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Dai Giochi Olimpici ai Giochi del Mediterraneo
Ferruccio e Patrizia Calegari (Philasport n. 114/2020)

Negli ultimi mesi le conseguenze drammatiche della pandemia che si è diffusa in tutti i Paesi hanno prodotto ripercussioni anche a livello sportivo. I principali eventi sospesi o cancellati. I Giochi Olimpici, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, non si disputeranno nelle date previste, e verranno rimandati al 2021.

Canoa polinesiana

Quest’anno l’Italia del Remo avrebbe dovuto riprendere l’attività agonistica, come ogni anno, con le gare programmate sul bacino di Sabaudia, proseguendo il percorso di avvicinamento verso Tokyo 2020 con i primi confronti remieri a Varese e Gavirate, per poi proseguire con gli internazionali di Lucerna e Poznan. Ma ovviamente ora, anche per gli azzurri del remo, tutto è fermo e rimandato al prossimo anno.

La speranza che i giochi si potessero disputare, seppur flebile, era sostenuta dalle immagini che mostravano la “Fiamma Olimpica” che da Atene viaggiava verso Tokyo, per l’inaugurazione della XXXII edizione dei “Giochi”. Poi, seppur attesa, è arrivata la notizia del rinvio.
In vista dei Giochi è stata realizzata la ristrutturata nuova Torre d’arrivo del campo di regate di Sabaudia, quasi un saluto prima della partenza verso Tokyo, diventato un arrivederci al prossimo anno.

Fiamma Olimpica


La speranza di tutti gli atleti è ora rivolta alla nuova sfida che i XXXII Giochi pongono: raggiungere il massimo della forma atletica, fisica e mentale da qui a dodici mesi.
La riprogrammazione dei Giochi Olimpici ha influenzato direttamente anche un evento sportivo tra i più attesi nel mondo remiero: i “ Giochi del Mediterraneo”, che per tradizione si disputano l’anno che segue l’evento olimpico. Di conseguenza anche la nuova edizione del confronto sportivo dei paesi del Mediterraneo prevista per il 2021 ad Orano (Algeria), sarà riprogrammata nel 2022.

La prima edizione di questo confronto sportivo tra le nazioni che si affacciano sulle coste del Mar Mediterraneo, come amabilmente definito da Luciano Calenda e Pasquale Polo – un unico mare ‘chiuso’ che bagna tre continenti, da sempre considerato come la ‘culla della civiltà’ e da sempre al centro dei maggiori avvenimenti nella storia dell’Uomo -, risale al 1951 e vi presero parte 10 Paesi: Egitto, Francia, Grecia, Italia, Jugoslavia, Libano, Malta, Siria, Spagna e Turchia.

Giochi del Mediterraneo 1963


Gli equipaggi azzurri che parteciparono a quella prima edizione si imposero in quattro specialità, conquistarono la medaglia d’oro con il 4 con (Reginaldo Polloni, Francesco Gotti, Angelo Ghidini, Guido Cristinelli, tim. Domenico Cambieri, della S.C. Sebino di Lovere), il Doppio (Antonio Balossi, Silvio Bergamini, della S.C. Milano), il 2 con (Giuseppe Ramani, Aldo Tarlao, tim. Luciano Marion, della S.C. Libertas Capodistria, di Trieste) e l’Otto (Reginaldo Polloni, Francesco Gotti, Angelo Ghidini, Guido Cristinelli, Erio Bettega, Nicolò Simone, Giuseppe Ramani, Aldo Tarlao, tim. Domenico Cambieri) e un Argento nel Singolo (Silvio Bergamini, della S.C. Milano).

La partecipazione dell’Italia a questo nuovo confronto sportivo non si limiterà alla sola presenza degli atleti ma diventando protagonista attiva, organizzando i giochi per ben tre volte: la prima volta a Napoli, tre anni dopo l’organizzazione dei Giochi Olimpici di Roma del 1960 e poi a Bari nel 1997 e a Pescara nel 2009.

Giochi del Mediterraneo 2009


Gli anni del primo dopoguerra saranno un susseguirsi di iniziative sportive volte anche a un ritorno alla normalità dopo gli eventi tragici del conflitto. In Grecia si organizzano i “Precursori dei Giochi Panellenici” disputati a Rodi dal 26 al 28 settembre 1947, mentre in Italia la rinascita dello sport come momento di unione delle persone portava alla riscoperta di vecchie tradizioni. In Sardegna, a Santa Giusta, prendevano corpo le regate con “Is Fassonis”, competizioni su barche di derivazione egizia e a Cagliari si disputavano le gare internazionali di Canoa Polinesiana dell’Outrigger Cup.

Is Fassonis, barche tradizionali sarde

 

Negli stessi anni anche in Sicilia cominciava a rivivere la pratica del canottaggio, sia con la promozione dell’attività giovanile che con impegni di alto livello nazionale, a partire dalle celebrazioni del centenario della canottieri Roggero di Lauria, di Palermo.

Canottieri Roggero


Era un periodo storico di grande fermento, anche a livello di Federazione sportiva nazionale, che avrebbe visto di li a breve la separazione della canoa dal canottaggio e la nascita di due nuovi distinti organismi federali in seno al CONI.

Panellenici - Rodi 1947