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la storia postale della Toscana

le domande dei lettori

 

il muto a mustaccioli

Non avendo la documentazione necessaria per trovare gli annulli della Toscana ho pensato di chiedere a te o a qualche illustre tuo amico che bollo ci sia sotto quella correzzione apportata dal bollo muto.
Credo che volessero apporre il bollo di Strade Ferrate di Firenze ma forse sbagliarono, con cosa???

Grazie per la disponibilità

Saluti Antonio


RISPONDE Alessandro PAPANTI

L'intuizione del sig. Antonio è corretta.
Con il diffondersi del trasporto della posta per ferrovia, l'amministrazione granducale predispose dei bolli che contrassegnassero l'uso di questo mezzo. Essi sono noti, salvo sporadiche eccezioni, dal 1847 al 1853/54, quando la loro funzione venne meno poichè l'uso del treno era divenuto il normale mezzo di trasporto.
Fra gli uffici postali che ne furono dotati, vi sono Lucca e Firenze: ambedue ebbero il cerchio nominale datario con l'indicazione "Strada Ferrata".
La lettera in oggetto fu trasportata per ferrovia da Lucca a Firenze, come chiaramente indica l'apposito bollo apposto in partenza, lungo la Strada Ferrata Lucca-Pistoia e la Maria Antonia da Pistoia a Firenze.
Qui fu apposto in un primo momento il normale doppio cerchio in uso dal 1844 (cat. Aspot n.20), che venne cassato con il muto a rombi (detto anche a mustaccioli) e correttamente sostituito con il bollo indicante l'arrivo per Strada Ferrata.


23 dicembre 1857: da Arezzo per Malta

Gentile redazione de Il Postalista, recentemente ho acquistato ad un' asta filatelica di un noto e serio commerciante, una busta viaggiata da Arezzo all'isola di Malta del Dicembre 1857.
L' affrancatura è costituita dalla combinazione di un 6 crazie più una coppia di 2 crazie, annullato con timbro muto a sbarre spesse lunghe.
Leggendo nei testi che possiedo non sono però riuscito ad avere chiarimenti circa i rapporti postali tra la lega postale Austro-Italiana e quindi il Granducato di Toscana e l' Inghilterra e quindi Malta. Nel retro la busta presenta il timbro datario rosso di Livorno--porto di partenza dei postali inglesi come affermato nel testo del lotto?--e il bollo di arrivo a Malta 7 giorni dopo. La tariffa di 10 crazie per una busta di 1° porto è quella giusta per il 23 Dicembre 1857?; è possibile che non ci siano timbri del piroscafo postale inglese? Nel verso della busta si nota un segno aggiunto, come di tariffa non sufficiente e quindi di supplemento di pagamento per il destinatario. Vi sarei grato se poteste chiarirmi questi dubbi, e comunque vi ringrazio per l' attenzione e la cortesia.

Gabriele Rampi



 

risponde Alberto del Bianco

Lettera è stata spedita da Arezzo il 23 dicembre 1857 e affrancata per 10 crazie in esatta tariffa di lettera fino a 6 denari di peso con porto pagato fino allo sbarco.
Transitata per Siena il 24 dicembre ed è giunta a Livorno il 25 dove il giorno successivo è stata imbarcata sul piroscafo francese Phil Auguste che ha raggiunto Malta il 30 dicembre dopo aver toccato i porti di Civitavecchia (27/12), Napoli (28/12) e Messina (29/12).
Allo sbarco la lettera fu tassata per 1 penny (1 d sulla soprascritta) per la tariffa interna (1 penny ogni quarto d'oncia).

   

 

 

periodo Dauchy, la prima data di FIRENZE rosso in cartella ?

Allego questa scansione per vedere se qualcuno risolve il dilemma anticipando la datazione o se ci troviamo davanti a un falso.
La lettera in asta su ebay porta il bollo in cartella rosso di Firenze periodo Dauchy come annota la descrizione e data 28 febbraio 1808.
Però secondo il maestro Ohnmeiss tale bollo è stato adoperato per solo tre giorni a partire dal 5 marzo 1808 vedi p. 149-150 del volume suo Metodi e bolli postali napoleonici dei dipartimenti francesi d'Italia:
"..Il giorno 5 marzo 1808 ...., il Dauchy decretava la fabbricazione a Firenze, dei nuovi bolli in cartella."
e poi la lettera riprodotta nel libro a p. 150 datata 7 marzo con la dicitura usato per solo tre giorni, dunque 5-6-7 marzo presumo.
spero che i lettori ci aiuteranno

Raffaele Ciccarelli

Ritengo che la lettera sia analoga ad una che ho in collezione, cioè credo che si tratti di uno stampato datato 28.2.1808 dell'Uffizio Generale delle Gabelle dei Contratti con la data appunto stampata; non ne conosco altre.
L'avevo già notata sulle offerte di Susyduck, che per quanto conosco è un commerciante molto serio che frequenta anche i convegni in Toscana.
Nella mia lettera c'è anche la data manoscritta di partenza che è il 7.3.1808 con arrivo il 9.3.1808, in pieno accordo con le date conosciute dal 7 al 9 marzo, per cui credo che sia stata messa in posta dopo alcuni giorni dalla stampa.
Ritengo che la data del 5 sia relativa al decreto che è stato posto in atto due giorni dopo e non conosco lettere se non nelle date sopra citate, anche se sono poche, data la discreta rarità del bollo in oggetto.
In effetti Edoardo ha sempre parlato del 7.3.1808 come prima data d'uso del bollo che è anche la prima data d'uso dei bolli francesi in Toscana, considerati i dubbi sul Pontdera.
Il colore rosso è stato usato anche a Pisa nei primissimi giorni d'uso del bollo Dauchy, mentre il PP è conosciuto a Firenze solo dal marzo.
Spero di essere stato utile.

Giovanni Guerri

   

 


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