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A PROPOSITO DI LEGNANELLO: Cherchez la lettre

di Raffaele BAROFFIO (USFI, AIFS)

E’ stato tutt’altro che facile stabilire l’inizio dell’attività della stazione di posta-cavalli di Legnanello e del successivo bollo prefilatelico, quando, anni fa, iniziai a interessarmene. Incespicai in versioni contrastanti, disorientanti, che riuscii a sbrogliare dopo approfondite ricerche bibliografiche, archivistiche, reperendo documenti originali dispersi in aste.
E’ ora assodato che la posta-cavalli di Legnanello iniziò ad essere operativa dal 1789, dopo il trasferimento da Cassina Buon Gesù (Archivio di stato di Milano, Archivio del Comune di Legnano, Avviso del 18 marzo 1789). Soppressa dopo la caduta di Napoleone, fu riattivata sotto la dominazione austriaca nel 1830 (Avviso del 20 febbraio 1830), ritrasferita a Cassina Buon Gesù nel 1840 (Ordinanza n^ 136 dell’Imperial Regia Aulica Suprema Direzione delle Poste). Infruttuosi si rivelarono i tentativi di riportare la stazione di posta-cavalli a Legnanello.
L’ufficio postale prefilatelico fu attivato nel 1839 (Ordinanza n^ 93 dell’Imperial Regia Suprema direzione delle poste).
Tutta questa indagine è confluita nel libro “Da Legnanello a Legnano, fra storia e filatelia”, pubblicato nel 2013.

Incocciai sulla mia strada (senza averlo punto cercato) chi pontificava che piccole variazioni di data non costituiscano un contributo alla conoscenza della storia postale: è appena il caso di dire che tali “sentenze” non mi trovano affatto d’accordo, perché tutt’altro che marginali e insignificanti. Anche cambiamenti di pochi giorni vanno presi in dovuta considerazione, potendo modificare rilevanti aspetti storico-postali. Ma un sasso, in cui si incespica, può essere allontanato con un semplice calcio.

Nel mio libro avevo sottolineato come la data di chiusura dell’ufficio di Legnanello fosse oggetto di varie interpretazioni: studiosi e cataloghi parlavano genericamente di una durata di soli sei mesi della fase filatelica, tanto da conferire a Legnanello (fino a qualche tempo fa) la palma del più raro timbro nel Lombardo-Veneto, con valutazione R3.
L’ultima data d’uso era stata fissata da un giornalista legnanese al 24 ottobre 1850: affermazione assunta come veritiera dal momento che non erano stati reperiti oggetti postali viaggiati dopo quel giorno (non era specificato, però, se trattarsi di missive in arrivo o partenza).
Enzo Diena, nel certificato di una lettera con tale annullo su un francobollo di 15 centesimi del Lombardo-Veneto, scriveva :
”… mi sono note solo altre tre impronte su lettera”.
Quelle su frammento conosciute sarebbero tre o quattro. Anche gli oggetti postali in franchigia del periodo filatelico sono piuttosto rari.
Le pochissime pubblicazioni sull’argomento non riportano quante siano le lettere che presentino il bollo in arrivo di Legnanello in epoca filatelica: difficile quantificarle. Non ho neppure conoscenza di raccomandate nel periodo di attività di questo ufficio postale.
Secondo una personale valutazione del periodo prefilatelico, le lettere in arrivo sono circa il doppio di quelle in partenza, facendo riferimento a quelle di cui ho notizia (collezioni, aste). Dai dati disponibili non sembrerebbe confermata analoga proporzione in periodo filatelico.

Ma, a delimitare la durata del periodo filatelico di Legnanello, ecco venire in soccorso una vecchia pubblicazione: si tratta di una rivista, il Bollettino Filatelico N^ 167 del 30 novembre 1923 alle pagine 387-388. (Fig. 1 )



Fig. 1 BOLLETTINO FILATELICO N^ 167 DEL 30 NOVEMBRE 1923. ARTICOLO RELATIVO A LEGNANELLO

Oltre a confermare la rarità del timbro di Legnanello, riporta il testo dell’avviso del 1830, relativo all’apertura dell’ufficio il 1 marzo 1830, riprodotto nel libro citato e che fa parte della mia collezione (Fig. 2).




FIG. 2 1830 AVVISO RELATIVO ALL’ATTIVAZIONE DI UNA “POSTA CAVALLI“ A LEGNANELLO (COLLEZ. BAROFFIO).

La testimonianza è doppiamente significativa: l’autore dell’articolo cita un prozio dai molti incarichi, Agostino Andreoni, il quale, oltre ad essere farmacista e chimico, assumeva anche le vesti di agente postale a Casorate. Come tale, compilava un modulo relativo alla trasmissione delle lettere, di cui registrava il giorno di consegna, di partenza e trasmissione. Inoltre veniva riportata anche la tassa percepita. Il 15 dicembre 1850 viene così notato: “Piego N. 7 per Legnanello '( ex posta cavalli) a Legnano distretto XV porto triplo e raccomandazione”.
Devo la copia della rivista citata alla cortesia del presidente dell’Unione Stampa Filatelica Italiana, Danilo Bogoni.

Dimostrazione (se ce n’era ulteriore bisogno) che cambiamenti di date inferiori ai due mesi possono aggiungere un tassello alla storia postale di un timbro, di non proprio facile reperibilità. Anzi. Parliamo di Legnanello: quello che fu, per lungo tempo, il più raro del Lombardo-Veneto, prima della scoperta di altri, ancor più infrequenti.
La ricostruzione della storia postale è fatta di piccole tessere che, messe pazientemente insieme col tempo, possono comporre un bel mosaico. In alternativa è solo sterile polemica, non produttiva per l’avanzamento della conoscenza, quando gestita solo da personalismi inadeguati.
Per inciso, se la lettera in questione portasse il bollo in partenza da Casorate, andrebbe aggiornato anche il classico testo del Vollmeier, in quanto ne allungherebbe di sette mesi l’ultimo utilizzo. Lo studioso luganese riporta anche l’impronta “raccomandata” che avrebbe una data precisa d’uso.
Secondo l’articolo del Bollettino Filatelico del 1923, l’ultimo oggetto postale con il pregevole annullo di Legnanello di cui si ha notizia è una raccomandata: sarebbe oltretutto l’unica viaggiata nei sei mesi di attività filatelica di quello che viene definito nel testo ”men che un ufficio secondario (semplice posta cavalli)”.
Dove sarà quest’ultima (per ora) lettera con l’ambito timbro per Legnanello? In qualche prestigiosa collezione? Dimenticata in qualche cassaforte o cassetta di sicurezza? Perduta? Distrutta?

Avrei voluto essere tra i fortunati che hanno potuto visionare tale oggetto postale e, a questo punto, bisogna solo trovare la conferma a quanto segnalato poco meno di un secolo fa: ovvero “cherchez la lettre…”

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