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Telegrammi urbani francesi
di Marino BIGNAMI

Per un certo periodo dell'Ottocento in Francia (come anche in Italia) le amministrazioni della Posta e dei Telegrafi erano separate. L'Amministrazione telegrafica per meglio velocizzare l'inoltro e la consegna dei telegrammi, si serviva del sistema del trasporto pneumatico dei moduli cartacei. Vista la grande quantità di telegrammi circolanti in città nei quartieri centrali di Parigi sede delle aziende finanziarie e commerciali, venne sperimentato per il solo centro cittadino un nuovo servizio semplificato ed economico di telegrammi e come dice la prima cartolina, “entro i limiti della vecchia concessione”.

Con un decreto del Presidente della Repubblica, in data 25 gennaio 1879, venne istituito il servizio pneumatico riservato al solo centro di Parigi con moduli simili a delle cartoline prepagate e a partire dal 1° maggio dello stesso anno venne attivato il servizio. I dispacci inizialmente erano come una cartolina definita “scheda” e successivamente venne aggiunto anche una specie di biglietto postale da poter chiudere e incollare per riservatezza del testo.

I telegrammi-cartolina erano venduti dall'Amministrazione Telegrafica; per l’utilizzo venivano consegnati agli uffici telegrafici che li faceva viaggiare a destino con l’aria compressa in tubi pneumatici ad un costo fisso indipendente dal numero di parole e consegnati con i fattorini del telegrafo. Il prezzo dei moduli con il testo aperto era inizialmente di 50 centesimi; quello dei moduli chiusi era di 75 centesimi.

(Immagini da internet)

Il risultato dei primi anni di operatività del telegramma urbano incoraggiò l'amministrazione telegrafica ad estenderlo ulteriormente; infatti alla prima area definita zona rosa centrale in attività dal 1° maggio 1879, se ne aggiunse una seconda verso Nord-Ovest come zona rossa completata dal 1° aprile 1883, e alle due blu il 1° febbraio nella zona Est e il 15 dicembre 1884 quella Sud, con il limite definito "entro i limiti della cinta fortificata".

Dopo qualche tempo, forse in seguito alla riunificazione di Poste e Telegrafi le tariffe vennero ridotte con la specifica che: "Devono essere redatte su moduli affrancati messi a disposizione del pubblico dall'Amministrazione delle Poste e Telegrafi e il cui prezzo è fissato come segue:

- 1 °. Carta singolo telegramma: 30 c.
- 2 °. Carta Telegramma con risposta prepagata: 60 c.
- 3 °. Telegramma singolo chiuso: 50 c.
- 4 °. Telegramma chiuso con risposta prepagata: 1.00 F

Dal 15 dicembre 1884, il servizio subì una modifica: gli oggetti da telegramma pneumatico strettamente cittadino poterono diventare anche oggetto postale che usciva dalla cinta fortificata, in tal caso le Carte singole erano considerate cartoline di corrispondenza e i telegrammi chiusi (fermè) come lettere, quindi soggetti, oltre alla tassa telegrafica loro propria alla partenza (30 o 50 cent.), anche alle spese postali di spedizione fuori dalla zona pneumatica. Dovevano essere affrancate dai mittenti anche con i francobolli della tariffa ordinaria delle cartoline per le Carte telegrammi e delle lettere per i Telegrammi chiusi.

Il servizio, con varie aggiunte e trasformazioni, fu molto efficiente ed economico e sopravvisse fino alla prima guerra mondiale.

Marino Bignani
04-04-2022

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