MEMORIE
di Antonio Rufini

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Memorie di un anziano collezionista di storia postale (LXII parte):

BOLLI GIUBILEO

Antonio Rufini

§5) - Il presente è l’ultimo paragrafo con tema “Bolli Giubileo” e riguarda tutto ciò che transitò 23 anni fa nei canali delle Poste, ma su oggetti che non furono, volutamente o per puro caso, né buste da lettera bianche, anche Raccomandate e neppure Cartoline Illustrate circolate.
Anche questa volta m’auguro di non annoiare i lettori de IL POSTALISTA.
La mia speranza è che ciò che feci all’epoca lo abbiano realizzato anche altri “marcofili” che, se esistono, potranno farsi sentire con me, anche telefonicamente (3348055107), così potremmo scambiarci le idee sugli ormai “vecchi” Bolli del Grande Giubileo del 2000 ed in attesa del prossimo, “speciale”, che ci sarà di certo nel 2025.

Preavverto che in ciò che andrò a mostrare c’è un po’ di tutto ma in maggioranza Cartoline Postali di Stato e Aerogrammi; per ogni oggetto, quindi e quasi obbligatoriamente, un minimo di spiegazione, di illustrazione di cosa furono, magari anche con qualche scansione recto/verso.
Si, lo so qual’è il commento negativo più frequente: “ma sono oggetti recenti, perfino filatelici”; e allora ?

Che per caso i bolli speciali in gomma delle Poste, per le manifestazioni più diverse, anche di questo anno, non sono “recenti” (anzi: recentissimi), non fanno parte di tantissime raccolte marcofile ? Gli oggetti “circolati” che sto per mostrare, poi, hanno veramente circolato, eccome se hanno circolato!
Alcuni hanno percorso anche migliaia di chilometri !
Se anche questo paragrafetto dovesse interessare solamente ad un terzo dei Soci dell’A.N.C.A.I. di Torino che hanno chiesto al Direttore Monticini di visionare tutti i sabato i nuovi numeri settimanali de IL POSTALISTA, mi riterrò ampiamente soddisfatto.
Chiudo, per il solito dubbio di diventare noioso; quindi buona visione:












Nel 2025 ci sarà un altro Giubileo della Chiesa Cattolica; se sarò ancora a questo mondo ed in grado di poter operare (filatelicamente) proverò a fare altre spedizioni varie; se ci saranno dei Chioschi speciali in giro per l’Italia bene, altrimenti proverò a fare spedizioni qui da Roma verso luoghi lontani, come feci nell’anno 2000.
Ricordo ancora la “suspense” di 23 anni fa, nell’attesa che tornassero a casa gli oggetti inviati al Polo Sud ed in altri luoghi esotici lontanissimi a nominativi e indirizzi di fantasia, con la speranza che i miei invii venissero restituiti al mittente.

All’epoca qualcosa l’ho imparata: niente invii in Sud America, perché da lì nulla tornò; però non provai ad inviare aerogrammi verso le tre Guyane che sono amministrate dalle Poste di tre paesi come se fossero praticamente europei, affidabili: vedremo!

E niente invii in Asia, con i problemi non solo di lingua ma di alfabeti e proprio lì dove la nostra scrittura in lettere latine risulta incomprensibile, con la eccezione di Sud Corea, Giappone e Singapore che hanno amministrazioni postali “coi fiocchi”; l’India ha 21 o 22 lingue ufficiali ammesse (perfino, mi pare proprio, il Sanscrito……) tra le quali il portoghese che s’usa ancora nello Stato Federato di Goa (3.700 Km2 di superficie <esteso come metà della Corsica> e 1.500.000 abitanti), perché lì c’è stato il Portogallo fino al 1961, ma non ho mai provato gli invii verso Goa!

Peccato se nel 2025 ci sarà, ancora, la penuria, anzi l’assenza di francobolli di piccolo taglio per integrare i vecchi aerogrammi alla tassa dovuta per invii così lontani, quasi “alla fine del mondo”, come ebbe a dire Papa Francesco il giorno della sua investitura; tutti i piccoli valori (sia in Lire che in Euro) sono stati ritirati dagli sportelli filatelici e dagli uffici postali. Sarò costretto ad andare ad acquistare vecchi piccoli valori, per l’integrazione delle affrancature, in qualche negozio di filatelia?

Antonio Rufini
28-08-2023

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