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Posta Militare

Le Brigate di Fanteria

Brigata Marche
di Samuel Rimoldi
Cartolina illustrata della Brigata Marche emessa nel giugno 1919; al verso elenco dei maggiori fatti d'arme cui prese parte.

Origini

Costituita il 24 gennaio 1861 con i Reggimenti: 55° 56°. Sciolta il 31 dicembre 1926.

Campagne di guerra e fatti d'arme - I GM 1915/18

Anno 1915
Allo scoppio del conflitto la Brigata Marche raggiunge la linea tra Passo Tre Croci – Forca, valle del Boite, Ansiei, Padola non ostacolata dal nemico che si è ritirato sulle cime dei gruppi dolomitici presenti sul territorio.
Per tutto il mese di giugno proseguono le ricognizioni, poi, a metà di luglio la Brigata effettua una decisa azione d’attacco contro il monte Piana, portata da due battaglioni del 55° Fanteria, senza però ottenere grandi risultati: la seconda colonna d’attacco, passando per la Val Popena riesce ad arrivare alla confluenza del rio Fonda in località Carbonin fermandosi poi a causa della forte resistenza nemica. In agosto la Marche opera nel settore delle Tre Cime di Lavaredo riuscendo ad impossessarsi del monte Paterno e Oberbacher; tuttavia diventata evidente l’impossibilità di superare gli sbarramenti nemici, la guerra si trasforma in uno scontro di pattuglie e la Brigata in ottobre viene trasferita sul fronte dell’Isonzo, di fronte al Sabotino.
Durante la 3^ Battaglia dell’Isonzo la Brigata, fortemente impegnata, subisce molte perdite: in un giorno lascia sul terreno 200 morti e 1100 feriti. Nella 4^ Battaglia dell’Isonzo, la Marche scinde i due reggimenti ed il 55° passa alle dipendenze della Brigata Livorno che ha come obiettivo la cima del Sabotino: i reticolati intatti dell’ultima linea nemica sono più volte raggiunti ma mai superati; il 56° intanto, falcidiato da una grave epidemia di gastroenterite, con un solo battaglione, partecipa all’attacco contro il valico di Oslavia. Il 14 dicembre la Brigata scende a riposo.

Anno 1916
Nel primo trimestre dell’anno la Brigata si trasferisce in Albania partendo da Taranto, solo il comando rimane in Italia ed assume quello della Brigata Volturno.
In marzo la Marche si schiera nel settore Haderai – Grnec – Sevaster alle dipendenze della 43^ divisione; nei mesi in cui la Brigata rimane in Albania non succedono fatti notevoli, ed il 5 giugno iniziano le operazioni per il rientro in Italia; la notte del 8 giugno il 55^ fanteria si trova imbarcato sul piroscafo Principe Umberto, in navigazione nel basso Adriatico, quando la nave viene affondata da un sottomarino austriaco: muoiono 1948 soldati, praticamente tutto il 55° fanteria. La Brigata mutilata nelle sue forze, in attesa di ricostituire l’intero reggimento, trasferisce il 56° a Staranzano in riserva della 14^ divisione; finalmente anche il 55° torna in linea e la Marche si schiera tra la rocca di Monfalcone e la località Mandrie.
Il 17 agosto, durante la 6^ Battaglia dell’Isonzo, la Brigata è in linea di fronte a Oppacchiasella col 55° in prima linea e il 56° in seconda; durante la 7^ Battaglia dell’Isonzo, parte all’attacco delle posizioni nemiche di Nova Vas, l’azione è resa difficoltosa dai reticolati quasi intatti che rallentano le colonne di fanti, tuttavia gruppi di valorosi riescono a passare occupando la prima linea nemica.
Purtroppo i varchi, scoperti dall’avversario, vengono da questi bombardati e tenuti sotto tiro delle mitragliatrici: i rincalzi restano bloccati nella terra di nessuno e le conquiste debbono essere abbandonate. Nei giorni seguenti i tentativi vengono rinnovati, tutti con medesimo scarso risultato: la Brigata perde 1500 uomini. La 9^ Battaglia dell’Isonzo trova la Marche in linea davanti ad Hudi Log, anche in questo settore l’ostinata resistenza austroungarica non permette che modeste conquiste, pagate col sacrificio di circa 2000 soldati.
Il 12 novembre la Brigata torna in alta montagna, passa alle dipendenze della 5^ Divisione col 55° tra il passo del Tonale e la conca del Montozzo e il 56° in val Giudicarie tra Storo e Condino: il primo reggimento controlla la linea che scende alla sinistra del gruppo dell’Adamello, il secondo la destra.

Anno 1917
La Brigata Marche rimane tutto l’anno sulle medesime posizioni, senza che vi accada nulla di notevole; a metà dicembre il 56° si trasferisce sul fianco meridionale della Val Daone.

Anno 1918
A fine febbraio la Brigata raggiunge per ferrovia Ala, si schiera col 56° a Serravalle e col 55° di riserva del XXIX Corpo d’Armata, iniziando un servizio agli avamposti e lavori di rafforzamento delle difese. Il 15 giugno durante la Battaglia del Solstizio, la Marche è avvicinata al fronte del Piave, senza che debba però intervenire; in luglio torna in prima linea sul Grappa. In agosto compie diverse azioni di notevole valore, muovendo dalle posizioni dei nostri avamposti, il 29 passa a riposo sostituita in linea dalla Brigata Modena.
L’ultima tappa della guerra viene compiuta sull’Altipiano d’Asiago, il 55° a disposizione delle divisioni francesi ed il 56° presso San Giacomo di Lusiana. L’armistizio trova la Brigata sulle stesse posizioni.


Posta Militare utilizzata durante la I Guerra Mondiale


Illustrazioni della Brigata

Cartolina illustrata del 56° Reggimento Fanteria emessa nel 1917: vi sono elencati i luoghi dove è stato impiegato il reparto durante il conflitto mondiale.

Cartolina in franchigia di edizione privata del 56° Reggimento Fanteria inoltrata il 10.08.15 attraverso l'ufficio di Posta Militare 1° Corpo d'Armata cui dipendeva la Brigata.

Cartolina in franchigia spedita da soldato del 56° Reggimento Fanteria inoltrata il 4.6.17 attraverso l'ufficio di Posta Militare 5^ Divisione.

Cartolina in franchigia spedita da soldato del 56° Reggimento Fanteria inoltrata il 21.8.17 attraverso l'ufficio di Posta Militare n. 11.

Cartolina in franchigia spedita da sottufficiale del 55° Reggimento Fanteria inoltrata il 16.5.18 attraverso l'ufficio di Posta Militare n. 59.



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