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  origine della peste
di Michele Polverini

peste nell’aretino

Le epidemie di peste nella storia

 

origine della PESTe

Questa malattia è di origine batterica.
La peste è una zoonosi, ovvero una malattia che colpisce gli animali, ma occasionalmente, tramite agenti patogeni vettori, può colpire anche l’uomo.
Il patogeno responsabile della malattia è un batterio: la Yersinia pestis, che circola all’interno di alcune popolazioni di animali selvatici, prevalentemente roditori, particolarmente resistenti agli effetti causati dall’infezione, ma anche altri animali possono comunque essere ospiti suscettibili all’infezione: gatti selvatici, domestici, cani, conigli, lepri, daini, capre antilopi ovvero specie animali che possono entrare in contatto con l’uomo.

(da https://it.pinterest.com/pin/174162710565327286/)

I focolai di peste selvatica vengono definiti “focolai primari”. Questi possono trovarsi in tutti i continenti eccetto l’Australia. Gli animali che fungono da “serbatoi enzootici” dell’infezione, ribadiamo essere principalmente le specie sopra menzionate unitamente a: cani della prateria, marmotte, maiali della Guinea, ecc. I focolai primari esistono indipendentemente dalla presenza di insediamenti umani, ma è molto raro che la peste si manifesti a seguito di un focolaio primario.

La peste urbana o “secondaria“ si origina partendo dai suoi focolai selvatici. Ratto nero e marrone (ratti sinantropi) ne sono i principali responsabili. Le epidemie di peste si diffondono prevalentemente in aree densamente popolate e caratterizzate da pessime condizioni sanitarie. La peste può essere trasmessa all’uomo con due modalità: diretta o indiretta. Nella maggioranza dei casi avviene in modo indiretto tramite il morso infetto della pulce ai roditori (Xenopsylla cheopis o in sub ordine Pulex irritant).

Le pulci come noto possono mordere l’uomo. La Yersinia pestis si moltiplica facilmente a livelli esponenziali nel pro ventricolo delle pulci, formando un bolo di bacilli e sangue coagulato che blocca il transito ed il passaggio del cibo: il fenomeno del “rigurgito" che conseguentemente ne deriva, facilita la trasmissione del bacillo pestoso, cosi come il morso della pulce ad un nuovo ospite attraverso la ferita provocata.

La trasmissione diretta ha luogo per manipolazione di carne infetta: in questo caso la penetrazione del bacillo avviene attraverso le lesioni cutanee, oppure delle mucose orali nasali e oculari. Il contagio può essere anche interumano per contatto con persona infetta. La trasmissione da persona a persona per via respiratoria si presenta allorché la peste bubbonica primaria si trasforma in peste polmonare secondaria. Anche il contatto diretto con oggetti contaminati dall’escreato di pazienti affetti da peste polmonare può provocare la peste bubbonica.

Si distinguono tre tipi di peste:
a) peste Bubbonica data dalla proliferazione dei linfonodi con seguente necrosi colliquativa. Se non viene trattata può evolvere in setticemia ovvero infezione generalizzata. A volte evolve in polmonite secondaria;
b) peste Polmonare con trasmissione attraverso vie aeree, ovvero polmonite primitiva con esiti mortali entro 4 giorni dal contagio;
c) peste setticemica, più rara delle altre due, ma altamente letale in quanto il parassita inocula direttamente sul torrente sanguigno.

La malattia che colpisce l’uomo evolve naturalmente verso la morte con oltre il 70 % dei casi per la peste Bubbonica e il 100% per le forme polmonari. Quest’ultima può essere letale in meno di una settimana e talvolta nel giro di poche ore. Il bacillo della peste è ad oggi considerato uno dei batteri più patogeni attualmente conosciuti.

Si deve altresì sottolineare che il RATTUS NORVEGICUS, che oggi infesta le nostre città non era certamente presente e responsabile all’epoca delle pandemie di peste del 1348, in quanto giunto in Europa in epoca relativamente recente. Proveniente in origine dalla Mongolia, la sua comparsa in Europa avvenne poco dopo il 1700 quando fu osservato la prima volta a Londra nel 1716 dal naturalista britannico John Berkenhout che, nel suo testo Synopsis of the Natural History of Great Britain and Ireland, ne annotava la presenza lungo le gomene di navi provenienti dalla Norvegia ed attraccate ai porti inglesi.

 

Bibliografia


Archivio della fraternità dei laici di Arezzo anno 1631 vol 894
Annali aretini della fraternità dei laici III vol. ed 1995
Contra infectionem estratto da “storia degli eventi infettivi nella pratica operatoria” servizio Farmacia dell’Istituto Europeo di Oncologia
Fraternita dei Laici estratto da “la Fraternita dei Laici nella storia della sanita Aretina” atti del convegno Arezzo 3 Febbraio 2012.