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Storie di caduti in Russia

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Giovanni Battista Molon, geniere alpino
(VIII parte)

Samuel Rimoldi

La corrispondenza del geniere Molon prosegue con un’altra lettera scritta il giorno 6 agosto ed impostata il giorno stesso, a mezzo posta aerea, attraverso l’ufficio di Posta Militare n. 108, sempre dislocato all’epoca a Vorolscilovgrad, l’attuale Lugansk, in Ucraina. La missiva giunge a destino il giorno 13 agosto.

“PM 6 6.8.42 XX

Miei Cari,
ieri sera è giunto qua in stazione uno dei tre tenenti della nostra compagnia, portandosi la posta e i pacchi. Non potete immaginare quale sia stata la mia gioia nel ricevere tanta grazia di Dio.
Per prima cosa ho letto la posta. Si tratta di una lettera tua, babbo, di una lettera della mamma e una di One, ed una dell’Ida. Ho appreso con rammarico della mancanza vostra di mie notizie. SI tratta del periodo di tempo che sono stato fuori per la prima volta con la stazione. Disgraziatamente in quel periodo mi mancò il tempo necessario per scrivere e non trovai uffici o compagnie ove imbucare i miei scritti. Pazienza! Speriamo che in questo frattempo vi sia giunta una almeno delle lettere che vi ho scritto da all’ora (sic!) sino ad oggi.
Non dovevate per niente però spaventarvi e mandare il telegramma che tra parentesi non ho ancora ricevuto. Le lettere del babbo e della mamma portano la data del 29 luglio, quindi recentissime. Vedi babbo si capisce che la lettera che vi spedii il giorno 9, non vi è stata pervenuta a ½ aereo. Io qua ricevo la posta dopo 6-7 giorni che l’avete spedita. Io scrivo sempre. Il massimo tempo senza scrivere è stato 5 giorni, ed appunto ciò è accaduto nel famoso periodo della prima uscita con la stazione. Spero che al ricevere di questa mia siate di tutto al corrente a mezzo delle mie precedenti.
In quanto allo stare in pensiero, fate molto male! Quanto desidererei che uno di voi fosse qua con me, in questo momento, e potesse vedere quanto pericolo corro io ed i miei camerati qua in Russia con la stazione.
Voi sentite parlare dai giornali, alla radio, di aspri combattimenti, di combattimenti all’arma bianca, di macelli, e con questo pensate chissà cosa… solo il fatto che adesso ci troviamo a 500 Km dal fronte (cosa che immagino credete impossibile) solo ciò dovrebbe tranquillizzarvi enormemente. Senza pensare che siamo in servizio non in periodo di riposo. Spero avete ricevuto la mia ove vi rendo nota la mia partenza dalla compagnia con un’altra stazione sempre uguale alla prima e con altro personale. Tra non molto ci sposteremo più avanti. Ma il massimo che arriveremo saranno un 100 di Km dal fronte. Noi non sentiamo neanche l’odore della guerra. Vediamo solamente le distruzioni di questa al suo passaggio. Quante volte ci diciamo tra noi chissà cosa penseranno di noi i nostri genitori? Chissà cosa passerà per le loro menti? Se ci potessero vedere!
Quante volte pensiamo a tanti poveri fanti e bersaglieri, quante volte passando davanti a qualche piccolo e rosso cimitero, ove accanto alle croci è posato l’elmetto di tanti poveri morti, pensiamo e confrontiamo quanto sacrificano loro con la vita comoda e sicura che conduciamo noi. Eppure anche noi occorriamo! Siamo utili alla guerra pure noi! Tutto il nostro sacrificio consiste nel vegliare qualche notte per causa di servizio.
Quindi ve lo ripeto, non state in pensiero per me. Mi sono promesso di scrivervi ogni due giorni e da quando mi sono proposto questo, ho scritto regolarmente. Succede però che qualche volta a causa di spostamenti nostri o del comando noi rimaniamo soli, al comando del nostro sergente maggiore. Nella prima volta mi è capitato di trovarmi in una zona sprovvista di ufficio postale. Dove imbucare? Il pacco l’ho voluto aprire stamane. Ho aspettato tanto (23 giorni) potevo ben aspettare ancora qualche ora ieri sera. L’ho trovato di mio completo gradimento. Proprio meglio di così non potevate fare. Sono rimasto proprio contento. Per le mutande, le sigarette, occhiali, sapone, marmellata ecc. Adesso scrivo anche all’Ida ringraziandola. Scrivo così una letterina anche ad One, dato che qua non c’è più posto per scrivere. Se unisco un altro foglio ho paura che poi non l’accettino più per posta aerea. Vi mando tanti cari bacioni e mi raccomando di sonni tranquilli! GBattista!

a luglio 2025

Samuel Rimoldi
27-06-2025