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La Cicogna: arcobaleno alato baby-express
di Gianni V. Settimo



Le cicogne quest’anno, sono un po’ in ritardo a causa del brutto tempo ma, non tarderanno. Nel frattempo, perché non iniziare una nuova simpatica collezione?
Mi è gradito presentare solo qualche esemplare, così, per mitigare la monotonia dell’attesa. Se ne desiderate altri potete allietarvi andando a curiosare in:

http://www.birdtheme.org/mainlyimages/index.php?spec=1432

Essa, è stata, per millenni, sempre collegata a leggende ed a gentili tradizioni

In Russia, si racconta che dopo avere creato rospi e serpenti Dio se ne voleva sbarazzare e di conseguenza, li raccolse in una borsa affidando ad un uomo il compito di gettarla in mare senza aprirla. Ma la curiosità dell’umano fu assai forte e gli animali fuggirono.
Allora Dio, per punirlo, lo trasformò in cicogna affinché, durante tutta la sua vita, fosse obbligato a mangiare quelle ripugnanti bestie.



Una leggenda similare, che esiste pure nel Nord Africa e nei paesi islamici, fa di quest'uccello un animale incoronato, di cui non si deve mangiare la carne. Sarebbe, infatti, la reincarnazione d’un marabutto che avrebbe trasgredito la sua religione effettuando le proprie abluzioni rituali con del latte!
Punito da Allah, il monaco fu cambiato in cicogna, ma ottenne il diritto di nidificare sulle moschee, in particolare su quella della Mecca.
Per questo, nei paesi musulmani, viene detta “Hadj Belgassen” (il pellegrino di Belgassen).



Nel 1666, Laurent d’Arvieux, diplomatico francese incaricato di missioni per conto di Louis XIV, riferisce, in una delle sue note riguardanti un soggiorno in Tunisia che “Dei vecchi acquedotti, restano soltanto alcune arcate che servono a reggere nidi di cicogne”.
E aggiunge ancora: “Vedendoci con i nostri cannoni, i contadini ci informano di non uccidere quest'uccelli, per evitare d'attirare su noi la maledizione degli dei".



In alcune zone dei Paesi Bassi, della Germania e della Lituania, si raccontava che, durante il periodo invernale, si trasformavano in esseri umani.
 

   
   
   
   
   
   
   

   

Il postalista