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        4° Periodo: dal 24 settembre al 25 novembre 1943. 
        Territorio a nord della linea del fuoco: STATO FASCISTA REPUBBLICANO  
         
        Prima parte (dal 24 al 30 settembre) 
         
 
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        Venerdì 24 settembre 
        
         
        DAL NUOVO STATO FASCISTA REPUBBLICANO 
         
        Radio Roma dirama la notizia con il seguente comunicato: 
         
        "Nella sua qualità di Capo del Governo Repubblicano Fascista, 
        Mussolini ha nominato i ministri e sottosegretari di Stato, dopo aver 
        assunto in proprio il portafoglio del Ministero degli Esteri. 
         
        A Roma il comando della città aperta viene affidato da 
        Rahn al generale Domenico Chirieleison. 
         
        I giornali pubblicano la notizia che: "Il Segretario del Partito 
        Fascista Repubblicano ha stabilito che il Comandante Generale della 
        Milizia, Luogotenente Generale Renato Ricci assuma anche l'incarico di 
        Commissario della Gioventù Italiana del Littorio. L'Eccellenza Renato 
        Ricci ha disposto, nell'assumere l'incarico, che l'organizzazione 
        riprenda l'antica denominazione di Opera Nazionale Balilla". 
         
        Provincia di Potenza - A Rionero del Vulture, una serie di 
        sommosse popolari contro i tedeschi iniziate il 16 scorso, si concludono 
        oggi tragicamente. Un italiano paracadutista della Nembo ruba una 
        gallina, un contadino gli spara e lo ferisce leggermente, ma è colpito a 
        sua volta, in modo grave. L’episodio potrebbe finire qui, ma i tedeschi 
        e quelli della Nembo afferrano il contadino ferito, lo trascinano in 
        piazza, gli schierano accanto 17 persone scelte a caso e uccidono tutti 
        a sventagliate di mitra. 
         
        IL MARTIRIO DI NAPOLI 
         
        Il Comando tedesco ordina lo sgombero di tutte le zone della città e 
        della provincia nell’ambito di 300 metri lungo la fascia costiera del 
        litorale. Dicono di voler organizzare una “zona militare di sicurezza”, 
        assai più probabilmente vogliono avere dello spazio libero per 
        predisporre le opere di mina e devastazione prima di abbandonare la 
        città. L’ordine di sgombero colpisce oltre 100 mila persone che in poche 
        ore dovranno sloggiare, abbandonando quasi tutto, trasportando poche 
        masserizie nei ricoveri, nelle grotte, nei sottoscala. 
         
        I TEDESCHI IN ITALIA 
         
        Rommel, tuttora al comando del Gruppo di Armate B dislocate a 
        presidio dell'Italia settentrionale, convoca una conferenza al suo 
        Quartier Generale sul lago di Garda alla quale partecipa anche 
        l'ambasciatore Rahn su preghiera dello stesso Rommel. Al rientro 
        dalla conferenza Rahn viene coinvolto in un grave incidente d'auto, 
        presso Desenzano, dal quale riporta varie ferite che lo obbligheranno a 
        una degenza di varie settimane nell'ospedale di Gardone. 
        
         
        STORIA POSTALE del 24 settembre  
         
  
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        Comunicazione di cattura. Da Mezzo Lombardo (TN) a 
        Caldiero (VR). Nel testo si legge: “Sono contento poterle annunziare che 
        un vostro congiunto militare l’ho visto passare da questa stazione 
        diretto in Germania. Gli abbiamo offerto qualche cosa offerta dalla 
        nostra gente. Ci ha rilasciato il vostro indirizzo tanti saluti 
        assicurando buona salute” 
  
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        In altri casi, come quelli evidenziati dei due avvisi di ricevimento, è 
        invece chiara la volontà del mittente di togliere ogni ricordo di 
        guerra. 
        
          
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        Due ricevute di ritorno affrancate con un valore “propaganda di guerra” 
        con vignetta ritagliata. 
         
        La vignetta di propaganda veniva spesso asportata per mancanza di spazio 
        sul fronte della missiva. 
  
          
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        Sui quotidiani dell’Italia del Nord compare un articolo riguardante il 
        servizio postale dal quale risulta che era stato sospeso dal 14 
        settembre e ripristinato dal 19 con alcune limitazioni. 
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        Sabato 25 Settembre 43 
         
        DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO 
        Rodolfo Graziani, ministro per la Difesa Nazionale pronuncia un 
        lungo discorso alla radio. E' tutta una invettiva contro Badoglio e Casa 
        Savoia che rivela quanto Graziani si sente offeso. Egli ritiene di 
        essere stato abbandonato dal governo del Re, trasferitosi a Brindisi, 
        non tanto per le sue idee politiche quanto per istigazione del rivale. 
        Pensa pertanto di essere costretto a servire i fascisti e i tedeschi. 
        Ecco le parti essenziali del suo lunghissimo discorso: 
         
        "Ufficiali, soldati, marinai, aviatori e militi delle Forze Armate 
        d'Italia! Popolo italiano tutto!  
         
        Assumo la dirigenza del Ministero della Difesa Nazionale nel periodo più 
        tragico della nostra storia. Chi vi parla è un Maresciallo d'Italia, il 
        quale, durante la sua lunga vita di soldato, ha ampiamente conosciuto 
        fortuna e malasorte, e per le sue armi, il sole della gloria e l'ombra 
        dell'ingratitudine. Adesso egli è stato chiamato dal destino a stringere 
        il pugno intorno alla spada per cancellare la macchia della vergogna, 
        con la quale l'infedeltà e il tradimento hanno deturpato la bandiera 
        d'Italia. 
         
        La base di ogni tradizione militare è il senso dell'onore. Non il popolo 
        italiano, e neppure le sue forze armate possono essere accusate di 
        disonore e convinte di tradimento; e stato, insieme con la Casa 
        Savoia, un uomo, di nome Badoglio, che ha perso il diritto di chiamarsi 
        ufficiale, avendo egli   | 
       
      
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         non soltanto tradito i 
        nostri alleati germanici, nipponici e delle altre nazioni impegnate con 
        noi nella lotta comune, ma ha ingannato altresì tutto il 
        popolo italiano con uno degli atti più disgustosi che la 
        storia degli uomini abbia conosciuto nell'intero suo corso. Un atto 
        tale da compromettere tutto un popolo per generazioni e generazioni 
        davanti al mondo, nel suo onore, nel suo credito e nella sua stessa 
        capacità di contrarre nel futuro accordi ed alleanze. 
        ………………… 
         
        L'abitudine di Badoglio a sabotare ed a tradire ha lontani e vicini 
        precedenti da Caporetto ad oggi e saranno a suo tempo precisati agli 
        italiani, perché il falso idolo sia finalmente smascherato, denudato ed 
        infranto. Più di una volta io ho dovuto personalmente constatare il 
        sabotaggio che quest'uomo opponeva contro gli sforzi guerrieri 
        dell'Italia fascista, intesi a procurare pane e vita al nostro popolo, e 
        ciò per criminoso spirito di intrigo e sete di potere. 
        ………………….. 
         
        Nei messaggi di odio e di cecità, che egli ha testé indirizzato dal 
        campo nemico alla nostra gente infelice, trascinata da lui nella 
        catastrofe, egli ha tentato di giustificare il suo obbrobrioso 
        voltafaccia con lo sfavorevole andamento delle operazioni militari. 
        …………………… 
         
        Quando Benito Mussolini, il 25 luglio, fu arrestato sulla soglia della 
        casa del Re, contro ogni norma giuridica e contro ogni consuetudine 
        civile, e deportato, Badoglio si affrettò a spargere la voce che ciò 
        fosse stato fatto per dare la pace all'Italia. Era una menzogna.  
        Con disprezzo ed arroganza Churchill ha svelato al mondo, nel suo 
        discorso ai "comuni", le singole fasi delle trattative segrete con 
        Badoglio. Ne risulta chiaramente che questi non progettava un armistizio 
        con la meta della pace, ma con la meta di continuare la guerra nelle 
        schiere dei nostri nemici e contro le divisioni dei nostri alleati. I 
        nostri soldati ancora combattevano, sanguinavano, morivano a fianco dei 
        commilitoni alleati, e già era deciso e firmato che le nostre forze 
        armate avrebbero dovuto, ad un dato momento, attaccare con frode quegli 
        stessi commilitoni per poi continuare a spargere il proprio sangue, 
        quali mercenari senza onore, sotto le bandiere dell'Inghilterra e degli 
        Stati Uniti. 
        Inaudita vergogna! E quanta miseria per lui nelle parole di 
        Churchill! Inaudita vergogna perché l'onore militare imponeva che 
        si continuasse la guerra fino all'ultimo a fianco dell'alleata Germania 
        e che la resistenza fosse protratta ad oltranza, cadendo se occorreva, 
        ma con onore, per poter ripetere il motto storico di Francesco I° "Tutto 
        è perduto fuorché l'onore", sommo patrimonio per le Nazioni e per gli 
        uomini. 
         
        Ma Badoglio, che ha trascinato alla rovina il popolo italiano, 
        tenta ora di infamarlo gettando su di esso la colpa per la pressione 
        subita dal concluso armistizio. Non è vero che il popolo abbia voluto 
        una così infamante resa incondizionata. Io ne rivendicherò la dignità 
        mai smentita. Il popolo unanimamente afferma che se un armistizio doveva 
        concludersi, ciò avrebbe dovuto farsi al primo giorno della caduta del 
        governo fascista e concludersi secondo le leggi internazionali d'accordo 
        con gli alleati, denunziando lealmente ad essi la nostra impossibilità a 
        continuare la lotta e tutto il mondo ci avrebbe compreso. 
         
        Perché Badoglio non ha fatto questo? Perché, colpevole principale del 
        complotto che portò alla caduta di Mussolini, Badoglio, asserragliato 
        nella sua suntuosa villa, avuta in omaggio proprio dal fascismo, tremò 
        di paura per il timore che una mano vindice lo colpisse a seguito di 
        qualche indiscrezione. 
         
        Tramò nell'ombra la resa infame, avvelenò l'animo del popolo portando 
        alla ribalta un Governo bolscevizzante per narcotizzarlo e addormentarlo 
        durante i 45 giorni del suo malefico potere. Infine egli concluse 
        nell'oscurità il patto disonorevole per tutto il popolo italiano, e da 
        quel momento pensò solo, secondo il suo vecchio ed adusato stile, a 
        sottrarsi al pericolo con la fuga, lasciando dietro di se la rovina e il 
        caos. 
        ……………………. 
         
        Camerati, è con dolore e tristezza che io devo notare come anche 
        il Re e la sua casa non possono salvarsi in questa drammatica e 
        disonorevole crisi. La storia del popolo italiano non conosceva finora 
        un Re, ne un Principe, i quali nell'ora del rischio abbiano abbandonato 
        la loro gente e i loro soldati per rifugiarsi presso il nemico. I 
        disertori, a qualunque rango appartengono, non hanno più alcun diritto 
        di chiedere ad altri fedeltà e seguito. E' perciò il Re stesso che, 
        col suo atto, ha distrutto il giuramento che a lui prestammo con purezza 
        di cuore e lealtà di carattere ed al quale abbiamo tenuto fede in 
        tante gravi contingenze per la Patria. 
        ……………………. 
         
        Sotto la guida del Duce, che già una volta ha salvato l'Italia dal 
        naufragio dell'anarchia, riprenderemo insieme la lotta contro la 
        decomposizione, la degenerazione ed il tradimento, contro gli 
        aizzatori ed i sabotatori di ogni specie. Ripristiniamo l'onore, 
        metteremo mano alla costituzione delle nuove milizie del popolo 
        italiano, giovani modernamente armati, idealmente partecipi di una fede 
        e di una volontà. 
        Ufficiali e soldati, ancora una volta il destino vi offre una 
        possibilità e vi schiude le porte: La vostra risposta deciderà sulla 
        sorte delle generazioni venture. Con l'aiuto di Dio e con la purezza dei 
        vostri cuori, noi supereremo vittoriosamente la prova. Viva l'Italia". 
         
        QUANDO IL FANATISMO DIVIENE OSSESSIONE 
         
        A Firenze Enrico Piaggio, che si trova nella sala da pranzo 
        dell'Hotel Excelsior, viene raggiunto da un colpo di pistola sparatogli 
        da un fanatico ufficiale della nuova Repubblica Fascista, perché non si 
        è alzato in piedi durante le lettura del giornale radio. 
         
        A NAPOLI COMPARE NELLE STRADE IL SEGUENTE MANIFESTO: 
         
        AVVISO 
         
        Al decreto per il servizio obbligatorio di lavoro hanno corrisposto in 
        quattro sezioni della città complessivamente circa 150 persone, mentre 
        secondo lo stato civile avrebbero dovuto presentarsi oltre 3000 persone. 
        Da ciò risulta il sabotaggio che viene praticato contro gli ordini 
        della Forze Armate Germaniche e del Ministero dell'Interno Italiano. 
        Incominciando da domani per mezzo di ronde militari, farò fermare gli 
        inadempienti. Coloro che, non presentandosi sono contravvenuti agli 
        ordini pubblicati, saranno dalle ronde senza indugio fucilati. 
         
        Il Comandante di Napoli 
         
        Quest’ordine bestiale di fucilare sul posto coloro che non si sono 
        presentati è un grave errore da parte dell’occupante e giocherà a favore 
        dell’insurrezione che sta per scoppiare. I giovani che dovevano essere 
        “mobilitati” per il lavoro obbligatorio in Germania, verranno spinti a 
        “mobilitarsi” per difendere la loro vita. Il Comando tedesco ha così 
        fornito i combattenti per l’insurrezione patriottica. 
         
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        BOMBARDAMENTI ALLEATI  
         
        Bologna, Verona e Bolzano, che ricevono un cospicuo peso di 
        bombe, e Firenze che subisce oggi la prima incursione aerea.  
  
          
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        Alle 11,20 il 
        rombo di 36 aerei viene immediatamente seguito dalle esplosioni delle 
        bombe che cadono fuori dei presunti bersagli provocando innumerevoli 
        crolli anche nelle zone vicine al centro e 218 morti. I fiorentini non 
        se l’aspettavano ritenendo che la loro città d’arte, famosa nel mondo, 
        sarebbe stata risparmiata. Nel pomeriggio, ad aggravare la situazione di 
        emergenza che si è venuta a creare, Firenze viene colpita anche da un 
        violento temporale. 
         
         
         
  
        Due 
        immagini di Firenze sotto il bombardamento e dei suoi effetti. 
  
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        STORIA POSTALE del 25 settembre  
         
        A Catania vengono posti in vendita i valori da 25, 30 e 50 centesimi e 
        da 1 lira della serie A.M.G.O.T. 
         
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        Lettera per la Svizzera con visto di transito della censura di Monaco 
        (Ad) 
        
          
        
          
        
          
        
          
        
          
        
        
        Domenica 26 Settembre 
          
         
        DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO 
  
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        Lettera della Croce Rossa di Udine inviata il 25 settembre ai familiari 
        di un soldato catturato dai tedeschi. Arriverà a Quinzano d’Oglio il 27. 
          
          
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        Vengono affissi per le strade d'Italia dei manifesti che 
        riportano i passi salienti con i quali Graziani, nel suo discorso di 
        ieri, ha bollato a fuoco il suo pari grado maresciallo d'Italia Pietro 
        Badoglio.  
        Eccone due: 
         
        BADOGLIO 
        E' COLPEVOLE! 
        "Davanti alla storia e davanti ai nostri commilitoni Caduti per la 
        grandezza d'Italia, pronuncio solenne accusa contro quest'uomo, che ha 
        la colpa della insufficiente preparazione delle Forze Armate d'Italia. 
         
        Ha lasciato nel caos 
         
        tutte le Forze Armate 
         
        Ormai il falso profeta è smascherato e sappia che il popolo italiano 
        conosce perfettamente che da lui, e solo da lui, è gettato nella guerra 
        fratricida". 
         
        RODOLFO GRAZIANI 
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        LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA 
         
        A Roma il tenente colonnello Kappler, 
        capo della Gestapo nella capitale, ingiunge a Ugo Foà, presidente 
        della comunità ebraica, la consegna di 50 chilogrammi di oro quale 
        contropartita alla promessa che gli ebrei del ghetto non saranno 
        deportati in Germania. 
         
        IL MARTIRIO DI NAPOLI 
         
        Napoli – Proprio come annunciato dal manifesto, i tedeschi, come 
        orde infuriate, invadono le case, fermano i tram, bloccano le strade, 
        razziano gli uomini, vecchi, giovani persino ragazzi, fucilano sul posto 
        chi tenta il minimo gesto di resistenza o viene trovato in possesso di 
        un’arma. 
        Una ventina di ricoverati all’ospedale degli Incurabili, in maggioranza 
        ex confinati politici che si trovano colà per malattia, si riuniscono, 
        discutono il da farsi e decidono: “domani ci armiamo e scendiamo in 
        strada”. In questi ultimi giorni sono riusciti a procurarsi e a 
        nascondere nelle cantine dell’ospedale e nelle casse della sala 
        mortuaria, tre mitragliatrici, alcune decine di fucili, cassette di 
        proiettili e centinaia di bombe a mano. 
         
        STORIA POSTALE del 26 settembre 
        
        
         
         
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        Cartolina postale Vinceremo inviata da Torino a Torrebelvicino (VI). 
        Censurata dalla Commissione Provinciale 60R di Vicenza. 
          
          
          
        
        Lunedì 27 Settembre  
         
          
        La perdita di queste posizioni che pure avevano costato tanto sangue e 
        tanto sacrificio al popolo italiano fu provocata da un armistizio 
        durissimo, quale non vi fu mai nella storia, concluso all'insaputa degli 
        alleati tedeschi, e quindi attraverso ad un tradimento senza 
        precedenti che basta a disonorare per sempre la monarchia e i suoi 
        complici”. 
        …………….. 
        In serata Mussolini scrive la sua prima lettera a Hitler da 
        quando ha lasciato la Germania: 
         
        “Come avete visto il Governo fascista repubblicano ha tenuto la sua 
        prima seduta e fatto dichiarazioni di carattere programmatico che hanno 
        fatto buona impressione. E’ la figura del Maresciallo Graziani che dà un 
        carattere al   | 
        
         
          
          
        RSI – Piego comunale rispedito da Arsiero (VI) il 26 settembre. 
          
          
          
        Si riunisce per la prima volta il Consiglio dei Ministri alla Rocca 
        delle Caminate presenti Mussolini e Graziani. Viene decisa la 
        convocazione di una assemblea costituente per consacrare il programma 
        del Partito con la creazione dello Stato Fascista Repubblicano. Sembra 
        che Mussolini, per intervenire a questa prima riunione, si sia fatta 
        imprestare una camicia nera da Anfuso, ambasciatore a Berlino. 
        All'inizio della riunione Mussolini fa la seguente dichiarazione: 
         
        "La situazione dell'Italia, nel momento in cui il Governo fascista 
        repubblicano intraprende la sua fatica, può definirsi, senza ombra di 
        esagerazione, una delle più gravi della sua storia. 
        Bastano per confermarlo le seguenti semplici considerazioni. Alla 
        mattina del 25 luglio l'Italia - pure selvaggiamente martoriata dai 
        bombardamenti anglo - americani - era uno Stato; e il suo territorio, 
        meno la Sicilia occidentale, intatto. Il tricolore sventolava ancora a 
        Rodi, a Tirana, a Lubiana, a Spalato, in Corsica, sul Varo.  
        Oggi, a due mesi di distanza, il nemico occupa un terzo del territorio 
        nazionale e tutte le nostre posizioni fuori del territorio nazionale od 
        oltremare sono state sgombrate. 
         
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        Governo e suscita vaste speranze e simpatie…Se si vuole riordinare la 
        vita civile del paese, occorre che il nuovo Governo da me formato abbia 
        l’autonomia necessaria per governare, cioè per dare gli ordini alle 
        autorità civili che da lui dipendono… 
        Il Governo Repubblicano che ho l’onore di dirigere, ha un solo 
        desiderio, una sola volontà: far si che l’Italia riprenda il suo posto 
        di combattimento il più presto possibile, ma per raggiungere questo 
        scopo supremo è necessario che le Autorità Militari germaniche limitino 
        la loro autorità al solo campo militare e per tutto il resto lascino 
        funzionare le Autorità civili italiane… 
        Se questo non dovesse realizzarsi, l’opinione italiana e quella mondiale 
        giudicherebbero il Governo incapace di funzionare e il Governo stesso 
        cadrebbe nel discredito, e, peggio ancora, nel ridicolo. 
        Sono sicuro Fuhrer, che Voi vi rendete conto della importanza delle 
        considerazioni che vi ho esposto, e della gravità dei problemi che io 
        debbo affrontare e la cui soluzione rappresenta non soltanto un 
        interesse italiano, ma anche tedesco”. 
         
        Hitler invia a Mussolini il seguente telegramma: 
         
        "Duce, con gioia e soddisfazione ho ricevuto la Vostra comunicazione 
        riguardante la costituzione del Governo fascista repubblicano. Mi onoro 
        di comunicarvi che il Grande Reich Tedesco riconosce il governo da Voi 
        costituito ed è deciso, in fedele cameratesca alleanza, di condurre la 
        guerra, fianco a fianco col Vostro governo, fino alla vittoriosa 
        conclusione. 
                                                                                                                                                                 
        A. HITLER 
         
        A Napoli inizia oggi l'insurrezione popolare: quella che sarà 
        ricordata come “Le quattro giornate di Napoli” 
         
        I Tedeschi hanno fatto dalla città una "riserva di caccia" saccheggiando 
        negozi, requisendo i mezzi pubblici di trasporto e rastrellando migliaia 
        di cittadini da inviare al lavoro coatto. Il colonnello Sholl, che da 15 
        giorni governa la città, ha l’ordine di impedire che diventi una base 
        navale degli angloamericani. Ha fatto saltare in aria le attrezzature 
        portuali, distruggere gli impianti tecnico – industriali e tutto ciò che 
        non riusciranno a portar via. Ha bisogno di molti giovani uomini ma non 
        è riuscito a trovarli con il bando del 12 settembre (solo 150 su una 
        richiesta di 3000, si sono presentati). A niente sono servite le azioni 
        intimidatorie compiute nei giorni scorsi. 
        La scintilla dell’insurrezione scocca nel pomeriggio quando l'ennesimo 
        saccheggio di un grande magazzino della centralissima via Roma, provoca 
        la reazione di alcuni uomini che, asserragliatisi nel negozio, 
        cominciano a sparare sui tedeschi. Questi, ritirandosi, rispondono al 
        fuoco e uccidono una giovane donna che passa nei paraggi. In breve 
        iniziano gli scontri che presto si propagheranno in tutta la città. 
        Nella sera e durante la notte, soldati tedeschi in diversi punti della 
        città vengono attaccati, uccisi o fatti prigionieri. A Sant’Elmo, 
        al distretto di Foria, a San Giovanni a Carbonara, 
        a Vasto giovani patrioti penetrano nelle caserme e conquistano 
        armi e munizioni. Carabinieri, agenti di polizia, operai e 
        intellettuali, donne del popolo, artigiani, tutti uniti assaltano i 
        depositi di armi e munizioni in diversi punti della città. Delle armi 
        vengono fornite persino dal convento delle monache di via Conte Della 
        Cerra e dall’Albergo dei Poveri di piazza Carlo III. 
        E' chiaro che comunque i tedeschi sono in procinto di abbandonare la 
        città sotto l'incalzare delle avanzanti forze alleate, ma questa azione 
        spontanea del popolo renderà molto difficile il coordinamento strategico 
        della stessa ritirata. 
        
         
         
        STORIA POSTALE del 27 settembre  
  
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        Comunicazione di cattura su cartolina in franchigia inviata da Bolzano a 
        Pietrasanta (Lucca) da un militare italiano preso dai tedeschi. Nel 
        testo, scritto nella sola parte anteriore della cartolina, si legge: 
        Bolzano 000 – Vi mando tanti saluti di una buona salute. Vostro figlio 
        Otello di passaggio – Prigioniero. Con la stessa calligrafia viene 
        indicato Zampieri Giuliano come mittente. Probabilmente era la persona 
        alla quale Otello era riuscito ad affidare la missiva per la sua 
        impostazione. 
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        Cartolina postale Vinceremo espressa per Avignone (Francia) regolarmente 
        affrancata 3,25 (0,75 + 2,50 espresso). 
          
          
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        Martedì 28 Settembre 
          
         
        DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO 
         
        Mussolini consegna alla stampa la prima di una serie di note 
        politiche anonime che rappresenterà il suo contributo politico alla 
        battaglia giornalistica. E’ intitolata: “Parliamoci chiaro”. 
         
        LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA 
         
        La comunità israelitica di Roma è riuscita a raccogliere 
        faticosamente i 50 chilogrammi di oro richiesti da Kappler al quale 
        vengono anche prontamente consegnati. 
   
        IL MARTIRIO DI NAPOLI
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        Fin dalle prime ore del mattino i tedeschi hanno smesso di invadere le 
        case per effettuare rastrellamenti. Da Piazza Dante però, una colonna di 
        tedeschi sta spingendo avanti alcune centinaia di giovani catturati. Gli 
        insorti si trovano così nell’impossibilità di intervenire immediatamente 
        per la forte superiorità dei nazisti, ma i giovani riescono comunque a 
        sfuggire al controllo complice la rivolta che si sta estendendo con la 
        rapidità di un incendio.  
         
        Ciò che ha dello straordinario è che molti ragazzi sembrano essere stati 
        addestrati alla guerriglia mentre lì per lì imparano, senza istruttori, 
        come si adopera una mitragliatrice o un panzerfaust strappato al nemico 
        (nelle foto immagini dei combattimenti fra tedeschi e napoletani).  | 
        
         
          
        
        A Napoli, al mattino si scorgono dal lungomare e dalle alture 
        alcune navi al largo, poi si propaga la notizia che gli inglesi sbarcati 
        a Pozzuoli e a Bagnoli stanno arrivando. Questa speranza alimenta 
        ulteriormente lo slancio degli insorti. 
         
        Intanto la lotta infuria in tutti i quartieri, dai tetti delle case, 
        dalle finestre, dai muraglioni si spara sui tedeschi. Le armi: fucili da 
        caccia, moschetti, pugnali, coltelli, vecchie sciabole, sassi, tegole, 
        lastroni di pietra, bottiglie di benzina, qualche rara mitragliatrice. 
        Tutto avviene sotto una violentissima pioggia. 
        
          
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        Si combatte nella zona Ferrovia – Vasto, a San Giovanni Carbonara, , a 
        Stella, a Materdei, al Rettifilo, a Foria, a Monteoliveto, sulla collina 
        del Vomero, dove, in questo secondo giorno di insurrezione, viene 
        costituito il Fronte Unico Rivoluzionario che prende in mano le fila 
        della rivolta. Giovani, militari e ufficiali, ex prigionieri, patrioti 
        ed antifascisti rimasti nascosti, sino a poche ore prima, escono dagli 
        scantinati, dalle grotte, dai vicoli e armati scendono a gruppi nel 
        centro dei quartieri e della città.  
         
        Particolarmente aspra la lotta alla Speranzella, in via Poveri 
        Bisognosi. I tram vengono rovesciati per impedire il passaggio ai carri 
        armati tedeschi; vengono erette barricate con ogni genere di materiali 
        che vengono anche lanciati dalle finestre, in via Duomo, a Porta San 
        Gennaro e nei vicoli che sboccano al Rettifilo. 
         
        La lotta è furibonda. Il colonnello Scholl tenta un’azione di forza per 
        reprimere l’insurrezione. Mette in azione unità motorizzate situate al 
        campo sportivo del Vomero e alcuni panzer Tigre sperando così di poter 
        dominare la rivolta, ma non vi riesce anche se riesce ad avere un 
        provvisorio sopravvento. Otto Tigre vengono immobilizzati e incendiati 
        nelle strade della città creando così delle vere barriere per il 
        transito dei successivi.  
         
        Sempre al Vomero, viene presa d’assalto un’auto e ucciso un 
        sottufficiale. Cinque giovani vengono fucilati subito per rappresaglia, 
        dai tedeschi che sono sul posto; quarantasette vengono chiusi, come 
        ostaggi, nei locali del campo sportivo. 
         
        I tedeschi continuano a battersi perché vogliono lasciarsi aperta la via 
        alla ritirata, essere padroni delle arterie principali e continuare 
        nell’opera di distruzione degli impianti industriali della città. 
         
        Provincia di Napoli - A Garzano, nei pressi di Caserta, i 
        tedeschi penetrano nell’edificio di una comunità di salesiani e 
        colpiscono tutti quelli che trovano, uccidendo tre padri salesiani e 
        quattro coadiutori. Intanto a Caiazzo, sulla sponda destra del 
        Volturno, i tedeschi emanano l’ordine di evacuazione della cittadina. 
  
        
         
        STORIA POSTALE del 28 settembre  
         
        A Zara, a seguito di ordinanza del Comando Germanico, alcuni 
        francobolli italiani vengono sovrastampati "Deutsche Besetzang Zara". 
        Sembra che le serie complete siano soltanto 32. 
        
                  
          
        
        Una cartolina partita il 28 settembre 1943, in RSI, da Aversa (allora in 
        provincia di Napoli, oggi in quella di Caserta). Si tratta di un raro 
        documento perché Aversa sarà conquistata dagli Alleati il 5 ottobre ed è 
        quindi uno dei pochi documenti partiti per il nord in quel periodo. 
        
             
          
        
        Modulo prestampato della Croce Rossa inviato da Bolzano a Calcio (BG) 
        dove giunse il 2 ottobre. La cruda comunicazione della cattura da parte 
        dei tedeschi di Salini Giovanni alla moglie Gina appare come inviata da 
        una privata: Rina Facchinati che dichiara il proprio indirizzo e 
        aggiunge ulteriori parole rivelatrici dello stato di prigionia del 
        congiunto:  
        “Vostro marito vi fa sapere che sta bene, vi ricorda sempre e 
        abbracciandovi vi prega di stare tranquilla che vi darà notizie appena 
        possibile”. 
         
        Salini Giovanni era uno dei circa 700.000 militari italiani di ogni 
        grado che da tutti i fronti furono catturati dagli ex alleati tedeschi e 
        inviati in Germania a seguito dell’armistizio italiano con gli Alleati, 
        quello che i tedeschi considerarono un tradimento imperdonabile. 
  
        
         
        
        Mercoledì 29 Settembre   
         
        DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO 
         
        Mussolini, ripresi i contatti con la situazione italiana, è 
        consapevole della demoralizzazione e del caos esistenti nelle regioni 
        occupate e della invadenza nella vita italiana delle autorità militari e 
        civili tedesche. In questo stato d’animo egli ha esitato prima di 
        assumersi l’impegno definitivo di intraprendere la restaurazione 
        dell’autorità fascista d’accordo con un simile alleato. In proposito, 
        ha oggi un colloquio chiarificatore con Rahn durante il quale 
        Mussolini, pur approvando la distruzione in Italia da parte tedesca, di 
        settori specificamente militari e di obiettivi di importanza militare, 
        chiede però che siano date istruzioni per risparmiare il più possibile 
        installazioni di gas, elettricità e acqua, ad evitare disordini interni. 
        Rahn consiglia il duce a trasferirsi al più presto al Quartier generale 
        del governo in modo da mettere in piedi, nel minor tempo possibile, un 
        efficiente organo amministrativo. Mussolini è d’accordo nel far questo 
        non appena gli sia garantita una sede, trasporti e mezzi di 
        comunicazione oltre al minimo da lui richiesto di collaboratori, 
        funzionari ed altro personale, circa duemila persone. La sede designata, 
        ove Rahn si reca oggi stesso, è Belluno, presso il Quartier generale del 
        generale Wolff. Mussolini propone anche di convocare nell’Assemblea 
        nazionale, prevista per fine ottobre o i primi di novembre, le autorità 
        locali, i veterani fascisti, i rappresentanti dei lavoratori e dei 
        contadini. 
         
        Il Governo Fascista Repubblicano comunica: 
         
        "Con l'indirizzo approvato dal Consiglio dei Ministri del 27 
        settembre si dà inizio al funzionamento del nuovo Stato Fascista 
        Repubblicano, il quale troverà nella Costituente, che sarà prossimamente 
        convocata, la promulgazione dei suoi definitivi ordinamenti 
        costituzionali. Da oggi e fino a quel giorno il Duce assume le funzioni 
        di Capo del nuovo Stato Fascista Repubblicano". 
         
        Nell'assumere le funzioni di Capo dello Stato Fascista Repubblicano, 
        Mussolini dirama il seguente proclama: 
         
        "Colla sanzione accordata da parte del Consiglio dei Ministri al 
        proclama del 26 settembre 1943, è stato fondato lo Stato della nuova 
        repubblica fascista, il quale riceverà la conferma delle sue funzioni 
        costituzionali dell'Assemblea Nazionale Costituente che sarà convocata 
        in un prossimo avvenire. Sino a tale data assumo da oggi le funzioni di 
        Capo del nuovo Stato repubblicano fascista". Firmato: MUSSOLINI 
         
        LE CONSEGUENZE DEL TRADIMENTO DELL’IDEA DEL 25 LUGLIO  
         
        A Roma viene arrestato l'ex segretario amministrativo del partito 
        fascista, Giovanni Marinelli. Prelevato dalla sua abitazione e 
        arrestato con l'accusa di tradimento dell'"idea" e aiuto al nemico, 
        viene tradotto a Regina Coeli assieme ad altri tre "congiurati" 
        del 25 luglio: Luciano Gottardi, presidente della Confederazione 
        dei Lavoratori dell'Industria; Carlo Pareschi, già ministro per 
        l'Agricoltura, e Tullio Cianetti, già ministro delle 
        Corporazioni. 
         
        Occorre ricordare, a questo punto, che i 
        “congiurati traditori dell’idea” erano i 19 gerarchi che all’alba del 25 
        luglio avevano firmato dell’ordine del giorno Grandi provocando così la 
        caduta del Governo e del Fascismo. Con la restaurazione di un nuovo 
        Stato Repubblicano Fascista, i 19 traditori erano diventati tutti dei 
        ricercati da processare e condannare. Inserisco le foto con i loro nomi.
         
        
          
        
          
        
        IL MARTIRIO DI NAPOLI 
         
        A Napoli continuano furiosi gli scontri fra la popolazione e la 
        truppe tedesche. Si svolgono nella zona di Piazza Carità, al 
        campo sportivo del Vomero, nei pressi degli alberghi Universo, 
        Bologna e anche dell' "Hotel Parco" quartier generale del 
        colonnello Scholl. Al Vomero la direzione politico – militare 
        viene assunta dal professor Antonino Tarsia. Un altro comando in via 
        Salvator Rosa ha alla sua testa il colonnello Bonomi. La città bassa 
        continua ad essere priva di un Comando militare unico e di una direzione 
        coordinata. 
         
        I tedeschi tentano ancora di scendere da Capodichino e da 
        Capodimonte, con un frastuono infernale di carri armati che vomitano 
        rabbiose sventagliate di mitraglia. Dalla parte della discesa di 
        Santa Teresa, sebbene sottoposti a tempestose scariche di 
        mitragliatrici e di fucili, i tedeschi tirano a spazzare d’infilata la 
        rampa di San Polito, che deve essere sgomberata da quasi tutti 
        gli armati, salvo pochi animosi eroi. Giunti allo sbarramento 
        tranviario, i Tigre, trovandolo davvero ostacolato, manifestano la loro 
        rabbia con un inutile mitragliamento delle vetture. Gli insorti 
        assediano i tedeschi al campo sportivo del Vomero. Tutti, assediati e 
        assedianti mancano di acqua e scarseggiano di munizioni. Nel pomeriggio 
        iniziano le trattative per la resa tedesca; è sempre più imminente 
        l’arrivo degli Alleati. Nella notte, si concludono. Il colonnello Scholl 
        incontra il "capitano" Stimolo, degli insorti, e tratta una 
        tregua che viene fissata per le ore 7 di domani mattina 30 settembre. Il 
        comandante tedesco ha chiesto di avere libero il passaggio per sé ed i 
        suoi uomini , promettendo in cambio il rilascio degli ostaggi che sono 
        ancora prigionieri al campo sportivo. 
         
        Il comando germanico della X Armata deve comunicare a Kesselring che 
        “Napoli è in piena rivolta”. La presenza di numerosi mezzi blindati 
        consente comunque agli occupanti di procedere allo smantellamento di 
        vasti settori del porto: ogni ancoraggio è difatti ostruito 
        dall’affondamento di navi e cassoni, mentre vengono fatte saltare gru, 
        pontoni, oleodotti, cavi ad alta tensione, e disseminate mine ovunque, 
        molte delle quali con spolette a tempo. 
  
        
         
        STORIA POSTALE del 29 settembre  
        
         
          
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        La lettera, oltre a mostrare un raro uso di un Rossini in RSI, presenta 
        anche due Galilei fuori corso dal 1° di luglio.  | 
        
         
          
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        Giovedì 30 Settembre 43   
         
        IL MARTIRIO DI NAPOLI 
         
        A Napoli, il maggiore Sakau, comandante del presidio militare 
        tedesco, dopo l’incontro di ieri sera fra Sholl e il “capitano” Stimolo, 
        alle 7, da ordine di cessare ogni azione di guerra (i tedeschi hanno 
        impiegato, inutilmente, anche artiglierie e carri armati) e fa 
        rilasciare tutti gli ostaggi. Così i tedeschi iniziano l’evacuazione 
        dalla città, ma, sulla strada della ritirata, compiono altri delitti, 
        altre distruzioni (sparano cannonate sull’abitato, uccidendo senza 
        ragione dei giovani disarmati, in località Trombino, incendiano a
        San Paolo Belsito, presso Nola, solo per sfogare il 
        livore, l’archivio storico della città di Napoli, distruggendo una fonte 
        documentaria insostituibile). 
        Gli ultimi nidi di resistenza di gruppi fascisti che si erano votati al 
        “cecchinaggio” vengono sbaragliati in giornata. Si combatte a Porta 
        Capuana dove un nucleo di fascisti asserragliato nella torre non 
        vuole arrendersi e rende impraticabile la zona con sventagliate di 
        mitraglia; il combattimento dura fino a sera alla Pigna dove i 
        tedeschi sfogano la loro impotenza sulla popolazione del quartiere. 
         
        Provincia di Napoli - A Orta di Atella (Caserta), come 
        rappresaglia al fermo e la sequestro di alcuni autocarri, una 
        cinquantina di militari germanici piombano nell’abitato sparando 
        all’impazzata e uccidendo quattro passanti. Altri 21 rastrellati, dopo 
        essere stati schierati lungo il muro di cinta di una proprietà agricola, 
        vengono fucilati senza che nulla sia emerso a loro carico. A 
        Giugliano alcuni soldati fucilano 13 italiani. 
 
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        DALLO STATO FASCISTA REPUBBLICANO 
         
        Termina oggi l’incarico di comandante militare della piazza di Roma da 
        parte del generale della Luftwaffe Reiner Stahel che da domani 
        passerà ad un incarico operativo all’interno dell’Oberkommando Sud (nella 
        foto). Lo sostituisce il generale Maeltzer. 
         
        Il segretario Pavolini comunica che il distintivo del nuovo 
        Partito Fascista Repubblicano torna ad essere quello del 1919-21: 
        tricolore ovale con fascio littorio di foggia repubblicana. 
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        La Presidenza del Consiglio decide lo sdoppiamento dei Ministeri 
        del Nord sotto il nome di "sedi bis" minacciando gravi sanzioni contro i 
        funzionari che, designati a recarsi al Nord, non obbediranno. 
         
        Renato Ricci, che sarà il comandante del nuovo esercito dello 
        Stato Fascista Repubblicano, sta cominciando a pensare alla 
        riorganizzazione della MVSN (Milizia Volontaria della Sicurezza 
        Nazionale) come esercito e tiene oggi un rapporto a Roma durante il 
        quale annuncia che la Milizia, inquadrata sulla base delle legioni, 
        “comprenderà due grandi branche”: una, la Milizia Legionaria, assorbirà 
        tutti i giovani di leva e “comprenderà le varie specialità già esistenti 
        nell’esercito suddivise in Armi, Corpi e specialità”; l’altra si 
        chiamerà Milizia Legionaria Giovanile e arruolerà i ragazzi dai 18 anni 
        ai 22 anni che si presenteranno volontari entro il 31 ottobre, la ferma 
        sarà di un anno, valida come servizio di leva e rinnovabile su domanda. 
        Ricci vuole creare un esercito di partito contro la volontà del ministro 
        della Difesa, Graziani che vede l’esercito come un’entità 
        nazionale e apolitica. 
         
        I quotidiani di oggi danno notizia dell'avvenuto riconoscimento 
        ufficiale del Governo Fascista Repubblicano da parte dei Governi 
        Ungherese, Rumeno, Croato, Slovacco Giapponese, del Manciuquò, della 
        Cina Nazionalista e della Thailandia. 
  
         
        STORIA POSTALE del 30 settembre 
  
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        Una cartolina postale Vinceremo fuori distretto da Comeana (FI) a Prato 
        (FI) e un piego comunale da Roma a Pescara 
  
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