Governo Provvisorio. Le navi “ribelli” lasciano Fiume dirigendosi verso Pola.
Le spine del Governo e della Marina sono finite.
 


Cartolina illustrata affrancata c.10 Fiume Monumenti con l’annullo R. Nave Dante Alighieri del 24.7.19.

 

 
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