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la storia postale

le domande dei lettori
 cartoline e storia postale, Valerio chiede, Marino Bignami risponde

Buon giorno a TUTTI
Mi chiamo VALERIO, colleziono cartoline e di storia postale sono completamente digiuno, ma contestualmente affamato.
Come si dice in gergo navigavo, quando sono casualmente incappato nel sito POSTAESOCIETA' che spettacolo, che meraviglia, UN VERO MONUMENTO al collezionismo, io che da una decina di anni fatico per dare una sistemazione alle mie cartoline ! ! ! Parlo di scansione, pulizia, classificazione e archiviazione. Come ai bambini fanno bene le carezze, ai collezionisti ( sono convinto ) fanno bene i complimenti, non sono il primo, non sarò l'ultimo, ma dal precedente sito, rimandato sul vostro, Ho letteralmente perso la nozione del tempo, da qualche tempo non esiste più settimana che non venga a visitarVi. Non conosco aggettivi sufficientemente descrittivi e gratificanti. GRAZIE !
Vengo al secondo motivo del mio scritto.
1°- Ho letto ( www.postaesocieta.it / magazzino/..../portalettere" ma non'ho capito il funzionamento dei numeri legati al " tentativo di consegna " ne trovo sulle cartoline, a) cosa indica il valore numerico ? numero assegnato al portalettere? numero di volte che si è tentata la consegna? numero di ufficio postale ? numero di zona ?
Perché esistono solamente su cartoline molto vecchie ? direi pre 1915 ?
2°- Ho letto dell'obbligo della scritta CARTOLINA POSTAE D'ITALIE - CARTE POSTALE - POSTKARTE - POSTCARD ecc. ( ho visto fino a dodici lingue diverse ) assieme a UNION POSTALE UNIVERSELLE mi sembra fino al 1906 / 1910 perlomeno, fino ad esaurimento scorte di cartoline senza il divided back, MA ? quando è diventato obbligatoria ? dopo negli anni è scomparsa UNION POSTALE UNIVERSELLE perche decretato? in che data ? oppure dato per scontato e quindi si pensava ad aumentare lo spazio risparmiando inchiostro ? in seguito rimase solo qualche raro esempio di CARTOLINA POSTALE ITALIANA oppure anche solo CARTOLINA POSTALE, nelle più recenti, intendo pressappoco dal 1950 in poi NON APPARE PIU' NULLA, sparisce e.......basta ? oppure è stato definito modo e tempistica da qualche istituzione ? ( nazionale o UPU ) se così fosse in che data ?
Probabilmente non potrò mai sdebitarmi ( ?? ) con coloro i quali dedicheranno del tempo a queste mie curiosità, ma una cosa è certa comunque STIMA, GRATITUDINE ed un piccolo posto nella mente di un modestissimo collezionista affamato di notizie che lo tormentano dal giorno che….Vi ha letti .
Con un saluto cordialissimo, anticipatamente grazie di cuore

Valerio

LA RISPOSTA

Egregio sig. Valerio innanzitutto la ringrazio per il suo apprezzamento al mio sito “postaesocieta”. Prendo nota delle sue osservazioni e nel capitolo portalettere vedrò di correggere la mancanza di chiarezza a cui lei fa riferimento. Cercherò per il momento di rispondere con un chiarimento diretto. I tentativi di consegna della corrispondenza (come è scritto sul sito) come da norma dovevano essere almeno due da parte del postino che poi lasciava il mod. 26 (cartolina gialla), lasciando al destinatario il compito di ritirare la missiva all’ufficio postale.
In casi poco frequenti (specialmente su raccomandate o assicurate) i tentativi furono effettuati in numero superiore, a conferma dell’estrema accuratezza che a volte gli uffici postali applicavano nello svolgimento del servizio nei tempi passati.
Il piccolo bollo circolare od ornato con un numero che il portalettere applicava al retro, era personale e serviva a lasciare traccia di chi aveva effettuato (o tentato) la consegna ed in caso di reclami per ritardi a sapere con chi prendersela. (nel tempo si è perso per ….strada)
Per il secondo quesito abbia un poco di pazienza ma le posso dare solo delle interpretazioni perché non conosco, e non penso ci siano, norme o decreti per le scritte sulle cartoline illustrate (a parte per un certo periodo prima della creazione della tariffa propria la famosa scritta “STAMPATI” suggerita come escamotage dalle poste italiane per pagare la tariffa stampe e non quella delle cartoline di corrispondenza) Le cartoline che lei colleziona penso siano cartoline illustrate e cartoncini dell’industria privata da affrancare; perciò a queste sue domande penso sia giusto notare quanto segue:
Nell’ambito dell’Unione Postale Universale, per i primi tempi dall’introduzione ufficiale del nuovo servizio delle cartoline postali di stato, gli aderenti si erano dati delle direttive comuni e delle norme a cui tutti i partecipanti dovevano sottostare per uniformità (che era poi la ragione per cui si era costituita l’U.P.U. infatti per le cartoline di corrispondenza dello stato ne vennero concordate le dimensioni, i colori della carta, il peso, dove imprimere e come doveva essere realizzata l’impronta di valore, ecc) , perciò, nel caso dell’Italia (sempre per le cartoline di stato), per l’interno bastava la scritta CARTOLINA POSTALE mentre per l’estero era richiesta la scritta nella lingua del paese di origine e la scritta nella lingua ufficiale dell’U.P.U. che era il francese e il richiamo all’ UNION POSTALE UNIVERSELLE .
Queste norme vennero applicate dai produttori privati alle cartoline dell’industria (illustrate o no ) perché la normativa postale dava come parametri quelli delle cartoline di stato. (a volte ho notato che l’indirizzario delle cartoline illustrate era ripreso fotograficamente da quelle emesse dallo stato compreso l’anno di emissione, però senza lo stemma che era vietato riprodurre) Le scritte “cartolina postale” (dalla parte indirizzo) in varie lingue ed il richiamo all’U.P.U. era dovuto al fatto che erano fabbricate dalle aziende specializzate (spesso del Nord Europa ove la tecnica di stampa era più avanzata) che le stampavano per varie nazioni ad uso dei turisti, in tal modo mantenevano fissa la stampa dell’indirizzario plurilingue. Successivamente cambiate le norme stabilite per le scritte sulle cartoline di stato, anche sulle illustrate si stampò solamente CARTOLINA POSTALE ITALIANA seguito, per l’estero, da “Carte Postale d’Italie” per un certo periodo, ed in seguito un semplice “Carte Postale”, (sempre per mantenere il bilinguismo ufficiale) quando oramai tutti erano a conoscenza del nuovo oggetto postale.
Come nota anche lei, dopo la divisione in due metà dello spazio per l’indirizzo anche le cartoline illustrate nel tempo (non subito) per risparmiare spazio cessarono di riportare le scritte multilingue.
Auspico che qualche lettore del Postalista che abbia maggiori informazioni, completi o corregga se è il caso queste mie osservazioni.

La saluto cordialmente,

Marino Bignami.


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