Un arrivo dal Rio della Plata:
il “BLOCCO MONTEVIDEO”
 
l'ufficio postale italiano e le affrancature

© E. CALCAGNO ottobre 2017 - 1446-2086

La seconda metà del 19^ secolo vide una grande espansione politica, economica e commerciale dei principali stati Europei verso i Paesi in sviluppo: le comunicazioni (in particolare quelle postali) erano cruciali per questi obiettivi e vennero aperti uffici Postali in vari Paesi da parte di varie Amministrazioni, per sopperire ai servizi postali locali spesso discontinui, non affidabili o talvolta addirittura inesistenti.
L'Amministrazione Italiana aprì agenzie e uffici postali in vari paesi di vari continenti, che vennero dotati di specifiche e esclusive provviste di francobolli, timbri speciali per il loro annullamento e piani tariffari; in America Latina, oltre che a Buenos Aires, dove la presenza Italiana era molto importante, fu aperta anche la sede di Montevideo, capitale dell'Uruguay. Si trattava di un ufficio minore con pochi volumi postali generati, quindi è tutto raro il materiale filatelico e storico-postale di questa provenienza: ne viene presentata una importante testimonianza.
Molto interessante anche il contesto storico-postale del periodo: esso viene descritto in modo approfondito nel CATALOGO STORICO-POSTALE DEI FRANCOBOLLI IN USO NEGLI UFFICI ITALIANI ALL'ESTERO 1852-1890 (D. Zanaria, G. Serra, F. Dal Negro) - dicembre 2000, e se ne riportano alcune parti significative

I più importanti stati Europei crearono, tra la metà del 1800 ed inizi 1900, uffici ed agenzie postali al di fuori dei propri confini.
La creazione di questi Uffici Postali all'estero, sovente aperti come agenzie presso i Consolati o le Compagnie di Navigazione, aveva lo scopo principale di favorire le comunicazioni e la gestione delle corrispondenze dei residenti con la madrepatria, in contesti di servizi postali locali sicuramente poco affidabili o talvolta addirittura inesistenti.

Per quanto riguarda l'Italia, a partire dal 1852 (Tunisi), vari uffici furono aperti in Africa, in Cina, nell'Impero Ottomano e in America Latina (Buenos Aires e Montevideo, entrambi aperti nel 1874)
Gli uffici postali Italiani all'Estero vennero dotati di speciali emissioni costituite dai tipi dei francobolli d'Italia, modificati e sovrastampati ESTERO (scritta circolare); in totale tre serie per complessivi 17 esemplari, di speciali timbri per il loro annullamento e di specifici piani tariffari.

Anche l'ufficio di Montevideo (che operava presso il Consolato d'Italia) ebbe queste provviste di francobolli che giunsero però con notevole ritardo e quindi il loro periodo di uso fu particolarmente limitato.
Un periodo d'uso molto limitato e un bacino di utenza molto inferiore a quello di Buenos Aires, fanno intendere che il materiale filatelico e storico postale di questo periodo e di queste zone sia, oltre che interessante per la sua specificità, sovente anche molto raro.

Ogni Ufficio Postale aveva la propria dotazione di timbri, quelli specifici (di solito identificativo-nominativo dell'ufficio con o senza datario, in qualche raro caso, invece, un bollo 'muto') e quelli accessori (ad es. il timbro di RACCOMANDATA); in America Latina, non furono mai utilizzati (stranamente) timbri o combinazioni di timbri con indicazione della data di partenza: timbri annullatori erano il muto a rombi a Buenos Aires e MONTEVIDEO in cerchio di sbarre nell'ufficio di Montevideo.
Queste impronte venivano impresse con inchiostri azzurri (oltremare a Buenos Aires, più scuro a Montevideo).

Sono anche conosciuti, come annullatori (o sulla sovrascritta) di tali provenienze ma impressi all'arrivo a Genova, Da Buenos Aires/Montevideo con i postali italiani (corrispondenza viaggiata con piroscafi in convenzione postale) e Con Bastimenti Mercant. (corrispondenza viaggiata con piroscafi fuori convenzione postale).
Sulle corrispondenze delle Agenzie Postali Italiane delle Repubbliche della Plata, annullate con i timbri indicati, viene indicata solo la data di arrivo (a Genova) e non la data di partenza (da Buenos Aires o da Montevideo): si tratta di un fatto abbastanza singolare.
Oltre al piroscafo della compagnia Lavarello (che operò in regime di convenzione postale fino al 31 marzo 1879, e successivamente come piroscafo mercantile), al porto di Montevideo facevano anche servizio postale piroscafi Francesi ed Inglesi (ed anche tedeschi, belgi e portoghesi): questi erano però poco utilizzati per le corrispondenze verso l'Italia, a causa delle tariffe più elevate e dei tempi più lunghi, dovuti agli interscambi in Europa.

Le corrispondenze annullate all'origine in questi uffici (annulli azzurri), sono rare o molto rare, pochi sono i casi conosciuti: tra questi uno spettacolare blocco di 20 esemplari del 60 cent. con annullo a sbarre più volte ripetuto di Montevideo.

Il blocco, per un valore di affrancatura di ben 12 Lire, è sicuramente un 'pezzo' eccezionale e, con tutta probabilità, unico:
_ è il maggior blocco conosciuto (altri noti sono blocchi da 8 esemplari del 30 e 40 centesimi)
_ è l'unico blocco del 60 centesimi, il valore più elevato della provvista di francobolli fornita all'agenzia Consolare.

E' finalmente possibile vedere questo annullo tutto intero su francobollo.


Due altri esempi: 20 cent. azzurro emissione del 1874 e 20 cent. arancio (colore cambiato) dell'emissione 1878-79.



 

NOTE STORICO POSTALI - REPUBBLICHE DELLA PLATA

Rif. CATALOGO STORICO-POSTALE DEI FRANCOBOLLI IN USO NEGLI UFFICI ITALIANI ALL'ESTERO 1852-1890 (D. Zanaria, G. Serra, F. Dal Negro) pagg. 280 e seguenti.

"Nei primi anni dell'unità nazionale una folta colonia di emigrati Italiani si era stabilita negli Stati della Plata (Argentina e Uruguay), incontrando grosse difficoltà a mantenere comunicazioni epistolari con l'Italia a causa della scarsa organizzazione delle Poste locali: queste infatti, non avendo accordi di reciprocità con quelle Italiane, ne' con quelle di altri paesi che potessero fungere da intermediari, operavano solamente all'interno del proprio territorio fino al porto di imbarco, senza potere intervenire sul successivo servizio fino al destino.
Per ovviare a tale situazione dapprima Gran Bretagna e Francia e successivamente Belgio, Germania e Portogallo attivarono un regolare servizio di piroscafi postali, usufruibile anche da altri Paesi Europei.
In un primo periodo (fino al 31 maggio 1874) le corrispondenze Italiane utilizzarono questi servizi (ammessi solo per lettere ordinarie e stampe) sottostando alle relative tassazioni.
In questo periodo, anche diverse compagnie marittime Italiane attivarono regolari servizi mercantili fra Genova, il Brasile e gli scali della Plata, eseguendo, eccezionalmente, il trasporto della posta.
Il 15 marzo 1873, venne stipulata tra la Direzione Generale delle Poste Italiane e la Società Lavarello di Genova una Convenzione, con effetto 1 aprile 1873 e di durata quinquennale, per l'esecuzione di un regolare servizio postale periodico tra Genova e gli scali della Plata, assumendo così i piroscafi della compagnia la qualifica di 'postali'. Il tempo di percorrenza tra Buenos Aires e Genova era di 25 giorni, mentre le altre compagnie superavano i 30 giorni.
Questo servizio era evidenziato sulle corrispondenze con Da …..coi Postali Italiani
.

MONTEVIDEO

L'agenzia postale di Montevideo venne istituita nel 1874 (tra il 25 agosto ed il 21 ottobre) e venne chiusa il 30 giugno 1880, contestualmente all'ingresso dell'Uruguay nella Unione Postale Universale.
Il servizio dell'Agenzia, mirato a soddisfare sostanzialmente le necessità di comunicazione della comunità Italiana di Montevideo con la Madrepatria, si articolò in tre fasi fondamentali, ognuna delle quali caratterizzò un periodo di funzionamento ben definito, e precisamente:

Questa bella lettera, non affrancata e spedita (data interna) il 19 marzo 1874, prima della entrata in vigore della convenzione Lavarello (1 giugno 1874), reca l'intestazione 'SERVIZIO POSTALE ITALIANO' (curvilineo) MONTEVIDEO con lo stemma del Regno d'Italia, viene tassata 40 centesimi all'arrivo a Genova (come da manoscritta cifra 4 stilizzata sul fronte), e timbrata col bollo 'con Bastim. Mercant.', bollo di provenienza per le missive viaggiate fuori convenzione postale.
La data di arrivo a Genova è il 21 Aprile 1874, antecedente alla data nota di apertura dell'ufficio postale di Montevideo (dal 25 agosto 1874), ed anche la tassa di 40 centesimi all'arrivo non era finora stata riscontrata.
Si tratta forse di un plico spedito in modalità 'sperimentale' o con un vettore occasionale (piroscafo Sud America) e con i 10 cent. mancanti alla tariffa 50 cent. versati direttamente al capitano della nave?

_ Una prima fase, dalla data di attivazione fino al giugno 1877, in cui l'Agenzia, non ancora provvista di francobolli sovrastampati 'ESTERO', si limitò a raccogliere e spedire corrispondenze affrancate per il solo porto interno mediante francobolli uruguayani, lasciando a carico dei destinatari il successivo porto fino a destino.
Queste corrispondenze, spedite tramite la 'Lavarello', venivano tassate in arrivo, dapprima in ragione di 90 centesimi per porto e, dal gennaio 1876, in ragione di una lira e recano il bollo di provenienza
'Da Montevideo/coi Postali italiani'.

Questa situazione è ben rappresentata dalla missiva, spedita il 6 agosto1875, da Montevideo per Genova. Affrancata 30 centesimi con francobolli dell'Uruguay (10 cent. n. 36 e 20 cent. n. 38), viene tassata all'arrivo con 2 segnatasse da 40 cent. ed un segnatasse da 1 lira (nn. 8 e 11), per un corrispettivo di 1 Lira e 80 centesimi, come manoscritto a grandi caratteri sul fronte della lettera stessa.
Lettera viaggiata in convenzione Postale, come testimoniato dalla impronta 'Da Montevideo/coi Postali Italiani su due righe, applicata all'arrivo a Genova.
Fino a tutto il 1875, la tassa in arrivo era 90 centesimi per porto, quindi 1 lira e 80 centesimi per i due porti di questa lettera.

Va segnalato che, a causa di attività' fraudolente dell'impiegato addetto al servizio postale nel Consolato Italiano, si verificarono notevoli problemi e disfunzioni, tali da fare sospendere completamente il servizio (dal maggio 1876 al giugno 1877).
Durante questa interruzione, fu l'agenzia della Lavarello che istituì un proprio servizio postale a Montevideo, garantendone la continuità delle relazioni con l'Italia.

_ Una seconda fase, dal giugno 1877 a tutto marzo 1878, nella quale, accanto al servizio prestato dall'agenzia Lavarello, venne ripristinato anche quello presso l'agenzia del Consolato, che aveva finalmente ricevuto una adeguata provvista di francobolli sovrastampati 'ESTERO', da annullare con il bollo 'MONTEVIDEO' in cerchio di sbarre, in dotazione all'agenzia, che verrà impresso, in colore azzurro scuro e solo come annullatore, sulle corrispondenze in partenza.
Vennero inoltre comunicate e ufficializzate le tariffe da utilizzare per le corrispondenze dirette sia in Italia che nei vari paesi per i quali l'Italia fungeva da intermediaria.

In questa seconda fase 'agenzia della 'Lavarello' poté' continuare a spedire, ma solo lettere affrancate (con francobollo uruguayano) per il porto territoriale interno, lasciando a carico dei destinatari il successivo porto fino a destino (per l'Italia, una Lira per porto, assolto con segnatasse apposto a destino).
L'agenzia consolare, invece, poteva spedire, in un primo periodo (e per ragioni di sicurezza ed affidabilità) solo raccomandate con ricevuta di ritorno, affrancate con francobolli sovrastampati 'ESTERO' in ragione di 80 centesimi per porto, mentre le ricevute di ritorno dovevano essere affrancate con 20 centesimi; successivamente (9 febbraio 1878) l'agenzia consolare spedì anche lettere ordinarie, affrancate in ragione di 50 centesimi per porto.

Le corrispondenze da Montevideo 8 luglio 1877 e 13 luglio 1878, rappresentano le due differenti modalità di affrancatura e tassazione: due sistemi assolutamente diversi!


 

_ Una terza fase (dal 1 aprile 1878 al 30 giugno 1880), che risente della scadenza della convenzione con la compagnia 'Lavarello' (31 marzo 1979)-
I piroscafi della compagnia, che continuavano a svolgere regolare servizio tra Genova e gli scali de La Plata, vennero riportati al rango di 'mercantili' e le corrispondenze viaggiate vennero assoggettate alla relativa normativa: tassate all'arrivo in regione di 40 centesimi per porto ed evidenziate con il timbro di provenienza 'Con Bastim. Mercant.'
L'agenzia consolare continuò, invece, ad affrancare fino a destino tutte le corrispondenze (50 centesimi per porto, più' 30 centesimi di diritto fisso di raccomandazione per le raccomandate).
Siccome le corrispondenze raccomandate non potevano, per la legge postale Italiana del 1862, essere affidate a piroscafi mercantili, tale servizio dell'agenzia consolare dovette terminare, formalmente, nel mese di gennaio 1878.

Come già precedentemente indicato, l'agenzia postale di Montevideo venne chiusa il 30 giugno 1880, (contestualmente all'ingresso dell'Uruguay nella Unione Postale Universale, dopo sei anni di funzionamento, non sempre continuativo e con vicende alterne ed articolate.

Costituita per servire la comunità Italiana di Montevideo, di molto inferiore a quella di Buenos Aires, l'agenzia gestì un traffico postale di scarsi volumi; inoltre le componenti per il servizio (francobolli e timbri annullatori) furono resi disponibili con notevole ritardo: la provvista dei francobolli sovrastampati ESTERO, di emissione gennaio 1874, fu infatti consegnata, assieme ai timbri annullatori ed al piano tariffario, solamente a giugno 1877.

Quindi, pochi volumi e brevi periodi: il materiale filatelico di questa provenienza è sempre molto raro.

Materiale conosciuto e citato nel CATALOGO …

_ uso dei francobolli: prima data nota 20 settembre 1877, ultima data nota 8 dicembre 1879

_ strisce e blocchi usati (annullo MONTEVIDEO in cerchio di sbarre)
# striscia di tre del 30 centesimi
# striscia di tre del 40 centesimi
# blocco di otto del 30 centesimi
# blocco di otto del 40 centesimi

_ otto lettere affrancate con francobolli italiani sovrastampati ESTERO (due lettere raccomandate e sei lettere semplici):

# lettera di porto semplice, affrancata con 20 centesimi azzurro + 30 centesimi
# lettera di doppio porto, affrancata con due 20 centesimi azzurro + due 30 centesimi
# tre lettere di porto semplice, affrancata con 20 centesimi ocra + 30 centesimi
# lettera di porto semplice, affrancata con 10 centesimi azzurro + 40 centesimi
# una raccomandata di porto semplice, affrancata con due esemplari del 40 centesimi
# una raccomandata di doppio porto, affrancata con tre esemplari del 30 centesimi + un esemplare del 40 centesimi

Viene segnalata inoltre, come pezzo unico e di straordinario pregio, una lettera raccomandata spedita nel novembre del 1877 ed affrancata eccezionalmente con coppia del 40 centesimi non sovrastampato, annullata in arrivo con lo speciale timbro di provenienza 'Da Montevideo/coi Postali italiani'
Sorge legittima una domanda: dove venne applicata questa coppia di francobolli, che non risultano di essere stati in dotazione all'agenzia di Montevideo?

 

Annulli e tariffe

I timbri postali in dotazione all'agenzia di Montevideo furono:

(A) bollo circolare a sbarre con la scritta MONTEVIDEO al centro, che veniva impresso con inchiostro azzurro come annullatore dei francobolli (sovrastampati ESTERO), resi disponibili all'Agenzia dal mese di giugno 1877.
(G) un timbro P.D., destinato ad evidenziare corrispondenze regolarmente affrancate a destino.
(F) un timbro RACCOMANDATO in cartella

E' consuetudine attribuire a questo ufficio anche i bolli PIROSCAFI /POSTALI/ FRANCESI con la terza parola (FRANCESI) cancellata a penna (B) o scalpellata (C.), che segnalavano i primi due corrieri inviati in Italia tramite la Lavarello (rispettivamente giugno-luglio 1874 e luglio-agosto 1874)

Di pertinenza Montevideo, ma impressi all'arrivo a Genova, i bolli accessori (di provenienza):

(D) 'Da Montevideo/coi Postali Italiani': impresso, a partire dal 21 ottobre 1874 fino al giugno 1877 su tutte le corrispondenze giunte a mezzo dei piroscafi postali della Lavarello; e successivamente (fino al 31 marzo 1878) in associazione al bollo annullatore di MONTEVIDEO.

(E) 'Con Bastim. Mercant.': impresso in associazione al bollo annullatore MONTEVIDEO, dopo il 31 marzo 1878 fino al 30 giugno 1880 su tutte le corrispondenze giunte a mezzo dei piroscafi della Lavarello, declassati a 'mercantili', essendo scaduta e non rinnovata la convenzione postale quinquennale."


Emilio Calcagno

Vedi anche nella traduzione inglese by Giorgio Migliavacca:

The Italian Postal Agency at Montevideo - Postal Communications between Italy & Uruguay during the 1870s (12-03-2019)

18-12-2017 - aggiornato con la pubblicazione di due lettere: 19 marzo 1874 e 6 agosto 1875.