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TARIFFE MILITARI... CON INDIRIZZO CIVILE

 di Marino Bignami

Alle volte si incontrano documenti postali che nascondono la loro vera natura e sollevano domande a volte contrastanti fra di loro; la lettera seguente è uno di questi casi.
 



Affrancata con 15 Cent.e tassata con 10 Cent. Sembrerebbe una tassazione normale per il 22-8-1919, ma gli annulli dei francobolli e del segnatasse hanno tre bolli diversi, TORINO, FIRENZE, VIAREGGIO. Perchè? e il fermo posta dove lo mettiamo?
 

Sappiamo che dopo pochi mesi dall'inizio della grande guerra le tariffe postali avevano subito aumenti, dal 1° gennaio 1916 la tariffa per l'interno era passata da Cent. 15 a Cent. 20 (l'aumento era stato fatto per finanziare il conflitto in corso).
L'annullo di partenza è del 22-8-1919 e la tariffa interno in vigore nel periodo era di 20 Cent., perciò l'affrancatura dovrebbe essere stata carente di 5 Cent. e quindi debitamente tassata a destino per il doppio del mancante cioè Cent. 10 o no? Altra osservazione non certo irrilevante è che la lettera è stata reindirizzata in fermo posta ed inoltre è spedita ad un graduato tenente militare, sorgono a questo punto altre domande. Era forse da affrancarsi con metà tariffa, oppure a tariffa intera perchè inviata ad un graduato? E ancora, è tassata perchè è stata inviata ad un indirizzo civile e non alla posta militare in zona di guerra?.

Se osserviamo con attenzione notiamo che la lettera è partita da Torino e l'annullo (che é ben leggibile) ha colpito il solo francobollo rosso Leoni di 10 Cent., notiamo inoltre che la lettera ha il francobollo verde Leoni da 5 Cent. colpito da un annullo di Firenze, come mai? Bisogna anche tener presente la scritta rossa di rispedizione. Da Firenze prima destinazione, è stata reindirizzata a Viareggio dove è stata tassata e l'annullo di Viareggio a data è ben visibile sul segnatasse. Il segnatasse era forse stato applicato come fermo posta da 10 Cent. da pagarsi all'arrivo?

Andando a leggere la normativa si scopre che la corretta interpretazione è la seguente: dal 1° Gennaio 1863 fino al 25 Maggio 1915 data dell'entrata in guerra dell'Italia, la riduzione alla metà dell'affrancatura per la corrispondenza ricevuta dai militari fu riservata alla bassa forza (tale riduzione era applicabile solo per le lettere primo porto ricevute dai militari non però quelle spedite da loro al di fuori della franchigia). Dopo tale data e per tutto il Primo Conflitto Mondiale, ufficialmente fino al 31 Luglio 1920 (quindi questa corrispondenza rientrava in tale regolamento), la riduzione tariffaria per la corrispondenza indirizzata ai soldati fu estesa a tutti i militari in servizio compresi gli ufficiali. La norma venne estesa a tutti i militari e non solo quelli al fronte, perchè potevano essere in convalescenza dato il grande numero dei feriti, oppure essere in licenza di riposo. Il caso particolare della nostra lettera è previsto nel regolamento del 1908.

Art. 886 - le lettere ordinarie dirette ai militari di bassa forza francate con soli 10 centesimi, con l'indicazione del recapito in abitazioni private, debbono essere gravate delle tasse normali, cioè 10 centesimi, salvo detassarle quando i destinatari restituiscano personalmente le buste relative, giustificando la propria identità e la qualità di militari di bassa forza.

Quindi la spiegazione completa è: la corrispondenza parte da Torino per Firenze in tariffa ridotta per militari Cent. 10. Qualcuno la riceve e senza aprirla la riporta in posta per la rispedizione, l'impiegato verga in inchiostro rosso la rispedizione (secondo norme U.P.U.) indirizzandola in fermo posta a Viareggio. Chi rispedisce, forse un parente, applica il francobollo verde da 5 Cent. Leoni per il fermo posta pagato in partenza (come da norme con il francobollo) che è annullato con bollo a data di Firenze.

A Viareggio secondo il regolamento applicano la tassazione di 10 Cent. con segnatasse.

Chissà se il tenente non ha pagato la tassa restituendo la busta e trattenendo la lettera contenuta o se all'oscuro del regolamento ha sborsato i 10 Cent.?
 

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