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Continuiamo col dopoguerra

di Mario POZZATI (L'Annullo n. 155)

Mi sono interrotto nella scorsa puntata al secondo conflitto mondiale, ma riprendendo il discorso ci tengo a precisare che è stata una interruzione di comodo, nel senso che le forniture, che non si erano mai interrotte, continuano con le stesse tipologie di anteguerra.

1945

il dopoguerra

sguardo d'insieme
Come dicevo sopra, nella seconda metà degli anni '940 continuano le forniture avviate anteguerra, con prevalenza dei tipi con diametro 30 millimetri e cifre strette, quasi sicuramente Conalbi.

Accanto a questi, però, continuano fino alla seconda metà degli anni '950 anche le forniture dei "vecchi" timbri con diametri di 28 o di 32 millimetri con cifre grosse, probabilmente di "tipo Güller" e quindi reincidibili solo presso un incisore e non semplicemente sostituendo il piastrino.

Per quanto riguarda gli "stili", le tre tipologie tratteggiate nello schemino a chiusura della puntata precedente sono quelle che vanno per la maggiore, ovviamente senza l'era fascista, spesso sostituita dall'indicazione dell'anno con tre o quattro cifre anzichè due. Abbiamo quindi nel primo dopoguerra molti timbri con lunette barrate o stondate, affiancate sempre da annulli con lunette "normali". Sono tipicamente a lunette barrate le prime forniture per le province a cui vennero sostituiti tutti i timbri, e precisamente Latina (ex Littora), Massa (ex Apuania) e Bolzano (dove i toponimi diventano ufficialmente bilingui), mentre Caserta (ricostituita dopo la soppressione mussoliniana) ne ha pochi a lunette barrate, perchè il grosso è costituito da una tipica fornitura locale a doppio cerchio con lunette (tipo 3.2). Sono a lunette barrate anche molte forniture per la Somalia, che dal 1950 al 1960 tornò sotto amministrazione fiduciaria italiana per mandato O.N.U.

Per inquadrare meglio la materia ho elaborato il seguente schemino riassuntivo, che per migliore comprensione delle forniture prende in esame anche le tipologie introdotte in seguito (doppi cerchi anni '950/'960 e timbri incisi secondo le nuove normative del 1961). La riga tratteggiata indica una diminuzione nelle forniture di quella tipologia.

Ricordo ancora che sto trattando annulli "tipo Conalbi", cioè con diametro 30 millimetri e piastrino intercambiabile, mentre tralascio i "tipo Güller" con diametro 28 o 32 millimetri, le cui forniture continuarono fino alla seconda metà degli anni '950, ma le cui tipologie sono maggiormente variabili, data la loro provenienza soprattutto da fornitori locali. Le date segnate ovviamente non indicano i periodi di uso ma quelli di fornitura.


Sporadicamente compaiono anche tipi non evidenziati nello schemino, e precisamente annulli con "poste" e la provincia in sigla ma nelle tipologie a lunette stondate o a lunette barrate. Si tratta probabilmente di reincisioni di annulli vecchi in cui si mantenne la tipologia e si reincisero solo le diciture, adeguandole alla nuova normativa. Un esempio di un timbro a lunette stondate ma con "poste" l'ho inserito nel capitoletto dei doppio cerchio del 1961, mentre qui mostro un esempio a lunette barrate con "poste". Questa tipologia è molto infrequente, e non a caso l'esempio mostrato è della provincia di Lecce, in quanto in tale provincia c'è spesso tale tipologia accompagnata tra l'altro da caratteri classicamente molto "estesi" in larghezza.


1950 ?

doppio cerchio con stelle

scopo
Ignoto, ma forse in seguito ad una circolare che cercava di uniformare le forniture, ma che, posto che esista, non ho ancora trovato.

distribuzione
Ubiquitaria e molto diffusa, sia per nuove forniture che per rifacimenti di vecchi timbri.

fornitori
Ignoti, ma sicuramente Conalbi (Milano) e Michelassi (Firenze) e gli altri fornitori attivi all'epoca (Rubini?).

periodo di fornitura
Le prime date che ho trovato sono di fine 1949, mentre gli ultimi rifacimenti in tale tipologia arrivano alla prima metà degli anni '960.

periodo d'uso
Come dicevo sopra le prime date che conosco sono del 1949, e l'uso arriva fino alla fornitura dei nuovi annulli con C.A.P. e corno nel 1970 circa, anche se qualche esemplare, sfuggito al cambio, viene usato sporadicamente ancor oggi.

note
Data la diffusione del tipo si potrebbe parlare dei datari impiegati, che comprendono, come i tipi precedenti a lunette, sia le cifre strette (come nei due annulli sopra a destra, che sono quelle introdotte dal 1939) che grosse (come nell'immagine di Castel Todino nell'intestazione del capitoletto, datari che compaiono dalla metà degli anni '950 in varie tipologie). Tali timbri comprendono l'anno, per esteso o con due cifre, e a volte l'orario: in questo caso l'anno per esteso non ci sta, e allora viene indicato con due o tre cifre. C'è comunque sempre da ricordare che i rocchetti delle cifre sono intercambiabili, e quindi lo stesso timbro può presentare in tempi successivi tipologie diverse di cifre o di composizione.

1953 ?

timbri "Mignon" per c/c

scopo
Probabilmente vennero studiati questi annulli identici agli altri ma con diametro molto ridotto (di solito 20 millimetri) per la vidimazione dei documenti dei conti correnti postali, dove il poco spazio a disposizione consigliava l'uso di timbri piccoli per migliorare la leggibilità dei documenti (assegni, postagiro, ecc.).

distribuzione
Solo agli uffici dei conti correnti, che erano 28, e precisamente: Roma, Genova, Torino, Milano, Firenze, Napoli, Palermo, Bologna, Venezia, Cagliari, Trieste, Salerno, Bari, Trento, Ancona, Catania, Brescia, Como, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Livorno, Novara, Udine, Parma, Lecce, Varese e Verona. Nel 1981 essi vennero trasformati in 16 C.C.S.B.: centri compartimentali servizi bancoposta, uno per compartimento, che grossomodo coincideva con la regione amministrativa tranne che per Val d'Aosta, Molise, Umbria e Basilicata, accorpate rispettivamente a Torino, Pescara, Firenze e Bari. Questi centri nel 1994 vennero trasformati in C.U.A.S. (centri unificati automazione sede) ed inizialmente erano gli stessi, ma vennero via via chiusi e al 15/10/2005 restavano solo Torino, Milano, Firenze, Venezia, Ancona e Bari.

fornitori
Ignoti.

periodo di fornitura
Le prime date che conosco sono del 1953, ma potrebbero trovarsene di antecedenti.

periodo d'uso
Dalla fornitura fino ai giorni nostri, passando per tutte le tipologie degli annulli "normali". A lato, ad esempio, ne mostro della tipologia a lunette stondate e a cerchio singolo con "poste", mentre dai primi anni '970 vengono prodotti quelli col corno in basso.

note
Tali annulli erano costosi, ed infatti nel 1961 costavano il doppio di un annullo normale (3300 lire contro le 1300/1600 lire di un annullo normale, a seconda del produttore).

1954

Güller a snodo "filatelici"

scopo
Questo annullo è costruito secondo il brevetto di fine '800, più volte migliorato, dell'ingegnere losannese De Coppet, che poi lo vendette a Güller. De Coppet ebbe l'intuizione di rendere snodato il manico del timbro rispetto al corpo così che, indipendentemente dall'inclinazione del colpo, la parte bollante fosse sempre perfettamente aderente al supporto e quindi si ottenessero difficilmente impronte incomplete. Ovviamente una costruzione di questo tipo è più costosa di un normale timbro non snodato (fisso), ma quando si ricercava un timbro più affidabile era l'ideale.

In Italia venne infatti introdotto dove serviva, come si direbbe oggi, un'"immagine" migliore, e cioè le località turistiche con collezionisti esteri e gli sportelli filatelici appena istituiti.

distribuzione
Il primo annullo venne inciso nel maggio 1954 per Roma Ferrovia (due esemplari). Seguirono poi Agrigento filatelico e Bardonecchia nell'ottobre 1954, altri 57 timbri per varie località turistiche nel maggio 1955 ed infine, nel luglio/agosto 1955, tutti gli altri 90 sportelli filatelici dei capoluoghi di provincia tranne Trieste, ed ovviamente anche tranne Pordenone, Isernia ed Oristano, province costituite in seguito.

fornitori
Ditta Güller di Hüttikon (Zurigo).

periodo di fornitura
Dal 1954 al 1955, con ulteriori forniture nel febbraio 1957 a Roma Filatelico (un annullo), nel giugno 1959 sempre a Roma Filatelico (due annulli), nel luglio 1962 a Roma filatelico (altri sei annulli) ed infine nel novembre 1962 a Genova filatelico (un annullo) e Milano filatelico (un annullo). Da notare che anche questi ultimi otto annulli, benchè forniti dopo il 1961, non hanno la dicitura "poste" inserita nella corona, come vorrebbero le norme in merito (si veda nel seguito l'apposito capitoletto).

periodo d'uso
Dal 1956 (conosco un Ragusa filatelico del 28/4/1956) fino alla sostituzione coi timbri con C.A.P. e corno nel 1970 circa, anche se in qualche caso ne continuò l'uso anche in seguito, e per gli sportelli filatelici fino alla fornitura delle coppie di annulli diametro 39 mm col grande "PT" in alto nel febbraio 1971.

note
Quattro annulli costruiti con lo stesso sistema vennero forniti nel 1961 anche a San Marino, oltre a vari altri di tipo fisso o a rullo sia a San Marino che al Vaticano. Tali annulli, tra l'altro, erano costosissimi, infatti nel 1961 erano inventariati a 15.645 lire ognuno contro le 1300/1600 lire di un annullo normale.
Dopo la prima fornitura ci furono vari rifacimenti delle corone di questi annulli, non sappiamo se fatte dalla Güller o da incisori locali, per svariati motivi, e precisamente:

  1. introduzione della parola "poste" e della provincia in sigla secondo la normativa del 1961 (si veda il capitoletto relativo nel seguito); tra gli sportelli filatelici conosco Bologna, Genova (entrambi gli annulli che aveva) e Roma, mentre tra i "turistici" conosco Courmayeur (si dovrebbe però trattare di un ulteriore annullo, in quanto conosco il tipo originale usato anche dopo quello modificato) e Scanno (per quest'ultimo venne modificata anche nella tipologia, che diventò a cerchio singolo).
  2. ulteriori forniture, probabilmente riassegnando quelche annullo poco utilizzato; tra le località turistiche conosco Courmayeur (si veda al punto precedente), mentre tra gli sportelli filatelici Brescia ebbe due annulli distinguibili dai caratteri nettamente diversi, Trieste (che mancava nella prima fornitura) usò in seguito un annullo "standard", Genova ebbe uno strano "Genova Porto Transiti Filatelico", ed infine Pordenone che, aperto nell'aprile 1965, ebbe un annullo a cerchio singolo con "poste".


1959 ?

timbri a rullo

scopo
Probabilmente migliorare la timbratura dei plichi di grande formato o con molti francobolli. Si tratta infatti di timbri manuali simili ad una rotella per la pasta, dove il manico continua con un cilindro orizzontale che porta incise le linee ondulate ed il cerchio del datario con le diciture, sormontato a contatto dal cilindro del feltro inchiostratore. Un'immagine chiarirà meglio della descrizione il funzionamento di questo interessante congegno.

Ricordo infine che i rulli manuali hanno la data perpendicolare alle linee ondulate e non parallela come nelle bollatrici meccaniche.

distribuzione
Solo ai grossi uffici di movimento ed a qualche grosso ufficio non capoluogo.

fornitori
Ignoti.

periodo di fornitura
I primi esempi che ho visto sono della fine degli anni '950, e le forniture continuano anche oggi, ovviamente con timbri con C.A.P. e corno dagli anni '970 e successivamente col logo lettera alata od ora con Poste Italiane.

periodo d'uso
Dalla fine degli anni '950 in poi.

note
Anche questi timbri erano costosissimi (nel 1961 costavano 13.000 lire contro le 1300/1600 lire di un annullo normale), ma data la loro complessità costruttiva tale prezzo è facilmente comprensibile. Non propongo catalogazioni di tipologie di datari in quanto gli esemplari che ho visto sono ben pochi, dato che normalmente finivano sulle buste grandi, regolarmente gettate via dai collezionisti dell'epoca (ecco perchè i 500 lire sono così costosi su busta, mentre le FDC con gli stessi francobolli si trovano a un euro...).

1961

"Poste" a doppio cerchio

scopo
Dopo un lungo periodo senza interventi normativi di rilievo sulla materia della timbratura, in cui le forniture erano state come abbiamo visto le più disparate, ecco uscire finalmente sul B.U. n. 16/2° supplemento del 1/6/1961 un'ampia trattazione della materia. Rispetto al passato vengono ribadite le norme sulla composizione delle diciture dei timbri, ma con due novità: l'introduzione della parola "poste" e l'indicazione della provincia non più per esteso ma con la sigla automobilistica. Viene inoltre stabilito il diametro dei timbri manuali in 30 millimetri (v. anche l'Annullo n. 63). Ricordo che per le succursali andava sempre indicato l'indirizzo mentre per le varie sezioni degli uffici principali andava eventualmente indicato il servizio svolto (raccomandate, posta aerea, ecc.), il tutto possibilmente riassunto in 40 caratteri al massimo.

distribuzione
Molto ampia, sia per nuove forniture che per sostituzioni. Ricordo però che, benchè finalmente cessino quasi del tutto le forniture di timbri con lunette barrate o con caratteristiche diverse da quelle standard, i vecchi timbri restano in uso, in quanto non ci fu una sostituzione di tutti i timbri preesistenti ma solo una integrazione delle dotazioni.

fornitori
Ignoti, ma probabilmente Conalbi, Michelassi e forse Gamberini di Bologna, oltre probabilmente ad altri fornitori locali.

periodo di fornitura
Dall'estate 1961 alla fine degli anni '960.

periodo d'uso
Dal 1961 alla completa sostituzione dei primi anni '70 con annulli con C.A.P. e corno, anche se qualche "superstite" continua la sua carriera ancor oggi.

note
Anche per queste forniture i datari sono di svariati tipi, come per quelli trattati precedentemente.
Ricordo ancora che l'introduzione della parola "poste" avvenne anche in altri timbri, come ad esempio i Güller filatelici, i Mignon dei conti correnti e gli annulli a rullo, nonchè in alcuni vecchi timbri reincisi (mostro a lato un esempio di un vecchio timbro con lunette stondate anni '940, mentre uno a lunette barrate è mostrato nella tabellina cronologica all'inizio dell'articolo).
Volevo illustrare ora alcuni altri aspetti interessanti di tale normativa, che finalmente raccoglie in un unico documento i vari aspetti delle attività di bollatura, e precisamente la parte relativa alle illustrazioni e quella relativa a quali oggetti bollare.

Nelle immagini mostrate sopra, relative alla periodica pulizia dei bolli a mezzo di macchinetta nettatimbri riempita di petrolio e dotata di spazzolina rotante interna azionata dalla manovella, si vedono chiaramente le forme degli annulli manuali in uso all'epoca, e precisamente a sinistra quelli "normali" (indicati genericamente come "bolli Conalbi!) e quelli a martello, mentre a destra è mostrato un timbro a rullo, dove va introdotto il cilindretto orizzontale del bollo mentre resta ovviamente fuori il feltro inchiostratore anch'esso a rullo cilindrico.

Un altro aspetto interessante regolato e riassunto da tale bollettino è quello relativo a quali oggetti bollare e a quando e come farlo. Lo riporto integralmente, anche perchè mi sembra che non se ne sia mai parlato:

Le note riportano a casi particolari (affrancature a macchina o disguidate), mentre le bollature in transito vengono abolite per tutti gli invii tranne quelli assicurati con § 295 del B.U. n. 25 del 1954.

1962

il ritorno delle lunette

scopo
Ignoto, ma sempre in dipendenza del B.U. n. 16/2° supplemento del 1/6/1961, con le lunette al posto del doppio cerchio.

distribuzione
Scarsa, anche perchè probabilmente gli ordini di questi timbri furono dovuti più al travisamento delle norme in merito che per variazione delle medesime.

fornitori
Ignoti, anche se probabilmente sono gli stessi delle altre forniture contemporanee.

periodo di fornitura
Dal 1962 alla fine degli anni '960.

periodo d'uso
Dal 1962 alla completa sostituzione dei primi anni '970 con gli annulli con C.A.P. e corno.

note
Anche qui i datari sono di vari tipi, anche se ne compare dal 1964 uno con cifre più piccole (Gamberini?) che sarà caratteristico di molte delle forniture a cerchio singolo e soprattutto di quelle con C.A.P. e corno.

1963 -

"Poste" a cerchio singolo

scopo
Ignoto, anche se si tratta in pratica dei due annulli precedenti senza il cerchio interno o le lunette, e quindi di una mera variazione stilistica.

distribuzione
Molto ampia, anche se sempre senza sostituire completamente i timbri preesistenti.

fornitori
Ignoti, ma probabilmente Conalbi, Michelassi e Gamberini, oltre senz'altro a qualche incisore locale.

periodo di fornitura
Dal 1963 alla fine degli anni '960.

periodo d'uso
Dall'estate 1963 alla completa sostituzione dei timbri preesistenti con quelli con C.A.P. e corno nei primi anni '970, tranne qualche caso isolato che continua la sua carriera fino ad ora.

note
I datari sono dei tipi più svariati (grossi, stretti e piccoli), come negli altri timbri coevi.
Anche questo modello (cerchio singolo e parola "poste") venne adottato su timbri preesistenti, come ad esempio i Güller filatelici ed i Mignon dei conti correnti.
Per comodità riassumo in una tabellina quanto detto finora sui datari, prescindendo dal fatto che ci sia o no l'orario, che l'anno sia con due, tre o quattro cifre, e ricordo comunque che i datari erano intercambiabili, tanto che se ne possono trovare addirittura con cifre miste!

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