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L’uso della feldpost tedesca da parte dei militari italiani prima dell’8 settembre 1943 - (1ª parte)

Samuel Rimoldi


Com’è noto ogni stato belligerante dispone di un proprio servizio postale militare per disimpegnare la corrispondenza, i servizi telegrafici e a danaro del proprio esercito. Italia e Germania come alleati hanno preso parte al conflitto fianco a fianco, rendendo quindi possibile che le corrispondenze di un esercito venissero inoltrate attraverso il servizio postale dell’altro. Questo avviene sostanzialmente in tre casi:

a) - quando i reparti operano in sinergia per il conseguimento di un unico obiettivo,
b) - quando alcuni reparti sono distaccati per esigenze belliche presso l’esercito alleato,
c) - durante i periodi di grande movimento di truppe dovuti ad avanzate od a ripiegamenti.

Sono note corrispondenze di militari italiani inoltrate attraverso la Feldpost tedesca, nel periodo compreso tra l’entrata in guerra alla data dell’armistizio, grosso modo provenienti da tutti i fronti operativi. Le missive presentano quindi una indicazione manoscritta con l’aggiunta o meno di timbri di reparto circa la provenienza da reparto italiano, timbro postale a datario della Feldpost tedesca e, quasi sempre, timbri della censura tedesca del concentramento postale di Monaco di Baviera. Per una maggiore comprensione dell’argomento analizzeremo singolarmente ogni pezzo illustrato, suddividendoli per fronti operativi.

Il fronte russo è quello dove forse è più facile imbattersi in tali tipi di corrispondenza: possiamo infatti trovarle sia nel periodo del viaggio verso la Russia, spesso provenienti dai paesi attraversati quali Romania, Ungheria, Polonia, sia nel periodo di avanzata dall’estate 1941 a quella del 1942, sia nel periodo di stasi e quindi durante la ritirata del 1943.


Cartolina in franchigia con sovrastampa del reparto Specialisti d’Artiglieria del II Corpo d’Armata inoltrata con timbro muto il 25.6.42, timbro lineare “Feldpost” e Briefstempel della Feldpost numero 45336 assegnata al Bahnhofsoffizier 348 (Ufficio n. 348 di stazione ferroviaria) con sede a Konstantinowka (Ucraina). Dal testo si apprende che il militare è ancora in viaggio per raggiungere il fronte.

I timbri muti tedeschi, pur non indicando in chiaro la scritta “feldpost”, sono comunque assegnati a comandi militari di stanza nelle retrovie.


Cartolina in franchigia della stessa corrispondenza precedente, con timbro muto del 24.6.42 e censura di Monaco di Baviera (cerchio con A b). Il militare indica di essere in viaggio “nell’interno tedesco”: la foggia del timbro muto è quella utilizzata dal comando della stazione ferroviaria di Halle in Germania, ma pare poco verosimile l’aver coperto in un giorno la distanza tra Halle e Konstantinowka. L’indicazione manoscritta della Posta Militare 20 ci può aiutare: l’ufficio dal giorno 20 giugno si trova a Valky in Ucraina, è quindi probabile, anche se non sicuro, che anche questa cartolina sia stata spedita da una località ucraina.

Cartolina in franchigia con timbro muto del 14.8.42 spedita da artigliere alpino del 4° Rgt. Val Po, posta militare 203. Nel testo: “… da oggi viaggiamo in terra russa però tutto si presenta bene anche la terra è tutta coltivata si vede delle sterminate pianure dove abbondante ci sarà delle raccolte di grano e patate…

Una nota dolente: il mittente di questa cartolina, Marchetti Bartolomeo di Camaiore (LU) è morto all’età di 22 anni il giorno 3.4.1943 in prigionia presso l’ospedale n. 2074 di Pinjug.

Cartolina postale tedesca da 6pf con annullo muto del 16.4.42. Il mittente (il pittore Manlio Alzetta di Venezia) indica nell’indirizzo la Posta Militare 88: al verso comunica di essere in viaggio in Cecoslovacchia.

Busta con annullo muto del 23.6.42 e Briefstempel della Feldpost 00647 assegnata al Bahnhofsoffizier 98 (Ufficio n. 98 di stazione ferroviaria); purtroppo la localizzazione di ufficio è incerta. Il mittente indica Posta Militare 6 all’epoca ancora in viaggio di trasferimento verso l’est: l’ufficio giungerà in Ucraina a Makeevka il giorno 26.06.

Biglietto postale privato con annullo muto del 21.6.42 e, come la precedente, Briefstempel della Feldpost 00647 assegnata al Bahnhofsoffizier 98 (Ufficio n. 98 di stazione ferroviaria). Il mittente indica Posta Militare 53 all’epoca dislocato a Kharkov in Ucraina.

Busta non affrancata inoltrata con annullo muto il 25.10.42 con Briefstempel dell’Ospedale di riserva tedesco (già ospedale russo) di Lemberg (Leopoli, L’viv in Ucraina). Il mittente, un caporale universitario italiano, indica di essere ricoverato nell’ospedale nel padiglione 7i letto 232.


Giunti infine in Russia, tra l’estate e l’autunno del 1942, le truppe italiane danno il via ad una serie di operazioni militari che portano il fronte ad attestarsi sulle rive del fiume Don.

Cartolina in franchigia inoltrata dalla Feldpost il 30.11.42. Il mittente è un tenente medico dell’Ospedale da Campo n. 617 assegnato alla Divisione alpina Cuneense, posta militare 203: al verso indica di essere in viaggio verso Voroscilovgrad (ora Luhans’k in Ucraina). L’ufficio di posta militare 203 all’epoca era di stanza ad Amovska nei pressi di Rossosch in Russia: si può quindi intuire che il militare, essendo in una zona non servita dalla posta militare italiana si sia dovuto appoggiare a quella tedesca.


Il fronte si fa sempre più caldo, non certo per la temperatura esterna che scende davvero molto sotto lo zero, ma per i ripetuti attacchi russi, che portano allo sfondamento delle linee e al ripiegamento del gennaio 1943.

Cartolina in franchigia affrancata con 50c. Posta Aerea annullato dalla Feldpost: la data è leggibile con difficoltà ma pare la medesima del giorno nella quale la cartolina è stata scritta, il 28.12.1942.

Il mittente è il ten. Carlo Kuster del 9° Raggruppamento Artiglieria d’Armata, disperso durante la ritirata il giorno 17.1.1943 e decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Nel testo scrive:
P.M. 6 28/12/42 Cara Pia, non so se ti verrà questo mio segno di vita, lo spero molto. Purtroppo non riceverò più per molto tempo posta da nessuno, forse anche per tutto l’inverno perché dal 17 sono senza bagaglio, poiché il camion su cui c’era questo col mio attendente non ho la minima idea dove sia: vivo a prestiti, ognuno presta al prossimo ciò che ha: data la necessità, nel posto ove mi trovo ora i tedeschi mi hanno dato il comando dei due pezzi anticarro alle loro dipendenze e mi trovo a meno di 1km dal nemico molto scoperto: ho già visto cadere sotto i miei occhi un mio collega e dei miei uomini: mi sparano addosso da ogni parte ma sono certo di cavarmela brillantemente con onore. Sono 15 giorni che per vari motivi non do notizie mie a casa: ora con un aereo tedesco che parte da qui do questa e quella per casa e spero arrivino: se tu riesci, ti prego scrivere a mia madre che sto bene e che forse per molto tempo ancora non potrò scrivere e ancora più a lungo non scriverò ma che questa è la sorte di molti: che non mi spediscano nulla perché andrebbe tutto perso: sapessi come mi dispiace non poter più avere notizie dall’Italia e il pensare che durerà molto! Spero ritornino i giorni tranquilli e che tutto torni normale. Spero che Gianfranco non sia stato coinvolto nella lotta dura. Tante care cose Pia, a te e ai tuoi tutti. Con affetto Carlo”.

Queste toccanti parole ci danno chiara testimonianza di quanto detto sopra: il ten. Kuster, per ragioni di servizio, è impiegato presso le forze armate tedesche e quindi, per la sua corrispondenza, si appoggia al servizio della Feldpost tedesca.

Finita la ritirata ed assestato il fronte, ma non ancora ricomposi e riordinati i reparti, troviamo molti soldati italiani dislocati presso i reparti tedeschi o, soprattutto, presso gli ospedali tedeschi.

Feldpostkarte inoltrata attraverso la Feldpost il 10.3.43 da militare italiano che indica di essere distaccato presso la 1^ Armata Corazzata Germanica indicando però la Posta Militare 127 all’epoca operante a Stalino (ora Donetsk in Ucraina). Nel testo: “9.3.43 XXI dopo due mesi ritorna la posta e il mio ricordo…”

Cartolina in franchigia inoltrata attraverso la Feldpost il 21.3.43. Il mittente indica il numero 09054 assegnato all’SS Lazarett di Bobruisk, l’ospedale militare delle SS di Bobruisk (ora Barbrujsk in Bielorussia). Nel testo il militare conferma di essere ricoverato in ospedale.

Busta non affrancata con annullo muto dell’1.2.43 con Briefstempel dell’Ospedale Militare di Lemberg (Leopoli, L’viv in Ucraina). Giunta in Italia ad Aci Reale, la busta viene tassata. Il mittente indica di essere un addetto all’Ospedale da Campo n. 515 aggregato alla Divisione Cosseria, posta militare 42.


Samuel Rimoldi
23-02-2020