il tramonto di un regno




 
 






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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

10° Periodo: dal 20 luglio al 14 agosto 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana

Prima parte (dal 20 al 24 luglio 1944)
 

Giovedì 20 luglio 1944

MUSSOLINI IN GERMANIA IL GIORNO DELL’ATTENTATO A HITLER

Il treno speciale di Mussolini doveva arrivare a Rastenburg nel primo pomeriggio. Invece, mentre il treno si avvicina alla stazione di Goerlitz, viene bruscamente fermato su un binario morto e trattenuto per oltre un’ora. Quando, finalmente, il treno viene fatto entrare in stazione lo stesso Hitler accoglie Mussolini. Visibilmente agitato gli comunica di essere stato oggetto di un attentato alle 12,40. Gli dice testualmente:

“Duce, proprio adesso mi è stato scagliato un infernale ordigno…”.



La congiura contro Hitler
è stata ordita da militari capeggiati dal colonnello Klaus von Stauffenberg. Durante la odierna riunione nei locali del quartier generale germanico lo stesso colonnello, alle 12,30, che siede a un paio di metri da Hitler, depone sotto il tavolo una borsa contenente una bomba e, con una scusa esce. La borsa con la bomba viene spostata, per puro caso, più lontano e questo salva Hitler. L’esplosione è notevole, ma pochi attimi dopo Hitler esce miracolosamente sano e salvo dalla baracca dove è avvenuto l’attentato. Ha riportato solo delle leggerissime ferite. Fallisce così il tentativo di rovesciare il nazismo.


Il quartier generale del Fuhrer dirama subito il seguente comunicato:

“Contro il Fuhrer è stato compiuto un attentato con materiale esplosivo. Del suo seguito sono rimasti gravemente feriti il generale di divisione Schmund, il colonnello Brand, il tenente colonnello Borgman, il collaboratore Berger. Ferite meno gravi hanno riportato il generale d’armata Jodl, i generali Korten, Buhle, Bodenschatz, Heusinger e Scherf e gli ammiragli Voss e von Puttkamer. Il Fuhrer stesso, tranne lievi scottature e ammaccature, non ha subito ferite. Egli ha ripreso subito il suo lavoro
(vedi foto). Nel comunicato non si parla di morti ma invece ce ne sono stati quattro.


Gli italiani si chiedono, con estrema inquietudine, se la congiura, che ha determinato l’attentato, non contemplasse nei suoi piani, in caso di successo, anche l’arresto di Mussolini e la sua consegna agli alleati. Comunque Hitler vuole che il programma sia rispettato e che l’incontro italo – tedesco abbia il suo svolgimento. Ha così luogo la riunione, ma dopo che Hitler ha fatto visitare all’amico italiano la baracca nella quale è avvenuta l’esplosione.
Quando Mussolini ha la parola dice che l’emozione causata dall’avvenimento non gli consente di dilungarsi. Dopo avere esposta la precaria situazione nella Repubblica Sociale, il duce dichiara che tuttavia questa può essere tenuta sotto controllo e modificata positivamente purché si verifichino tre condizioni fondamentali. La prima è che l’avanzata alleata venga inflessibilmente bloccata sulla linea degli Appennini; se ciò non accadrà lo sfascio sarà inevitabile. La seconda condizione è l’entrata in azione delle quattro divisioni italiane addestrate in Germania: il loro ritorno in Italia e il loro schieramento sul fronte darà una dimostrazione definitiva della volontà di combattimento e provocherà un rafforzamento del morale dei cittadini della RSI. La terza condizione necessaria è la soluzione del problema degli internati militari. Dieci milioni di italiani, familiari degli interessati, sono profondamente turbati dall’internamento in Germania dei loro cari.
L’effetto propagandistico della soluzione del loro problema avrebbe effetti benefici anche nell’Italia già invasa dagli alleati, dato che molti degli internati provengono dal centro e dal meridione. Mussolini porge a Hitler, come gli ha suggerito Rahn, un promemoria dicendo che potrà leggerlo con comodo. Il Fuhrer, invece, lo legge subito e lo fa con molta attenzione., poi dice:

Io concordo pienamente con le proposte qui contenute. Penso che da oggi si possa incominciare a trasformare gli internati militari in liberi lavoratori, anche perché questo potrà avere un contraccolpo favorevole in Italia”.

Durante il colloquio finale Mussolini chiede ed ottiene la grazia per quattro ufficiali della Marina italiana condannati a morte dal Tribunale Marittimo tedesco a Parigi.

Mentre si svolge l’incontro fra i due dittatori, nella baracca attigua Graziani e Keitel concordano il programma della partenza delle quattro divisioni italiane, presente anche Alfred Jodl, capo dell’ufficio operativo del comando supremo. L’inizio della riunione è stato però burrascoso perché Keitel ha tentato di convincere Graziani che le divisioni ancora completamente presenti in Germania, la Monterosa che ha proprio oggi ha iniziato il trasferimento per l’Italia (1) mentre la San Marco sta preparandosi, potrebbero rimanervi per essere inviate sul fronte orientale ed essere utilizzate per la difesa antiaerea. La negativa e infuriata reazione di Graziani fa fare marcia indietro a Keitel.
Alla stazione ferroviaria di Rastenburg i due dittatori si salutano cordialmente (2).
………..
(1) La divisione conta 19.000 uomini, compresi 650 ufficiali. La comanda il generale Mario Carloni. Napoletano, 50 anni, già comandante del VI Reggimento bersaglieri in Russia, Carloni era stato sorpreso dalle vicende dell’8 settembre mentre, a Verona, sovraintendeva al Centro Costituzione Battaglioni Cacciatori Carri. Il 13 settembre era stato catturato dai tedeschi e deportato in Germania, prima al campo transito di Berlino, poi verso l’Off. Lager di Przemysl. La prigionia era durata solo 10 giorni. Il 23 settembre era stato liberato “in quanto decorato della croce tedesca in oro”. Tornato a Berlino, il 1° ottobre aveva assunto l’incarico di capo reparto esercito della Missione militare della RSI in Germania. Il 28 novembre era stato destinato a comandare la Divisione bersaglieri “Italia” che si stava costituendo nel campo di Heuberg. Il 15 giugno 1944 veniva promosso generale di brigata e il 16 luglio, quattro giorni prima del rimpatrio, Graziani lo ha destinato a sostituire il generale Goffredo Ricci nel comando della “Monterosa”. Con lui è passato alla divisione alpina anche il capo di stato maggiore dell’”Italia”, il tenente colonnello Teodoro Anela.
(2) Non sanno che questo è il loro addio definitivo.

DALLA RSI: PER FIRENZE CITTA’ APERTA
Firenze – L’attentato a Hitler distrugge la speranza che Kesselring dia l’autorizzazione, come richiesto dal cardinale Elia Della Costa, di avvicinare gli Alleati per la questione della “città aperta”.

DALLA RSI: DELL’ARMA DEI CARABINIERI
Continuano le vicissitudini per i carabinieri del Litorale Adriatico. In data imprecisata, fra l’8 e il 15, i carabinieri di Pola, Pisino e Capodistria, imprigionati a Trieste sono stati condotti alla stazione ferroviaria, fatti salire su carri piombati e portati a Tarvisio e, di qui, in Germania. Dopo Pola è la volta di Fiume, tutto sembra sia accaduto fra il 15 ed oggi, il seguente rapporto della GNR non precisa la data:

Il comando della Ordnungspolizei, dietro ordini superiori, disponeva lo scioglimento del Gruppo carabinieri di Fiume e si riprometteva con ciò di rafforzare numericamente i reparti della Milizia.
Da una selezione avvenuta alla presenza del comandante della polizia germanica, si è avuto poco più di un centinaio di aderenti, mentre buona parte preferiva l’internamento e altri si rendevano irreperibili. Provveduto alla sostituzione degli alamari con fiamme nere, si è formata una compagnia di P.S., con la quale si debbono ora disimpegnare tutti i servizi di istituto e di ordine pubblico.
Poiché alcuni nuclei di carabinieri si trovavano dislocati nelle stazioni della provincia e anche nei capisaldi tenuti dalla Milizia, si è dovuto mobilitare temporaneamente un’aliquota di fascisti affinché il servizio non subisse interruzioni”.

DELLE BRIGATE NERE
Con la militarizzazione del partito
Pavolini ha vinto in modo totale su Graziani, strenuo sostenitore di un esercito apolitico. Lo si capisce ancora di più oggi pomeriggio quando, a poche ore dall’attentato illustrando la situazione italiana Mussolini dice a Hitler:

Ora ci si può fidare solo del partito fascista repubblicano e delle sue organizzazioni” e aggiunge “gli uomini di queste nuove formazioni lotteranno sino all’ultimo perché combattono non solo per la propria vita, ma per quella delle loro famiglie e per le loro proprietà e perché sanno cosa li attende se saranno i partigiani a vincere”.

DELLA BRIGATA NERA BRUNO PONZECCHI (VERCELLI)
A proposito della VII Brigata Nera “Bruno Ponzecchi”, comandante Gaspare Bertozzi, la GNR scrive oggi:

Nonostante le nuove disposizioni per cui il PFR si trasforma in milizia armata la locale federazione fascista non è ancora riuscita a galvanizzare gli iscritti e a creare quell'unità di spiriti indispensabile per opporre un fronte unico contro gli avversari”.

STRATEGIE MILITARI TEDESCHE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Hitler invia il generale Toussant in Cecoslovacchia e designa il generale Wolff, già comandante supremo delle SS in Italia, quale nuovo plenipotenziario militare per il retrofronte italiano. Così Wolff assume una seconda importantissima carica in Italia. L’amministrazione dell’esercito tedesco in Italia, già affidata al dottor Lanfried, passa al generale Wachter.

L’ordine di armata per la lotta alle bande emanato da Kesselring il 28 giugno, viene oggi sancito anche dal comando del 1° Corpo d’Armata Paracadutisti con “l’ordine per la lotta alle bande”. I generali tedeschi approvano pienamente il giudizio di Kesselring sulla situazione in Italia: anche dal loro punto di vista “la situazione partigiana” costituisce “una seria minaccia per le truppe combattenti e per il loro approvvigionamento”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Cuzzago (in Val d’Ossola) è oggi teatro di un importante azione partigiana dove una formazione partigiana riesce a catturare 18 militi della GNR Ferrovia (1).
…………
(1) Sedici dei quali verranno fucilati fra pochi giorni all'ingresso della Val Grande. A Cuzzago prenderà sede, durante il rastrellamento della Val Grande, un presidio delle Truppe di Boemia - Moravia appartenenti alla 2 compagnia, 2a sezione.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Con un vero attacco in grande stile di migliaia di uomini i Tedeschi stroncano la resistenza nel Territorio Libero del Taro operando giganteschi rastrellamenti.
Inizia un rastrellamento nella zona di Costagliole e Santo Stefano Belbo, a cavallo dell’Astigiano e del Cuneese.
San Miniato (PI) - I tedeschi informano il vescovo che resteranno in città per due giorni. Delle minacciate distruzioni di alcuni edifici del centro per ritardare l'avanzata alleata sembra che, per il momento, abbiano soprasseduto.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Modena – 20 partigiani vengono fucilati dai tedeschi in piazza Grande a Modena.
Provincia di Reggio Emilia – A Castellarano reparti misti di tedeschi e fascisti incendiano 70 case e uccidono un civile.


Storia postale del 20 luglio

Una lettera raccomandata regolarmente affrancata 1,75 con la presenza di cinque diversi valori e una cartolina VINCEREMO da 0,30 censurata dalla Commissione Provinciale di Alessandria 30R.

Lettera raccomandata (etichetta assicurata) inviata a Genova e ivi censuratadalla Commissione Provinciale di Genova con fascetta e bolli della Commissione 47R, bollo del censore e bolli Prelevata e Restituita.

 

Venerdì 21 luglio 1944

DELLA BRIGATA NERA ATTILIO PRATO (ALESSANDRIA)
La GNR provinciale di Alessandria segnala oggi:

Risulta che il commissario federale di Alessandria svolge, in seno alla Brigata Nera, attiva propaganda contro la GNR. Il 18 corrente, infatti, nel rifugio di quella Prefettura, durante l’allarme aereo, un capitano della Guardia doveva richiamare all’ordine il predetto, perché denigrava in pubblico l’operato della GNR.
Si verificano molti casi di militi che chiedono insistentemente il passaggio alle squadre (della Brigata Nera), unicamente attratti dal miraggio del miglior trattamento economico.
Il comandante provinciale della GNR di Alessandria rappresenta l’opportunità che sia spiegato un adeguato intervento affinché quel commissario federale si renda conto della gravità della sua azione, disgregatrice e tanto deleteria per la compagine delle forze repubblicane e per il trionfo della causa
”.

MUSSOLINI RIENTRA IN ITALIA
Il treno speciale di Mussolini e Graziani rientra in Italia.

GERMANIA – Alle 0,30 Hitler parla alla radio:

Una ristretta cricca di ufficiali ambiziosi, irresponsabili, e nello stesso tempo molto sciocchi, ha organizzato un complotto per sopprimere me e l’Alto Comando della Werhmacht. Quanto a me non ho riportato che scalfitture ed escoriazioni di poco conto. Considero ciò una conferma della missione affidatami dalla Provvidenza”.

I TEDESCHI IN ITALIA
In seguito a una recente direttiva di Kesselring secondo la quale “tutti i saccheggiatori colti sul fatto” sarebbero stati immediatamente “fucilati senza essere giudicati dal tribunale di guerra né dalla corte marziale”, vengono giustiziati “sul posto” un sottufficiale e due soldati tedeschi “accusati di saccheggio” (1).
………..
(1) Alcuni giorni dopo Keitel, in accordo con Goering, avanzerà delle riserve sul severo provvedimento di Kesselring pregandolo di non fare attuare le direttive nella forma da lui concepita. In risposta, il feldmaresciallo abolisce immediatamente il proprio provvedimento e così il succitato episodio resterà un fatto isolato.

DELLE BRIGATE NERE
Milano – Alla casa del fascio, Pavolini tiene a rapporto i comandanti delle Brigate Nere della Lombardia e del Piemonte.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua il rastrellamento nella zona di Costagliole e Santo Stefano Belbo, a cavallo dell’Astigiano e del Cuneese.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Forlì – Senza un rapporto diretto con uno scontro tra partigiani e tedeschi, quest’ultimi, affiancati dalla milizia fascista, effettuano oggi a Montegiusto Tavolicci, nel comune di Verghereto, un brutale eccidio: dopo avere circondato l’abitato, rastrellano donne, bambini e vecchi che si trovano a letto, portandoli in una casa, poi, dopo averli colpiti con raffiche di mitraglia, appiccano fuoco alla casa. Delle 51 persone che vi sono rinchiuse, 42 trovano la morte. Le rimanenti 9 riescono ad uscire dall’edificio in fiamme, gravemente ferite. Altre 10 persone (tutti maschi) vengono legate e condotte in una località del comune di Sant’Agata Feltria, denominata Campo del Fabbro, e ivi fucilate.

Provincia di Lucca - A Vellano i tedeschi fucilano due uomini, incendiano l’edificio scolastico e fanno saltare numerose case provocando la morte di anziane donne.

Provincia di Torino – A San Maurizio Canavese per rappresaglia all'uccisione di un loro commilitone, i tedeschi attaccano il paese con bombe a mano. Muoiono tre civili, tra cui una bambina di tre anni.

Provincia di Udine – A Bordano sul Tagliamento i tedeschi incendiano il paese.



Storia Postale del 21 luglio

A sinistra una raccomandata espressa nel distretto di Casina (RE) regolarmente affrancata 2,75 (0,25 lettera nel distretto + 1,25 di raccomandazione + 1,25 di diritto espresso) con ben otto diversi valori fra cui quattro in emergenza (segnatasse e pacchi) e un 0,30 GNR. La presunzione che si tratti di affrancatura filatelica è più che fondata, ma…
A fianco una semplice cartolina illustrata regolarmente affrancata 0,30 per fuori distretto.

Una lettera semplice con tassa a carico del destinatario regolarmente tassata 0,25 per tariffa ridotta fra enti pubblici e una lettera semplice regolarmente affrancata 0,50 con una gradevole combinazione di valori in corso.



Sabato 22 luglio 1944

NOTIZIE DALL’INTERNO
I quotidiani italiani commentano l’attentato a Hitler.

A Firenze le due principali centrali telefoniche vengono sabotate in modo scientifico dai tedeschi in ritirata.

DELLA POLIZIA AUSILIARIA
A proposito della polizia ausiliaria, il comando della GNR di Piacenza scrive oggi:

In genere gli agenti di questura deviano da quello che è il loro preciso dovere, si limitano a dare la caccia a piccoli ladruncoli lasciando impuniti i reati commessi dai facoltosi e da quanti vantano aderenze protezionistiche. Molti di essi fanno il doppio giuoco. Anche questo ambiente necessiterebbe di una buona epurazione o quanto meno di una serie di avvicendamenti che possano evitare il dannoso, affiatarsi con la popolazione. Nella città si nota l’assurdo che l’odio di cui è circondata la Guardia Repubblicana non si riversa sulla polizia repubblicana in quanto questa è estranea al lavoro di ricostruzione”.

DELLA BRIGATA NERA ATTILIO PRATI (ALESSANDRIA)
Il bollettino odierno delle GNR parla della costituzione della II^ Brigata Nera “Attilio Prato” di Alessandria (Comandante Carlo Valsassina):

Una recente adunata di fascisti, che era stata indetta allo scopo di procedere alla costituzione delle squadre per la Brigata Nera, si è risolta invece in una turbolenta concione, nella quale i vecchi fascisti hanno rumorosamente protestato contro il commissario federale, tenente colonnello Valsassina, perché ritenuto privo di energia nel dirigere le cose del partito e perché attorniato da persone già molto discusse o di fiacco e quasi nullo rendimento. Pare che la cosa abbia avuto un seguito presso la direzione del PFR, ma non si conoscono le decisioni”.

DELLA BRIGATA NERA LUIGI VIALE (ASTI)
La neonata brigata ha contribuito al rastrellamento nella zona di Costagliole e Santo Stefano Belbo con soli 28 uomini.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Si conclude il rastrellamento nella zona di Costagliole e Santo Stefano Belbo, a cavallo dell’Astigiano e del Cuneese.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Apuania (Massa e Carrara) - Nel Pontremolese muore Dante Castellucci “Facio” comandante dalla formazione “Picelli”.

Provincia di Cuneo - Una pattuglia di SS alla ricerca di partigiani, cattura a Ceresole Alba tre contadini e poi un gruppo di sei giovani, tra i 19 e i 24 anni, che dormivano sotto un gelso nella zona boscosa. I giovani vengono percossi. All'alba arriva un'altra pattuglia di SS, che ha fatto prigioniero un giovane che stava andando a messa. Poco dopo uccide il contadino Cristoforo Busso di Sommariva Bosco che si trovava al lavoro nei campi. I prigionieri vengono portati in città: sei di loro vengono impiccati a due balconi dell'albergo Campana e tre al balcone della casa Croce. A uno di questi ultimi si strappa la corda. I tedeschi lo impiccano nuovamente. Poi il comandante tedesco fa incendiare gli alberghi. Tre dei cadaveri piombano a terra tra braci e rottami: verranno nuovamente appesi. Portato a termine l'eccidio, i tedeschi portano con sé, insieme ad altri giovani e sfollati, un partigiano e un civile di Torino, che impiccano poi sulla piazza di Sommariva Bosco.

Provincia di Lucca – A Querceta, in località Ranocchiaio, tre SS, due tedesche e una italiana, sterminano la famiglia Boscherini: cinque persone, tra cui un bambino di due anni.

Provincia di Pisa - San Miniato - Al mattino, alle 5,50, i tedeschi ordinano che entro le 8 il maggior numero possibile di civili si raduni in piazza dell'Imperatore per essere condotti fuori città. Poi cambiano l'ordine: i civili devono radunarsi nel Duomo e in San Domenico e poi, armi alla mano, si mettono a vigilare perché ciò avvenga. Alle 11, all'esterno esplode una granata senza fare vittime. Un'altra granata lanciata da un mortaio situato sulla riva destra dell'Arno colpisce il tetto della sagrestia, lo sfonda e uccide alcune persone. Chi tenta di fuggire viene ricacciato dentro dai tedeschi. Poi esplode una terza granata all'interno della chiesa: morti, feriti gente che tenta di fuggire e uccide altri calpestandoli. Arriva intanto in piazza Buonaparte un camion tedesco della Croce rossa carico di cassette di dinamite, che alcuni soldati si apprestano a porre nei punti strategici di San Miniato (1).
………..
(1) Una prima inchiesta sull'eccidio parla di una granata tedesca - la prima - che provoca la maggior parte dei morti e feriti, mentre la seconda sarebbe americana. L'indagine condotta a caldo e suffragata dalle dichiarazioni del sacerdote don Galli, presente sul posto, indica la causa dei morti non nelle cannonate, ma una bomba a orologeria messa tra la balaustra e il bancone dei sacerdoti. I tedeschi che erano a guardia del corridoio della sagrestia controllavano, infatti, sempre l'orologio. Cinquantaquattro i morti deceduti nell'interno della chiesa, novanta i feriti ricoverati negli ospedali di Palaia, Volterra, Livorno, San Miniato e Siena.

Provincia di TorinoNel capoluogo, nel primo pomeriggio, al primo albero di corso Vinzaglio, i tedeschi impiccano Ignazio Vian, comandante della "banda di Boves", insieme con altri tre partigiani detenuti alle carceri "Nuove". Mettono a tutti il cappio intorno al collo, poi li fanno salire su un automezzo con le sponde aperte sotto il capestro e li spingono nel vuoto. I corpi penzoleranno fino a notte inoltrata.

Provincia di Udine - Le SS tedesche e italiane, insieme a una falsa banda di partigiani, circondano Paluzza e rastrellano casa per casa. Andandosene via uccidono un civile a Rivo, tre a Sutrio, nove a Acquaviva, tre lungo la strada presso il ponte di Noviaria e uno presso il rio Matis, non lontano da Piano.

Provincia di Udine - In varie località del Friuli, strage di partigiani e civili, 75 i morti.



Storia Postale del 22 luglio

Lettera raccomandata aperta regolarmente affrancata 1,10 (0,50 lettera semplice + 0,60 di raccomandazione aperta) da Bagnolo Mella (BS) a Manerbio (BR) in affrancatura di emergenza realzzata con un valore 1,00 Miti e un 0,10 Recapito Autorizzato fascetto. A fianco una raccomandata inviata da Firenze a Milano dove non giunse perché RESPINTA DALLA CENSURA AL MITTENTE. L’avvicinarsi della linea del fuoco a Firenze sta già coinvolgendo il servizio postale.
 

Domenica 23 luglio 1944

DELLA GUARDIA NAZIONALE REPUBBLICANA

Milano – Il generale Ricci consegna i labari alla Guardia Nazionale Repubblicana (nelle foto).


DELLA BRIGATA NERA ATHER CAPELLI (TORINO)
Il bollettino odierno delle GNR parla della costituzione della I^ Brigata Nera “Ather Capelli” di Torino (Comandante Giuseppe Solaro), facendo un accenno molto freddo e cauto:

Il partito prosegue nella mobilitazione dei suoi uomini e ha costituito una “Brigata Nera”, alla quale il commissario federale dedica le sue particolari attenzioni”. I mobilitati litigano per i gradi “che sono stati assegnati in ordine gerarchico dal Partito senza tenere conto dei precedenti gradi militari di ciascuno”.

I TEDESCHI A FIRENZE
Firenze – Il comando tedesco affida la città ai paracadutisti del colonnello Fuchs per l’azione di retroguardia. Un generale del genio mostra al console tedesco Wolf le carte topografiche della città ove sono segnate le zone da demolire, fra cui tutti i ponti. Wolf sta adoperandosi al massimo per cercare di risparmiare la città dalle distruzioni.

LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Almeno 1800 (o 1815) ebrei provenienti dalle isole di Rodi e di Coo vengono deportati nei lager di Auschwitz.

RESISTENZA:AZIONI DEI PARTIGIANI
Montecchio (VI) – Due battaglioni partigiani attaccano il presidio del sottosegretario dell’aviazione della RSI. Disarmano 224 uomini, si appropriano di un ingente bottino e di 17 milioni che vengono consegnati al Comando dei Volontari della Libertà a Milano.

I partigiani friulani, danno inizio, in Carnia, a una vasta operazione volta alla sistematica eliminazione dei presidi nemici della zona. La “Natisone” attacca il presidio di Nimis forte di 700 uomini.

RESISTENZA: RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Apuania (Massa e Carrara) - Cinquantadue partigiani sorprendono nella notte le brigate nere nella caserma di Santa Chiara a Massa. Dopo averle immobilizzate, asportano un congruo bottino di armi, munizioni e attrezzature da campo.

Provincia di ArezzoPratovecchio - In località Ama, i tedeschi che stanno rastrellando la zona entrano nella casa del colono Angelo Ceccarelli e tentano di violentarne la figlia. Il padre cerca di colpire a pugni uno degli assalitori, il più ubriaco. I tedeschi lo rinchiudono in una stanza, incendiano la casa e lo fanno morire bruciato vivo.

Provincia di Bologna - A Molinella di Veggio, sette civili vengono passati per le armi in località Monte Stanco. A Malfolle, a un colpo di mano dei partigiani, i tedeschi rispondono con un eccidio: uccidono dieci civili in località Fasolo. A Malfolle e Pian di Venola, i tedeschi catturano e deportano come ostaggi a Bologna, donne e bambini. Ad Acquafresca di Brigola, frazione di Marzabotto, vengono giustiziati 4 uomini.

Provincia di FirenzeNel capoluogo i gappisti arrestati l’11, il 13 e il 17 luglio, dopo essere stati barbaramente torturati, vengono tutti fucilati alle Cascine. Con loro anche il sacerdote Elio Monari (dopo essere stato crudelmente flagellato al palo della camera degli interrogatori, il famoso “oratorio” della banda Carità), il capitano Enzo Feliciani, quattro giovani romani rastrellati alla stazione di Firenze e un calzolaio, certo Luigi Parentini. In tutto diciassette persone.

Provincia di Firenze – A Pratale (Badia a Passignano) i tedeschi trucidano 12 uomini nella spianata adiacente ad una casa colonica. Altri tre in uomini vengono uccisi in località Fornace di Fabbrica (sempre in Val di Pesa). Brunetto Bartalesi, Giuseppe Vermigli, Carlo Viviani e Bruno Viviani, stretti faccia a muro, le mani dietro la nuca, vengono barbaramente fucilati. Carlo Viviani, colpito alle mani e di striscio alla testa, viene protetto dall’anello matrimoniale che svia il proiettile; caduto insieme ai cadaveri dei tre compagni, si finge morto e riesce a sopravvivere.

Provincia di Forlì – A Ranchio di Sarsina i tedeschi impiccano il partigiano Gino Marsigli Fantini nella piazza del paese. A Castelnuovo, a nord di Castelfiorentino, un gruppo di partigiani attacca alcuni avamposti tedeschi. Dal rapporto giornaliero della XIV Armata si legge che “i banditi sono stati sopraffatti e che, per rappresaglia, sono stati fucilati 26 abitanti del luogo.

Provincia di Pisa – A Piavola di Buti unità delle SS, su indicazione dei fascisti, passano per le armi diciannove persone perché sospette di essere partigiani o loro collaboratori. A San Piero in Grado vengono uccise altre tre persone.



Storia Postale del 23 luglio

 

 

Modulo prestampato per prigionieri e/o internati italiani in Germania scritto in data odierna e inviato a Reggio Emilia dove fu censurato con il bollo lineare VERIFICATO PER CENSURA, il bollo della Commissione Provinciale di Reggio Emilia 21R e il bollo 25 del censore.



 

 

Lunedì 24 luglio 1944

DELLA BANDA CARITA’
Firenze – Nella imminenza dell’arrivo delle truppe alleate le autorità della RSI cominciano a lasciare la città per trasferirsi al nord. Oggi partono il prefetto Manganiello e il colonnello delle SS italiane Bernasconi. Bernasconi ha da poco sostituito Carità nella sua atroce opera di torturatore e, prima di andarsene, fa compiere un massacro in piazza Torquato Tasso dove donne e bambini vengono trucidati senza ragione dalle mitragliatrici di due carri armati.

I TEDESCHI A FIRENZE
La guerra sta per investire la città. Oggi, al Comando tedesco di Piazza San Marco, si installa il colonnello Fuchs, messo alla testa di una formazione di circa mille uomini, tra paracadutisti e guastatori, che insieme alle forze della gendarmeria tedesca hanno il compito di servire da retroguardia e da copertura alle truppe tedesche che vanno ad attestarsi sui monti.

DELLA POLIZIA AUSILIARIA
La GNR di Genova, nel suo rapporto odierno, evidenzia la tendenza al doppio gioco e la gran voglia di andarsene che gli uomini della polizia ausiliaria (della questura) hanno:

I casi di allontanamento arbitrario da parte dei componenti le forze di polizia sono in aumento. Più grave ancora il fenomeno di coloro che, nell’ambiente politico – ritenendosi compromessi e, quindi, destinati ad essere oggetto di rappresaglie – hanno cercato di allacciare contatti con gli avversari diventando veri e propri traditori: costoro tendono ad allontanarsi, temporaneamente o definitivamente, dai ranghi col pretesto di deficienze fisiche in fase di riacutizzazione estiva”.

E da Milano:

Si hanno segnalazioni da varie parti sul comportamento e sullo stato d’animo del personale di Pubblica Sicurezza. Elementi del pubblico che hanno contatti con la questura e con i commissariati notano come funzionari anziani sono animati, più che dal senso del dovere, dalla preoccupazione di non crearsi delle antipatie per l’avvenire, mentre i giovani agenti prendono il servizio alla leggera e cercano di spassarsela come meglio possono”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Nimis, in Carnia, continuano i combattimenti fra gli uomini della “Natisone” e le forze nazifasciste del presidio mentre altre formazioni attaccano i tedeschi delle altre località della zona.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Aosta – A Fontainemore, dopo uno scontro con i partigiani, i tedeschi occupano il paese, catturano un ferito (Libero Neyvoz), lo trascinano nei pressi di una roggia e lo immergono nell'acqua finché non muore per affogamento.

Provincia di Firenze – Lungo la strada di Campoli (Val di Pesa) i tedeschi fucilano Gino Bini.
Eccidio a Empoli: 29 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).

Provincia di Pisa – A Pisa vengono uccise due persone.

Provincia di Pistoia – A Montecatini Terme i tedeschi impiccano ai pali dei lampioni di fronte alla chiesa di piazza del Popolo due giovani contadini catturati nella zona del padule di Fucecchio (PI), sospettati di essere dei partigiani.
 


Storia Postale del 24 luglio

 

Ancora una lettera dove tre segnatasse sostituiscono altrettanti valori ordinari in emergenza degli stessi. Si tratta di una racccomandata inviata da Capodistria (Pola) a Trieste. Affrancatura infrequente anche per una provenienza abbastanza rara.







 


 

 

 

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