il tramonto di un regno








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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

14° Periodo dal 10 maggio al 19 giugno 1945

a) Territorio a sud della linea La Spezia – Bologna – Rimini (ex Linea Gotica):
A.M.G./A.C. E LUOGOTENENZA che dal 10 maggio ha riassunto il controllo amministrativo delle province di Terni, Perugia, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Grosseto, Siena, Arezzo e Ancona

b) Territorio a nord della linea La Spezia – Bologna – Rimini (ex Linea Gotica): Sotto il controllo degli Alleati.

Terza parte dal 13 al 15 maggio
 


domenica 13 maggio 1945



Sui quotidiani milanesi:


DAL DIARIO DI MACMILLAN
Treviso/ Klagenfurt/ Treviso/ Caserta/ Napoli
– “Alle otto e mezzo sono partito dal campo per l’aeroporto e con un Dakota (oltre me, sono saliti Broad, il brigadiere Floyd, Con Benson e uno o due ufficiali dell’ottava armata) siamo andati a Klagenfurt. (…).

Non ero mai stato in Austria e non avevo in mente idea alcuna di quel che fosse Klagenfurt e il territorio circostante. Si tratta di una bella vallata alpina, abbastanza ampia, con laghi ecc. e fitti boschi di abete. L’unico accesso da sud lo si ha varcando alti passi alpini e percorrendo una strada a tornanti che attraversa Villach e Graz. Quindi, poiché l’unica linea di comunicazione praticabile per entrare in questa zona dell’Austria passa per le dette città ed è più accessibile da Trieste (che da Venezia), ecco che il problema della nostra occupazione di una zona austriaca resta intimamente collegato con quello della Venezia Giulia. Anche qui, gli jugoslavi (che sono agli ordini di Tito) costituiscono una fonte di guai e di preoccupazioni. Loro pretendono parte, (se non proprio tutta) della regione della Carinzia e spinti dalla stessa convinzione che hanno fatto valere nella Venezia Giulia (e cioè che il possesso effettivo costituisce per nove decimi il titolo legale per appropriarsi di un territorio) hanno fatto a gara con noi per penetrare in Austria. Sta di fatto che a Klagenfurt sono giunti appena poche ore dopo di noi e così abbiamo potuto prendere possesso degli edifici principali e presidiarli. E’ anche vero però che non abbiamo uomini bastanti per occupare e presidiare ogni località.

Gli jugoslavi stanno arrivando in forze (si tratta in parte di soldati regolari e in parte di irregolari) e intendono ripetere la tattica già sperimentata nella Venezia Giulia. Così noi facciamo affiggere i manifesti del governo militare alleato e loro li strappano e poi affiggono i propri. Poi requisiscono e saccheggiano e arrestano i cosiddetti (ossia quanti vengono reputati) nazisti e fascisti. E noi, più o meno nella speranza di fare qualcosa, stiamo a guardare, dato che il nostro piano vigente non prevede il ricorso alla forza e vieta si dia lo spunto ad incidenti. Inoltre, oltre gli jugoslavi (che sono tra i trenta e i quarantamila) il generale Keightley ha a che fare con 400.000 tedeschi che si sono arresi o vogliono arrendersi e che non sono ancora stati disarmati (sono stati tolti loro solo i carri armati e i cannoni) e che devono essere radunati in una qualche località, forniti di viveri e alloggiati in campi ecc. Sul suo fianco destro le forze del maresciallo Tolbukhin sono penetrate in quella che doveva essere in Austria la zona inglese e hanno occupato Graz, città importante e nodo di comunicazioni. Con i russi ci sono rilevanti contingenti bulgari. Inoltre tra i tedeschi che si sono arresi si contano circa 40.000 tra cosacchi e “russi bianchi” con mogli e figli. Consegnarli ai russi significa condannarli alla schiavitù, alle torture, e forse destinarli a morire. Rifiutarne la consegna, significa infliggere una grande offesa ai russi e, anche fare un’infrazione all’accordo di Yalta.

Abbiamo deciso di consegnarli (il generale Keightley è in contatto e in buoni rapporti con il generale russo che opera sul suo fianco destro) ma ha proposto che nel contempo i russi devono consegnarci tutti i prigionieri inglesi o i feriti inglesi che eventualmente si trovino nella loro zona. La procedura formale è che i nostri dovrebbero rimpatriare partendo da Odessa (ma comprendo bene che questo significa un gravissimo disagio). Spero che riusciremo a persuadere i russi che sono qui a consegnarceli direttamente (la nostra valutazione è che siano dai 1.500 ai 2.000) e così potremo evitare loro tante sofferenze. Questo in cambio della osservanza scrupolosa dell’accordo che prevede la consegna dei sudditi russi.

Abbiamo già trovato nella zona di Klagenfurt un buon numero (più di mille, credo) di prigionieri inglesi (molti di loro sono malati o feriti). E ho visto con i miei occhi le ambulanze che li trasportavano all’aeroporto. Vengono direttamente imbarcati su dei Dakota per essere trasportati a Napoli o in altri campi o in altri ospedali dell’Italia Meridionale.

Per colmare la misura della confusione esistente, ci sono poi migliaia dei cosiddetti ustascia o cetnici, in genere con mogli e figli, che fuggono presi dal panico in questa zona dal fronte davanti all’avanzare degli jugoslavi. Queste denominazioni – ustascia e cetnici – servono a indicare tutte le forze irregolari mobilitate dai tedeschi (e formate di sloveni, croati e serbi) contro Tito, armate e mantenute dai tedeschi. Insomma, indicano gente che o perché si tratta di cattolici o di conservatori (come idea) o per qualsiasi altra causa non può avere alcuna simpatia per i comunisti rivoluzionari; per questo sono alla svelta spacciati per fascisti o per nazisti. (Si tratta di una formula semplicistica, che – mi vien fatto di notare – in forma modificata si è cercato di introdurre anche nella politica inglese).

Abbiamo avuto un colloquio con il generale e i suoi ufficiali in cui si sono dette più o meno le stesse cose che hanno costituito oggetto di colloquio con il generale McCreery e con il generale Harding proprio ieri. Il generale ci ha esposto come li vede lui e noi abbiamo esposto le nostre ragioni. Sono certo che il colloquio è stato in linea di massima proficuo e utile.

Abbiamo lasciato Klagenfurt verso mezzogiorno e siamo volati prima presso l’ottava armata (nell’aeroporto vicino a Trieste), dove ci ha accolto il generale comandante McCreery. Abbiamo chiacchierato un po’, abbiamo mangiato alcuni panini ecc. e poi io e Philip siamo decollati per Caserta, arrivando all’aeroporto di Marcianise verso le tre e mezzo del pomeriggio.

Subito in auto al mio ufficio, dove ho trovato ad aspettarmi alcuni telegrammi interessanti e in particolare uno inviato dal presidente (americano) al nostro primo ministro. Gli americani si sono d’un tratto irrigiditi e il presidente non intende più sottostare a pressioni di sorta. La sua proposta è d’inviare un duro telegramma a Tito, un telegramma concepito come un ultimatum, anche se proprio di ultimatum ancora non si parla. E’ chiaro che questo nuovo fatto altera la situazione qual era giovedì scorso (quando il generale McNarney ci aveva detto categoricamente di avere ordini precisi che vietavano di usare forze americane nella “faccenda jugoslava”). Ho subito telegrafato a Churchill dicendogli che a mio parere la situazione è ora radicalmente mutata (ma mi chiedo fino a quando sarà così) e che i miei telegrammi dell’11 maggio devono essere letti alla luce del nuovo atteggiamento americano.

Verso le sei e mezzo sono andato in auto al Padiglione del feldmaresciallo (Alexander) e qui ho fatto un bagno e mi sono cambiato d’abito. C’è stato un bel pranzo e dopo pranzo abbiamo ascoltato per radio la voce di Churchill. L'impressione è che abbia parlato bene, ma mi è sembrato avesse la voce stanca e forse stanco lo può essere davvero! Sono tornato in auto a Napoli, dove ho potuto andare a letto verso le undici”.



STORIA POSTALE del 13 maggio









Lettera per gli USA affrancata per L. 2,60


 


 



lunedì 14 maggio 1945

NOTIZIE DALL’ESTERO
L’Austria proclama la propria indipendenza.

CATTURATO HIMMLER
Heinrich Himmler, capo della Gestapo, viene fatto prigioniero dai reparti del gruppo di armate del maresciallo Montgomery.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Inghilterra e Stati Uniti sembra prendano posizione sulla questione di Trieste e della Venezia Giulia: i rispettivi governi avrebbero inviata una identica nota alla Jugoslavia ingiungendo di sgomberare Trieste e l’Istria. Non si indica il termine ma la nota ha carattere di vero e proprio ultimatum”.




STORIA POSTALE del 14 maggio
 

 

Cartolina intestata di Ospedale raccomandata regolarmente affrancata 3,60 (1,20 cartolina fuori distretto + 2,40 di raccomandazione aperta); a fianco una cartolina postale VINCEREMO da 0,30 regolarmente affrancata 1,20 (il 0,20 è un PM).

 

Cartolina postale VINCEREMO da 0,15 regolarmente affrancata 1,20 (il 0,05 è un PM). A fianco una lettera fuori distretto.

 

Lettera raccomandata regolarmente affrancata 7,00 con tutti valori Imperiale. A fianco un piego manoscritti raccomandati 4,80 (2,40 manoscritti + 2,40 raccomandazione aperta) in un rara affrancatura con presenza del 0,80 Via Aerea.

 

Lettera raccomandata doppio porto affrancata 9,00 da Lecce a Roma. Cartolina postale 0,70 Via Aerea espressa con una rarissima affrancatura che comprende quattro valori espressi Imperiale di cui tre sovrastampati PM e uno no.
 

 

martedì 15 maggio 1945

DAL DIARIO DI PUNTONI
Alle 9,30 arriva a Capodichino S.A.R. il Principe di Piemonte a alle 10 è a Villa Maria Pia. Riparte alle 13,30.
Nel pomeriggio arriva da Roma Acquarone che conferisce con il Re dalle 16 alle 17,15. Dopo il colloquio ho parlato a lungo con lui.
Sembra che la nota inviata dai governi alleati a Belgrado sia stata appoggiata dall’ingresso di una squadra inglese nel porto di Trieste. Il governo jugoslavo sembra incline a più miti consigli.
Secondo notizie portate dal Principe Umberto le nazioni anglosassoni avrebbero fatto un passo anche verso la Francia per indurre il governo a ritirare le truppe calate in Italia al di là dei confini. Speriamo che sia vero”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli/ Caserta – Sono partito la mattina andando in auto a Caserta per fare colazione alla vecchia villa (quella in cui abitano i Russell). Un profluvio di telegrammi. E’ stato concordato il testo delle note anglo – americane a Tito riguardanti a) l’Austria, b) la Venezia Giulia. La prima nota (quella sull’Austria) è stata presentata per prima e poi gli americani hanno aderito ad inviare la seconda, che è poi stata presentata come nota congiunta inglese e americana. Adesso non resta che aspettare”.



STORIA POSTALE del 15 maggio



Dal “Corriere del Mattino “ di Firenze:


 

 

 

 

 

 

 

Tariffe del Nord con valori ex RSI ammessi fino al 30 maggio

Piego comunale regolarmente affrancato 0,50 con una coppia di 0,50 Fratelli Bandiera per metà tariffa lettera e cartolina postale Mazzini con valore aggiunto da 0,20 Monumenti Distrutti

 

Tariffe del sud (Luogotenenza)

Lettera raccomandata con una coppia di 2,50 su 1,75 Imperiale e una quartina di 0,50 PM. A fianco una cartolina illustrata regolarmente affrancata 1,20 .

 

Lettera raccomandata con una striscia di quattro del 2,00 su 0,25 Monumenti con un 1,00 Miti aereo. A fianco una lettera espressa regolarmente affrancata 7,00 .

 

Lettera raccomandata affrancata 7,00 con due quartine e tre coppie del 0,50 PM. A fianco una lettera raccomandata nel distretto di Macerata regolarmente affrancata 6,00 .


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Oggi, salvo nuovi ritrovamenti, abbiamo la prima data d'uso nota francobollo £.0,15 verde grigio (526) Novara senza fasci, del francobollo £.0,35 azzurro (527) Novara senza fasci e del £.1,00 violetto (528) Novara senza fasci, tutti e tre i valori non hanno la filigrana

Emessi nella parte di Italia sotto amministrazione militare alleata su autorizzazione dello stesso Governo Militare Alleato poi omologata con Decreto Ministeriale del 10.08.45 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°129 del 27.10.45.
Scadenza validità postale: 30.06.46

Lo 0,15, In uso singolo non troverà mai applicazione. Essendo questo valore usato esclusivamente al Nord, venne praticamente usato per le tariffe ex-RSI fino al 30 giugno del 1945 ed ebbe, in tale periodo una larga applicazione in abbinamento al 35 centesimi (527) per formare l'affrancatura sia della lettera nel distretto che della cartolina fuori distretto. La ristampa di questi due valori (vedi più diffusamente nei successivi articoli tratti dai quotidiani dell'epoca) ebbe un valore anche politico; sarebbe stato molto più semplice ristampare il solo valore da 0,50 con il volto di Vittorio Emanuele III° o, ancora più semplicemente farsi mandare da Roma un sufficiente (iniziale) quantitativo di detto valore senza fasci (517), ma era proprio il volto del Re che non era "gradito" dal C.L.N.A.I. (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia)! Infatti meno di 15 giorni dopo fu emesso al Nord il valore da 0,50 con l'effigie dell'Italia turrita (538).

Considerazioni sulla sua diffusione.
Questo valore e i seguenti 0,35 e 1,00 sono stati i primi ad essere usati per posta alla ripresa delle comunicazioni al Nord dopo la fine delle ostilità. La presenza dei fasci ne condizionò l'uso; infatti si possono trovare usati postalmente fino a tutto ottobre, dopo tale mese ritengo siano molto infrequenti. I primi due perché soppiantati dal 0,50 (538), il terzo perché gradualmente sostituito dal suo gemello senza fasci (540).
Gli articoli sui quotidiani di cui ai precedenti giorni 10, 13 e di domani 16 maggio dimostrano la loro entrata in circolazione dal 15.05.45.

Distribuito solamente in Lombardia, Piemonte e Liguria.

Possibili abbinamenti del 0,15 con gli altri valori della Luogotenenza:
- essendo questo valore l'unico di questo valore facciale emesso nel periodo luogotenenziale non esistono possibilità di gemellaggio se non, e teoricamente, con 0,15 Imperiale che però al Nord sembrava praticamente scomparso malgrado fosse stato usato anche durante la RSI;
- normalmente reperibile con gli altri Novara tutti presenti nelle stesse province; con i Roma si possono trovare i seguenti abbinamenti:
- con il 0,20, il 0,60 (530), i tre 1,00 (519, 522 e 531) limitatamente alla Lombardia;
- con l'1,20 (532), il 2,00 (533) e il 5,00 (534) nelle tre regioni di sua diffusione.

Corrispondenza scritta il giorno stesso della vendita di questi valori agli sportelli postali

Tariffe del Nord con valori ex RSI ammessi fino al 30 maggio
 

La sovrastante cartolina è sicuramente una delle tantissime che i milanesi scrissero quel 15 di maggio del 1945 che rappresentò per loro la ripresa dei contatti con il Centro-Sud. In questo specifico caso i contatti epistolari fra il mittente Gino Rolla e il destinatario Ambrogio Gerosa erano stati interrotti da almeno nove mesi, la corrispondenza per il nord cessò di essere inoltrata da Firenze negli ultimi giorni di luglio del 1944 quando le avanguardie dell'esercito Alleato erano arrivate a pochi chilometri dalla città. Il testo della missiva, rigorosamente redatto nel limite delle 25 parole, firma esclusa, ci dice anche che, in certi casi, le due parti separate della nostra Italia riuscivano a scambiarsi notizie tramite la Radio Vaticana. L'affrancatura con i due Novara appena distribuiti dalle poste rappresenta sicuramente la loro prima data d'uso.

Lo 0,35 In uso singolo non trovava possibilità d'impiego in tutti i periodi tariffari dalla sua emissione alla sua scadenza di validità. Si trova quasi sempre come complemento di affrancatura con il 0,15 (526).

Considerazioni sulla sua diffusione.
Vale esattamente quanto detto per il precedente 0,15.


Possibili abbinamenti con gli altri valori della Luogotenenza:
- impossibilità di abbinamento gemellato con altri valori della luogotenenza in quanto unico emesso come valore facciale, teoricamente possibile con il suo gemello imperiale già di raro impiego anche nella appena defunta RSI;
- per tutti gli altri abbinamenti vedi quanto detto per il 0,15 precedente.

Anche questa cartolina, rigorosamente redatta con il testo di 25 parole e indicazione del mittente a fianco dell'indirizzo, presenta l'affrancatura di lire 0,50 con i due Novara valida per il Nord quale ex-tariffa RSI fino al 30 giugno. Fu scritta ed affrancata a Brescia e affidata a qualche viaggiatore diretto al Sud che la impostò direttamente a Firenze. Risultò così "nel distretto" e avreb-be dovuto essere affrancata lire 0,60 secondo le tariffe in vigore nel Centro-Sud dal 1° di aprile. Non fu giustamente tassata.


1 lira violetto

Per le affrancature in uso singolo valgono le stesse considerazioni dei precedenti numeri 519 e 522.

Considerazioni sulla sua diffusione.
Valgono le stesse considerazioni fatte per il 0,15 (526) ma oltre alla Lombardia, Liguria e Piemonte si può presumere che ci sia stata una certa distribuzione anche in Emilia-Romagna, Veneto e Trentino Alto Adige. Infatti ho rilevate presenze a Ferrara, Reggio Emilia, Vicenza e Trento.


Possibili abbinamenti con gli altri valori della Luogotenenza:
- in gemellaggio si può trovare solo in Lombardia con il 1,00 Roma (519), soluzione più rara perché quando fu emesso il 519 era già stato soppiantato dai 522 e 531 Roma, nonché con questi stessi 522 e 531 (senza filigrana e filigrana ruota); in Lombardia, Liguria, Piemonte, Emilia- Romagna, con il 540 (Novara senza fasci).
- con tutti gli altri Novara si può trovarlo normalmente con esclusione del 10,00 (542); con i Roma può abbinarsi allo 0,20 (529) in Lombardia ed Emilia-Romagna, al 1,20, 2,00 e 5,00 in tutte le regioni ove distribuito; con i Sovrastampati impossibile l'abbinamento con il 2,50 (523) e possibile ma sicuramente infrequente con gli altri due (524 e 525) ma limitatamente all'Emilia-Romagna.

Questi primi tre valori Novara ebbero largo impiego nelle zone dove furono distribuiti specialmente nei mesi di maggio -giugno quando ancora erano in vigore le tariffe ex-RSI.
 

 

 

Furono anche spesso usati come segnatasse ecco una raccomandata fuori distretto tassa a carico del destinatario affrancata lire 2,50 (1,00 lettera fuori distretto + 1,50 di diritto di raccomandazione) affrancata con la serie completa dei tre primi Novara annullati con un timbro TASSATE. Il documento, si tratta di Denuncia-Certificato di Infortunio Agricolo, parte da Castiglione d'Adda (MI) il 24.05.45 per Lecco. Rinviata a Milano vi giunse il 29.05.45.

 

 

 



 

Lettera fuori distretto espressa affrancata lire 3,50 (1,00 lettera + 2,50 espresso) secondo le tariffe ex-RSI. Non usuale l'uso al nord del 2,00 Imperiale con il 1,00 Novara con fasci e il 0,50 Novara in corso da pochi giorni. Partita da Pavia il 07.06.45 arrivò a Viterbo il 13.06.45. Sei giorni da considerare abbastanza pochi data la situazione generale.
 

 

 

 


Lettera fuori distretto raccomandata espressa affrancata secondo le tariffe della ex-RSI lire 5,00 (1,00 lettera + 1,50 raccomandata + 2,50 espresso). Oltre la serie completa dei primi tre Novara troviamo una coppia verticale del 1,75 Imperiale da considerarsi una presenza abbastanza infrequente. Partita da Verolengo (TO) arrivò a Rovato (BS) il 06.06.45.
 

 

 

 


L'11.07.45 le tariffe sono state unificate e così anche a Milano una raccomandata, vedi sopra, costa lire 7,00. L'affrancatura è costituita da il nuovo 2,00 Roma, quattro valori 1,00 Novara e il suo gemello 1,00 Roma
 


 

 

 

 

 

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