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  L'Ufficio di Posta di Arezzo in Piazza della Badia: anno 1830
di Fabiana Susini e Roberto Monticini

L'Ufficio (o Ufizio o Uffizio) di Posta di Arezzo è stato già ampiamente illustrato in queste pagine: L'Ufficio di Posta di Arezzo dal 1600 al 1851, abbiamo trattato delle sue vicende storiche (ufficio pontifico e ufficio granducale) e dei compiti ad esso assegnati, niente invece abbiamo esaminato che riguardasse sua ubicazione.

La memoria storica popolare ci ha tramandato che la sua sede naturale sia sempre stata quella di Piazza della Badia fino al suo trasferimento nel 1930 (Ndr: data credibile che però necessita di conferma), nella nuova sede di Via Guido Monaco, purtroppo però non avevamo fonti ufficiali e certe che lo attestassero. Anche noi lo avevamo collocato proprio in quella piazza (vedi: La stazione di posta de' cavalli di AREZZO, la sua corretta individuazione), ma solo su base testimoniale di memoria storica.

Un recente ritrovamento ci permette ora invece di stabilire con certezza che quella sita in Piazza della Badia fosse proprio la sede dell’Ufficio di Posta di Arezzo ante 1830.

Nell'A.S. di Firenze, la Dott.ssa Fabiana Susini ha rinvenuto una relazione del 1830 (1) a firma Ing. Lorenzo Corsi, "che riguarda la distribuzione generale dello Stabile della Soppressa Badia dei Monaci Agostiniani di Arezzo".

Una certezza possiamo quindi acquisirla leggendo il titolo ed il primo capoverso della Relazione: "distribuzione dello stabile" e "In questo Cambio vi è utilità reciproca, perchè il ridetto Ministro Sacerdote viene ad occupare uno spazio molto più prossimo alla Chiesa, e perchè il Ministro Direttore di Posta risiede col suo Quartiere sopra le Stanze del proprio ufizio".

Le due dichiarazioni ci testimoniano che l'immobile aveva già due destinazioni: in uso al Cappellano ed all'ufficio di posta e che si è provveduto ad una redistribuzione degli spazi: l'occupazione di uno spazio più prossimo alla Chiesa, ed il Quartiere al Ministro Direttore, sopra le Stanze del proprio ufizio, tutto questo ci conferma l’idea che l'ufficio di posta fosse ubicato in questo immobile già prima della relazione alla quale ci stiamo riferendo.

Quando il ricercatore rinviene fonti attinenti i propri studi, si accende la speranza incontenibile che essi contengano elementi certi e risolutivi per tutti quegli interrogativi che precedentemente occupavano la sua mente: la Relazione dell'Ing. Lorenzo Corsi risponde almeno ad una domanda dandoci la certezza che, prima del 1830, l'ufficio postale granducale avesse sede in Piazza della Badia.

Di seguito la trascrizione della Relazione e le piante allegate.

Estratto
dalla relazione e Perizia de 5. Luglio stante
che riguarda la distribuzione generale dello Stabile della
Soppressa Badia dei Monaci Agostiniani di Arezzo

Articolo III
Ufficio della Posta delle Lettere

La prima consegna della porzione di Locale a ciò destinata ha fatto poi riconoscere che sarebbe stato un essenziale miglioramento il cambiarla riguardo al Piano Superiore di abitazione coll'altra porzione consegnata al Cappellano. In questo Cambio vi è utilità reciproca, perchè il ridetto Ministro Sacerdote viene ad occupare uno spazio molto più prossimo alla Chiesa, e perchè il Ministro Direttore di Posta risiede col suo Quartiere sopra le Stanze del proprio ufizio. Essendo tale concetto di unanime sodisfazione delle Persone che vi hanno interesse, accennerò il reparto che ne dipende, Lasciando di trattenermi sul dettaglio della primitiva distribuzione e consegna.

Usi a piano terreno

Lo Spazio rettangolare (Pianta N°. 1) marcato V.V.V.V. si compone di

N° 1. C. Ingresso all'Uffizio della Posta
" 2.2.2. Tre Stanze addette alla distribuzione delle Lettere
" 3.3.3. Loggiato aperto intorno il Cortile
" 4.4.4. Le Altre Stanze per gli Impiegati addetti alla Direzione
" 5. Stanza terrena di Legnaia, e di accesso al Luogo Comodo nel sottoscale
" 6. Scala per il Piano Superiore di abitazione
" 7. Ingresso particolare dalla Piazza in Casa, e Loggia coperta.

Al Piano Superiore

N° 1. Scala
" 2. Camera
" 3. Detta Simile
" 4. Stanza di passo
" 5. Salotto
" 6. Alcova piccola
" 7. Camera
" 8. Camera più grande
" 9. Salotto
" 10. Camera
" 11. Camera

Articolo VI
Sotterranei, e Mezzanini

Sotterranei - Tutti quei fondi sotterranei godevano di un accesso unico per mezzo del piaggione nel piazzale allato alla Scuderia di Posta. Attualmente colla distribuzione fatta dello Stabile, non solo conviene assegnare a ciascuno degli usufruenti quella parte di fondi che può ampiamente loro bisognare, ma è pur necessario di trar partito di locazione dalle altre parti che rimangono senza destino. Avuto sempre riguardo in questo rapporto di conservare per quanto si può la regolarità dei perimetri e la corrispondenza dei reparti superiormente stabili, si dedurrà l'appresso indicata distribuzione distinta da colori di fondo diverso nelle due Piante dell'annessa tavola.

1. All'Uffizio di Posta sia in virtù della sua giantura che per un modo di compensazione di fronte alle spese erogate dal R. Scrittojo per ridurre il quartiere che viene rilasciato al Cappellano, sembra a proposito di assegnargli tutta quella parte rettangolare di Sotterranei distinti nella Pianta N° 1. di color verde chiaro, più l'orto muragliato colla stanzetta annessa per l'Ortolano.-

N.B. Tanto in questa Tinaja come nella Cantina assegnata sopra al Custode esiste il pozzo di acqua potabile di dove con discreta spesa si può derivare con comodo di più nei due punti estremi dell'Ufizio della Camera, e per le Scuole del Disegno. Al Custode delle Scuole minori, e dell'Accademia può essere permessa anche per l'uso proprio la servitù del passo per accedere al pozzo nel Cortile grande.

L'Ufizio di Posta e il Cappellano farebbero uso comune mediante due ferri armati alla Romana, del nuovo pozzo progettato in mezzo al minor Cortile.

Mezzanini - L'estensione dei Mezzanini, in paragon del resto è assai limitata, come mostrano i varj fondi di colore della Pianta N° II. In fondo verde chiaro mostra la porzione assegnabile al Quartiere del Ministro di Posta, il fondo giallo accenna l'altra porzione che compete al Quartiere del Cappellano.

Dettaglio
di Spesa approssimativo

Si fa osservare preliminarmente che le Spese di riduzione dei due quartieri della Posta delle Lettere, e del Cappellano sono state già quasi interamente effettuate sulla regola delle somme che a tale oggetto vennero assegnate dal Regio Scrittojo e dalla Camera di Soprindendenza, conforme in breve Dovrà resultare dalle respettive Verificazioni. Sola spesa non prevista e che sembra doversi imporre al Regio Scrittojo esclusivamente per la correspettività degli oneri di fronte all'acquisto più esteso del fondo è la costruzione del Pozzo Nuovo in mezzo al Cortile più piccolo.

Questo pozzo portato alla profondità di Bª. 20. (2) sul diametro di Bª. 2.- importerà per il cavo, alla ragione di (3) £ 6.13.4. il Braccio lineare di altezza. _____________________________________________________________ £ 133. 6. 8.
Muro di parete circolare a Sasso in calcina senza intonaco, meno che per la Tromba del parapetto sopra il piano del Cortile Bª: 1.20. a £ 1.10. _____________________________________________________________________ " 180.__.__
Panchina di Pietra in N° pezzi per la coperta di detto parapetto, messa al posto e ingrappata ___________ "  30.__.__
Armatura di due ferri alla Romana staffe e pulegge _______________________________________________ "   96.13. 4.
Restauro alla Selice del Cortile, in tronco ________________________________________________________ "  80.__.__.
Imbiancatura della porzione superiore delle quattro pareti maestre di detto Cortile Bª. 572. a 1/5 (?) ____ "114. 8.__

Sommano £ 634. 8.__      

Arezzo 5 Luglio 1830

lì 7 luglio med.
copia conforme
Corsi Lorenzo

Le piante allegate:

 

È possibile scaricare le piante in grande formato (14 Mb):

 

NOTE:

1) - A.S. Firenze, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche, Fabbriche lorenesi, al n° ordine 2111, fascicolo n. 94,

2) - Il Braccio fiorentino aveva una lunghezza di mt. 0,5836, e si divideva in 20 soldi, il soldo in 12 denari, il denaro in 12 punti. (wikipedia: 8/9/2017),

3) - Per le unità monetarie vigenti nel Granducato di Toscana vedi: Sistema monetario del granducato di Toscana all'epoca di Leopoldo II, in questo stesso sito.