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170 anni fa la Battaglia di Curtatone e Montanara

Introduzione

Come ogni anno, il 29 maggio, giorno anniversario della famosa battaglia di Curtatone e Montanara, il Comune ha ricordato con varie manifestazioni l’evento che lo ha reso noto nella storia del nostro Risorgimento. Ricorrendo quest’anno il 170° lo si è voluto celebrare con varie importanti iniziative quali un concerto di musiche risorgimentali, un convegno di studi con la partecipazione dei più illustri studiosi dell’avvenimento, le consuete commemorazioni sui monumenti di Montanara, considerato Cimitero di guerra in quanto custodisce i resti di alcuni del Caduti in combattimento, e di Curtatone. Oltre alle autorità civili, militari e religiose hanno preso rappresentanti delle Università Toscane e del Comune di Venafro, città natale di Leopoldo Pilla uno dei massimi studiosi ottocenteschi di vulcanologia. Si è svolta anche un’interessantissima mostra nella quale sono state presentate tre collezioni. Sergio Leali ha esposto una cinquantina di pannelli contenenti documenti, lettere, stampe manifesti, bandi, disegni, monete e medaglie. Attraverso questo materiale, in parte inedito, si sono ripercorse le vicende legate a questo avvenimento a partire dai primi moti avvenuti in Toscana negli ultimi mesi del 1847 che hanno indotto il granduca, Leopoldo II, a costituire le Guardie Civica e Universitaria e poi nel marzo dell’anno successivo a inviare truppe regolari alle quali si sono aggiunti numerosi volontari provenienti da ogni parte della Toscana, e non solo. Anche l’intervento dei militi regolari e volontari del Regno delle Due Sicilie è stato adeguatamente sviluppato con materiale di estremo interesse e che ha attirato l’attenzione di appassionati e studiosi dell’argomento.
In una quindicina di bacheche, due noti collezionisti di armi bianche e da fuoco, Alessandro Minardi e Alberto Riccadonna, sono state esposte armi che erano in dotazione ai vari eserciti che presero parte alla battaglia. È stata senza dubbio la sezione più ammirata della mostra anche perché oltre alle armi erano esposti oggetti che servivano per il caricamento dei fucili e manuali per il loro uso e per il tiro. Era esposto quanto di meglio si possa vedere in collezioni private.
La signora Michela Sgarallino di Livorno ha mostrato, seppure con fotografie di formato naturale, alcuni reperti quali la bandiera che, caduta in mano nemica, un suo avo, Andrea Sgarallino, riconquistò dopo accanita lotta. Come testimoniano documenti ufficiali il vessillo che reca al centro la dicitura “REDUCE DAI CAMPI DI LOMBARDIA 1848”, fu presente praticamente su tutti i campi di battaglia del nostro Risorgimento. Oltre alla bandiera erano esposti alcuni interessantissimi documenti a firma di Ricciotti Garibaldi e del generale De Laugier, comandante delle truppe toscane, le medaglie conferite al suo avo e altro materiale. Questi preziosi reperti, oltre a centinaia di oggetti, lettere di Garibaldi e di altri personaggi del Risorgimento, sono gelosamente custoditi a Livorno nel Museo della famiglia.
La mostra che è durata dal 26 maggio al 17 giugno si è svolta in un luogo simbolo della battaglia, quello sul quale sorgeva l’ospedaletto da campo delle truppe toscane nel quale erano curati anche i militari austriaci feriti.
A corredo della mostra è stato stampato un libro, a firma di Maura Bernini e Sergio Leali, di oltre 240 pagine, riccamente illustrate, nel quale sono descritti aspetti e curiosità non sempre approfonditi o adeguatamente sviluppati in precedenza dagli storici.

Sergio Leali





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