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>> Stato Pontificio: non solo bolli… di Francesco Maria AMATO

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La tracciabilità della corrispondenza
nello Stato Pontificio
di Francesco Maria AMATO

I mercatini rionali ed ancor più quelli estivi serali allestiti nelle località di mare e di montagna, dove un po’ di frescura sembra rigenerarti dopo una giornata a volte calda a volte torrida, hanno sempre provocato in me un particolare fascino ed una particolare attrattiva, fattispecie quando i banchi sono ricolmi di oggetti che ci legano ad un passato, sia esso remoto che più recente. Dico ciò proprio perché questa estate, mi sono imbattuto in uno di questi mercatini e, fra una bancarella e l’altra, mi è capitato di visionare alcuni documenti riposti in malo modo, ma in bella vista, all’interno di una valigia dalle fattezze certamente risalente agli anni ’40. Non so dire con esattezza la reale consistenza dei documenti in essa contenuti, in quanto, gli stessi, erano stati semplicemente accatastati dal venditore senza alcun criterio e senza alcun ordine. Alla domanda di che cosa si trattasse, la risposta è stata semplice ed immediata: veda lei!

Ho iniziato a sfogliare quindi le carte, vi era di tutto: polizze assicurative, carteggi vari d’epoca, cartoline, buste e lettere della I e II Guerra Mondiale, quotidiani, e quant’altro sempre di scarsa attrattiva per quelli che sono i miei interessi. Riposto ogni cosa nella valigia, stavo andando via quando il mercante, con un cenno della mano mi indicava altri documenti che, per motivi di spazio, non aveva potuto esporre. Si trattava di uno scatolone per il trasporto delle banane al cui interno, anche se in misura certamente ridotta, erano inserite diverse carte fra le quali, alcune presentanti annulli prefilatelici degli Antichi Stati Italiani.

Sfogliando con maggiore attenzione questo secondo carteggio, mi sono balzate all’occhio alcune lettere dello Stato Pontificio, tre per l’esattezza, con oggetto “Reclamo di una lettera assicurata”. Acquistato il tutto per una manciata di Euro, ritengo che, almeno uno di questi documenti, meriti di essere descritto, in quanto manifesto esempio di come, in altri tempi, poteva essere “tracciato”, con la dovuta accuratezza, l’itinerario seguito da una lettera “assicurata” dal suo inoltro al suo effettivo recapito.

Fermo restando che tutti e tre i carteggi trattano dello stesso argomento pur riferendosi a fatti e località diverse l’una dall’altra, quello che ho preso in esame è relativo ad un reclamo a firma del Sopraintendente Massimo inoltrato il 13 Aprile 1850 dalla Soprintendenza Generale delle Poste Pontificie di Roma, all’Officio Postale di Firenze.

Oggetto del reclamo: l’esito di una lettera assicurata spedita in data 23 Marzo 1850 con destinatario Francesco Pieri – Torino. L’unica informazione certa sulla spedizione, presente nei registri della Soprintendenza Generale delle Poste Pontificie di Roma, era la data del “25 Marzo”, risalente allo scambio di corrispondenza avvenuto tra il corriere pontificio e l’Officio Postale di Firenze (fig. 1).

figura 1: reclamo (prot. 1644) di una lettera assicurata inviato in data 13 Aprile 1850. Sono visibili sul margine sinistro le note di discarico vergate di volta in volta dai responsabili degli Offici Postali di Firenze, Genova e Torino

Ricevuto il reclamo in data 15 Aprile 1850, come da timbro apposto all’interno del documento stesso, l’ufficiale postale responsabile, dopo aver annotato a margine del reclamo, che la lettera assicurata in argomento, una volta giunta a Firenze, venne inviata a Genova in data 25 Marzo 1850, lo inoltrò all’Officio di Posta di Genova, cassando il precedente indirizzo Firenze (fig. 2).

figura 2: frontespizio della lettera reclamo partita da Roma il 13 Aprile 1850 con il giro completo delle destinazioni: Firenze, Genova, Torino, Genova, Firenze e ritorno a Roma

Il reclamo giunse a Genova il 17 Aprile 1850 come da timbro a doppio cerchio in colore rosso. Analogamente a quanto avvenuto precedentemente presso la Posta Toscana, l’ufficiale postale di Genova, annotò, a margine del reclamo, che l’assicurata, una volta pervenuta, era regolarmente stata fatta proseguire per Torino in data 27 Marzo 1850. Ciò fatto, inoltrò il reclamo all’Ufficio di Posta di Torino dopo aver vergato l’indicazione Genova.

Il documento pervenne a destinazione in data 18 Aprile 1850, come dal doppio cerchio in rosso di Torino. Verificato l’apposito registro ed apposta la nota di discarico “rimesso contro riscontro al Destinatario il 28 marzo 1850”, l’ufficiale postale rispedì il reclamo a Genova, per Firenze e Roma, ove giunse in data 24 Aprile 1850, come dal datario di arrivo a doppio cerchio in rosso (fig. 3).

figura 3: verso della lettera reclamo con i diversi bolli di arrivo: Firenze, Genova, Roma

L’assicurata era stata regolarmente consegnata al Sig. Francesco Pieri di Torino in un arco di tempo pari a cinque giorni. Che dire!
Riporto, a puro titolo di curiosità, i frontespizi dei due reclami, acquistati unitamente al documento descritto (fig. 4 e 5).

figura 4: frontespizio della lettera reclamo partita da Roma l’11 Marzo 1850 con il giro completo delle destinazioni: Firenze, Genova, Alessandria, Novara e ritorno a Roma
figura 5: frontespizio della lettera reclamo partita da Roma il 24 Gennaro 1850 con il giro completo delle destinazioni: Firenze, Genova, Torino, Lione e ritorno a Roma