il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

8° Periodo: dall’11 maggio al 7 giugno 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

Terza parte (dal 29 maggio al 3 giugno 1944)

 

Lunedì 29 maggio 1944

SULLA GIUSTIZIA

Si apre, a Brescia, l’anno giudiziario della Corte di Cassazione con una udienza solenne.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Trieste – I tedeschi fucilano dieci giovani a Prosecco.

Provincia di Udine - Tredici giovani friulani vengono fucilati a Premariacco, tredici a San Giovanni al Natisone.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI

A Roma viene ucciso Umberto D’Ottavi.

BOMBARDAMENTI ALLEATI

Squadriglie di aerei alleati, dopo avere sorvolato Roma, si sono portate sulle vie di accesso alla città dove hanno sganciato bombe e spezzoni incendiari. Il Santuario del Divino Amore, tanto caro ai romani, ha risentito anch’esso della furia della guerra.
 


STORIA POSTALE del 29 maggio

Una cartolina postale 0,30 Vinceremo espressa regolarmente affrancata 1,55 (0,30 cartolina fuori distretto + 1,25 di espresso) e una lettera raccomandata per Ginevra affrancata 2,75 (1,24 di lettera per estero + 1,50 di raccomandazione per estero), censura tedesca.



Martedì 30 maggio 1944

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD

Mussolini, che non decide niente e non può far altro che colloquiare con i suoi sorveglianti, ha un franco colloquio con l'ambasciatore Rahn in seguito al quale l'ambasciatore manda subito un telegramma al Ministero degli Esteri a Berlino. "Tra le truppe che in Germania si preparano a formare le nuove divisioni di Salò" riferisce il diplomatico, riconoscendo che le diserzioni e l'indisciplina di cui viene informato puntualmente sono una realtà derivante dalla scarsezza o dalla mancanza totale di spirito bellico e di preparazione dei comandanti nazionali "c'è la sensazione che istruttori tedeschi vengano a mano a mano sostituiti da italiani". Questa sensazione rende felice Mussolini, ma egli è anche dell'opinione che le divisioni italiane in un impiego militare al fronte debbono possibilmente essere guidate da ufficiali tedeschi, e che, in ogni caso, i comandanti di divisione debbano essere generali tedeschi. Questa sua scelta non dipende da nessuna questione di prestigio. Soltanto quando la Wehrmacht tedesca avrà preparato un nuovo corpo di ufficiali italiani si potrà pensare che la guida dei soldati italiani possa essere nuovamente affidata a ufficiali italiani. Più di tutto, salvo veramente poche eccezioni, egli vorrebbe sostituire tutti gli ufficiali italiani con ex sottufficiali sperimentati e idonei.

A sera nella caserma “Papa” di Brescia, un reparto in partenza per Vercelli, anticamera dei lager, si ammutina. I militari tentano di sopraffare le sentinelle. Arrivano le ronde. Si spara in aria. Un soldato che aveva già scavalcato il muro di cinta viene ferito.

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE

A Saretto Val Marina il delegato del CLN piemontese D. L. Bianco e il comandante della 2^ Regione della resistenza francese, Juvenal, firmano un accordo di collaborazione e riaffermano “la piena solidarietà e fraternità franco – italiana nella lotta contro il nazismo e il fascismo”.



STORIA POSTALE del 30 maggio
 

Piego nel distretto di Firenze con “Affrancatura a carico del destinatario” regolarmente affrancato con un infrequente uso di segnatasse da 0,25 della serie Provvisoria e una cartolina postale Vinceremo da 0,15 con affrancatura aggiunta di un 0,30 pacchi usato in emergenza come un valore ordinario; praticamente la cartolina fu usata come supporto. Censura della Commissione Provinciale di Bologna.

Un piego comunale da Parma a Villamosso affrancato con il bollo R.P. PAGATO e una lettera raccomandata per la Boemia censurata dai tedeschi e regolarmente affrancata 2,75 (1,25 lettera per estero + 1,50 di raccomandazione per estero)

 

Mercoledì 31 maggio 1944

GRAZIANI SI LAMENTA

Anche il maresciallo Graziani, come Mussolini nello scorso gennaio, solleva il problema della informazione tempestiva sulla situazione sul fronte italiano "non essendo orientato da alcuna fonte militare". A lui personalmente e verbalmente darà le informazioni richieste il colonnello Haggenreiner, il quale, come Jandl, distruggerà subito i rapporti scritti.

DALLA FRONTIERA SVIZZERA

Il servizio segreto svizzero comunica a Berna, assieme alla notizia dell'abolizione da parte tedesca del posto di frontiera di Reschen (del 20 maggio), che i tedeschi e gli italiani si sono schierati su tutta la linea di frontiera elvetica, paese per paese.

GUERRA AL RIBELLISMO

I giornali confermano che la cifra definitiva degli “sbandati” che si sono presentati ai comandi della RSI entro le ore 24 del 25 maggio scorso: sono stati 44.145. “Mancano ancora i dati di alcune province per difficoltà di comunicazioni” dice l’agenzia “Stefani” “ma essi potranno spostare sensibilmente la cifra complessiva”.

DELLA STAMPA

Il ministero della Cultura Popolare da notizia che, su proposta del presidente dell’agenzia Stefani, Luigi Barzini, è stato nominato direttore generale della stessa agenzia il giornalista Ernesto Daquanno e che il giornalista G.G. Pellegrini è stato nominato direttore del “Lavoro” di Genova.

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD

La GNR di Genova, a proposito della chiamata alle armi delle classi 1922, 1923 e primo quadrimestre del 1924, segnala che, ad oggi, risultano “assenti ingiustificati” 3163 elementi.
Al mattino, il reparto che ieri si è ammutinato nella caserma “Papa” di Brescia, viene avviato alla sua nuova destinazione (Vercelli): all’appello mancano 105 militari.
Sempre oggi, alle 5,30, dalla caserma “Gorizia” di Ravenna partono trecento soldati diretti in Germania: è il reparto “Auflager I Ravenna”. Mentre soldati transitano in via San Vitale, inquadrati e accompagnati da militari tedeschi, si mettono a gridare in coro: “Viva la repubblica” facendo seguire a tale motto gesti scorretti. Al passaggio davanti al distaccamento di San Vitale, notata la scritta GNR, fanno gesti volgari e cantano, indisturbati e ad alta voce, Bandiera Rossa.

La GNR di Parma, a proposito della chiamata alle armi delle classi 1916, 1917 e 1918, commenta così l’incredibile record negativo della provincia:

Il richiamo delle classi 1916 – 1917 e 1918 non ha fornito che un ben scarso contributo alla costituzione del nuovo esercito, in quanto la maggior parte dei richiamati ha potuto usufruire dei vari motivi di esonero contemplati nel provvedimento di chiamata. Su circa 2000 richiamati, 1920 sono stati lasciati infatti in congedo con esonero, e solo 80 sono stati così arruolati per il servizio incondizionato”.

DELL’ARMA DEI CARABINIERI

Sta prendendo corpo il vecchio progetto tedesco di trasferire in Germania diecimila carabinieri da impiegare come “bassa forza” nel servizio antiaereo (Flak) e nella sorveglianza ai campi della Luftwaffe. I nazisti vogliono ottenere un doppio vantaggio: primo, allontanare dall’Italia una truppa che, da sette mesi, ha accettato di mettersi al servizio della RSI lasciandosi inquadrare nella GNR, ma che ha sempre obbedito di malavoglia e, secondo, sollevare in Germania da compiti di retrovia soldati tedeschi da inviare sui vari fronti.
La RSI non si oppone. Ma ai carabinieri la Germania non piace, e anche loro cominciano a ribellarsi fuggendo. Spesso fuggono non da isolati, ma a gruppi interi, sottufficiali in testa, con armi, munizioni, coperte, materiale d’equipaggiamento. Non di rado vengono coinvolti nella fuga altri elementi della GNR non provenienti dall’arma.
Il contingente di carabinieri raccolto a Torino, appena lasciata la stazione ferroviaria di Porta Nuova, infrange i vetri di una carrozza e grida tre volte: Viva il re! A Verona, gli ufficiali superiori della GNR, provenienti dai carabinieri, che dovrebbero assumere il comando dei primi tre battaglioni in partenza per la Germania, si danno ammalati.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI

Muoiono sotto i colpi dei GAP: il tenente della Guardia di Finanza Azeglio Milleri a Bologna e Antonio Piai a Corbanese di Tarzo (Treviso).

RAPPRESAGLIE NAZI-FASCISTE

Provincia di Ancona - In un giorno imprecisato del mese le SS tedesche e le brigate nere italiane hanno fucilato 11 civili a Filottrano.

Provincia di L’Aquila - I tedeschi fucilano quattro civili in località Tre Portoni e altri quattro a Collelongo. A L’Aquila, orribilmente sfigurato dalle inumane sevizie, viene fucilato dai tedeschi Mario Celio di Avezzano. Il partigiano faceva parte della “banda della Duchessa” che è al comando del tenente medico Luigi Marrone e del sottotenente degli alpini Orlando Colafigli. La banda prende nome dalle montagne omonime situate sulle pendici del monte Velino e opera sulle rotabili Sassa - Lucoli, Tornimparte - Fiamignano e L’Aquila – Antrodoco. Insieme al Celio erano stati catturati dai tedeschi altri tre partigiani che, seviziati come lui, erano stati condannati a morte, ma sono riusciti a evadere.

BOMBARDAMENTI ALLEATI

I centri italiani colpiti dall’aria nel trascorso mese di maggio sono stati 661. Oggi viene colpita a Roma la zona della Magliana.


STORIA POSTALE del 31 maggio

Una cartolina postale Vinceremo da 0,30 con il bollo a targhetta CITTA’ APERTA DI ROMA e una lettera raccomandata espressa inviata da Rovato (BS) regolarmente affrancata 3,00 (0,50 lettera fuori distretto + 1,25 di raccomandazione + 1,25 di espresso) a Roma dove non giunse per probabili interruzioni sulle linee ferroviarie i conseguenze dell’avvicinarsi della linea del fuoco alla capitale, vedi bollo lineare AL MITTENTE.



Giovedì 1 giugno 1944

RELAZIONI CON L’ESTERO
 

Il conte Mazzolini accompagna il ministro del Manciukuò (vedi foto), Lo Chen Pang, da Mussolini per la presentazione delle credenziali. E’ la terza volta che si rinnova il cerimoniale per l’accreditamento di un ambasciatore (dopo quello per Rahn e per Hidaka). Italia e Manciukuò sono vincolati dal patto anticomunista insieme al Giappone. Mussolini è di pessimo umore e Mazzolini deve convincerlo a rasarsi, cosa che non ha fatto da due giorni. Mussolini è fortemente preoccupato per la situazione militare che sta precipitando sul fronte italiano. In proposito scrive una lettera a Hitler.

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD

Il ministro delle Forze Armate emette oggi il bando di chiamata alle armi degli iscritti alla leva marittima.

La GNR di Siena così segnala un episodio avvenuto in data odierna, avvertendo che “la truppa dell’esercito repubblicano rivela la sua vera anima attraverso un’infinità di episodi più o meno palesi, ma tali da metterci in guardia contro le armi di questi soldati che, a momento opportuno, è presumibile spareranno sui fascisti e sui militari della GNR”:

“Il 1° corrente, verso le ore 23, durante un allarme aereo per cui gli edifici, compresi quelli militari, trovavansi privi di luce, nella caserma Lamarmora (di Siena), dove trovasi accantonato, insieme al battaglione scuola allievi ufficiali della GNR, il 1° battaglione complementi dell’esercito, nelle camerate da questi ultimi abitate furono cantati inni sovversivi e vennero gridate dalle finestre delle camerate stesse le seguenti frasi: “Verranno i ribelli a liberarci! Morte alla Milizia! Siete un branco di merde!
Assenti ingiustificati dai reparti dell’esercito si notano ogni mattina in numero maggiore, mentre quelli presentatisi in virtù del bando del 18 aprile sono stati in numero trascurabilissimo e la maggior parte di essi, resisi conto della situazione, hanno ripreso la via del bosco”.

 

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI

A Forte Bastione di Carrara i partigiani catturano quaranta militi della GNR e un ingente quantitativo di armi e munizioni.


BOMBARDAMENTI ALLEATI

Bombardamento su Recco (vedi foto).
 


 

STORIA POSTALE del 1° giugno

Piego comunale da Grandola e Uniti a Menaggio (CO) affrancato con un valore segnatasse della Provvisoria usato in emergenza come ordinario
E una cartolina postale Vinceremo da 0,15 usata come ricevuta di ritorno regolarmente affrancata 0,50 con i valori aggiunti 0,25 della Provvisoria e 0,10 della Imperiale.



Venerdì 2 giugno 1944

NOTIZIE DALL’INTERNO

Vengono emesse disposizioni ai capi delle province in materia alimentare. In particolare viene istituita per tutte le maestranze industriali, cooperative e artigiani la mensa aziendale obbligatoria a prezzo fisso uguale per tutti, vengono incrementati gli spacci aziendali e interaziendali, riducendo di conseguenza ulteriormente il numero dei dettaglianti (accusati di dedicarsi sempre di più dell’esosa speculazione della vendita sotto banco), e viene, infine, imposta a tutti i ristoranti, osterie e bettole l’adozione del piatto unico.

RELAZIONI ESTERE

Mussolini consegna all'ambasciatore italiano a Berlino, Anfuso, che è venuto a conferire a Salò, una lettera che ha scritto a Hitler. In essa ha voluto rappresentare la difficile situazione dell'Italia e del Governo se Roma dovesse cadere e l'Italia Centrale trasformarsi anche questa in un campo di battaglia.

TEDESCHI

Arriva, per conoscenza personale al tenente colonnello Jandl, una strana comunicazione: Da fonte sicura giunge questa notizia che viene segnalata per conoscenza personale:

"Il 25 aprile è arrivata a Tiflis (Tblisi) una commissione militare italiana di 4 alti ufficiali e di altri 8. La commissione, che proveniva dall'Iran, è partita il 26 o 27 aprile per il Nord. L'arrivo di questa commissione italiana deve essere messo in collegamento con la preparazione di un corpo d'armata italiano, formato da prigionieri di guerra, che dovrà, sotto direzione sovietica, battersi contro la Germania. La formazione di unità italiane è già cominciata a Novocerkassk. Alcune notizie dicono che già a metà aprile unità italiane hanno lasciato Novocerkassk".

Di più non si sa: forse si tratta di un tentativo di organizzare in unità combattenti le decine di migliaia di prigionieri dell'ARMIR catturati sul Don. Ma anche per i tedeschi tutto questo resta un mistero. Jandl tiene la notizia per se e non la comunica certo a Mussolini, già di per se ansioso.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI

Battaglia di Ballabio” - Nella notte sul 3, i partigiani attaccano la caserma della ex Polizia Ferroviaria presidiata ora da 700 fascisti. Nell’attacco, previsto di sorpresa, ma non riuscito, muoiono tre partigiani e uno dei loro capi, detto il Biondo, che, rimasto ferito alle gambe, viene finito a colpi di baionetta la mattina dopo.

Repubblica di Montefiorino (MO) - In questi primi giorni di giugno i partigiani iniziano una serie di azioni che porteranno alla liberazione della zona che poi porterà questa denominazione. Una serie di assalti ai presidi fascisti dei dintorni e poi vere battaglie che portano al possesso di alcune posizioni decisive come il Passo delle Forbici, Ligonchio, Villa Minozzo e all’assalto alla rocca di Montefiorino.

A Romagnese (Pavia), viene ucciso Guido Rizzo.

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE


Il CLN e i tedeschi si accordano per la città di Siena. Il CLN si impegna a non farla occupare dai partigiani mentre i tedeschi si impegnano a riconoscerne il carattere di “città ospedaliera” evitando l’ingresso delle sue truppe e consentendo il libero accesso agli automezzi sanitari e alla polizia.. I fascisti repubblicani si ritireranno al nord senza portarsi dietro prigionieri politici o i partigiani catturati. Il controllo della città sarà tenuto dalla “guardia civica” agli ordini del colonnello Barburelli. L’accordo verrà rispettato dalle parti dando così la sensazione che la città sia libera sin da prima della sua effettiva liberazione da parte delle truppe alleate che avverrà il 3 luglio.

Provincia di Ferrara – Scioperi a Stellata, Gavello e Pilastri.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Bologna – A Venola, quattro civili vengono trascinati fuori delle loro case e fucilati; altri finiscono in parte a Bologna come ostaggi e altri in Germania. Al podere Acquafresca di Brigola, di una famiglia di quindici persone, otto vengono portate via e quattro fucilate.

Provincia di L’Aquila - Nel tardo pomeriggio a Onna i tedeschi uccidono Maria Cristina Papola di 17 anni con due colpi di pistola. L’atto omicida è avvenuto a seguito di un precedente, nello stesso pomeriggio, diverbio fra un civile e un tedesco per un cavallo. Durante la discussione il tedesco è stato ferito dal civile e i tedeschi, suoi compagni, sono poi giunti sul posto e hanno aggredito la ragazza, anche lei proprietaria di un cavallo, credendo erroneamente che fosse la sorella del feritore.


STORIA POSTALE del 2 giugno

Lettera intestata del comune di Boscomarengo (AL) inviata a Tribano (PD) con affrancatura con pagamento in contanti R.P. PAGATO 0,25 (tariffa ridotta fra comuni) rispedita da Tribano con l’uso di un valore 0,25 Monumenti Distrutti emasso il 5 giugno. A destra una lettera raccomandata regolarmente affrancata 1,75 ma in emergenza di valori ordinari con tre valori pacchi, da Castelnuovo di Sotto (RE) alla Posta da Campo 769.



Sabato 3 giugno 1944

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD

In questi giorni viene emesso il nuovo bando di presentazione alle armi: il richiamo delle classi 1920 e 1921 e la chiamata dei diciottenni del primo semestre del 1926. Tutti dovranno presentarsi ai distretti fra il 15 e il 24 del mese. Riguarda i sottufficiali e la truppa dell’esercito e dell’aeronautica. I più giovani e tutta la classe del 1920 andranno a lavorare in Germania; gli altri a colmare i vuoti lasciati dalle diserzioni. “Ai militari nati nel 1920” precisa il manifesto di richiamo “è concesso di presentare domanda di incorporazione volontaria nelle FF.AA. repubblicane”. Tutti i militari del 1921, invece, entreranno subito a far parte dell’esercito di Salò.

Il fronte sta cedendo e, a soffocare il già tiepido entusiasmo nelle reclute di Salò, dal fronte arrivano in fuga, avanguardie della sconfitta, i primi sbandati del nuovo esercito fascista. Da Ferrara la GNR racconta:

Pessima, soprattutto per le conseguenze politiche sul morale dei soldati in approntamento per le zone d’impiego e per i civili, è stata l’impressione prodotta dalla fuga dal fronte di Nettuno dei giovani soldati ferraresi colà distaccati quali effettivi al 134° Battaglione genio e 2° Battaglione genio.
I soldati, e anche i sottufficiali, fermati dalla Guardia in diversi presidi della provincia, sono sfiduciati, stanchi, incapaci di comprendere l’ignominia del loro gesto. Dichiarano che all’atto dell’arretramento o gli ufficiali hanno sciolto il reparto (caso 1^ compagnia, 134° Battaglione) autorizzando i soldati a raggiungere le famiglie, oppure gli ufficiali non si sono fatti più vedere (caso 2° Battaglione genio comandato dal capitano…).
I soldati, in famiglia, con gli amici e conoscenti, diffondono le notizie più allarmistiche e si rendono, il più delle volte incoscientemente, migliori collaboratori del nemico e degli antifascisti.
Si ritiene assolutamente necessario che nelle immediate retrovie del fronte siano istituiti dei posti di blocco con il preciso incarico di fermare e incanalare verso punti prestabiliti tutti i fuggitivi (senza distinzione di grado) oonde impedire loro di raggiungere l’interno.
Corre altresì voce, non controllata, che parecchi ufficiali appartenenti ai reparti anzidetti abbiano trovato rifugio in Roma, sostituendo l’uniforme con l’abito civile
”.

PER FIRENZE CITTA’ APERTA

Firenze – Camneno (ex - ambasciatore rumeno) riceve la risposta di Hitler alla sua del 25 marzo. E’ datata 12 maggio e firmata dal colonnello - generale Alfred Jodl ma scritta sicuramente da Hitler che in realtà non chiarisce alcuna concreta intenzione di dichiarare Firenze “città aperta”.

SU GIOVANNI GENTILE

Mussolini emana un decreto che dispone la tumulazione della salma di Giovanni Gentile nella chiesa di Santa Croce in Firenze.

ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD

A Roma Giuseppe Di Vittorio (PCI), A.Grandi (DC) ed E.Caneri (PSIUP, in sostituzione di Bruno Buozzi detenuto dai tedeschi) sottoscrivono il così detto “patto di Roma” di unità sindacale che permetterà la costituzione della CGIL.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

A Pallanzeno, nella Val d’Ossola, i partigiani attaccano la ferrovia.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI

Provincia di Roma - Due civili vengono fucilati dai tedeschi per rappresaglia a Olevano Romano.

ULTIMO GIORNO DI RSI A ROMA
 

saltare i depositi di carburante della caserma Macao danneggiando anche le case vicine nelle quali una quarantina di civili trovano la morte o restano feriti perché non sono stati preavvertiti in tempo.
Dall’albergo Excelsior esce il comandante della piazza di Roma, generale Maeltzer visibilmente brillo e, armi e bagagli, si allontana verso la Cassia su una grossa macchina preceduta da due motociclisti e seguita da una autoblindo.

Alle 20 in città corre voce che i tedeschi stiano attuando un piano per distruggerla per non consegnarla agli alleati. Kesselring invece, per la fretta di ritirarsi, non ha predisposto nemmeno le cariche per far saltare i ponti sul Tevere.

Nel pomeriggio se ne vanno i carcerieri di via Tasso (nella foto). Si portano dietro una ventina di ostaggi, l’elenco dei prigionieri da trasferire al nord comprenderebbe un primo contingente di 160 persone ma devono rinunciarci per mancanza di trasporti. I tedeschi decidono di rivedere l’elenco riducendolo a soli venti prigionieri da trasportare con un solo camion insieme ad una piccola scorta di SS. Fra questi c’è il sindacalista Bruno Buozzi arrestato alcuni mesi prima in casa di amico. Le celle dei detenuti che i tedeschi non possono portare via vengono lasciate aperte ma questi, increduli e sospettando un tranello, aspetteranno un paio d’ore prima di uscire ed eclissarsi. Il camion con i tedeschi e gli ostaggi raggiunta la via Cassia la trovano intasata dalle unità militari in ritirata verso il nord. Viene deciso di fermarsi in località La Storta dove i detenuti, ridottisi a 14 unità perché alcuni sono riusciti a fuggire, vengono rinchiusi in un fienile. Le SS di guardia sono visibilmente nervose: questi ostaggi sono d’impaccio per la fuga.

I giornali annunciano che l’erogazione del gas è stata “temporaneamente sospesa”. I telefoni tacciono. Alle 8 un grande boato scuote la periferia,: i tedeschi hanno fatto saltare la polveriera di Forte Tiburtino. Alle 10 vengono fatti


Nella notte sul 4, e fino al mattino, gli Alleati radiotrasmettono più volte un appello sollecitando i romani a partecipare alla battaglia finale contro gli occupanti.

BOMBARDAMENTI ALLEATI

Roma subisce l’ultimo attacco aereo. Nel pomeriggio, una formazione di 18 Mitchell attacca automezzi tedeschi che si dirigono a nord, nella zona Casilina.


STORIA POSTALE del 3 giugno
 

 

 

Articolo su “Il Pomeriggio – Corriere della Sera”.
Si tratta della serie definitiva della RSI poi normalmente denominata “Monumenti distrutti”. In realtà i valori che furono emessi furono quattro per la presenza del 0,75. Questo articolo conferma la prima data nel 5 giugno e lascia incertezza sulla data di emissione del 0,75.
 


Un piego espresso e una raccomandata espressa inviate da Modena e Santorso (VC) a Roma entrambe respinte al mittente perché impossibilitate a raggiungere la Capitale ormai isolata dal Nord.

Ricevuta di ritorno di ospedale e cartolina postale 0,30 Vinceremo espressa.
 

 

 

 

 

 

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