Come abbiamo già visto, la corrispondenza non affrancata o insufficientemente affrancata, o comunque non in regola, era segnalata in partenza dagli addetti postali con una grossa "T" e con la scritta dell'importo da addebitare dalla parte dell'indirizzo. Nell'ufficio postale di arrivo prima della consegna al destinatario erano applicati i segnatasse per un valore corrispondente alla segnalazione scritta sulla corrispondenza (se la tassazione sollevava dei dubbi, interveniva il "verificatore" che essendo il funzionario addetto decideva la regolarità o meno della tassazione).

Dall'introduzione dei segnatasse anche nel servizio fuori distretto, cioè dal 1870 al 1885, in caso di rispedizione di un oggetto tassato, i segnatasse erano obliterati a mezzo di timbro lineare con la dicitura "ANNULLATO" e la tassazione era riapplicata alla nuova destinazione; si conoscono tassazioni multiple dovute dal destinatario che si spostava in varie località durante il viaggio.

Dopo il 1885 per semplificare la procedura si introdusse l'abbuono delle tassazioni .
Questa operazione era eseguita utilizzando il Mod. 77 a tre sezioni compilato dall'ufficio di destinazione finale; l'ufficio dopo aver applicato su una sezione del modulo dei nuovi segnatasse per la stessa cifra riportata dalla lettera ricevuta già tassata, li annullava con il proprio bollo a data e inviava due parti all'ufficio che aveva effettuato la prima tassazione della lettera, il quale ufficio a scarico del mancato incasso tratteneva la parte del modulo ricevuto "tassato" . Quest'ultimo ufficio inviava poi alla direzione provinciale tale modulo per la chiusura dei conti del periodo e a discarico dei segnatasse utilizzati a vuoto.

A volte, in alcuni periodi, sul modello Mod. 77 vennero applicati francobolli, e negli anni intorno al 1970 anche impronte di valore delle macchine affrancatrici usate per le tassazioni.