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Esperanto-Ligo Filatelista
(ELF/AREK)

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Il problema delle lingue
Alessandro Bellucci

Nel mondo esistono migliaia di lingue e dialetti con diversi livelli di diffusione rendendo spesso difficili i rapporti fra i popoli. Questa situazione è rappresentata, nel mondo cristiano, dalla Torre di Babele come sinonimo di caos linguistico quale condanna divina.

Belgio 1982


Nel corso dei secoli molti filosofi e studiosi di linguistica hanno evidenziato il problema proponendo lingue più o meno riuscite.

Spagna 1998 Ucraina 2020

Fra i primi Platone e Galeno: il primo parlandone diffusamente, il secondo proponendo una sua lingua basata su segni.

Nel Medioevo fu Hildegard von Bingen (1098-1139) a creare la prima lingua artificiale nota come “Lingua Ignota”, uno dei suoi innumerevoli interessi nei più diversi campi dello scibile umano. Questa suora benedettina fu una profetessa. erborista, naturalista, cosmologa, filosofa, poetessa, musicista ed altro ancora.

I 28 segni della “Lingua Ignota”
Germania1979


Fu però dal 17° secolo che inizia un vero interesse verso il problema linguistico. Francis Bacon, (1561-1626) filosofo inglese, e René Descartes (in latino Renatus Cartesio), (1596-1650) filosofo, matematico e uno dei fondatori della scienza moderna (assieme a F. Bacon e G. Galilei) si interessarono di problematiche del linguaggio, suggerendo di costruire una lingua artificiale, che - superando i limiti imposti dalla Torre di Babele - potessero portare la pace universale…

Newfoundland 1910 Francia 1937


A loro volta anche Giovanni Comenio - Jan Amos Komenský (1646-1716) filosofo e pedagogo, che auspica che «… chiunque vorrà, potrà viaggiare in qualunque paese e regione del mondo, sapendo di capire tutti e di essere da tutti capito» tramite la sua lingua universale, e Gottfried W. Leibniz (1646-1716), filosofo e matematico, approfondiscono il tema arrivando a fare anche delle proposte concrete.

                Germania 1970
Albania 1996


Nei secoli successivi compaiono numerose lingue “artificiali”, il più delle volte difficilmente utilizzabili, finché arriva il volapük, lingua ausiliaria realizzata tra il 1879 e il 1880 da Johann Martin Schleyer, prelato tedesco, il quale affermò di essere stato chiamato da Dio, in sogno, per inventare una lingua internazionale. C’era a quel tempo una gran voglia di una comunicazione internazionale, per cui da subito il Volapük ebbe un discreto successo.

Erinnofilo su Intero postale Hong Kong 1897


La difficoltà dell’apprendimento però diventò un grande ostacolo per quanti desideravano impararlo. Anche Lazzaro Ludovico Zamenhof si è interessato al Volapük prima di pubblicare l’ Esperanto. Quel progetto linguistico ha influito soprattutto per quanto riguarda la stesura dei vocaboli ed in parte anche la grammatica.

È interessante notare che, quando nel 1887 comparve l’esperanto, molti volapukisti abbandonarono la loro lingua per approcciarsi a questo nuovo idioma.

Successivamente verranno create altre lingue che nacquero spesso da revisioni dell’Esperanto: fra queste ricordiamo l’IDO e l’Interlingua.

Germania 1923
Francia 1998


Negli ultimi decenni, spesso nei film di fantascienza sono create lingue “aliene” che hanno un successo anche terrestre: ne è esempio la lingua Klingon della serie Star Trek che è possibile apprendere anche tramite corsi.

Canada 2016
Intero postale emesso dalla Repubblica popolare cinese
in occasione del 71° Congresso mondiale di Esperanto – 1986


Alessandro Bellucci
20-01-2021