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ISTITUTO STUDI STORICI POSTALI
"Aldo Cecchi" onlus
PRATO

Comunicato stampa dell'ISSP
a cura del Servizio stampa e comunicazione: Fabio Bonacina, mail ufficio.stampa@issp.po.it
pubblicato su il postalista:

Era nato a Prato il 21 agosto 1881

Le cartoline raccontano le speranze di Lisandro

Si chiamava Lisandro Ventisette, ed è morto “in combattimento” il 6 agosto 1916. Grazie ad un ritrovamento fortunato, Prato dedica al caporale una mostra

Prato (18 novembre 2016) - Un ritrovamento fortuito in un mercatino ha permesso di riscoprire la storia di Lisandro Ventisette, caporale morto al fronte durante la Prima guerra mondiale. Ora i suoi resti si trovano, come milite ignoto, al sacrario militare di Trento; nel cimitero della Misericordia, a Prato, lo ricorda una croce con foto.
Figlio di Giovacchino e di Serafina Bellandi, nacque a Prato il 21 agosto 1881; faceva l’operaio tessile ed è stato ucciso il 6 agosto 1916 sul monte Civaron, in Valsugana, durante una qualche manovra bellica. “In combattimento”, si legge sul foglio matricolare.
Un secolo dopo, di lui sono rimaste quarantacinque cartoline, spedite mentre era al fronte; destinatari: la moglie, le figlie, i genitori.
Sono le protagoniste della mostra “Le cartoline di Lisandro - L’epistolario del caporale pratese Lisandro Ventisette tra storia postale e storia sociale 1915-1916”, curata da Simone Fagioli e Beniamino Cadioli. In essere dal 5 dicembre al 28 febbraio, coinvolge, oltre all’Istituto di studi storici postali onlus, Comune, Archivio di stato, Istituto culturale e di documentazione Lazzerini. Verrà ospitata proprio all’Archivio di stato cittadino; si trova in via Ser Lapo Mazzei 41 e resta aperto lunedì e mercoledì dalle 8.30 alle 17.20; martedì, giovedì e venerdì dalle 8.30 alle 13.55; l’ingresso è libero.

La testimonianza non descrive battaglie o rilevanti fatti militari; tuttavia è di grande interesse. I documenti permettono di entrare nei pensieri del mittente, sentire la sua voce più intima; la brevità del testo non è un difetto, mostra in sintesi le preoccupazioni crescenti, i desideri, lo slancio verso gli affetti. Rivelano legami che il conflitto spezza e rinsalda, la necessità di evidenziare quasi in ogni scritto che è vivo. Rappresentano un segnatempo che scandisce inesorabile il destino sia del mittente sia del destinatario: marcano anche il mondo mentale di chi è rimasto a casa e svelano una forte rete sociale, essenziale per poter reciprocamente sopravvivere. Il valore di questo epistolario, come in genere si riscontra in quelli di guerra, è mostrare il “quotidiano” dello sforzo bellico.

Alla chiusura dell’allestimento, il materiale verrà donato all’Issp.





Servizio stampa e comunicazione: Fabio Bonacina, mail ufficio.stampa@issp.po.it

ISTITUTO DI STUDI STORICI POSTALI onlus
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59100 PRATO
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