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Il tondo riquadrato della collettoria:

CAVO (LI)

di Alberto Càroli
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

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Cavo è una frazione del comune di Rio (provincia di Livorno), distante 7,5 km da Rio Marina. È affacciata sul canale di Piombino ed è la località dell'isola d'Elba più vicina al continente. All'epoca del censimento del 1901 l'intero comune di Rio Marina, allora da poco separato (1884) dall'antico comune di Rio (nell'Elba), contava 4121 abitanti, di cui un elevato numero concentrati nel capoluogo Rio Marina (1).
Dal 1° aprile 1891 i piroscafi postali in servizio sulla linea Piombino-Portoferraio vennero autorizzati ad effettuare la sosta al Cavo per lo sbarco e imbarco di passeggeri, merci e posta. Il piroscafo rimaneva in rada (non vi erano moli e fondali idonei all'attracco) e un servizio di barcaioli provvedeva ad effettuare i trasbordi (fig.1). Nel 1896 questo servizio venne svolto da Domenico Lazzerini di Raffaello per l'importo annuo di lire 600.

Fig.1 - Il piroscafo in sosta in rada e le barche del servizio di trasbordo
(cartolina spedita nel 1924)

Il 12 luglio 1902 la Direzione Provinciale delle R.R.Poste comunicò all'amministrazione comunale la determinazione del Ministero di procedere all’istituzione della collettoria nella frazione di Cavo, e venne pubblicato l’avviso di concorso (2). Tra i concorrenti che presentarono domanda venne nominata collettrice Adelina Canovaro.

Fig.2 - 18 aprile 1903: prima data conosciuta del tondo-riquadrato di Cavo
A destra la firma della collettrice Adelina Canovaro

 

La collettoria di Cavo venne aperta il 1° gennaio 1903 (3) (fig.3).

Fig.3 - Il Bullettino postale con l'istituzione della collettoria di Cavo

Il 1° agosto 1909 la collettoria venne trasformata in ufficio postale di 3ª classe (4) e nel 1913 risulta la medesima classificazione con attribuito il frazionario 32/6 della direzione provinciale di Livorno (5).
Adelina Canovaro fu Giovanni la troviamo titolare dell’ufficio postale di Cavo anche nel giugno 1914, quando suo supplente era Giuseppe Giannoni fu Antonio (6). L’ultima traccia della Canovaro titolare dell’ufficio postale di Cavo la ricaviamo dalla cronaca locale riportante la notizia del furto avvenuto nella notte tra l’8 e il 9 novembre 1916 (7). Più di una persona penetrò nell’ufficio forzando la fragile porta d'accesso. I malviventi erano probabilmente interessati al versamento dell’Ufficio di Dogana di Rio Marina che però non venne trovato. Per questo motivo le loro attenzioni si rivolsero allora a due sacchi di posta ordinaria proveniente da Rio Marina e ad un sacco contenente tre speciali. Gli speciali racchiudevano dieci raccomandate e due assicurate: due raccomandate vennero sbuzzate e da esse furono trafugati tre vaglia cambiari, uno di Lire 1734, un altro di Lire 74 e un terzo di Lire 2000. I malviventi aprirono anche un altro sacco in partenza dal Cavo trafugando tre vaglia cambiari intestati alla Società Ilva del valore complessivo di Lire 9000.
Nel 1915 fu impiantato il telegrafo (8).
Nel 1921 la ricevitoria postale e telegrafica di Cavo era ancora di 3ª classe (9) mentre dagli elenchi del 1922 risulta avanzata alla 2ª classe.

Fig.4 - Impronte dei primi due datari di Cavo


Si può ipotizzare che il bollo tondo-riquadrato possa essere stato utilizzato per il periodo massimo gennaio 1903-novembre 1913, fino a quando cioè compare il datario tipo güller.

Fig.5 - Cartolina illustrata di Cavo, spedita dalla locale collettoria il 15 settembre 1904

NOTE:

1) - Ministero di Agricoltura, Industria e commercio, Direzione Generale della Statistica, Censimento della popolazione del Regno d'Italia al 10 febbraio 1901, volume I, Roma, 1902, pag.181.
2) - La retribuzione annua del collettore, prevista dall’avviso di concorso, era di Lire 240 al lordo della tassa di Ricchezza mobile. Il collettore doveva disimpegnare i seguenti servizi: vendita di francobolli e di altre carte valori postali; accettazione e recapito delle corrispondenze ordinarie e raccomandate nonché dei pacchi postali ordinari; accettazione e recapito delle corrispondenze e dei pacchi con valore dichiarato o con assegno; accettazione di vaglia postali per la riscossione nell’ufficio dal quale la collettoria dipende; accettazione di denaro per la emissione di vaglia per parte dell’ufficio stesso; emissione e pagamento di cartoline vaglia. Per l’esercizio della collettoria non occorreva locale apposito potendo le operazioni ad essa inerenti essere disimpegnate in un locale ove si eserciti altra industria o commercio che l’Amministrazione però non reputi contraria all’interesse o al decoro del servizio. Il prescelto al servizio oltre a provvedere di un supplente per farsi sostituire in caso di assenza od impedimento, dovrà anche vincolare a favore dell’Amministrazione delle Poste e dei Telegrafi, a titolo di cauzione, alla somma di Lire 200.
3) - Bullettino del ministero delle poste e dei telegrafi, n.LI/1902, pag.1571;
4) - Bollettino del ministero delle poste e dei telegrafi, n.24/1909, pag.1236.
5) - Ministero delle Poste e dei Telegrafi, Elenco degli stabilimenti postali, telegrafici e fonotelegrafici - Anno 1913, Roma, 1914, pag.66.
6) - AC Rio Marina, busta 329, 1914, cat.6, Governo: lettera dall’Ispezione distrettuale delle Poste del 14.06.1914 al sindaco di Rio Marina.
7) - Il Popolano, anno II, n.88, 19.11.1916, pag.3.
8) - AS Pisa, inventario Amministrazione PP.TT., pag.29.
9) - Il Popolano, anno VII, n.435, 4.5.1921, pag.3. Le altre ricevitorie di 3ª classe dell’isola d’Elba erano Poggio, Pomonte e S.Ilario.


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