la carta ed il suo lavaggio

a cura di teknerestauro snc

Di fronte ad una lettera, una stampa, una carta geografica, un documento cartaceo che vogliamo conservare, ci chiediamo quali possano essere gli accorgimenti da adottare al fine di preservarli il più a lungo possibile.
Spesso si pensa che gli interventi di restauro e in particolare le puliture, siano delle operazioni con fini estetici, ma in realtà sono mirate ad eliminare tutte quelle sostanze superficiali che possono degradare l'oggetto e quindi il miglioramento estetico è solo un risultato secondario.
Naturalmente l'analisi dell'oggetto da parte del restauratore per decidere il tipo di intervento è fondamentale. Le operazioni che sicuramente risultano sempre utili e poco invasive, se effettuate da mano esperta, sono la spolveratura e la pulizia a secco, che consistono nella rimozione dalla superficie della carta di polvere e altre impurità come sporcizia, incrostazioni, deiezioni di insetti, etc. mediante l'utilizzo di pennelli a setole morbide, microaspiratore, aghi, bisturi e spatole. In alcuni casi è vantaggioso praticare anche una sgommatura, ovvero la rimozione dello sporco resistente attraverso l'utilizzo di differenti tipi di gomma polverizzata.

Molto più invasiva e difficoltosa è l'operazione di lavaggio che ha essenzialmente lo scopo di pulire la carta, solubilizzando le impurità presenti, alcuni prodotti della degradazione acida della cellulosa e le particelle di polvere che sono veicolo di microrganismi. Consiste tecnicamente in uno o più passaggi in acqua deionizzata ad una temperatura di massimo 40°C in cui ogni documento è maneggiato tramite "tessuto non tessuto", che diminuisce i rischi dovuti dalla manipolazione.

L'operazione di lavaggio tuttavia è da valutare attentamente e da adottare solo nei casi in cui si ritiene che ce ne sia la necessità e soprattutto dopo aver effettuato degli importanti test diagnostici, che servono per capire se la carta ha bisogno di ulteriori trattamenti e in che modo è possibile procedere. Sono fondamentali il test di misurazione del pH della carta, per vedere se avrà bisogno di un trattamento di deacidificazione, e i test per verificare la solubilità degli inchiostri, per evitare che le mediazioni grafiche si alterino durante il trattamento a umido.

Se eseguito in queste circostanze e con tutte queste accortezze, il lavaggio migliora le caratteristiche meccaniche del foglio, infatti l’acqua, entrando in contatto con la cellulosa, così come avviene al momento della sua fabbricazione, rigonfia la struttura della carta e penetra tra le fibre, facilitando l’eliminazione delle sostanze solubili e agevolando il rinsaldo di alcuni legami interfibra o la nascita di nuovi. I documenti trattati a umido sono posti singolarmente su apposite griglie dove a temperatura ambiente avviene l'asciugatura.

La fase di lavaggio solubilizza anche i residui della collatura, effettuata durante la fabbricazione della carta, ed è per questo motivo che alla fine delle operazioni a umido si effettua la ricollatura, tecnica generalmente eseguita per mezzo di un pennello, che utilizza una colla a base di metilcellulosa in soluzione acquosa, e che ha lo scopo di riconsegnare alla carta quella resistenza meccanica che ha perso durante i trattamenti per via umida.

A questo punto, il documento è pronto per le eventuali e successive operazioni di restauro.


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