Storia postale parmense

Introduzione agli Uffici Postali
1861-1946


Gli Uffici Postali 1861-1946

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IL GIRO DELLA PROVINCIA CON UNA BUSTA RICICLATA
Corrispondenza parmense nel periodo umbertino.
di Enrico DALLARA

Ogni guerra, oltre a portare morti e distruzioni, riduce notevolmente la disponibilità di ogni cosa. Questo avvenne in particolare nelle aree rurali dell’appennino parmense, in cui, nell’immediato dopoguerra, era difficoltoso anche trovare carta da lettere e buste.

Non era raro che per scrivere a parenti ed amici si utilizzassero vecchi fogli stropicciati che venivano “stirati” prima della scrittura.
Stesso problema per le buste: quelle bianche del periodo fino ad oggi erano quasi trasparenti e il segreto epistolare era protetto solo da quelle “rosse” che però non erano sempre disponibili.
Capitava quindi che lo stesso “involucro” venisse “rivoltato per necessità”.

E’ il caso di questa busta che.. spedita all’interno della Provincia di Parma, l’ha percorsa da Nord a Sud.. e diverse volte. Vediamo come.

A dicembre del 1945, a 7 mesi dalla Liberazione, la cooperativa trebbiatori e motoaratori di Parma, invia dei documenti a stampa a loro associati residenti a Carniglia di Bedonia, in alta Val Taro.

Figura 74 - La prima spedizione da Parma a Carniglia del 3 Dicembre 1945

Per questo utilizza una busta rossa, la affranca con un francobollo da 40 centesimi della “Democratica” (tariffa per stampe in vigore dal 1° luglio 1945), che viene annullato in data 3 Dicembre con il timbro “Guller” pre-bellico di Parma ferrovia (ma con l’indicazione dell’Era fascista cancellata!).

Figura 75 - Primo percorso


Difficoltà di collegamenti e forse anche un bel manto nevoso in Appennino, ritardano l’arrivo a destinazione fino all’11 dicembre, quando l’ufficio di Tornolo la riceve e provvede alla sua distribuzione.

Figura 76 - Annullo dell’Ufficio di arrivo di Tornolo, in prossimità di “Carniglia di Bedonia”


Passa il tempo e la busta, con documenti vari, va mano per mano nella valle, finchè la raccoglie il Dott. Angelo Nigito, commercialista con uffici a Borgotaro e Bedonia, che, per necessità, decide di riutilizzare il prezioso involucro per una altra spedizione. La robusta struttura della carta rossa, non permette di vedere in trasparenza alcun inchiostro interno, ed ecco che, dopo una semplice scollatura “a vapore” dei bordi ripiegati, il vecchio plico.. ritorna nuovo, pronto per essere affrancato e spedito.

Così nella grigia giornata del 4 febbraio 1946, la busta viene ripresentata alle poste, stavolta all’Ufficio di “Borgo Val di Taro” per essere spedita a Soragna, sempre in provincia di Parma, ma vicino alle rive del Po al confine con il territorio Cremonese.

Figura 77 - Secondo percorso


L’affrancatura composta da 3 esemplari da lira 1 e da 40 centesimi della serie democratica, più un francobollo da 60 centesimi dell’emissione di Novara della Luogotenenza, assolve la tariffa per lettera, aumentata da appena quattro giorni(!) a 4 Lire.

Figura 78 - La seconda spedizione da Borgo Val di Taro a Soragna del 4 Febbraio 1946


Così, dopo una pausa di alcuni mesi in territorio valtarese, la busta.. riciclata riprende il cammino verso la bassa parmense, dove giunge il giorno successivo, il 5 febbraio del 1946.


Ringrazio Carlo Grossheim per la consulenza.

Enrico Dallara
26-05-2022

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